Storia della moda capitolo 10 Gnoli PDF

Title Storia della moda capitolo 10 Gnoli
Course Storia della moda
Institution Sapienza - Università di Roma
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Moda. Dalla nascita della haute couture a oggi...


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IL MADE IN ITALY ( CAP. 10 ) anni 70-80

MADE IN ITALY: questo fenomeno non viene indicato come in generale, ma indica quel periodo in cui la moda italiana diventa industriale con il pret a porter e con Milano capitale della moda. Tra gli anni 70 e il decennio successivo la moda italiana presentò un periodo di profondo mutamento. In questo periodo si deve la nascita del made in Italy che sancì la vittoria internazionale della moda italiana e dei suoi protagonisti da Armani a Valentino, da Ferrè a Versace.Lo stile italiano è caratterizzato da sfaccettature e tii di formazione molto diversi: Valentino-> incarna figura del couturier, con formazione legata all'alta moda francese; Armani-> background tutto stilistico Versace-> formazione sartoriale+esperienza stilistica Diverso ma di eguale significato è il caso di MaxMAra, Genny e Aeffe. Aeffe-> azienda a conduzione familiare, nacque a Cattolica, in provincia di Forlì, all'inizio degli anni 80. Alberta Ferretti amministratore delegato della società, presentò la prima collezione con il suo nome nel 1981 e da lì iniziò a produrre anche linee di altri stilisti quali Enrico Coveri, Moschino, Jean-Paul Gaultier ecc. Il made in italy, caratterizzato dal binomio moda-industria, stava per nascere e il suo stratega fu Beppe Modinese (1929). Modinese era un organizzava eventi moda e nel 1978 contribuì alla creazione del Modit, rassegna di pret-a-porter che avrebbe consacrato il capoluogo lombardo come nuovo polo della moda internazionale. I primi a sfilare nell'ottobre di quell'anno furono: WALTER ALBINI, LAURA BIAGIOTTI, MARIO VALENTINO, CLAUDIO LA VIOLA, KEN SCOTT. Da lì si aggiunsero griffe note come: ARMANI, MISSONI, FENDI, KRIZIA, FERRÈ' E VERSACE a cui poi si aggiunsero MOSCHINO GIGLI E DOLCE&GABBANA. Fu un trionfo enorme. Allora si creò il Centro Sfilate che poi avrebbe cambiato nome in Milano Collezioni. Era nato il made in Italy e nel 4 agosto 1983-> Modinese venne definito come Italy's Prime Minister of Fashion dal Women's Wear Daily. Il successo del Made in Italy può essere spiegato con la competizione tra industria e design. Per spiegare il successo del Made in Italy è essenziale considerare il legame tra settore dell'abbigliamento e la filiera tessile, tradizionale punto di forza italiano. Gli stilisti entrarono in contatto diretto con i fornitori di materie prime di semilavorati orientando scelte di prodotto, materiali, colore. Il nuovo rapporto diretto tra gli stilisti e produttori di filati innescò nuovi stimoli di competitività. alla produzione e alla innovazione all'interno della filiera tessile favoriti dai distretti industriali. Con la restaurazione la moda recuperò la tradizione del lusso e dell'eleganza: tornarono nuovamente in voga abiti lunghi e gioielli. Con ricami elaborati, fiocchi, scollature e volant, insieme al revival della pratica sartoriale , della creazione del capo esclusivo su misura, si recuperano quelle atmosfere tipiche della haute couture degli anni cinquanta. Massimo esponente di questa tendenza è Christian Lacroix, mentre per l'Italia viene ricordato Gianfranco Ferrè, legato al pret-a-porter nel 1968 debuttò a Roma sulle passerelle dell'alta moda e dal 1989 venne nominato direttore artistico della maison Dior. Lo stretto legame tra imprenditori e stilisti diede vita negli ottanta al fenomeno della griffe, trasformando gli stilisti in vere e proprie star che mettevano la loro firma ovunque: dalle lenzuola alle lenzuola, dalle piastrelle agli asciugamani. Tra le griffe che si affermarono nel corso del decennio ricordiamo Blumarine Laura Biagiotti e Mariella Buriani.

anni 80-90 tipologia di donna dotata di un'energia e di una forza quasi virili che trovò la sua massima espressione nel power-look della donna in carriera. La silhouette, dopo gli hippy, puntò su l'enfatizzazione di un corpo eroico ed erotico messo ancor più in evidenza da tacchi alti e spalline volutamente marcatte. Accanto allo stereotipo della donna in carriera di Armani si contrappone l'audace esibizione degli abiti aderentissimi di Versace e alla proiezione architettonica attraverso le creazioni di Krizia o ferrè. Modelle anni 80-> icone del modello femminile di quell'epoca: supercorpo con glutei e seni in evidenza-> LINDA EVANGELISTA, NAOMI CAMPBELL, CINDY CRAWFORD, CLAUDIA SCHIFFER CARLA BRUNI ECC. Top model diventano le nuove star con grande dispetto delle attrici vere. Ogni creatore si rivolgeva ad un diverso tipo di donna: Armani-> donna in carriera Versace-> donna seducente Gigli-> dolce esile, minimale classica

MAX MARA: Viene fondata negli anni 50 da Achille Maramotti. Max Mara è stata tra le prime fabbriche di confezioni italiane a trasformarsi in un'industria del pret-a-porter. Formula vincente: applicare le idee dell'haute couture alla produzione industriale. Non vi erano stati fino ad allora non c'erano in Italia negozi di capi confezionati. Maramotti sceglie di specializzarsi in uno dei settori più difficili della moda: quella dei capospalla. 1951-> 1° capo d'abbigliamento dell'azienda riproduzione di un impermeabile originale inglese, il successo fu immediato. Il vero modello che seguiva per la sua industria era quello americano, in cui i sistemi di produzione erano molti veloci quindi dovette velocizzarli anche lui. Durante gli anni 60 viene lasciato spazio alla moda giovanile, decide di adeguarsi anche Max Mara che nel 1965 da vita alla collezione Pop che anticipava la nascita della linea Sportmax (1969). Tra la peculiarità della griffe c'è la collaborazione con noti designer: Walter Albini e altri ( indicare dopo ) in quanto non voleva che un unico stilista si legasse al marchio mettendolo in secondo piano. Anna Marie Berretta propose cappotti femminili: 1981-> evergreen, cappotto doppio petto color cammello in lana e cashmere, con maniche a kimono oversize battezzato 101801. Laura Lusuardi, fashion coordinator coordinatrici del lavoro degli stilisti di tutte le linee del gruppo e responsabile della collezione max mara. 2011-> gruppo max mara guidato dai tre figli, oltre 2.000 boutique nel mondo.

GENNY: La mente di Genny è Donatella Girombelli, azienda creata da suo marito nel 1961 ad Ancona. Da piccola officina artigianale si trasformò in una organizzazione industriale notevole del made in italy con la creazione del primo stabilimento. Fu Donatella a scoprire Versace, con il quale collaborano per il pret-a-porter industrial al quale lui era molto interessato. 1973-> linea Byblos resa adatta al pubblico giovanile. Stilisti del marchio Byblos furono Alan Cleaver e Keith Varty. Con la partecipazione di Versace nasce la linea Complice (1975) contenuti di moda lontani dalla

classicità. Una delle prime griffe a lasciare la passerella fiorentina, per sfilare su quella milanese. Chiamò per disegnare la linea Complice lo stilista francese Claude Montana, il quale la disegnò fino al 1987. Dopo la morte del marito, Donatella assunse la presidenza. 2001-> cedette la sua azienda al gruppo Prada il quale a sua volta nel 2011 l'ha ceduta al gruppo Facchini, che ne ha ottenuto il rilancio sotto la direzione artistica di Gabriele Colangelo.

ARMANI: Nacque a Piacenza nel 1934. non voleva occuparsi subito di moda come Valentino e al suo contrario conseguì gli studi secondari e si iscrisse alla facoltà di medicina ma poi decise di lasciare e lavorare alla rinascente prima come vetrinista e in seguito come buyer. Mentre lavorava nella rinascente viene notato da Nino Cerruti, che lo assume alla Hitman, industria di capo d’abbigliamento maschile.Nel corso dei sette anni trascorsi alla Hitman, comprende i meccanismi di funzionamento del mercato e le esigenze della clientela, affinò la sua conoscenza del tessuto e della progettazione dell’abito. Quindi inizia con l’abbigliamento maschile→ la giacca. Armani dice che il suo lavoro gira intorno alla giacca. Ho concepito un indumento che cade con naturalezza e ho sperimentato nuove tecniche come rimuovere l'imbottitura e la controfodera - quindi si è reinventato una nuova giaccaInizia dalla moda maschile, trasforma la giacca maschile rendendola più destrutturata, poi trasforma l’abbigliamento femminile convertendolo a quella maschile. Differenza tra Laurent e Armani: Yves Saint Laurent→ anche lui proponeva smoking per donna ma non era un discorso di massa in quanto erano indirizzati ad un élite, non tutti potevano permetterseli, e negli anni sessanta era vista come un’azione provocatoria. Armani→con lui invece diventa un elemento democratico in cui tutti lo potevano avere. 1973→ si concluse la sua attività con Hitman e aprì uno studio stilistico a Milano in corso Venezia insieme a Sergio Galeotti, che rimarrà suo socio fino alla morte causata dall’aids avvenuta nel 1984. 1973+74→ disegnò collezioni come stilista free-lance per varie aziende di moda come Courlande o Gibi 1975→ diede vita alla Giorgio Armani Spa, stesso anno in cui risale il lancio di una linea di pret-aporter maschile e femminile con il suo nome. Stile: tra i primi a proporre la pelle sotto le camicie di chiffon, a ideare cartelle colori inusuali. Utilizzo di un solo utilizzo di colori come il grigio, beige o le sfumature delle terre, le quali gli valsero nel 1979 il Neiman Marcus Award. Il completo pantalone che ha conferito scioltezza agli uomini e rigore alle donne. 1978→ firma un contratto di licenza con il GFT ( gruppo finanziario tessile ) per la produzione e la distribuzione delle sue collezioni. 1980→ Armani debutta in America, grazie alla realizzazione del guardaroba di Richard Gere in American Gigolo,un film in cui attraverso le sue celebri giacche ‘destrutturate’ rivoluzionò un

caposaldo dell’eleganza conferendo una nuova dimensione alla tipologia estetica degli anni ottanta. Sul set conobbe Lauren Hutton, che si sarebbe trasformata nella sua musa ideale. Armani presta i suoi abiti a una lista di oltre 150 film. In particolare il film Gli intoccabili, rappresenta al meglio il modo di vestire di quell’epoca secondo la visione di Armani. Infatti gli anni venti e trenta, in cui è ambientato quest’ultimo film, sono un riferimento ricorrente del suo stile che si riflette anche nelle campagne pubblicitarie, molto spesso in bianco e in nero. 1981→consapevole di rivolgersi a fasce di mercato sempre più ampie, creò la linea giovane Emporio Armani. 1983→ premio come miglior stilista conferitogli dalla CFDA. Nel corso degli anni rafforzò gli uffici commerciali e il marketing della società. 2000→ festeggia 25 anni di attività con una grande mostra itinerante che ha avuto la sua prima tappa al Guggenheim di New York. 2001→ inaugurato a Milano lo spazio Armani Teatro progettato da Tadao Ando. 2011→ Giorgio Armani produce nove linee. Considerazioni: Armani progetto di formazione opposto a Valentino, in quanto lui si forma nell'industria. Artista legato all’industria e non all’artigianato. Armani prototipo dello stilista. Valentino prototipo di couturier. Industria-uomo-donna- pret-a-porter-alta moda fa il processo inverso di Valentino

Versace: anche lui protagonista del made in italy. Definito come: -cantore internazionalità di una sessualità senza falsi pudori -dotato di un profondo senso dell’eleganza personale Riconosciuto per: - esser riuscito a coniugare in maniera sublime lo stile di strada con l’haute couture, il barocco con la pop art -unire la vita di ogni giorno: la strada, i colori e i giovani con il passato Nasce nel 1946 a Reggio Calabria. Sempre cresciuto nell’ambiente della moda in quanto la madre era proprietaria di una famosa sartoria della città ed era specializzata nella riproduzione di modelli francesi. Quindi ha una formazione legata all’haute couture. Influenze, stile e percorso creativo: - terra natale: trovandosi accanto al mare tra i ruderi della Magna Grecia, non è un caso che il logo della sua griffe sia la testa di medusa, o il suo amore per le fogge classicheggianti, che rese il drappeggio e la massima esaltazione del corpo, una delle sue peculiarità. -la creatrici di moda Madame Vionnet e Madame Grès: esaminando i loro lavori apprese lo studio del drappeggio. - curiosità nei confronti del passato: legame con epoche come quella bizantina, rinascimento e

settecento. Bisanzio fu una delle protagoniste della sua collezione dell’autunno inverno del 199192 e 1997-98. -utilizzo spregiudicato dei jeans: in realtà non gli piacevano, ma se venivano stravolti di ricami, incrostazioni di strass e decori, allora sì, potevano avere un qualità erotica. 1972→ si trasferisce a Milano. Subentrò ad Albini come stilista per Callaghan.Dopo fu assunto da Genny, prima per la linea principale e in seguito per complice e Alma. 1978→ con suo fratello Santo e Claudio Luti, fondò la Gianni Versace. 28 marzo 1978→ 1° collezione donna, pochi mesi dopo quella maschile 1979→reinventò il rinascimento 1982→ presentò per la 1° volta i suoi inimitabili capi in maglia metallica, che si sono trasformati in breve in una pietra miliare della griffe. Riesce a drappeggiare il metallo→ vastità della sua immaginazione e del suo non conoscere i limiti. Orton in tinta unita o stampato apparve quasi in ogni collezione do Versace: si pensi ai drappeggi degli abiti di bajadera dell’estate 1984, a quella della collezione ispirata a Klimt dell’autunno inverno 1985-86 o infine gli abiti dai drappeggi asimmetriche dell’autunno-inverno 1997-98. Passione per i materiali innovativi si vede anche nell’uso provocatorio di materiali come la plastica, il vinile e il neoprene accostati a seta e swarovski. Dopo aver fondato la griffe con il suo nome, continuò a effettuare consulenze stilistiche disegnando collezioni per Luisa di Firenze, LEs Copains, Byblos ecc. 1985→ creò la linea Istante 1989→ linea pronta Atelier Versace e la linea giovane Versus. 1993→inaugurò Signature, linea per la casa 1997→ linea cosmetica Versace make-up. Versace massimo sostenitore delle top model. Modelle anni 80-> icone del modello femminile di quell'epoca: supercorpo con glutei e seni in evidenza-> LINDA EVANGELISTA, NAOMI CAMPBELL, CINDY CRAWFORD, CLAUDIA SCHIFFER CARLA BRUNI ECC. Top model diventano le nuove star con grande dispetto delle attrici vere. Verso gli anni 90 questo fenomeno inizia a decadere in quanto non tutti erano d’accordo sulle cifre guadagnate dalle modelle. 1993→ CFDA lo premia come miglior stilista dell’anno. Collabora anche con il mondo della musica e del teatro: veste Elton John e Madonna, creò costumi per il teatro fino al 1982. Incontro più importante fu quello con Maurice Bejart realizzando i costumi per il balletto Dionysos. Nel 1997 viene assassinato nella sua villa a Miami. La gestione della griffe, tenuta saldamente nelle mani del fratello Santo e dalla sorella Donatella che ne segue la parte creativa, non ha perso le sue caratteristiche di impresa familiare. 2011→ Donatella Versace ha creato una capsule collection per il brand svedese di fast fashion H&M.

GIANFRANCO FERRE’: viene definito come architetto delle forme Nato a Legnano nel 1944. Si laurea in architettura nel politecnico di Milano . 1969→ inizia ad occuparsi di moda, creando accessori e bijoux. Le sue creazioni vennero notate da Rosy Biffi, proprietaria di una boutique di avanguardia e nota talent scout; giornaliste Anna Piaggi e Anna Riva le quali le fecero fotografare per Arianna e Grazia. Da lì Christian Bailly e Walter Albini iniziarono a commissionare accessori bijoux per le loro collezioni. 1973→ intraprese uno dei suoi numerosi viaggi in India. Questi viaggi furono per lui fonte d’ispirazione. Trascorre lunghi soggiorni fino al 77. Ne studia l'artigianato e le potenzialità produttive per conto di un’azienda genovese di abbigliamento. 1974→ debutta nel pret-a-porter disegnando per Baila, linea di abbigliamento di Franco Mattioli, che dopo divenne suo socio. 1978→ con lui diede vita alla Gianfranco Ferrè, nell’ottobre dello stesso anno lanciò una linea di pret-a-porter femminile e di accessori con il suo nome all’hotel principe e savoia di milano. Buyer americani affascinati dai bottoni, dalle asole fatte a mano dagli orli cuciti con il sopraggitto. Prima collezione= merito di: aver creato dei veri vestiti da vacanza di aver rispolverato senza snobismo un certo chic naturale da Portofino ai tempi d’oro del rigore delle linee, la pulizia dei colori e la totale mancanza di ciaffi. 1982→ linea maschile 1984→ creazione del primo profumo femminile Gianfranco Ferrè. 1987→ lancio della linea Studio 000.1 by Ferrè per uomo e donna, prodotta e distribuita da Marzotto. 1986→ presentò a Roma la sua prima collezione di alta moda 1989→ LVMH lo nominò direttore artistico della maison Dior, incarico che lo stilista ha ricoperto fino al 1996. RICONOSCIUTE A FARE’→ uso del nudo, il nylon e le trasparenze. 1995→ linea giovane GFF, linea Gianfranco Ferrè Jeans e una collaborazione con il gruppo Ittierre, che divenne suo partner industriale per la distribuzione e la produzione delle linee giovanili. STILE: La sua formazione lo spinge verso una progettazione architettonica dell’abito, linee decise. colori forti e nitidi. Amore per l’Oriente e per la camicia bianca che lo stilista ha trasformato da indumento base del guardaroba maschile a strumento di seduzione femminile→ abito principe→ la camicia che declina in tutti i modi. 2002→ quota maggioritaria della Gianfranco Ferrè SPA è stata acquistata dal gruppo finanziario IT Holding; lo stilista tuttavia ricopre il ruolo di direttore artistico e presidente fino alla sua morte avvenuta il 17 giugno 2007. Dopo direzione della maison succeduti al designer LArs Nilsson dal 2008, Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, e dal 2011 Stefano Citron e Federico Piaggi, anno in cui la griffe è divenuta proprietaria del Paris Group di Dubai.

KRIZIA E MISSONI: si erano imposti sotto i riflettori prima della nascita ufficiale del made in italy.

K→

Mariuccia Mandelli nata a Bergamo nel 1932, dopo aver fatto maestra elementare, insieme

alla sua amica Flora Dolci un’azienda di abbigliamento. Il nome Krizia nasce da un nome preso dai Dialoghi di Platone. 1957→ al Samia di Torino presenta la sua prima collezione, le sue creazione vennero notate dai buyer americani per i tessuti stampati a grandi frutti. 1964→ debutta con successo alla sfilata fiorentina della Sala Bianca, con una collezione in bianco e in nero vince il premio Critica della Moda. 1967→ nacque Krizia Maglia, una linea dedicata interamente alla maglieria, pezzo forte della produzione della griffe. In quegli anni tra i suoi collaboratori vi fu Walter Albini e Karl Lagerfeld. 1995→ celebrazione 40 anni dell’attività, Triennale di Milano ospitò una suggestiva retrospettiva della stilista realizzata con la collaborazione di Gabriella Pescucci e di Dante Ferretti. Stile: Amore per i volumi complessi degli abiti, caratterizzati da geometrie strutturate e l’uso ardito della maglia, dove spesso sono protagonisti gli animali: tigre, gatto, serpente scimmie ecc.. → definita proprio per questo “ regina della giungla”. Oltre ai temi animalier e alle passione per le geometrie si ricordano ispirazioni artistiche→ Klimt, Fontana, Burri Suggestioni orientali e l’uso architettonico del plissè, iniziato nel 1978 con un impermeabile e seguite tue-bruco, tute-farfalla, chiocciole che evocano la struttura del Guggenheim.

M→ Azienda di carattere familiare, costituita dalla giovane coppia, Ottavio Missoni e Rosita Jelmini nel 1953. Grandi clienti: Biki e poi la Rinascente. Ebbero molto successo proprio per il loro stile che rimase uno dei suoi fili conduttori ossia la sovrapposizione di colori, punti e fantasie solo apparentemente casuali. 1973→ ricevono Neiman Marcus Award. Sull’onda di quel successo decisero intorno alla metà degli anni settanta di estendere la produzione ai tessuti per l’arredamento, agli accessori e ai gioielli. 1976→ inaugurazione prima boutique a Milano. La loro maglieria era caratterizzata da disegni a zig-zag, a righe, fiammati, ondulati, realizzata in colori inconsueti come il tamarindo e l’ocr, il glicine e il pervinca. Emblematica per la sua sinergia tra arte e industria, si era intenzionalmente trasformata in uno status symbol. 1997→ azienda affidata ai figli

MOSCHINO: Nasce ad Abbiategrasso, in provincia di Milano, nel 1950. Si è avvicnato alla.moda grazie all’illustrazione. Frequenta l'Accademia delle Belle Arti...


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