Appunti Sclete DEL Consumatore PDF

Title Appunti Sclete DEL Consumatore
Author Gessica Ciliberti
Course Economia Politica
Institution Università degli Studi di Salerno
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Summary

Riassunto dettagliato, tratto dal manuale Samuelson...


Description

Sino ad adesso abbiamo parlato di mercato, partendo dal presupposto che vi sono una numerosità di agent che si mettono insieme per obbiettivi comuni, come l’acquisto alla vendita di un certo bene. Per comprendere il comportamento degli aggregat dobbiamo analizzare il comportamento dei singoli.

Consumatore È una unità decisionale: è un soggetto che fa delle scelte di consumo, le quali hanno degli obbiettivi, nel senso che il consumatore acquista perché ha l’obbiettivo di massimizzare l’utlità. A tal fine avrà bisogno di fare delle scelte di acquisto che si verificano ad un alto numero di beni. Queste scelte sono effettuate al fine di raggiungere una posizione ottimale. Dunque, la figura singola del consumatore viene analizzata per capire l’equilibrio del consumo, che non si modifica, salvo che intervengono delle modifiche dei fattori influenzant per analizzare il comportamento del consumatore, dobbiamo tenere in conto due distnte esigenze separate: 1. Analizzare il comportamento del consumatore in funzione di capire ciò che lui desidera fare, il che dipende dalle sue preferenze; 2. Analizzare il comportamento in base a quello che può fare, il che dipende da variabili endogene, come i prezzi, reddito del consumatore (var. esogenza). Dopo che abbiamo analizzato il comportamento del consumatore, dopo che abbiamo capito come egli raggiunge l’equilibrio, possiamo derivare la curva di domanda individuale per un bene, cercando di capire come si comporta il singolo quando deve acquistare un bene, per poi aggregare le singole curve di domanda, vedremo come possiamo arrivare come arriveremo alla curva di domanda di mercato. Dunque, analizzando il comportamento del consumatore, andremo ad analizzare un percorso, che ci riporta al punto di partenza in modo da evidenziare la relazione tra p e q. Noi già abbiamo visto questa relazione: la domanda di mercato, come relazione tra q e p, l’abbiamo ipotzzata come una curva decrescente, il che è ragionevole ma non è ancora dimostrabile. Il consumatore fa delle scelte di acquisto, prendendo quindi delle decisioni, sulla allocazione del denaro e in funzione di un set di obbiettivi. In realtà, il primo problema che ci troviamo a fronteggiare è che gli agent economici devono fronteggiare la scarsità delle risorse, per cui devono effettuare delle scelte dunque, nel caso del consumatore, il primo problema è la distribuzione delle risorse tra gli impieghi alternativi  si deve valutare una cosa in funzione di un’altra: se utlizzerò il mio reddito per fare quella determinata cosa, non utlizzerò lo stesso reddito per fare un’altra cosa. Dunque, c’è un costo opportunità, c’è una alternatva. Il costo opportunità ci permette di calcolare il valore della migliore opportunità possibile. Di conseguenza, in presenza di risorse scarse, questa valutazione deve essere fatta: il consumatore si comporta in modo da tener conto la migliore alternatva possibile. Quali allocazioni il consumatore sceglie al fine di ottenere la massima soddisfazione possibile? Cosa significa massima soddisfazione possibile? L’agente consumatore come tutti gli altri è un agente razionale, nel senso che fa la scelta migliore, che ha l’informazione completa, nel senso che sa tutto ciò che è necessario fare, sa tutto ciò che è correlato alle sue scelte, nona vendo quindi informazioni asimmetriche. Come vedremo, la valutazione asimmetrica è una tpica causa di fallimento di mercato. Ad esempio, quando io vado a comprare un certo prodotto, non conosco tutte le sue caratteristche, conosciute soltanto dal produttore. In questo caso vi è un forte problema di asimmetria. Si pensi, inoltre al caso in cui un venditore vuole vendere una determinata auto. Egli, a differenza del compratore è consapevole di tutti gli eventuali difetti dell’auto e soprattutto è consapevole del motvo per il quale ha deciso di metterla in vendita. Questa è una delle prime cause di fallimento del mercato, in quanto fa venire meno la efficienza paretana. L’individuo razionale e perfettamente razione ha l’obbiettivo di soddisfare la utilità, che è uno dei concetti fondamentali del consumatore. Dunque, uno degli obbiettivi principali del consumatore è la massimizzazione dell’utilità. L’utlità è il beneficio (fisico,

intellettuale o morale) che il consumatore riceve dal consumo di un certo bene. Immaginiamo che un consumatore utlizza un bene, in quanto lo stesso gli arreca un beneficio, il quale viene denominato utilità. Abbiamo due tpologie di utlità: a- Utlità totale, che è quella che il consumatore riceve dal consumo di certe q del bene. Ovviamente nel punto nel punto di origine degli assi, la l’utlità del consumatore è pari a 0. È ragionevole sostenere, che all’aumentare della quanttà di bene, l’utlità del consumatore aumenta in maniera meno che proporzionale. L’idea che noi portamo avant, in relazione alla quale il consumatore ha delle preferenze per i beni, motvo per il quale non si accontenta di consumatore una sola cosa, cercando di variare il consumo dei beni nel tempo di riferimento, nell’ultma parte della curva della di utlità totale, da 5 a 6, vediamo che vi è una crescita piccola di utlità. In linea di principio, il consumatore non acquista un solo bene. Se vediamo la scelta individuale di ciascuno di noi, i beni acquistat sono n, dove n corrisponde ad un numero grande. Dunque, ragionevolmente, possiamo attenderci che la funzione crescente di x: aumenta x, e aumenta u(x). Ma u (x) aumenta ina maniera meno che proporzionaleQuesta è una ipotesi ragionevole, alla quale ci saranno tnt eccezioni. La nostra analisi si va a soffermare sulla utilità marginale, utilità che il consumo riceve in virtù di una variazione infinitesima di x. Poi scopriremo che il consumatore valuta le sue scelte al margine. L’utlità marginale è l’utlità percepita dal consumatore dal consumo aggiuntvo di un certo bene. Per i beni normali  l’utlità marginale è decrescente. Il consumatore dispone di quanttà scarse di bene

Il consumatore passa da 0 a 1, aggiungendo una certa utlità, come ad esempio 8. Quando passa da 1 a 2, aggiunge meno utlità. Se noi ipotzziamo una funzione di utlità come quella appena vista, sarà caratterizzata da una utlità decrescente. Se volessimo definire la utlità marginale, potremo dire che questa è la utlità aggiuntva del consumo. Mi faccio mandare una pizza a casa. Un giorno me ne faccio mandare una, un altro giorno un’altra. In presenza di una variazione minima della quanttà del bene di cui il consumatore dispone, abbiamo una variazione della utlità totale. Questa variazione è infinitesima, è possiamo dire che la utlità è decrescente, in quanto la nostra funzione di utlità ha questa forma. Ma se la rappresentazione fosse diversa,

∆u(x)/ ∆x

diminuisce.

Se io variare il consumo del bene x nella sua misura minima, se aggiungo una unità di consumo del bene x, l’utlità totale aumenta. La legge alla quale facciamo riferimento è la legge della marginalità decrescente, in virtù della quale la utlità marginale diminuisce in base alla quanttà di consumo aggiuntve di un certo bene. All’aumentare di x, l’utlità marginale diminuisce. Il consumatore sulla base di questo principio, quanto acquista? In questo momento non abbiamo comprato ancora niente, perché abbiamo solo analizzato soltanto l’idea che il consumatore si fa del beneficio del bene. Ma non abbiamo ancora parlato di prezzo per comprare questo bene. In realtà, prima di arrivare alla scelta ha davant a sé una serie di beni, che per metterli insieme in una analisi riferita ad un mese di una unità decisionale presenta dei livelli di complicazione. Ma noi semplifichiamo la vita e diciamo che il mondo è fatto solo di due beni x-y. Per entrambi i beni(x-y) vale quanto abbiamo detto: entrambi i beni hanno per ora una utilità marginale decrescente. Dunque, le ipotesi che ora stamo facendo sono le seguent: a. il consumatore non deve decidere per n beni, ma solo per due beni (x-y). b. Per quest beni vale quanto detto prima: utlità totale crescente- utlità marginale decrescente. Si vuole caapire come orientare le preferenze del consumatore rispetto a quest due beni. Come faccio? Ho bisogno di uno strumento molto importante per la teoria economica del consumatore che è rappresentato dalle curve di indifferenza. Sull’asse y c’è la quanttà di abbigliamento; mentre sull’asse x vi è la quanttà di cibo. Prendiamo un punto G (40; 20), che corrisponde al paniere. Il paniere g contene una certa quanttà di abbigliamento e di cibo. Dal consumo di questa coppia di beni (paniere, il consumatore

riceve una certa utlità, riceve dall’abbigliamento e dal cibo. Tuttavia, non necessariamente è la somma delle quanttà. Prendiamo un altro paniere D (20;10) Prendiamo un altro paniere A (60;30). Come sto intervistando il consumatore? Caro consumatore, tu come vedi questo paniere il paniere rispetto al paniere a? il consumatore dice che trova che sia meglio d rispetto ad g, in quanto quest’ultmo, contene una quanttà di maggiori di entrambi i beni. Dunque, g è preferito ad a. in questo modo stamo cercando di dare una spiegazione alle preferenze rispetto a due beni. Stesso discorso possiamo fare per a ( 60;30), che contene un quanttà maggiore rispetto al punto g-d. Dato che il consumatore è un soggetto razionale, sceglierà sempre il paniere che avrà anche solo almeno una unità di quanttà superiore rispetto ad uno dei beni. se prendiamo il punto e, vedremo che la quanttà di abbigliamento era maggiore rispetto alla quanttà di cibo. Stessa cosa potrebbe essere detta per il punto B, che contene più quanttà di cibo in meno di abbigliamento. potremmo dire quindi, che per i primi tre punt, ossia a -g -di, l'ordinamento delle preferenze era ben chiaro; stessa cosa non può dirsi per il punto e be, per i quali non sia sa il consumatore quale potrebbe favorire. Per il consumatore punt e g b sono del tutto indifferent, in quanto arrecano la stessa utlità. Mettendo insieme i punt E-G-B (che nella figura del prof sono D-A-E)  Si dà vita alla curva U(X; Y). La curva di indifferenza è una funzione di x e y, che mette insieme tutti i panieri che danno la stessa utlità al consumatore. Dunque, lungo questa curva, il livello di utlità è costante. Dunque, una curva di indifferenza ci permette di dare una rappresentazione delle preferenze del consumatore in relazione a due beni. Perché questa curva è convessa? In realtà, si dovrebbero definire meglio le preferenze. Esse si costruiscono a partre da assiomi che guidano le scelte. Gli assiomi sono 3 e sono sempre present: a. Completezza dire che l’insieme delle preferenze è completo, significa che il consumatore, data qualsiasi coppia di quanttà di beni x y, è in grado di assegnare a ciascuno degli infinit panieri un grado di utlità. Le preferenze sono complete se il consumatore è in grado di ordinare una qualunque coppia di panieri (A è preferito a B; B è preferito ad A; A è desiderabile quanto B) b. Transitvitàla proprietà transitva ci dice Le preferenze sono transitve se il consumatore che preferisce il paniere A al paniere B, e il paniere B al paniere C preferisce anche il paniere A al paniere C. in questo modo, riusciamo a vedere come il consumatore riesce a stabilire un ordine di preferenza tra i panieri. Le preferenze sono ordinali e non cardinali. L’ordinamento ordinale fornisce semplicemente informazioni circa l’ordine secondo cui un consumatore classifica i panieri • L’ordinamento cardinale fornisce informazioni circa l’intensità delle preferenze del consumatore. Sebbene l’ordinamento cardinale contenga maggiori informazioni, l’ordinamento ordinale è sufficiente per spiegare le scelte del consumatore c. Non sazietà al momento, il consumatore non ha effettuato alcuna scelta. In questo momento, potendo scegliere, sceglierà il più al meno. Cosa significareA questo aggiungiamo questa stretta convessità, che però non è presente sempre.

Dat due beni, quante curve di indifferenza il consumatore avrà davant a sé infinite curve di indifferenza, che danno vita alla mappa di indifferenza: noi rappresentamo più curve di indifferenza, in quanto l’insieme delle preferenze del consumatore è un insieme completo. Man mano che si va verso l’alto, l’aumento di utlità aumenta. Quindi, il consumatore, potendo scegliere, sceglierà u=11, in quanto il consumatore preferisce il più al meno. Le curve hanno questa forma, in quanto ipotzza che le utlità marginali dei beni sono decrescent: l’utlità marginale decresce… Nel passaggio da a a b, il consumatore riduce y, aumenta x, lasciando inalterata la sua utlità (u=5) ho un’idea di come il consumatore effettui uno scambio, che non avviene in mercato. Questo scambio avviene tra beni a condizione di lasciare inalterata l’utlità totale, nonché sulla stessa curva di indifferenza. Il consumatore ci dice come scambiare x e y, lasciando inalterata la sua utlità totale. Scambio che può avvenire anche tra c e. d. ù

Quando abbiamo parlato del consumatore quale unità decisionale, abbiamo fatto riferimento a due punt molto important: -

Il consumatore cosa desidera? Il consumatore cosa può effettivamente comprare? Questo secondo quesito si rende necessario inr ragione della scarsità delle risorse, della scarsità del reddito. In relazione a questo è molto importante porre l’attenzione sulla linea di bilancio, che non è nient’altro che l’insieme dei panieri che un consumatore può acquistare spendendo tutto il suo reddito disponibile. Supponiamo per semplicità che le possibilità di scelta del consumatore siano riferibili a soli due beni: X e Y Il prezzo del bene X è PX ; Il prezzo del bene Y è PY Il reddito del consumatore è I (Income) La spesa totale per il paniere per un generico paniere (X,Y) sarà I = PXX + PY Y

Dato l’insieme delle possibilità di acquisto, la linea di bilancio (che è una retta) è data dal reddito= il prezzo dei due beni PX-PY  variabili esogene. Il consumatore se le vede calare, ma non può fare niente per modificarle, ma potrà solo decidere il paniere, ossia la quanttà di x e di y. Dunque, non può decidere di comprare il bene x o il bene y ad un prezzo più o meno alto. Come già ho detto prima R corrisponde all’ammontare del reddito del consumatore. L’equazione del vincolo la possiamo riscrivere nel seguente modo:

Y = R/Py – (Px/Py)X  Abbiamo scritto la stessa relazione della retta di bilancio (segmento), che viene resa sottoforma ad una equazione generica simile ad una retta decrescente, ossia y=a-b*x. Dunque, abbiamo isolato una delle due variabili, che il consumatore può acquistare dal reddito e dal prezzo di x, e dipende da quanto x avrà acquistato. Nel momento in cui il consumatore acquista una quanttà minore d x, potrà acquistare una quanttà maggiore di x, e viceversa. Nel momento in cui il consumatore rinuncia ad una unità del bene x, quante unità del bene y in più, potrà acquistare. La risposta ci viene data dal seguente rapporto:

PX PY

 rappresenta il costo opportunità di x in funzione di y. Questo rapporto, dunque, mi fa capire cosa

accadesse, nel caso in cui il consumatore rinunciasse ad acquistare una quanttà di un bene. Ovviamente, in virtù del suo reddito e del prezzo del bene, potrà acquistare una quanttà aggiuntva dell’altro bene. La quanttà aggiuntva dipende dal reddito e dal prezzo dell’altro bene. (Px/Py) È il costo opportunità di X in termini di Y. Risponde alla domanda: a quante unità del bene Y devo rinunciare per avere una unità aggiuntva del bene X?

(Py/Px) È il costo opportunità di Y in termini di X. Risponde alla domanda: a quante unità del bene X devo rinunciare per avere una unità aggiuntva del bene Y?

Il segmento BL è una retta di bilancio. Per rappresentare questa linea è necessario fare una supposizione. Supponiamo che il nostro consumatore acquist un paniere che contene x di x. Se il consumatore decidesse di acquistare una paniere contente 0 di x, vuol dire che starebbe utlizzando tutto il suo reddito per comprare y

R=0( PXX ) Quanto y potrà acquistare? Y =

R PX

Ritornando alla rappresentazione, il paniere B contene 0 del bene x e la quanttà massima del bene y, ossia?

R ; stesso discorso vale per il paniere L, che contene 0 di y e la quanttà massima di x, pari R/PX PX

PANIERI C-D-E  sono panieri che il consumatore potrebbe acquistare. Ma se li acquistasse, il reddito non utlizzato resterà inutlizzato, ma non verrà perso, o meglio potrà essere utlizzato in futuro. È importante sottolineare che i suddetti panieri rappresentano le scelte migliori, tra le quali il consumatore potrebbe decidere. In relazione a ciò, è sempre necessario sottolineare che l’obbiettivo del consumatore è la massimizzazione della utlità. Tuttavia, se il consumatore vorrà fare la migliore scelta possibile dovrà decidere di acquistare uno tra i PNAIERI B-A-L, panieri che come vediamo si trovano sulla retta di bilancio, nella quale sono racchiuse tutte le migliore possibilità. Per quanto riguarda i PANIERI F-G-H, e quindi i panieri che si trovano al di soprano della retta di bilancio, sebbene siano dei panieri preferibili (in quanto contengono quanttà maggiori del bene x e del bene y), il

consumatore non li può comprare, in quanto non ha il reddito necessario. Al consumatore farebbe piacere acquistare quei panieri, ma non lo può fare, in quanto il reddito è basso rispetto ai prezzi.

Il primo cambiamento che vediamo è un cambiamento esogeno del prezzo. Possiao analizzare cosa accade i tempi diversi (1-2-3) quando cambi auna sola di queste tre variabili esogene. In questa rappresentazione cambia solo il prezzo di x. Il punto b1 non si sposta perché non è cambiato la quanttà di y nè il reddito. Si ipotzza che il prezzo del bene x sta diminuendo. La riduzione del prezzo di un bene, fermi restando il prezzo dell’altro bene e il reddito, determina un aumento delle possibilità di acquista. il rapporto r/px aumenta, e può aumentare per due ragioni: -

Aumenta il numeratore Diminuisce il denominatore

Dato che il reddito non è cambiato, il prezzo del bene y aumenta solo p Il vincolo si sposta verso l’esterno. Dunque, il consumatore non può acquistare soltanto panieri b1----il consumatore aumenta le sue possibilità di acquisto. Dunque, l'aumento la riduzione del prezzo di un bene va a modificare la linea di bilancio, ossia le opportunità di acquisto. La riduzione del prezzo di un bene, fermi restant il prezzo dell’altro bene e il reddito del consumatore, determina un aumento delle possibilità di acquisto del consumatore. Il vincolo di bilancio si sposta verso l’esterno. Quando ruota in questa dimensione, in realtà il consumatore, non può acquistare soltanto panieri che contengono più y, ma aumenta le possibilità di acquisto, per cui potra acquistare tutto il rettangolo l1-l3-b1....


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