Docsity 1 manuale storia del costume e della moda PDF

Title Docsity 1 manuale storia del costume e della moda
Author Michi Vitariello
Course Culture e tecniche della moda
Institution Università di Bologna
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1 manuale storia del costume e della moda Storia Del Costume Alma Mater Studiorum – Università di Bologna 61 pag.

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MANUALI STORIA DEL COSTUME E DELLA MODA (parliamo di moda di Sara Piccolo Paci) INTRODUZIONE L’obiettivo del libro è di analizzare l’abbigliamento e i suoi significati culturali. Per parlare di moda bisogna tenere in conto: i legami interpersonali e i rapporti socio-economici che influiscono sul costume. La storia del costume analizza società del passato e le loro interconnessioni, permette di comprendere la vita quotidiana e realizzare il futuro. Le fonti per lo studio sono: 1. I manufatti 2. I documenti: leggi, diari, inventari, letteratura. Solitamente di tipo descrittivo, molti termini che non

si possono collegare ad un’immagine. 3. Immagini: pittura, scultura, grafica, fotografia. Non è detto che l’abito rappresentato sia usato nella

vita reale. 4. Reperti tesili: non sempre resistono al tempo, oppure il suo nome non si conosce.

Gli studi sul costume iniziano nel 16° secolo, quando compaiono molti testi. •

Il più famoso è nato a Venezia, “De gli habiti antichi et moderni di diverse parti del mondo” del 1590 di Cesare Vecellio. Raffigura ed elenca gli abiti di tutto il mondo (allora conosciuto).

600: •

stampate tavole che illustrano l’abbigliamento di nobili e corte, soprattutto francese, ma per un uso pubblicitario. Attraverso queste tavole e alle “poupèes à la mode” il re di Francia Luigi 14° promuoveva lo stile francese. Di conseguenza la produzione e la vendita dei materiali francesi cresceva (seta, trine, accessori).



1672: il primo esperimento di rivista di moda il “Mercure Galant”.

700: l’intensa attività filosofica, tratta anche di alcune riflessioni sull’abbigliamento. Inoltre la produzione di moda è sempre più veloce. •

1789: grazie all’attore FRANÇOIS JOSEPH TALMA (primo attore ad usare abiti realisticamente antichi) inizia un nuovo modo di fare storia del costume.

800: nascono le riviste di moda destinate alle donne. •

1786: prima rivista di moda “Cabinet de modes ou les modes nouvelles”.

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“giornale delle dame e delle mode di Francia” (Milano). L’abbigliamento diventa un argomento femminile e quindi frivolo, un pregiudizio che persiste anche oggi.



875-1888 ALBERT RACINET pubblica “costume historique”.

900: si sviluppa un interesse per la simbologia dell’abito e i suoi codici (antropologia e studi psicologici). •

1911, Roma: la mostra di etnografia, fu l’occasione per iniziare la raccolta e lo studio di moltissimo materiale del mondo rurale, tradizionale, folkloristico.



’40-’70: periodo più ricco per la produzione di manuali sul costume.



’80: si producono una gamma di testi d’approfondimento sull’abito e la sua importanza nella società, e in alcuni casi anche sulla metodologia.

CAPITOLO 1: LA PREISTORIA (filo, ago, pelliccia e tessuti). 1. PALEOLITICO MEDIO = abiti di pelliccia 2. PALEOLITICO SUPERIORE= aghi, corde e fibre vegetali 3. MESOLITICO= abiti in pelle 4. NEOLITICO= tessuti •

Sumeri

5. Età DEL BRONZO •

Assiri



Egizi



Minoici



Romani



Celti

VESTIRSI PERCHÉ? Ci differenzia dagli animali, grazie alla capacità dell’uomo di adattarsi a climi e situazioni differenti. Le funzioni del vestire sono: •

Protezione fisica/spirituale



Estetico/ludica



Distinguersi dai propri simili: l’uomo è un essere sociale, relazionandosi con gli altri ha coscienza di sé.

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ARTE COME ESPRESSIONE DI UMANITÀ: L’arte è: manifestazione dello spirito umano e testimonianza della presenza umana (eretto, presa tattile). Cioè a partire dal Paleolitico superiore. (28-13 mila). LE PRIME TESTIMONIANZE DELL’ABBIGLIAMENTO: Le statuette di Willendorf e Lespugue , chiamate “veneri” sono le prime immagini che raffigurano gli esseri umani. Rappresentavano l’ideale femminile preistorico: gravide, sessualmente attive. Utilizzate in rituali magici che esaltavano la madre creatrice della vita. La capigliatura impedisce di vedere il volto, e la loro forma a zig zag riprende il simbolo femminile del pube. Alcune statuette sono vestite e da questo possiamo datare la nascita del vestire: •

Molti intrecci sia dei capelli che delle fibre



Fibre vegetali: erbe ramoscelli/ fibre animali: ciuffi di pelo



Inizio del processo di filatura: grembiule/gonnellina a rete. L’importanza di questa tecnica risiete nella sua multifunzionalità: corde, stringhe, lenze da pesca e reti, funi. La rete costituisce base del tessuto. Questi gonnellini sono collegati al ruolo di madre e hanno anche una valenza erotica.



Pellicce

LA MUMMIA DEL SIMILAUN- OTZI: Ritrovata nel 1991. È vissuto tra la fine del neolitico e gli inizi dell’età dei metalli. Testimonia l’uso del rivoluzionario strumento, l’ago. I vestiti sono: •

Pelle di animali: capra, cervo, orso bruno



Mantella di erbe graminacee alpine



Perizoma



Calzoni



Sopravveste: lunghe strisce di pelliccia chiara e scura, cucite tra loro con filo di tendini animali e rammendi con fili vegetali.



Cintura



Calzature di pelle e imbottitura di fieno



Berretto con stringe sotto al mento

INVENTANDO LA SARTORIA:

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L’ago risale al paleolitico superiore, alcuni con cruna. Ritrovati negli scavi archeologici europei. Sono fatti di lesine di corno, osso o avorio, sottili e resistenti. Grazie ad esso si sviluppa la sartorialità. La tecnica modellistica è a base rettangolo (superficie che si può ricavare dalla pelle dell’animale). TESSUTI PREISTORICI: Con gli insediamenti sedentari inizia l’arte della tessitura. Le testimonianze sono: •

Sfere d’argilla trovate in Iraq, di circa 7000 A.C, che testimonia una padronanza della tessitura.



Resti tessili di lino e strumenti per la lavorazione del lino trovati in Svizzera, del 3000 A.C circa.

I tessuti trovati sono tele e saie, non sappiamo di fibre animali perché non si sono conservate. Le tessitrici avevano vari modi per combinare le diverse strutture tessili e colorare le fibre. Amavano fare bordi colorati e complessi. I telai e gli strumenti per cardare la lana sono rintracciabili in: alcuni dipinti rupestri e luoghi della sepoltura. Soprattutto per quanto riguarda il nord d’Europa. Grazie alla composizione del suolo vengono conservati i reperti animali: pellami, lane, capelli, mummificato alcuni corpi, ma distrutto i reperti vegetali. La tessitura è imperfetta, mentre la fattura sartoriale è avanzata: i ricami raffinati e tecniche di infeltritura ancora praticati. La tessitura e il tessuto hanno valori simbolici: rituali di nascita, di vita e di morte.

CAPITOLO2: MESOPOTAMIA E PERSIA (abbigliamento simbolico) TERRA TRA DUE FIUMI: storia politica La Mesopotamia= pezzo di terra adiacente al Tigri e l’Eufrate, attività agricola e la nascita del commercio, grazie all’abilità degli artigiani che producevano beni di lusso e di consumo (vasellame e tessuti). Inoltre rappresenta la nascita della scrittura, con le tavolette pittografiche (Uruk 3100 A.C) che riportano rendiconti commerciali e amministrativi, per mano di un élite di sacerdoti, scribi e nobili. Dal 2400 A.C c’è anche una produzione letteraria, es. Gilgamesh. Le città stato vengono riunificate sotto il RE SARGON il grande (2300 A.C) il cui regno si estende dal golfo persico fino al mediterraneo. Nel 2° millennio: dalla città stato di Babilonia sorse un nuovo impero con capo HAMMURABI. Con lui nasce il “codice di Hammurabi” primo testo che raccoglie le leggi di stato e regola i rapporti sociali. L’algebra e la geometria avanzano. Inoltre nasce il popolo ebraico, con Abramo che, sotto la guida di Dio, lascia Ur per intraprendere un lungo viaggio. Nel 1300 A.C gli ASSIRI si estendono fino all’Egitto. L’arte rappresenta il carattere guerriero di questa società e la raffinatezza della sua corte. Alla fine del 600 A.C l’impero assiro viene distrutto. La DINASTIA BABILONESE domina, la BABILONIA diventa una delle città più belle dell’antichità. Tutta la Mesopotamia viene sottomessa dalla dinastia degli Achemenidi. Viene testimoniata anche

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l’introduzione del sistema monetario. La dinastia verrà sconfitta da ALESSANDRO IL GRANDE nel 4° A.C. ABBIGLIAMENTO: Fonte: tavolette d’argilla, testimoniano la produzione tessile e d’abbigliamento, che è parte dell’attività economica. •

SUMERI: consisteva soprattutto in pellami, cuoio, lana, fibre vegetali. Poca differenza tra abbigliamento femminile e maschile, ad eccezione del seno che veniva coperto. Per la prima volta nella storia i vestiti erano differenti a seconda della classe sociale. I prigionieri erano nudi. Tutti erano a piedi scalzi. Fonte: “stendardo di Ur”.kaunakes: gonna frangiata di pelo di pecora, sul retro una coda di animale ucciso, una sorta di segno di sacrificio. •

Alta carica: frange lunghe dalla cintura all’orlo



I dignitari: meno frange soprattutto nell’orlo.



I servitori si distinguono per 3 tipi di gonna frangiata: •

Lunga fino metà polpaccio



Con frange molto sottili



Corta sopra il ginocchio e sovrapposta sul davanti

Nelle donne abbinata a una sciarpa che copre la spalla sinistra, in modo da coprire il seno. I soldati: kaunakes frangiata fino al ginocchio, un mantello ampio rinforzato con dischi di metallo e un elmo. Tutto in cuoio. Es. “scavi tomba reale, della regina Ur Pu-abi”: La regina: mantello pieno di perline, amuleti in oro e in lapislazzuli, veniva avvolto intorno al corpo forse era chiamato tùg-tu-she (indumento che si porta intorno al corpo), che alcuni studiosi pensano sia l’origine del termine toga e tunica. Un’acconciatura in lamina d’oro con grandi lapislazzuli e una coroncina con fiori, foglie e nastri. Gioielli indossati anche dalle ancelle. Si ipotizza avessero delle parrucche. Un set per la toeletta comprese polveri per scurire le sopracciglia, e simil ombretti, bistro nero-blu per il contorno occhi, pinzette e un bastoncino per la pulizia delle orecchie, unguenti e profumi. •

BABILONESI & ASSIRI: Fonte: scavi di Ninive (600 A.C). Un’evoluzione della kaunakes, in tessuto e decorate con ricami complicati e applicazioni, hanno delle frange e conservano il valore che aveva prima.

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Il capo base è una tunica con maniche corte e poi lunghe chiamata kandys e sopra una seconda più corta kaunace molto più decorata in colori vivaci e impreziosita da ricami e frange. La lunghezza delle frange era simbolo del rango. Come anche la presenza di una sciarpa o grande scialle. •

Dignitari: indossavano lo scialle diagonalmente sul petto.



I sacerdoti: arrotolato intorno alla vita



Il re: avvolto a spirale intorno al corpo, con un lembo ricadente sul retro della spalla sinistra, lungo fino ai piedi. Alti stivali allacciati fino al ginocchio, per la caccia al Leone.

Le donne: soprattutto regine e dame, hanno un abbigliamento simile ai loro consorti. Godevano di una buona posizione nella società. raramente lo scialle copriva la testa. •

Regine: lunga tunica con maniche corte e scialle con frange avvolto a spirale



Dame: lunga tunica con orli sfrangiati e scialle che copre la schiena

Soldati: corta tunica con frange, alta cintura, rifiniture in cuoio. Corazze a lamine per proteggere il busto. Sandali in cuoio. •

Fanteria: grandi dischi metallici sul davanti e retro per proteggere il busto. Alti stivali allacciati fino al ginocchio.



Servitori: corta tunica con frange e alta cintura

Sia gli uomini che le donne avevano elaborate acconciature con riccioli e fasce che le tengono in ordine. •

PERSIANI: adottano la Kandys frangiata degli assiri, come anche la seconda tunica più decorata. Hanno pantaloni lunghi semiaderenti detti anaxyrides decorati e colorati, sono l’evoluzione delle brache e nascono in climi freddi e per l’addestramento a cavallo. Particolari calzature, come: sandali in cuoio, stivali, morbide pantofole in pelle o feltro, scarpe in pelle dalla punta all’insù (tipiche dei territori sassosi e montuosi) che consente di camminare più velocemente. Il rango era indicato dal copricapo, acconciature, gioielli e colori. Donne: (raffigurate raramente) vestivano in modo analogo ai compagni, con due tuniche sovrapposto quella superiore più ampia e decorata con veli e scialli. Forse anche pantaloni aderenti decorati da lasciar intravedere sotto le tuniche. Parzialmente confermato dal racconto della bibbia dove vengono descritte le donne ebree. L’abbigliamento tipico è rappresentato dai “Lancieri di Susa”: lunghe tuniche dai colori vivaci, bordi decorati, manica ampia e morbida tipica della nobiltà Meda e Persiana.

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Spesso nelle ceramiche gli arcieri persiani vengono raffigurati indossando una specie di guaina aderente, simile ad una calzamaglia, quindi si ipotizza utilizzassero un tessuto elastico, grazie all’abilità sartoriale, mediante la quale si realizzano strisce semielastiche che cucite insieme rendono la stoffa cedevole. •

EBREI: Fonti: solo raffigurazioni fatte da altre culture (per la legge ebraica), però ci sono varie descrizioni sull’abbigliamento nella legge ebraica. Le fibre del lino, canapa, lana, cotone non devono essere mischiate tra loro in un solo tessuto. •

Sacerdoti: lunghi calzoni, 2 tuniche di lino (la seconda più corta) decorate con campanellini. L’ephod in lino (formato da 2 rettangoli di lino aperti sui fianchi, trattenuti sulle spalle da due cuciture e due fermagli con pietra d’onice incise con i nomi delle 6 tribù israelitiche). Agli angoli pendevano delle nappe che dovevano essere color porpora. Una cintura “abnet” teneva ferma tutto. Sopra tutto un pettorale “l’hoschen” sorretto con catenelle alle spalle, con sopra 12 pietre preziose con inciso il nome di uno dei dodici figli di Giacobbe e delle tribù israelite.



Gente comune: tunica a maniche lunghe e strette, sopravveste e un mantello (un rettangolo di tessuto) detto sindon, drappeggiato intorno al corpo e usato anche come coperta.



Uomini: ogni maschio ha il suo berretto bianco, solo in caso di lutto o malattia grave non viene indossato.



Tessuti morbidi, scialli, mantelli, borsette, cavigliere tintinnanti, trucco, gioielli e profumi.

FILARE, TESSERE E CUCIRE: Il primo processo di tessitura meccanica è stata trovata a Jarno (Iraq) dove sono state trovate due palline d’argilla (7000 A.C) con impresso la traccia di un tessuto, con due motivi. Il commercio: In Siria il principale prodotto esportato erano proprio i tessuti. Mentre gli Assiri importavano rame, prodotti agricoli e lana greggia; esportavano stagno, prodotti fini e tessuti. Le donne erano importanti nel mondo del commercio, e in mancanza del marito erano le responsabili. Periodo sumero = lana Periodo persiano=lino, canapa, cotone (poco), seta (importata già tessuta dall’Oriente). L’ago veniva usato sia per il ricamo, che per la sartoria, anche nei tagli particolari. La tecnica sartoriale avanza così tanto da permettere di cucire accessori e arredi: cuscini, tende, tappeti, scarpe, borse cappelli … I colori preferiti erano le tonalità del rosso fino al violaceo, la scala del giallo e del marrone, alcuni verdi e blu spesso decorati con rosso e giallo.

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L’importanza del cappello: sia l’acconciatura che il copricapo erano parte integrante del costume. Ogni copricapo aveva un valore. Ad esempio quelli dei re e dei sacerdoti erano alti per evidenziare “l’altezza” sociale. Mentre le divinità e alcuni sovrani più antichi ne avevano uno più conico e decorato con corna. •

Il re degli Assiri indossano il “ kirbàs” o tiara reale, dalla forma troncoconica con puntale con due nastri che pendono dalla nuca sulle spalle. Le donne assire sposate devono coprirsi in pubblico con dei veli in quanto segno di purezza e fedeltà.



I Medi utilizzano due copricapo: 1) bombato-tondo in feltro, utilizzato soprattutto dalla nobiltà, una corda blu-bianca intorno significava che erano della famiglia reale. 2) il bashlyq un cappuccio a punta con le strisce di tessuto pendenti ai lati che si potevano avvolgere attorno al collo, è in uso ancora oggi in alcune zone della Russia.



Persiani molte varietà di copricapo. Il re copricapo cilindrico con bordo evidenziato chiamato oggi “tiara di Dario” simile alla rinascimentale “berretta alla capitanesca”. Gli arcieri di Susa avevano un copricapo bombato, in feltro o cuoio, con cercine di tessuto ritorto intorno alla fronte.

CAPITOLO 3: L’ANTICO EGITTO, l’importanza della religione e del potere. BREVE STORIA: Nel 1799 viene scoperta la “pietra di Rosetta” durante una spedizione napoleonica. Conteneva un testo in geroglifico, uno in corsivo e uno in greco. Grazie a questo è stato possibile decifrare i geroglifici. Tutto il dominio egizio si estendeva dalla terra del Delta e quella della Valle del Nilo, detti anche “basso e alto Egitto”. Ognuna aveva il suo sovrano e i propri Dei. Anche se a un certo punto vengono riuniti sotto un unico regno, anche se questa diversità rimarrà sempre. Sotto la 4° dinastia vengono costruite le grandi piramidi di Giza (Cheope, Chefren, Menkaura), ma durante la 5° e la 6° dinastia il potere si divise tra vari rivali. Questo portò ad una guerra civile e al crollo di uno stato unitario. Solo durante il Medio Regno con la 11° dinastia viene riunito il paese, vennero fatte grandi opere di idraulica e una grande produzione artistica. Con l’invasione degli Hyksos (popolazione della Palestina) introdusero il combattimento con cavalli e carri ga guerra, fondarono la 15° dinastia e dominarono fino a quando il re Ahmose (17° dinastia) cacciò gli Hyksos e riunì l’Egitto, fondando la 18 dinastia e iniziando il “Nuovo Regno”. Inizia uno dei periodi più fecondi, come l’espansione fino all’Eufrate, oppure la creazione del tempio di Luxor sotto il dominio di Akhenaton che portò un’arte originale, ma anche il regno di Tatankhamon il faraone più famoso per la sua tomba, inviolata fino al 1900. Con i regni della 19° e 20° dinastia ci sono i regni di Seti I, Ramsete II e Ramsete III. Dopo di questo iniziò un periodo intermedio, con diverse dinastie, anche straniere e le invasioni degli Assiri e dei Persiani. Dominando il territorio fino all’arrivo di Alessandro Magno.

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ECONOMIA E SOCIETÀ: l’agricoltura era alla base dell’economia, grazie anche alla fertilizzazione da parte del Nilo (esondazione). Le culture principali erano grano, orzo e lino. Quest’ultimo veniva raccolto i...


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