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Course Lettere
Institution Università degli Studi di Bergamo
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Analisi in dettaglio del "Dialogo di un folletto e di uno gnomo" di Leopardi...


Description

Analisi del Diagolo di un Folletto e di uno Gnomo di Leopardi 1. La vicenda, frutto dell’immaginazione di Leopardi, presenta il dialogo tra uno Gnomo (abitante delle profondità della Terra) e un Folletto (spirito dell’aria). Questi due personaggi, calati in un mondo ormai deserto, si interrogano sulle cause per cui il genere umano sia scomparso dalla faccia della terra. Il Folletto sostiene che la specie umana abbia distrutto se stessa con guerre, omicidi, viaggi e malattie. La vita tuttavia continua impassibile, come se nulla fosse accaduto. Il Folletto e lo Gnomo alla fine deridono gli uomini perché ritenevano che la natura non avesse altro fine se non quello di soddisfare l’uomo. 2. La prima battuta del dialogo ha una struttura poetica: naconde il verso endecasillabo. 3. Il tema fondamentale del dialogo è la critica da parte di Leopardi nei confronti della presunzione dell’uomo che si autoproclamava specie più potente delle altre, è quindi chiara la polemica anti antropocentrica dell’autore. 4. La vicenda raccontata nell’operetta morale si snoda sul dialogo tra due personaggi mitici: lo Gnomo ed il Folletto. Il primo rivolge una serie di domande al suo interlocutore e allo stesso tempo lascia trasparire le sue perplessità riguardo all’effettiva falsità della teoria antropocentrica dell’uomo. Il Folletto, invece, è la voce di Leopardi, volta a dimostrare come la

scomparsa dell’uomo non abbia compromesso il corso della Natura. 5. Il Folletto tramite l’utilizzo di alcune dimostrazioni scientifiche svela la falsità dell’antropocentrismo: le vicende umane diventano ormai un niente, mentre, senza l'umanità, "la terra non sente che le manchi nulla". I fiumi non si stancano di scorrere, "il sole non s’ha intonacato il viso di ruggine", il sole e le stelle continuano a nascere e a tramontare. 6. Il Folletto cita l’ultimo verso di una tragedia burlesca di Zaccaria Vallaresso del 1724, il filosofo Crisippo, secondo cui i maiali erano tenuti in vita da un principio vitale, e Virgilio. 7. Le Operette morali sono 24 testi sviluppati in forma dialogica e di argomento filosofico nelle quali confluisce il nucleo della riflessione filosofica leopardiana. Lo stesso poeta recanatese definiva le Operette morali “un libro di argomento profondo e tutto filosofico e metafisico, benché scritto con leggerezza”. La critica all’antropocentrismo, presente all’interno del Dialogo di un folletto e di uno gnomo, è senza dubbio un argomento di un certo peso però questo viene trattato dal poeta con una certa “leggerezza”; come ci ricorda nello Zibaldone egli cercò “di portar la commedia a quello che finora è stato proprio della tragedia”. A differenza di

altri suoi scritti, come le Canzoni, all’interno del Dialogo di un folletto e di uno gnomo ma anche nel Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere, è assente quell’inquietudine che aveva mosso il poeta nel periodo iniziale della sua elaborazione poetica. Calvino nelle sue Lezioni americane (1988) parlando della categoria della “leggerezza” in letteratura dà un ruolo di primo piano a Leopardi, alla sua “ricerca della leggerezza contro il peso del vivere”. Questa leggerezza è legata al fatto che il Folletto e lo Gnomo alla fine deridono gli uomini perché ritenevano che la natura non avesse altro fine se non quello di soddisfare l’uomo. L’ironia e il riso hanno una funzione liberatoria positiva. Ridere del limite della condizione naturale dell’esistenza può confortare gli uomini rendendo accettabile la scoperta del dolore, segue che il riso è uno dei pochi modi concessi all’uomo per dare all’esistenza un significato....


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