Appunti iofrida PDF

Title Appunti iofrida
Author Ludovico Mallia
Course Filosofia della storia
Institution Università di Bologna
Pages 2
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Appunti professore iofrida filosofia della storia...


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APPUNTI FILOSOFIA DELLA STORIA 1 IOFRIDA 17/04/2019

I CORPI DOCILI. Si apre con le immagini di progetti di carceri. Nel XVIII secolo si trasforma la figura del soldato. Prima veniva scelto per le caratteristiche fisiche. Adesso invece il corpo del soldato viene fatto nella caserma. La razionalizzazione del corpo del soldato segue parallelamente quasi anche quella dell’ operaio. Il soldato viene forgiato. Foucault cita una ordinanza del 1764. Al posto della legge medievale ora c’è la norma, che impone in maniera dettagliata e rigorosa le sue prescrizioni, che non lascia aperti ad alcuna libertà, che regola senza tralasciare alcun margine di libertà. Questo schiavizzare i corpi è una conseguenza dell’ industrializzazione. Si tratta di una disciplina che accresce la forza dell’ individuo: si tenta ad esempio di rendere l’ operaio più produttivo. Foucault riconosce l’ aspetto materialistico al servizio di questo tipo di imposizione normativa. L’ uomo macchina è figlio di questa epoca storica nella sua accezione tecnico-politica. Federico II di Prussia e la sua ossessione per gli automi, come manichini politici, modelli ridotti di potere, sarà il protagonista di questo capitolo. Questo tipo nuovo di potere con i suoi schemi di docilità, in un ottica foucaultiana, è come una visione rovesciata dell’ illuminismo. Foucault mette in evidenza la scala del controllo del corpo nella società industriale. La costrizione verte sugli elementi più profondi del corpo, non su quelli periferici. Anche il taylorismo è espressione dello studio e dell’ addestramento del corpo dell’ operaio mirato alla maggior produttività. Questi elementi di controllo disciplinari erano anche presenti nelle istituzioni religiose, come nei conventi. Questa disciplina è diversa dalla schiavitù, dalla domesticità, dal vassallaggio, dall’ ascetismo e dalle discipline di tipo monastico. Non c’è solo l’ accrescersi dell’ abilità, ma questo rapporto stretto tra obbedienza e produttività, a cui è correlato una diminuzione della libertà. La potenza del corpo viene accresciuta nella misura in cui viene diminuita la libertà. Qui non c’è un’ episteme generale, ma una serie di eventi minori, processi sparsi e di diversa origine, non più strutture generali ma incontro di processi eterogenei. Non c’ è un potere con la p maiuscola. Qui una polemica con la fenomenologia che cerca sempre un senso, e il richiamo ad una malevolenza di carattere nietzschiano. Il tema del dettaglio porta a parlare di Jean-bapstiste de la Salle. Torna il tema della nascita dell’ uomo moderno da queste discipline dell’ età industriale. Da notarsi la tematica nietzschiana di fondo della forza e dell’ astuzia del corpo.

INTERVISTA A FOUCAULT DI PASQUINI . Intervista fatta da due suoi seguaci italiani. Qui Foucault fa anche delle considerazioni su ’68. Riguardo alla questione della discontinuità si richiama a le parole e le cose. Ritraduce la tematica dell’ apriori storico sulla base di come il potere agisce in base al sapere. Il regime discorsivo è il problema del potere che è a monte degli enunciati. Foucault riconosce in maniera esplicita cosa aveva trascurato nei testi precedenti. Lo strutturalismo era una concezione estranea al tema dell’ evento. Il potere nella storia sovietica veniva considerato in maniera neutra come strumento di cui ci si doveva impossessare. Solo nel ’68 si è cominciato ad analizzare la struttura del potere. Lui vede il 68 non come una contrapposizione di classe, ma come un’ insurrezione di rivolte localizzate, non era pianificato o organizzato, ma un insieme di lotte localizzate, tra quelle studentesche e operaie, che assumono un carattere spontaneo. Foucault è qui spontaneista,

contro l’organizzazione leninista. In questo periodo Foucault non era propriamente militante, ma con le sue ricerche sulle prigioni critica concretamente i meccanismi di potere. Risalta la differenza della sua posizione da quella marxista. In lui non è l’ economia al centro dell’ analisi, ma i funzionamenti generali del potere. Un soggetto storicizzato sembra un compromesso poco valido. Non ci deve essere un soggetto trascendente, si tratta di mantenersi all’ interno di questo campo e di considerarlo come un effetto. Questo potere disciplinare che abbiamo visto prima non è un potere semplicemente repressivo, cioè che agisce dall’ esterno, come lo era invece in storia della follia. Adesso il potere agisce dall’interno, è produttivo, non semplicemente repressivo. Il potere repressivo è quello feudale, della legge, il potere produttivo che costituisce il mio corpo e i miei desideri è quello della norma. L’ alternativa politica a ciò è l’insurrezione delle lotte localizzate....


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