Storia Della Filosofia Antica pdf PDF

Title Storia Della Filosofia Antica pdf
Course Storia della filosofia antica i.ii
Institution Sapienza - Università di Roma
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Testo giustificato (per tesina)! 5 OTTOBRE! FILOSOFIA ANTICA: forma culturale sviluppatasi dal VI sec ac fino agli ultimi pensatori greco latini non cristiani all’incirca fino all’VI-VII d.c.! Si sviluppa nel bacino mediterraneo. Quasi tutte le opere sono perdute, ma abbiamo le opere di platone (tutte), di aristotele (tranne gli scritti essoterici) abbiamo gli scritti ESOTERICI ossia letti e usati nella scuola di Aristotele “il liceo”, abbiamo alcuni trattati di sesto empirico ma dei pensatori prima di platone non abbiamo scritti per tradizione diretta. Negli altri casi o abbiamo trazione indiretta o non abbiamo niente.! COS’É LA FILOSOFIA ANTICA?: φιλοσ σοφια: amore per la sapienza: tutte le culture hanno una filosofia in senso di credenza sulla realtà, ma è nella cultura greca che la sapienza della cultura umana tutta si è sviluppata in termini argomentativi. Aristotele dice che quelli che hanno parlato degli dei (omero ed esiodo) e quelli che hanno parlato della natura (primi pensatori) hanno parlato delle stesse cose ma in modo diverso, i primi attraverso narrazioni e personificazioni, i secondi attraverso argomentazioni. Molti soprattutto nel XIX secolo ritenevano, attraverso una visione abbastanza eurocentrica, che è in Grecia che nasce la filosofia e che l’europa ne fosse l’erede e per questo (periodo del colonialismo) era giusto che colonizzasse il resto del mondo. MILLER…..RENEID (?) Dà una versione sofisticata a questa ideologia “preghiera acropoli”: MIRACOLO GRECO.! I greci erano a contatto con altre popolazioni molto più sviluppate di loro a quel tempo, aristotele stesso cita gli egizi, Platone anche nel TIMEO. Lo stesso vale per i babilonesi.! La cultura mediterranea ha elementi propri delle civiltà fra cui quella grecia. Ma tipico della civiltà ellenica è l’aver sviluppato un registro ASTRATTO ARGOMENTATIVO piuttosto che narrativo-mitico. La civiltà ellenica unisce questo registri, si occupa di cercare il τι εστι, il che cos’è, ci si interroga sempre.! JEFFERY LOYD (?): studia testi greci e cinesi e li paragona, alcuni testi cinesi utilizzato metodi di persuasione tipiche dei testi greci, ma codificano aspetti di persuasione nei confronti dell’imperatore ecc mentre i testi greci si concentrano sulla persuasione nel discorso, nell’argomentazione, nel controllo argomentativo. VEGETTI scrive “perchè in grecia?”: per individuare fattori che hanno favorito la nascita della filosofia in grecia vanno ricercati spazi di debolezza: nello spazio vuoto derivato dalla mancanza di testi sacri (ad esempio) si inserisce la filosofia. Non ci sono testi sacri, quelli che possono essere considerati sacri sono i testi di omero ma sono testi recenti, non hanno la forza dei

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testi sacri delle religioni del libro (religioni abramitiche). Inoltre non vi era una casta sacerdotale privilegiata. Non c’era in alcune poleis come atene un apparato statale forte in grado di intervenire con metodi di coercizione, si apre quindi spazio al dibattito. A sparta non c’è la filosofia. Roma ha un rapporto ambivalente con la filosofia, sotto Domiziano viene bandita, tacito stesso dice che la filosofia viene eliminata a causa dell’imperatore, della perdita di libertà, che è più facile governare in un posto in cui nessuno sa più pensare.! Nell’epitafio di pericle (stratego) Tucidide riporta un discorso nei confronti dei caduti nel primo anno della guerra del peloponneso: qui si celebrano le virtù di atene, dice “noi ateniesi filosofoumen senza mollezza” ossia hanno interesse per un’attività intellettuale che però non gli impedisce di essere forti in battaglia. Solo con socrate il termine filosofia inizia ad indicare uno specifico tipo di sapere non necessariamente codificata ad atene, non si sapeva cosa fosse la filosofia prima, ora nasce per delimitare e codificare uno specifico sapere ma senza per forza avere un oggetto specifico. Platone nel V libro della repubblica definisce il filosofo come colui che ha amore per la cultura appunto. La filosofia studia la matematica come META MATEMATICA, l’etica come META ETICA ecc. tutto ciò viene tematizzato e codificato tra il V e il IV secolo ac. C’è un aneddoto ma non è autentico per cui sarebbe Pitagora ad aver definito la figura del filosofo come colui che va alle gare e osserva e pensa ma non è attendibile ed è posteriore. La filosofia era in dialogo critico con le altre scienze.! 1 Prima lezione di filosofia! 2 Capitolo aristotele sul manuale e incontro con aristotele! Dopo introduzione alla metafisica di donini! METAFISICA! Aristotele non scrive nessun libro chiamato metafisica, è un titolo che viene apposto successivamente forse da andronico di rodi. Inoltre all’inizio il termine metafisica viene usato per indicare questo libro non il principio in generale. !

• TUTTI GLI ESSERI UMANI PER NATURA TENDONO AL SAPERE

(rif dante e problema conoscenza sensibile): prima constatazione. ! - È vero che si usa ANTROPOI che non specifica un genere ma non si conoscono donne filosofe aristoteliche. Mentre in altri filosofie esistono e si conoscono donne IMARZIA DI ALESSANDRA, platone

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nella repubblica ha una concezione sicuramente migliore della donna rispetto ad aristotele. ! - C’è una tesi e una distinzione ANTROPOCENTRICA, per cui l’uomo si distingue dalle altre specie anche se comunque crede che gli animali abbiano acute capacità, ma la ragione e la capacità argomentativa e preposizionale pensa sia propria dell’uomo. Ha una visione diciamo essenzialista: esiste una natura propria dell’uomo che si realizza nel desiderio di conoscenza. Il cristianesimo ha un’idea antropocentrica molto diversa: pensa che l’uomo sia il centro e che la natura sia al servizio dell’uomo, gli antichi pensano invece che esista una totalità organizzata in cui l’uomo trova il suo posto ma nulla sta al servizio dell’uomo. Anche il rapporto uomo-dio è diverso.! - PRESUPPOSTI ESSENZIALISTICI: c’è una natura comune agli esseri umani, natura biologica e parte di questa è il PENSIERO.! - MODALITÁ DI ARGOMENTAZIONE ARISTOTELICA QUI: ! A. RAGIONAMENTO ABDUTTIVO: il termine chiave dell’argomento è “SEGNO”=“SEMÉION”: è un ARGOMENTO PER SEGNO, semiotico: non va dalle cause all’effetto ma va all’effetto e cerca di ricostruire le cause: SE P ALLORA Q MA Q (conosco la conseguenza) QUINDI É VERISIMILE CHE SIA P. Rimane incertezza, l’argomento per segno o abduttivo (terminologia di PERS) o induttivo (dal particolare all’universale è un tipo di induzione: aristotele comunque rispetta la generalizzazione induttiva) e l’induzione è un tipo di abduzione. Non si garantisce la verità della conclusione a partire dalle premesse. É UN’INFERENZA ALLA MIGLIOR SPIEGAZIONE (partendo dalle premesse si cerca la migliore conclusione possibile). Se hai il covid hai un problema ai polmoni, ma hai un problema ai polmoni NON NECESSARIAMENTE HAI IL COVID PERÓ. Quindi qui all’inizio della metafisica parte da una tesi TUTTI GLI UOMINI PER NATURA TENDONO AL SAPERE non spiegabile con tesi più alte ma ha bisogno di essere provata e la migliore prova parte da un dato di fatto e la tendenza naturale degli esseri umani al sapere è la migliore spiegazione del dato di fatto ossia che gli uomini tendono ad avere piacere delle sensazioni (ossia ad avere informazioni sul mondo). Dice quindi che l’interesse umano alla conoscenza del mondo è un dato di fatto e la miglior spiegazione è che per natura gli uomini tendono al sapere. CHARLES HUNDERSPEARS (?) Semiotico, anche UMBERTO ECO studiano e danno un nome a questo ragionamento come ragionamento di sharlock holmes.!

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Ma esiste anche la! B. DEDUZIONE: si fanno delle premesse, e attraverso regole d’inferenza, si arriva ad una conclusione: se le premesse sono vere la conclusione è necessariamente vera, conserva la verità delle premesse attraverso le inferenze nella conclusione. Questo è tipico del MODUS PONENDO PONENS: SE P ALLORA Q , MA P allora è Q, se è giorno c’è luce, ma è giorno quindi c’è luce (es: geometria euclidea). Aristotele chiama il suo ragionamento deduttivo SILLOGISMO= συλλογισμóς: tutti gli animali sono viventi, tutti gli umani sono animali, tutti gli umani sono viventi. Diciamo si va dalla causa all’effetto. Nella deduzione ciò che trovo nella conclusione è già tutto nelle premesse. Se hai il covid hai un problema ai polmoni, ma hai il covid, quindi hai problemi ai polmoni.! 7 OTTOBRE! Mentre per platone la dialegia verso la filosofia è costituita dalla matematica, per aristotele è costituita dalla scienza della natura.! 980 a 21: ! • Gli esseri umani sono provvisti di percezione e ne traggono piacere ma questo potrebbe essere comune ad altri esseri viventi: la differenza è che gli umani non puntano solo alla sopravvivenza all’utilità: χωρισ τησ χρειασ: χραομαι: servirsi di qualcosa in relazione di un fine. Questo è in linea con la filosofia antica, la conoscenza è fine a se stessa, la medicina, la matematica all’inizio non venivano applicate ma rimanevano scienze teoriche: principio favorevole alla teoresi che raramente si tramuta in prassi. L’applicazione pratica era a volte ritenuta quasi svalutazione. Ecco la conoscenza di tipo intellettuale. Nell’epoca della sofistica nasce il dibattito tra il tipo di conoscenza insegnata dai sofisti e quella insegnata da socrate. Atene dopo le guerre persiane si impone come grande città ellenica, è la più potente, più ricca e più avanzata. In un contesto di regime democratico, con il consiglio dei 500, con le rappresentazioni teatrali si crea una comunità. Ad atene arrivano da tutto il mondo ellenico delle figure intellettuali che approfittano di questo clima di mobilità sociale. È possibile, attraverso l’uso della parola, partecipare e ottenere un ruolo superiore nella politica: ecco i sofisti, coloro che sapientemente riescono a parlare bene e posseggono capacità oratoria. All’inizio il termine sofista non è spregevole, poi si inizia ad indicare colui che veicola, parlando bene, una conoscenza falsa. I sofisti rivendicano una dimensione interna al discorso non di verità

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ma di persuasione ψυκαγωγια (soprattutto gorgia). Sofisti furono protagora (Generazione precedente, lui rivendica anche l’utilità), gorgia. In socrate, platone, Aristotele vi è dialogo critico rispetto ai sofisti, la sofistica è il loro bersaglio politico. Nel Gorgia di Platone nel dialogo fra Socrate e il sofista Càllicle : incontro scontro tra la filosofia (priva di fine immediato) e altre forme di conoscenza. Callicle è molto astuto e riesce a formulare una critica netta della filosofia, socrate appare fragile. Callicle mette al centro la retorica che può far ottenere molti risultati nella politica. Callicle crede che il buon cittadino adulto non debba filosofare, che ciò apparirebbe ridicolo. Filosofare, quando si deve entrare nella vita della collettività, distoglie dall’utilità. Ecco l’opposizione tra “OTIUM” E “NEGOTIUM”. Platone crede che sia proprio la vita contemplativa a legittimare quella attiva. Per Platone il buon retore sovverte i principi della città per porsi a un livello di sapere più alto, per isocrate invece il buon retore è proprio colui che si identifica nella città e lavora per essa. ! - Allora perché la filosofia anche se priva di utilità viene praticata? Perché la natura dell’uomo tende appunto a questo sapere.!

• PROSPETTIVA GENETICA: Aristotele, stabilita la natura dell’uomo e

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il piacere che deriva dalla soddisfazione della conoscenza, inizia a parlare della genesi della filosofia, che lui chiama SOFIA. E arriva alla conclusione dell’esistenza di un tipo di sapere, quello filosofico, superiore agli altri. Torna indietro agli altri animali.! Torna spesso il RIFERIMENTO ALLA VISTA (pensiamo anche al verbo sapere οιδα “ho visto quindi so” che deriva probabilmente dal vedere attraverso una comune radice indoeuropea ιδ-), considerata in grecia un senso superiore e fondamentale. Anassagora riteneva che invece il senso superiore fosse il tatto. La ragione ci fa conoscere moltissime differenze intese come proprietà delle cose. Secondo aristotele attraverso la vista acquisiamo più informazioni nel mondo.! Ritorna l’idea della φυσει, natura.! TΑ ΖΩΑ: da ζωη, ζην: Sono tutti i viventi in realtà ma qui è indicato come vivente dotato di percezione, fra i quali non rientrano le piante. Tutti i viventi hanno anima nutritiva (nascita, crescita… ore 10:49), animale (percezione e locomozione) il pensiero la forma più complessa….! Procedendo dal basso verso l’alto tutti gli animali hanno la percezioni, più in alto, un sottoinsieme di animali fra cui vi è l’uomo, hanno anche la MEMORIA e quindi sono più intelligenti. Qui il concetto di intelligenza e capacità di apprendimento viene applicato in senso lato, ampio perché in teoria qui φρονιμωτερα dovrebbe

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essere riferito solo all’uomo. Aristotele parla anche altrove della memoria. La facoltà della memoria non è solo visiva ed è connessa alla FANTASIA, capacità non solo di percepire ma anche di trattenere la percezione, di conservarla e manipolarla. Quindi la fantasia, l’immaginazione non è solo astrazione, creazione dal nulla ma è associazione di ricordi e immagini. Aristotele dice che la memoria non è del pensiero ma dell’immagine. Es: madleine di PROUST: memoria involontaria. Aristotele attribuisce la ragione solo agli umani ma attribuisce anche ad altri animali delle facoltà non razionali tra cui appunto la memoria. Ammette che anche animali diversi dall’uomo seppur in rari casi e in modi diversi possano non solo avere percezione, memoria ma che siano in grado anche di organizzare, trattenere e conservare la percezione e i residui mnestici: EMPERIA = prima organizzazione del mondo attraverso la percezione della memoria, organizzazione dei dati in un’esperienza (es: creazione del nido, creazione della diga da parte dei castori). Vi è quindi una tappa intermedia, non basta per avere conoscenza ma è un requisito fondamentale per poterlo avere. Dice che DA MOLTE MEMORIE SI GENERA L’ESPERIENZA: esempio di conoscenza empirica: apprendo dalle generazioni precedenti che quando mi fa male lo stomaco la camomilla mi fa bene: percezione, memoria, pensiero associativo e ripetizione. Un conto è pensare che la camomilla faccia bene perché l’ho sentito e lo si fa da sempre, è una constatazione di fatti, ripetuta e immagazzinata. Un conto è sapere che la camomilla ha una tale composizione chimica tale da lenire il dolore allo stomaco, questa è una conoscenza non una constatazione. Dice che ll perché è il soggetto che constata i fatti. Invece τεχνη e λογισμòς sono tipici dell’uomo, ma sono gradi alti che per potersi realizzare hanno bisogno dei gradi precedenti: memoria, emperia. CONDIZIONE NECESSARIA: ….. o CONDIZIONE SUFFICIENTE: data produce una certa cosa oppure può essere entrambe. EPISTEME: sapere di tipo forte con proprietà precise, scienza. ! 12 OTTOBRE! Quando leggiamo Aristotele, non leggiamo l’originale aristotelico, leggiamo ciò che rimase sui supporti scrittori, ciò che venne copiato su rotoli, ciò che poi venne passato in forma di codice, ciò che sopravvisse all’inchiostro di nero fumo. Inoltre mentre le opere di platone più o meno venivano scritti e copiati e in qualche modo divulgati con una certa circolazione, gli scritti di aristotele pensati per lo

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stesso tipo di pubblicazione, non ci rimangono, sono tutte andate perse, l’antichità però le conobbe, isocrate, ma anche nel mondo romano cicerone e in epoca ancora successiva. Copiare un libro era un’operazione lunga, costosa, bisognava che ci fosse interesse a leggerlo. Se un’opera non viene ricopiata si perde. Le opere che invece ci sono pervenute sono trattati composti da più libri (il libro era un’unità minima corrispondente circa a un rotolo). Sono trattati predisposti per l’insegnamento a scuola, la scuola molto spesso più che la biblioteca ci garantisce la sopravvivenza delle opere. Spesso sembra che non abbiano un inizio o una fine. Il liceo di Aristotele è come una scuola di dottorato in cui questi trattati ricoprivano il ruolo di simil “articoli scientifici”. Strabone e plutarco in alcuni resoconti antichi ci dicono che le opere destinate a una destinazione esterna alla scuola ESSOTERICHE, vennero sempre lette. Dicono che le opere interne alla scuola ESOTERICHE si conservarono nella scuola fino a che ci fu Aristotele e Teofrasto, poi vennero portate fuori e date in eredità a melo di scepsi che le portò in Turchia dove vennero nascoste dai sovrani. Poi andronico di rodi ne curò l’edizione e scritti più brevi vennero pubblicati in forma più larga ad esempio gli scritti di logica vennero uniti nell’organon. Non è detto che Aristotele avesse concepito gli scritti come parti di insiemi più grandi, es la metafisica è composta da 14 libri ma non è detto che fosse la volontà di aristotele: alcuni libri sono omogenei in termini di contenuto, altri sembrano estranei. L’opera così come la abbiamo noi, si forma in epoca ellenistico.! Il termine metafisica certamente non è aristotelico.! Tornando al concetto della copiatura, è importante anche il riciclaggio, non si butta nulla. Probabilmente Aristotele nella metafisica riutilizzò parti già scritte ad esempio i primi capitoli ci appaiono come molti ordinati, gli ultimi sembrano quasi appunti: li scrisse in contesti molto diversi, forse i primi capitoli potevano essere parte di pubblicazioni essoteriche che oggi non abbiamo più. Nell’antichità il testo era fluido, è difficile stabilire quando un testo sia finito o meno, Dionigi di alicarnasso dice che platone mentre moriva stava riscrivendo l’inizio della repubblica.! Ci sono 2 libri introduttive A (alfa maiuscolo) e α (alfa minuscolo).! Questa parte della metafisica che stiamo leggendo è collegata molto al gorgia di platone. Socrate discute prima con gorgia, poi con due suoi allievi POLO E CALLICLE.! Come sempre nei dialoghi vi è un contenuto esplicito e un contenuto implicito che rimanda all’epoca: ISOCRATE E PLATONE si contendevano il panorama culturale dell’epoca. Platone a differenza di

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isocrate propone un tipo di sapere e insegnamento teorico che non si confonde con la retorica. Aristotele conosce questi dibattiti e vi si inserisce, scrisse tra le opere essoteriche un protrettico. È possibile che qui, nella metafisica vi siano quindi parti di opere già esistenti.! 981 a 1! • LOGOS: leg-: radice del raccogliere, del collegare. LOGISMOS: pensiero razionale, discorsivo, preposizionale che procede per inferenze, analitico NO INTUITIVO, discorso, analogia, rapporto matematico. Ogni forma di collegamento fra più elementi che noi possiamo conoscere ed esprimere. Connessione universalizzabile e conoscibile.! • L’EMPERIA: ci permette di agire in modo efficace ma manca il collegamento razionale e comprensibile che mi spiega perché io ho agito in quel modo. Non conosco il collegamento che c’è dietro ma agisco in modo associativo.! • TECNE: termine poco traducibile, è un’insieme di conoscenze razionali che danno luogo a una produzione. ! • EPISTEME: da un lato la scienza oggettiva, dall’altro conoscenze vere. Ma è anche una cognizione. Cioè è sia la scienza della geometria, sia la qualità del geometra. Non ogni conoscenza è episteme, l’episteme è una conoscenza rigorosa propria dell’esperto.! ! LOGOS, TECNE E EPISTEME: corpus di conoscenze proprio solo degli esseri umani.! • Rif GORGIA all’interno della metafisica, lettura passo in platone:! - Aristotele come modello aveva platone, ecco che subentra il gorgia in cui socrate distingue la conoscenza razionale e l’esperienza, si contrappongono.! - Socrate sta parlando con Polo: DEFINIZIONE DELLA RETORICA (“scienza della composizione di discorsi persuasivi”). Platone crede che la comunicazione sia pericolosa se messa in atto dai non filosofi. Socrate dice di aver letto un’opera di polo in cui si dice che la retorica è una tecnica basata sulla pratica e insegnabile, socrate non è d’accordo dice che se la retorica è una pratica non può essere insegnabile VISIONE ANTIEMPIRISTICA, mentre per polo il solo fatto che sia pratica è sufficiente per postularla come insegnabile. Platone fa un esempio, la cucina è una pratica ma non è un’arte razionale. Platone distingue la pratica dalla conoscenza razionale, c’è un forte dualismo tra mondo dell’esperienza e conoscenza raz...


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