Antica ROMA - storia del costume del trucco e delle acconciature PDF

Title Antica ROMA - storia del costume del trucco e delle acconciature
Course Storia della moda
Institution Accademia di Belle Arti di Bologna
Pages 8
File Size 350 KB
File Type PDF
Total Downloads 29
Total Views 160

Summary

quarta lezione storia del costume...


Description

ETRUSCHI E ANTICHI ROMANI - costume

ETRUSCHI E ANTICHI ROMANI (800 AC - 476 DC) cronologia 800 – 300 AC: civiltà Etrusca 753 – 509 AC: periodo Regio 509 – 29 AC: periodo Repubblicano 29 AC – 476 DC: periodo Imperiale contesto sto storico rico religioso politico e sociale La civiltà etrusca è la prima grande civiltà a fiorire autonomamente in Italia: evidenti i legami con l’oriente (Siria, Cipria, Creta, Anatolia) sia nei loro costumi sia nei loro tratti somatici. Eserciteranno una forte influenza su Roma. La civiltà romana, caratterizza da un temperamento estremamente pratico e severo, si sviluppa a partire da quella etrusca, che le fornisce i primi re e le istituzioni giuridiche, come le tecniche costruttive ed urbanistiche; in seguito si accresce sotto l’influenza dei Greci, della loro arte, costumi e sapienza. Al grande sviluppo politico e territoriale in età repubblicana fa seguito un enorme sviluppo artistico e culturale in età imperiale, vero melting pot delle culture di tutto il bacino mediterraneo. Infatti la civiltà romana si caratterizza, più che per una propria cultura originale, per la capacità di assorbire metabolizzare e integrare nella propria cultura le culture ed esperienze morali ed artistiche dei popoli con cui viene in contatto (Es. architetture: colonne greche + volta ed archi etruschi), dando loro un significato unitario di grande valore civile. Roma diffonde la cultura classica in tutto il bacino mediterraneo.

MODA

periodi donna

uomo

Similmente agli uomini:

nell’abbigliamento maschile etrusco assume più rilievo, contrariamente ai Greci, l’indumento soprastante (mantello) rispetto a quello sottostante (chitone); Materie principali lana e lino, sempre più finemente tessuti; molto caratteristiche le bordature colorate;

- Chitone: però lungo fino alle caviglie; - Tebenna: le donne spesso ne tirano un lembo sul capo

- perizomi di varia foggia, talvolta visibili, talaltra portati sotto il chitone Copricapi: - tutulus: copricapo conico, più o meno alto;

- Chitone: similmente ai greci, corto al ginocchio o lungo alle caviglie; - Tràbea: simile alla clamide greca; usata anche dai primi re; spesso ornata di bande di porpora;

- polos: copricapo tondeggiante, in feltro, con il bordo arrovesciato su se stesso

Etrusco (800 - 300 AC) e Reg Regio io (576 – 509 AC)

- Tebenna: simile all’himation, ma probabilmente di taglio ellittico o semiellittico, portato drappeggiato attorno al corpo in varie fogge; quasi sempre con vistosi bordi ricamati Calzature: Calcei repandi: similmente agli uomini

- per l’abbigliamento militare corazza a lamelle (v. Marte di Todi), indossata su corto chitone Copricapi: Petaso Elmi militari in bronzo

Dal V secolo AC più frequentemente sandali alla greca

Calzature: Calcei repandi: di foggia orientale, a punta leggermente ricurva verso l’alto, feltro o cuoio, ricamati, tipo stivaletti alla caviglia; sono aperti centralmente sul collo del piede per essere calzati; l’apertura è poi chiusa da una allacciatura; Dal V secolo AC più frequentemente sandali alla greca

Pagina 1

ETRUSCHI E ANTICHI ROMANI - costume

MODA

periodi donna

uomo

Indumenti intimi (indumenta) - strophium o fascia mammillare: sorta di reggipetto - subligaculum; - subucula: tunica corta al ginocchio, di lana, senza maniche, con funzione di sottoveste;

Indumenti intimi (indumenta) - subligaculum o licium: perizoma in lino indossato sotto la tunica, avvolto attorno al pube e passato tra le gambe; - subucula: corta tunica intima, similmente alle donne

Indumenti esteriori (amictus): - stola: indossata sopra la subucula, tunica lunga fino ai piedi, più ampia e ricercata; poteva avere o no maniche, in ogni caso corte al gomito (similmente al peplo ionico greco); poteva essere decorata con strisce verticali dette clavi; o con bordure ricamate all’orlo inferiore; aveva spesso uno strascico posteriore per coprire i talloni (institia)

repubblicano (509 - 29 AC)

Indumenti esteriori (amictus) (amictus):: - tunica: costruttivamente un chitone corto alle ginocchia; sia per il popolo che per le classi superiori; aveva maniche corte (sul tipo del chitone ionico); i cavalieri e i senatori portavano tuniche decorate con bande purpuree verticali applicate, dette clavi; - toga: vero elemento distintivo dell’abbigliamento romano, discende dalla tebenna etrusca; grande telo semiellittico (o forse talvolta ellittico e ripiegato a metà) in lana bianca, drappeggiato attorno al corpo; - cingulum: cintura che stringe la stola subito sotto il seno; solo i cittadini romani potevano indossarla; - succinta; cintura che stringe la stola sulle anche; Toga praetexta: ornata di bande porpora; indossata da bambini fino ai 16 anni, funzionari, sacerdoti Toga picta o palmata: di color porpora, ornata di ricami in forma di stelle o palmette, con bande in . ricinum: ampio mantello rettangolare in lana con cui si copriva in pubblico anche il capo; è tessuto oro o argento, per i trionfatori, indossata nelle parate; l’equivalente della toga maschile Toga tràbea: simile alla Traàbea etrusca: meno ampia delle altre toghe, con un alto bordo porpora, usata dai sacerdoti; - flammeum: ricinum di color arancione (fiamma) in seta fine usata come velo per le spose romane Toga virilis: in lana candida, dai 16 anni Toga candida: bianchissima, per i candidati alle cariche pubbliche Copricapi: Toga pulla: grigia o nera, per lutti e cerimonie funebri Non usati; si copriva il capo con un lembo del ricinum - pallium: più simile al vecchio himation, pezza di lana in forma rettangolare, più pratico della toga perché meno ampio, di uso più quotidiano;; Callzature: - lacerna: sorta di corto pallium rettangolare in lana scura per soldati e classi meno abbienti; si chiude - Solae: semplici suole in cuoio o talvolta in legno, con fasce per legarle ai piedi, uso domestico davanti sul petto, dotato di cappuccio - crepidae: sandali di cuoio intrecciati, fasciano tutto il piede; - paludamentum: sorta di clamide, un poco più lunga, in lana purpurea e riccamente decorata, per i - calcei: stivaletti chiusi o aperti sul davanti, coprivano tutto il piede salendo fino al polpaccio, assicurati generali; da strisce di cuoio intrecciate; Copricapi: Poco usati dai romani, che talvolta tiravano un lembo della toga sul capo; - petaso - pileus: conico, di uso più che altro militare, in cuoio o bronzo; ma anche in feltro, per uso quotidiano e protezione da pioggia, viaggio, etc. - galerus: in pelle, lana grossa o cuoio, calotta aderente alla testa e legata sotto il mento; Calzature: - Solae, crepidae, calcei, come per le donne; - caligae: calzature militari per i soldati e centurioni (ma non generali); sorta di stivali in cuoio dalla suola spessa e chiodata, che fascia il tallone e dorso del piede grazie a fasce di cuoio intrecciate, e sale fino allo stinco

Pagina 2

ETRUSCHI E ANTICHI ROMANI - costume

MODA

periodi donna

uomo

In epoca imperiale, grazie anche alle conquiste territoriali, si accresce la disponibilità di materie tintorie Anche se predonima nelle vesti maschili il colore bianco, rispetto ai periodi precedenti anche per gli e la tavolozza cromatica dei tessuti si arricchisce notevolmente; la seta è molto pèiù impiegata. uomini similmente alle donne, si arricchiscono la tavolozza cromatica e le textures decorative degli abiti. Indumenti intimi (indumenta) In epoca imperiale si indossano generalemnete due tuniche sovrappostie (inizialmente a maniche corte, - strophium o mammillare poi alla fine del periodo a maniche lunghe e strette): suucula + tunica exterior - subligaculum; - subucula: tunica senza maniche, lunga al ginocchio, con funzione di sottoveste; anche indossate più di Indumenti intimi (indumenta) una sovrapposte - subligaculum: - subucula, tunica a contatto con la pelle; se ne possono indossare due o più sovrapposte per proteggersi dal freddo; Indumenti esteriori (amictus): - femoralia: o brache (dagli anaxyridess greci) brache di origine orientale, in lana, usate da militari e per - stola: tunica più ampia, indossata sopra subucula, lunga fino ai piedi e con maniche nello stesso stile dei il viaggio; si affermano progressivamente dal II secolo DC, da Traiano in poi; pepli ionici, prodotte dall’ampiezza dai teli raccolti a intervalli da cammei; più ampia e ricercata, poteva essere decorata con strisce verticali dette clavi, o con bordure ricamate all’orlo inferiore; aveva spesso Indumenti esteriori (amictus) (amictus):: uno strascico posteriore per coprire i talloni (institia); nel periodo tardo si aggiungono maniche - tunica exterior: le tuniche sono sempre corte fino al II-III secolo DC; dopodiché si afferma la tunica separatamente tagliate e lunghe talare, lunga fino ai talloni e con maniche lunghe e strette La stola poteva avere decorazioni a bordure (segmenta) e fasce ricamate sull’orlo dello scollo - dalmatica: ampia tunica manicata, caratteristica del tardo impero (III-IV secolo) ed usata dai sacerdoti (patagium); la stola nuziale, candida e più svasata, si chiamava recta cristiani; le maniche sono molto larghe; - toga: la sua dimensione aumenta come pure si complica il modo in cui viene drappeggiato (toga sinus), - cingulum: cintura che raccoglie la stola sotto il seno; richiedendo l’assistenza di una persona per la sua disposizione; pian piano cade in però disuso, eccetto - succincta: cintura che raccoglie la stola sulle anche per i senatori e le occasioni pubbliche formali; sopravvive solo la Toga tràbea, usata dai Consoli, rappresentanti dell’autorità imperiale: alla fine del periodo la T. tràbea è ormai però ridotta a una lunga Mantelli: fascia pesantemente ornata e avvolta attorno al corpo in un complicato drappeggio (diventerà il loros imperiale - palla: è il nuovo nome che assume il ricinum dell’epoca repubblicana; ha la funzione dei mantelli bizantino); (29 AC – 476 DC) maschili; sostituisce il ricinum, ma ha sostanzialmente la stesa forma di ampio mantello rettangolare, e le stesse funzioni; permane l’usanza di coprirsi il capo in pubblico; di fatto assomiglia alla toga maschile, Mantelli: anche se rettangolare anziché semiellitica - pallium: come in epoca repubblicana; sempre più usato al posto della toga; - lacerna; come in epoca repubblicana; - flammeum: palla di color arancione (fiamma) in seta fine usata come velo per le spose romane - paenula: mantello circolare, rotondo, di dimensioni ridotte, con foro centrale e dotato di cappuccio, in feltro o lana spessa, per riparare dalla pioggia; sorta di poncho; - alicula: pellegrina corta; - paludamentum: la clamide lunga e porpora dei generali dell’epoca repubblicana, ora riservata esclusivamente all’imperatore; spesso ora di taglio circolare Calzature: - sagus: mantello dei soldati in lana grossa e pesante, stesso taglio del paludamentum; - Solae, crepidae, calcei, come per epoca repubblicana - caracalla o cucullus: mantello con cappuccio fermato alla gola da un un fermaglio, di origine gallica, - calceoli: calzature femminili, di fatto calcei più leggeri, da portare tra le mura domestiche, sorta di dalla fine del II secolo DC, usato in ambito militare e reso molto popolare dall’imperatore Caracalla, di babbucce; solito di lana pesante verde; simile alla lucerna se non che è tagliato in tondo; se molto corto e foderato - soccus: calzature femminili, zoccoli in legno, molto ornati interamente in pelo prende il nome di birrus; Copricapi: - Petaso - Tholia: di derivazione greca (periodo ellenico)

Calzature: - Solae, crepidae, calcei, caligae come in epoca repubblicana; - muleus: calzature rosse riservate all’imperatore; - coturni: calzature impiegate dagli attori nelle rappresentazioni teatrali, di origine greca: suola alta in legno per rialzare la statura degli attori; copre tutto il piede e la gamba fino al polpaccio; Copricapi: Petaso, pileus, berretto frigio, elmi militari

Pagina 3

ETRUSCHI E ANTICHI ROMANI - trucco e acconciature

ETRUSCHI E ANTICHI ROMANI (800 AC - 476 DC)

cronologia 800 – 300 AC: civiltà Etrusca 753 – 509 AC: periodo Regio 509 – 29 AC: periodo Repubblicano 29 AC – 476 DC: periodo Imperiale

ideale di bellezza Gli etruschi nella concezione del corpo e della bellezza mostrano una forte impronta orientaleggiante (Egea); la loro arte è caratterizzata da una intensa espressività, una predilezione per movimento e atteggiamento, a scapito dell’armonia geometrica e della pura simmetria. Ciò rende la loro arte particolarmente viva ed espressiva, comunicativa, tutt’altro che simbolica o idealizzata, molto umana e vicina alla quotidianità: scene di vita all’aperto, caccia, pesca, danza. Spiccatissimo senso della decorazione. L’elevato senso del dovere e la severa disciplina che regola la vita civile e militare della Roma Repubblicana, ispirata a concetti di alto contenuto morale, radicano nel cittadino romano l’idea che la compostezza e la decenza dell’abbigliamento sia fondamentale per porre in evidenza i valori individuali. Dunque il corpo nudo in quanto tale (soprattutto maschile) è meno in preminenza rispetto alla cultura classica. La bellezza è un concetto più articolato, che ha un suo idela nella vita pubblica incentrato sulla proprietà e decoro delle vesti, mentre la bellezza del corpo si struttura nella sfera privata ed erotica. La donna romana della classe agiata (matrona) gode di uno status civile di maggiore libertà rispetto a quella greca. In epoca imperiale l’acconciatura femminile diviene segno tanto di status e appartenenza sociale quanto forma di espressione identitaria personale, di gusto e di stile; i capelli sono un’area erotica molto importante del corpo femminile per i romani; per questo la toeletta assume ruolo rilevante nella quotidianità femminile. “Naturale” è associato ai barbari, significa mancanza di cultura, per questo una acconciatura elaborata è un segno culturale e estetico importante. Cosmetici: morale e salute In epoca romana il trucco è faccenda sostanzialmente femminile. Permane l’uso della biacca, con i conseguenti danni per la salute. Forte la critica maschile, molti autori stigmatizzano l’artificio del trucco e il suo potere decettivo, corrompente, degradante socialmente ma di poco effetto sostanziale; sebbene il trucco sia considerato artificio da prostitute, e da queste largamente usato, seppure in forme più moderate è diffuso tra le donne di ogni classe sociale; nel contrasto tra l’esaltazione della bellezza adolescenziale e della giovinezza come ideale estetico, e l’aspra critica morale, il compromesso è trovato in un utilizzo che deve fingere la naturalezza: se proprio lo deve utilizzare, la donna onesta lo farà in modo che l’effetto finale sia quanto più naturale, discreto, cosicché non ne sia evidente l’impiego. In età imperiale il trucco serve anche a coprire le conseguenze di una salute precaria, della vecchiaia, provocate da stile di vita troppo sregolato, dieta e cibi malsani, inquinamento urbano.

Pagina 4...


Similar Free PDFs