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Course Storia Dell'Architettura Moderna
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INFO

Prof. Jessica Gritti A.A. 2018/2019

01 dicembre 2018

INFO [email protected] Visite studio a Firenze (27 ottobre / 29 ottobre) e Venezia (01 dicembre) Importante la terminologia specifica e la proprietà di linguaggio. Punto di partenza è il 1401. L’inizio del Rinascimento (Pippo Brunelleschi). Punto di fine sarà Luigi Vanvitelli.

STORIA DELL’ARCHITETTURA Studia la produzione architettonica nella sua interezza: -

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Edifici o Storia o Storia o Storia o Storia

della fabbrica. – Le fasi. del cantiere. – Le modalità. dei materiali e delle tecniche costruttive. degli apparati decorativi.

o Storia dei restauri. Protagonisti o Storia degli architetti progettisti. o Storia delle maestranze. o Storia dei committenti. Idee o Storia del disegno e del progetto. o Storia e teoria del linguaggio. o Storia delle scelte (il perché).

ARCHITETTURA 1. FIRMITAS (solidità), UTILITAS (utilità), VENUSTAS (bellezza) (Marco Vitruvio Pollione). Il trattato sull’architettura di Vitruvio è l’unico che è sopravvissuto, per questo motivo è punto cardine della storia dell’architettura. 2. SPAZIO / STRUTTURA / LINGUAGGIO. L’architettura è uno spazio (mettiamo delle mura ad uno spazio), gli architetti progettano spazi. Struttura ≠ forma; prima della bellezza serve che l’edificio stia in piedi. Linguaggio ≠ stile; il linguaggio è una serie di codici/informazioni che un architetto si porta dietro nelle sue opere. 3. FUNZIONE / FORMA / TIPOLOGIA. Forma condizionata dalla funzione. Tipologie che nascono e muoiono nel corso del tempo. “Forma condizionata dalla funzione che porta poi a nuove tipologie”. 4. LUOGO / CONTESTO / TEMPO. Il tempo è la quarta dimensione dell’architettura.

OBIETTIVI -

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Conoscere o Storia. o Terminologia. o Architettura Guardare o Osservare. o Vedere. o Saper vedere. (Bruno Zeri, Saper vedere l’architettura ). Domandare / domandarsi.

Piero della Francesca, La Flagellazione. Attraverso i riferimenti architettonici riusciamo a ricostruire la storia della tavola e alcuni aspetti della vita dell’artista. Donatello, Miracolo del cuore dell’avaro. Idem.

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ORDINI ARCHITETTONICI

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RINASCIMENTO Rinascita dell’antico / Maniera antica vs. Usanza moderna -

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L. B. Alberti, “De re aedificatoria”, VI: “Tutti gli edifici dell’antichità che potessero avere importanza per qualche rispetto (a quello che io, architetto del ‘400, voglio fare), io li ho esaminati per poterne ricavare elementi utili. Incessantemente ho rovistato, scrutato, misurato, rappresentato con schizzi tutto quello che ho potuto per potermi impadronire e servire di tutti i contributi possibili che l’ingegno e la laboriosità umana mi offrivano”. A. Averlino detto il Filarete, “Trattato di architettura”, libro III: “Priego ciascuno che lasci andare questa usanza moderna, non vi lasciate consigliare da questi maestri che usano tale praticaccia. Che maledetto sia chi la trovò. Credo che non fusse se non gente barbara, che la condusse in Italia […]. Lodo ben quegli che seguitano la pratica e la maniera antica; et benedico l’anima di Filippo di ser Brunellesco, cittadino fiorentino, famoso e degnissimo architetto e sottilissimo imitatore di Dedalo, il quale risuscitò nella città nostra di Firenze questo modo antico dello hedificare”. Vasari: “Maniera antica / Maniera vecchia / Maniera nuova / Maniera moderna”.

Rinascimento come periodo culturale di svolta contrapposta al Medioevo -

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Jacob o o o

o Caratteri chiaramente riconoscibili di rottura con il passato. Erwin Panofsky, Rinascimento e rinascenze nell’arte occidentale (1944). o Rinascita dell’antico come chiave di lettura. Idea di continuità rispetto al passato (varie rinascenze nel corso del tempo). o Differenza tra rinascenze e Rinascimento è la consapevolezza. Gli uomini del Rinascimento sono consapevoli di questo passaggio. Manfredo Tafuri, Ricerca del Rinascimento (1992) Richard Schofield, In fieri… o

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Burckhart, La civiltà del Rinascimento in Italia (1860). Libertà politica e intellettuale. Attenzione alla natura e all’uomo. Spirito che pervade letteratura, arte, filosofia.

o o

Idea di pluralità, non possiamo concepire il Rinascimento come un periodo unitario. Modelli antichi locali producono molti rinascimenti locali.

o

Queste declinazioni non sono da considerare inferiori rispetto al tradizionale concetto di Rinascimento, ma solo modi diversi di interpretare l’antico in chiave moderna.

MEMORIA DELL’ANTICO -

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Ciriaco Pizzicoli d’Ancona: “Io ho consacrato e votato tutto me stesso sia per completare l’investigazione di ciò che ormani da tempo è ò’oggetto principale del mio interesse, cioè le vestigia dell’anctichità sparse su tutta la terra, e sia per poter affidare alla scrittura quelle che di giorno in gjorno cadono in rovina per la lunga opera di devastazione del tempo e a causa sdell’umana indifferenza”£. Raffaello Sanzio, Lettera a leone X: “Essnedo io statop assai studioso di queste antiquitati e havendo posto non piccola cura de cerchare ù ….

Esempi: 1) Firenze, Palazzo Rucellai; (L. B. Alberti, richiamo all’antico). 2) Tivoli, Villa Adriana; (Opus reticulatus romano). 3) Firenze, San Miniato al Monte.

1) Roma, Anfiteatro Flavio (Colosseo) 2) Rimini, Cattedrale Di San Francesco (Tempio Malatestiano); (Alberti riprende la parte mancante del Colosseo che al tempo si poteva vedere).

1) Montepulciano, San Biagio (Antonio da San Gallo) 2) Giuliano da San Gallo, Basilica Aemilia, Barberiniano Latino.

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“PIPPO” BRUNELLESCHI Fonte primaria: Antonio di Tuccio Manetti, Vita di ser Brunellesco, 1480. Molti artisti hanno dei biografi (come in questo caso). Brunelleschi muore nel 1446, dopo quarant’anni possiamo capire come fosse già degno di una biografia. -

“Vide il modo di murare degli antichi e delle loro simmetrie”. “Ordine di membri e d’ossa (parti architettoniche) molto evidente”. “Ripresa dei grandi artifici antichi e le loro proporzioni musicali”. “Potere d’immaginare diverse macchine”. “Vide delle rovine, dov’erano in piede e dov’erano state volte di diverse ragioni, e pensò ai modi delle centine e delle altre armature”. “Ingegno suo ed esperienza (segreta)”.

Notizie -

Formazione come orefice. Celebre per i suoi studi sulla prospettiva. (1401) Perde la contesa per le porte bronzee del battistero di San Giovanni. (fino al 1418) Vive a Roma dove lavora come orefice e studia i monumenti dell’antichità.

(Info: il reticolato urbano di Firenze fa c

RECUPERARE ULTIMA PARTE DI MARTEDI.

La Cupola -

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Ha una curvatura a quinto acuto (non a sesto acuto). Oltre alla cupola viene chiamato al termine della sua vita per la progettazione della lanterna (dal punto di vista statico ha funzione di fermare le spinte dei costoloni; riprende l’uso degli archi rampanti; il tutto è vestito all’antica) e delle tribune morte (hanno solamente funzione statica; decorativamente sono degli splendidi esempi di edifici all’antica).

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Vi è la presenza di un partito alla romana pur con dei rinnovamenti (ordine piccolo e grande / archi su colonne ecc.) Portico diviso in 9 campate con volta a vela. Viene specificato nei documenti il termine “colonne tonde”; questo perché, nell’arte medievale le paraste erano chiamate colonne. Quindi le colonne diventano “colonne tonde” mentre le paraste “colonne morte”, questo ultimo termine perché, se non ci fossero le scanalature, non sarebbero valorizzate dalla luce.

Ospedale degli Innocenti (1419 – 1427) -

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Viene chiesto a Brunelleschi, dalla corporazione della seta, di progettare un porticato per l’Ospedale degli Innocenti (e forse anche il cortile). La bellezza di questo progetto, una volta concluso, porterà successivamente al completamento del porticato di tutta la piazza similmente al progetto di Brunelleschi (questione di rapporti tra cortile e porticato). Non possiamo vedere l’edificio pensato da Brunelleschi (si ritira ad un certo punto), ma possiamo vedere dai disegni il suo progetto e la sua idea. Recupera principalmente l’ordine corinzio (qui in variante ovulata: composito). Presenza di due ordini, uno grande ed uno piccolo. Archi no, architravi curvi si.

Basilica di San Lorenzo -

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Committenza Medicea (non sempre, però, le sue committenze erano Medicee); a quel tempo non erano ancora i signori di Firenze. Chiamato per la progettazione della Sagrestia Vecchia. Via Larga, Firenze. Gli viene anche commissionato un rifacimento integrale dell’edificio. Impianto tradizionale (croce latina). 3 navate + cappelle laterali. Brunelleschi si trova di fronte ad un precedente impianto.

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Brunelleschi costruisce una chiesa con impianto planimetrico tradizionale ma l’interno troviamo gli elementi standardizzati dell’artista. È quindi un “rivestimento” classico. 3 ordini, uno dentro l’altro. o L’ordine più grande si trova nel capocroce: parasta scanalata con rudentatura che sostiene una trabeazione. o All’interno vi è un ordine intermedio formato da colonne con capitelli ed archi. Vi è la presenza di una porzione di trabeazione, eredità dell’architettura trittica greca. Propone la trabeazione sulla parete delle cappelle laterali. o L’ordine più piccolo è quello delle cappelle laterali; ghiere inserite nelle paraste. Questi ordini sono frutti di calcoli matematici basati sui numeri interi (moltiplicazione di cubi).

Sacrestia Vecchia -

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Commissione Medicea (non sono ancora i signori di Firenze, per questo non fanno costruire una cappella). Spazio quadrato di pianta e di alzato (cubo) con sopra una volta ed una sezione semisferica. Solidi geometrici puri. Presenza di altri locali: scarsella (abside, replica ¼ minore la pianta della sacrestia (cubo con semisfera). Elementi che riprendono gli stilemi di Brunelleschi: paraste a 6 scanalature negli spigoli, trabeazione completa unica (unico ordine architettonico, colorate diversamente; illusione che tutto sia sostenuto solo dalle paraste e dalla trabeazione, questo perché si voleva che l’ordine sembrasse reggere tutta la struttura [tutto il ‘400 è fatto da rappresentazioni di ordini]). Sopra la trabeazione ci sono degli arconi con de ghiere; una più grande e una più piccola poiché sono il proseguimento delle paraste. Volta a spicchi (creste e vele). Siccome l’ordine è unico, nella scarsella è presente una parasta uguale alle altre ma idealmente va dentro il muro, noi ne vediamo solo una parte. Soluzione molto gettonata (Bramante).

Cappella Pazzi in Santa Croce

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Al nucleo della Sacrestia vecchia vengono aggiunti due pezzi aggiuntivi. Questo spazi aggiuntivi vengono coperti con pezzi di volte a botte. In angoli la parasta gira solo di una scanalatura.

Chiesa del Santo Spirito -

Oltr’Arno, vicino a Palazzo Pitti (al tempo un terreno poco edificato). Libertà progettuale per Brunelleschi. Croce latina. 3 navate. Navata centrale doppia di quella laterale (modulo quadrato). Divisione delle navate con colonne ed archi. Volte a vela. Soffitto piano cassettonato. Tutto l’edificio ha cappelle di profilo semicircolare (corrispondenti alle campate minori) che lo ciconda. Si doveva vedere il perimetro delle cappelle anche al di fuori; non si farà, un muro copre queste cappelle. La novità, non avendo a che fare con preesistenze, è che è omogenea ed equilibrata. Vari ordini.

Santa Maria degli Angeli (1434) -

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In questo periodo vi è una grande riflessione sulle piante centrali. Pianta centrale con perimetro poligonale. Perimetro interno articolato in cappelle (viene a costituirsi un doppio livello) comunicanti. Richiama la lanterna della cupola. Cappelle a forcipe (biabsidate, sfondate), profilate da modanature. Lesena / parasta filiforme, parasta con 6 scanalature (Brunelleschi stereotipa le sue invenzioni). Usa la pietra serena.

ORDINI ARCHITETTONICI (pt. 1) Vitruvio parla di species e non di ordini; nel 1400, leggendo il trattato di Vitruvio, gli eruditi hanno riscontrato che ciò che era scritto nella sua opera non era perfettamente riscontrato nella visione delle opere antiche. Questo perché non erano canoni fissi quelli di Vitruvio, erano delle tipologie, idee. Solo nel 1500, con l’arrivo a Roma di Bramante, Raffaello, Michelangelo, si vengono a definire quelli che sono i canoni architettonici; gli ordini sono quindi un codice inventato in questo periodo. Lo scopo di questi canoni era quello di creare un linguaggio architettonico uiversali. -

L’ordine architettonico o Elementi morfologicamente determinati. (Singole pari che possono essere chiaramente individuate e spiegate di per sé. o Elementi legati da reciproci rapporti. Le singole parti sono connesse da rapporti precisamente individuabili che creano un “sistema”… o Elementi che formano un’unità organica. … o Rapporti sintattici: definizione mutuata dalla linguistica. …

Origini dell’ordine architettonico -

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Nasce probabilmente con esigenza funzionale. È un sistema proporzionale universalmente comprensibile. Vitruvio dice che ha origine dalla natura. Ha un modulo base: il diametro della colonna, misurato all’imoscapo. L’ordine architettonico compare pressoché contemporaneamente nelle forme dorica e ionica (VII sec a. C..); solo più tardi (V-VI sec a.C.), con l’affermarsi della coscienza di appartenere a una più generale cultura greca, i due orini furono usati contemporaneamente (Acropoli di Atene). Ha una sostanziale funzione strutturale, sistema trilitico. In epoca romana l’ordine ha una duplice funzione: o Strutturale (permanenza di sistemi trabeati). o o

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Plastico-decorativa (per disegnare una superficie architettonica). Si combina con il sistema dell’arco (origine del partito alla romana).

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Ordine architettonico completo -

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Piedistallo: o Base o Dado o Cornica Colonna: o Base o Fusto o Capitello Trabeazione o Architrave o Fregio o

Cornice

Piedritti Gli ordini architettonici possono comprendere diversi tipologie di piedritti: -

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Colonna Pilastro Semicolonna / Semipilastro Lesena (elemento solo decorativo, non portante) Parasta (decorativo ma portante) Ordine gigante (quando un solo ordine prende più piani)

I CINQUE ORDINI ARCHITETTONICI Tuscanico (trattatisti): 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Serlio Vignola Palladio Scamozzi Perrault Gibbs Chambers

Basamento uguale agli altri; particolarità della colonna è l’avere la base a singolo toro + un elemento liscio detto listello. La base a singolo toro non è presente in nessuno degli altri ordini (quasi). Il toro manifesta lo schiacciamento e quindi viene rappresentato rigonfiato. Il capitello è formato da tondino, collarino, abaco e echino. Trabeazione (architrave, fregio, cornice): Architrave diviso in due fasce, fregio liscio, cornice con modanature semplici.

Dorico (modello Bramantesco) Basamento (base, dado, cornice): base, presenza di due tori. Toro + Scozia + Toro (base attica, è anche la più diffusa, attenzione). Capitello somigliante a quello tuscanico: collarino, echino, abaco ma tre listelli sotto l’echino. Trabeazione: quando ho un fregio con triglifi e metope è sicuramente dorico. Sotto il triglifo abbiamo il regulae e le gocce (a significare le antiche gocce di resina).

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Ionico Base ionica, per Vitruvio, è come se fosse zoppa. La base ionica è come quella corinzia ma senza toro inferiore. Capitello con volute con al di sotto degli ovuli, tutto questo è l’echino. Sopra c’è l’abaco.

Corinzio Base del Pantheon (toro, scozia, doppio tondino, scozia, toro). Capitello con foglie di acanto (secondo vitruvio i primi costruttori avevano visto una pianta di acanto che nasceva nel terreno e le donne lo prendevano e lo mettevano in un cesto e lo portavano via. Troviamo 3 giri di foglie con sopra il fiore (nell’abaco). Tra il fiore e le fogli ci sono delle piccole volute (elici, verso il centro). Tutta questa discesa di foglie viene detto Calatos. La trabeazione, come nello ionico, non è molto importante, sotto la cornice ci possono essere dei modiglioni.

Composito Composizione tra ionico e corinzio. Del corinzio abbiamo il kalatos con più giri di foglie. Nella parte superiore abbiamo le volute e l’echino come le volute ioniche. Quando abbiamo l’echino con gli ovuli è sempre l’echino. Base simile a quella del Pantheon.

Firenze – il PALAZZO FIORENTINO Palazzo Medici Riccardi (Michelozzo, 1936 – 1472). Nuova cultura dell’abitazione: ceti borghesi emergenti, banchieri, ricchi mercanti, manifestazione della ricchezza della famiglia -

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Residenza familiare in rapporto alla città: facciata monumentale su strada (concetto finora riservato agli edifici pubblici). Chiarezza funzionale e distributiva: regolarità precipua del Rinascimento.

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Ricerca estetica, modelli antichi, ma anche dalla tradizione locale (es. palazzo della Signoria). Struttura: Cortile interno che regola il sistema distributivo degli spazi, per la maggior parte su più logge con archi su colonne Tutte le funzioni in un unico blocco, spesso suddiviso internamente tra i componenti della famiglia (es. palazzo Strozzi) Palazzo in isola Facciata su tre piani con muratura in bugnato in pietra Aperture regolarizzate, allineate, con portale in asse Talora sedile su strada (es. Palazzo Rucellai) e spesso occupazione dello spazio antistante con piccola piazza (es. Palazzo Pitti) o loggia per la mercanzia (es. Palazzo Rucellai).

Cosimo de Medeci sposta l’asse medievale in via Larga, dove sta il suo palazzo. Palazzo Medici Riccardi. -

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Tre livelli: o Bugnato o Bugnato liscio o Piano Cornici marcapiano. Non fa uso di ordini architettonici. Michelozzo preferisce la regolarità esterna piuttosto che la funzionalità interna. Arco semicircolare nelle bifore (non gotica). Avevano la loggia. Archi su colonne senza sezioni di trabeazione. Arco come architrave curvo. Finestre interne regolari rispetto al cortile. Terzo piano loggia trabeata.

Palazzi simili: -

Palazzo Pitti Palazzo Strozzi (interno regolare, palottico, più alto rispetto al progetto). Palazzo dello Strozzino. Palazzo Gondi. Palazzo Boni Antinori (bugnato isodomo).

il palazzo fiorentino era “in isola”, occupava un isolato.

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LEON BATTISTA ALBERTI -

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Palazzo Rucellai. Facciata di Santa Maria Novella o Alberti si trova a dover fare i conti con delle preesistenze (parte inferiore con le tombe già iniziate, comprese di archi). o Alberti ha il problema che le aperture delle porte già esistevano ma non si trovavano assialmente centrate nelle tre navate. o Alberti struttura la facciata in due livelli (corrispondenti all’altezza diversa delle navate laterali e centrali. Questi livelli sono uniti/separatati da una sorta di pausa (piano attico). È una sorta di facciata, già all’inizio non simmetrica. Le paraste del piano alto cadono nel nulla; così crea questo piano per evitare che si noti questa disomogeneità tra la parte superiore e quella inferiore. o La parte inferiore, vi è un riferimento all’arco di trionfo. Gli aggettanti in corrispondenza delle semicolonne e delle colonne è proprio un richiamo all’architettura degli archi di trionfo. o Un riferimento potrebbe essere la chiesa di San Miniato al monte (che si guardano); richiamo di Alberti, quindi, anche alla tradizione fiorentina. Richiamano la forma del timpano e dei semi-timpani (volute a sch...


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