Storia del Giappone appunti PDF

Title Storia del Giappone appunti
Author Lena
Course Storia Del Giappone 1
Institution Università Ca' Foscari Venezia
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STORIA DEL GIAPPONE 1CONFORMAZIONE GEOGRAFICA 11/09 (lezione 1)L’arcipelago giapponese ha solo confini marittimi. Si trova vicino alla penisola coreana, alla Russia e alla Cina. Il Giappone in estremo nord ha l’isola di Hokkaido, in estremo sud le isole di Ryukyu con Okinawa. È di circa 400 km2 ed e...


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STORIA DEL GIAPPONE 1 CONFORMAZIONE GEOGRAFICA 11/09 (lezione 1) L’arcipelago giapponese ha solo confini marittimi. Si trova vicino alla penisola coreana, alla Russia e alla Cina. Il Giappone in estremo nord ha l’isola di Hokkaido, in estremo sud le isole di Ryukyu con Okinawa. È di circa 400.000 km2 ed estremamente popolato. È nato grazie ai movimenti delle placche tettoniche. Il Giappone si trova tra tre grandi placche: quella Euroasiatica, quella Oceanica delle Filippine e quella Nord-Americana). A causa di questa particolare posizione circa il 10% dei terremoti mondiali si verificano in Giappone. Il Giappone è per la maggior parte montuoso (80%), ha poche pianure e densamente popolate, zone ideali per la vita fin dai primi uomini. La grossa attività sismica porta a fenomeni vulcanici frequenti. In Giappone c’è una grande varietà climatica: ci sono diversi microclimi • Continentale freddo al nord • Subtropicale al sud E quindi il mare a determinare il clima adatto per la vegetazione o all’agricoltura. In mare ci sono due correnti principali: • DA NORD sulla costa oceanica e nel mare interno sono fredde, vengono dal mare russo • DA FASCE TROPICALI quindi dalle Filippine sono correnti calde e mitigano il clima, gli ambienti sono favorevoli all’agricoltura Il terreno è stato utilizzato in diversi modi in base alle possibilità del terreno: • A doppia coltura con riso, orzo ecc. sono pochissime • Solo risaia • colture cereali (in particolare frumento) Ogni zona ha una particolare coltura: in nord sono specializzati in mele, nella costa del pacifico (centro Shizuoka e sud ovest Tokyo) sono specializzati in tè, e nel sud sono specializzati in tè e agrumi. La forma attuale del Giappone è stata raggiunta circa 50/60.000 anni fa. La riduzione del livello del mare ha fatto emergere l’arcipelago e così arrivarono i primi uomini grazie ai ponti di isole tra Giappone e Core e tra Giappone e Russia. Lo stesso discorso vale per la fauna: il Giappone era ricco di Mammuth, tigri con le zanne e tanti altri animali preistorici. La grande varietà climatica porta il Giappone ad essere il centro di biodiversità, specialmente vegetale e floreali. Tale biodiversità ha permesso al Giappone di sostenere la numerosissima popolazione e lo sfruttamento da loro attuato con la modernizzazione (su risorse forestali ecc.). La biodiversità ha sorbito i colpi inflitti dallo sviluppo umano tecnologico.

PREISTORIA – PERIODO JOMON (lezione 2) Le uniche testimonianze della preistoria sono esclusivamente di tipo archeologico, paleografico e paleoclimatico. Non essendoci fonti scritte, la storia giapponese ha origini incerte e dubbiose. Il primo periodo storico è chiamato periodo Jomon. La civiltà era di tipo semi-sedentario, sviluppatasi in modo non indipendente dal continente asiatico, ricco di culture diverse. La transizione al periodo Yayoi avviene con lo sviluppo della civiltà agricola. Gli studi archeologici scientifici si svilupparono anche in Giappone nella seconda metà del 19simo secolo. Allora era possibile effettuare scavi ma non interpretarli in modo scientifico, poiché i risultati non si sposavano con la visione della famiglia reale di origini divine, e andava quindi a nuocere l’unità dell’intero paese. La scoperta che la familgia divina provenisse dalle tribù nomadi e non da qualche divinità causava timore, dunque l’archeologia fu una scienza mal vista. Dopo la seconda guerra mondiale il Giappone è in una situazione di grande distruzione e povertà: saranno gli Stati Uniti ad aiutarli economicamente, permettendo al Giappone di diventare la seconda superpotenza mondiale. NIHONJINRON: dibattito sui giapponesi. Inizia il dibattito sull’origine del Giappone, in cui la teoria del Giappone come paese estremamente omogeneo e dalla popolazione monofonica con una cultura unica viene smentita poiché priva di fondamenti scientifici. Poiché si trattava di un periodo storico estremamente misterioso, molti studiosi sono accorsi in Giappone per lo studio dell’origine del paese e del popolo giapponese, che appunto risale all’epoca Jomon.

TEMPO Il periodo Jomon è il periodo storico più lungo della storia giapponese. Ha inizio intorno al 1.000 a.c. ma ha una fine incerta, in quanto la transizione con il periodo successivo è lunga e graduale (fine tra 1000-500 a.c.). Nel periodo Jomon gli uomini iniziano ad organizzarsi in società e a sviluppare nuove tecnologie, abbozzi di religione e un tipo di addomesticazione delle piante ad accompagnare la caccia. Importante è il rapporto con la Corea, grazie alla quale il Giappone integra nuove tecnologie e usi. Sono stati identificati 6 sotto-periodi: - Jomon incipiente: 13.350-10.550 A.C. - Jomon iniziale: 10.550- 5.050 A.C. - Jomon primitivo: 5.050- 3.520 A.C. - Jomon medio: 3.520- 2.470 A.C. - Jomon tardo: 2470-2150 A.C. - Jomon finale: 2.150- 970 A.C (sud-ovest)/ 2.150- 400 A.C (nord-est)

La cultura Jomon ha il suo massimo splendore tra il Jomon medio e Jomon tardo, ma bisogna ricordare che è una cultura estremamente diversificata che varia in base alla regione. A decretare la fine del periodo Jomon sono state più probabilmente ragioni climatiche che hanno messo in crisi il sistema di produzione e di conservazione del cibo. COME ARRIVARONO I PRIMI UOMINI IN GIAPPONE? L’uomo è arrivato in asia Orientale dall’Africa. Questo lungo processo è avvenuto in due ondate migratorie fondamentali: - La prima circa 2mil anni fa: l’uomo herectus arriva in Cina - La seconda circa 70 mila anni fa: l’uomo sapiens si mischia con la vecchia specie e arriva fino al Giappone Dall’Africa gli uomini avrebbero percorso il Mar Rosso e si sarebbero stanziati nelle zone costiere, per poi risalire al nord fino alla penisola coreana. PRE JOMON Le prime attestazioni di vita umana nell’arcipelago giapponese risalgono tra 50-40mila anni fa. I reperti archeologici che attestano ciò sono di tipo organico: dai resti di molluschi si può intuire un’attività umana. Il Giappone nasce come una penisola, ma dopo movimenti del mare si trasformò in un’isola. Il collegamento con la Cina è molto diretto passando per le isole di Okinawa, facendoci sospettare la presenza di tecnologie di navigazione molto primitive. Tra 40/45 mila anni fa iniziano a trovarsi oggetti contundenti utili per il taglio. In questo periodo iniziano anche i contatti tra le varie civiltà e il confronto di tecnologie. La diversificazione tra le varie regioni dipende soprattutto da fattori climatici. La diffusione di strumenti di caccia ci fa intuire uno stile di vita molto mobile per inseguire le prese. Inoltre, questa caccia non era in solitaria: in Kanagawa sono stati trovarti dei reperti che suggeriscono la presenza di centri comunitari come rifugio per il periodo di caccia (tracce di ciottoli come confine del rifugio). In questo centro potevano avvenire anche scambi, suggerendoci che non solo ci si occupava di caccia ma anche di qualche primitiva forma di agricoltura. Sono stati trovati anche oggetti rituali con tratti antropomorfi per la fertilità umana e della terra.

PERIODO JOMON Il periodo Jomon è caratterizzato da un grande sviluppo della società, molto diversificata in base alla regione. A questo periodo risalgono le prime prove di utilizzo di piante a scopo alimentare e i primi utensili in pietra per raccogliere quelle stesse piante. Queste tecnologie si diffusero in tutto il continente asiatico grazie ai contatti tra le varie regioni.

In Giappone in particolare ci sono ritrovamenti di Kaizuka, ovvero cumuli di conchiglie e resti di manufatti. Questi cumuli di materiale naturale ci suggeriscono come gli uomini Jomon sfruttassero in quantità massiccia anche le risorse costiere. La popolazione è seminomade: vediamo come in base alle variazioni del clima si spostano in diverse zone. Le abitazioni e i centri rituali avevano una struttura a fossato. I villaggi avevano dei centri legati ai riti (ritrovamenti di statuette). Le abitazioni erano capanne in un fossato con all’interno dei focolari. Esistevano anche dei luoghi adibiti all’interramento di giare. Si sviluppano tecnologie per la conservazione di cibo e i primi esperimenti di addomesticazione di animali. L’argilla viene lavorata per la creazione di giare e altri strumenti per raccogliere frutta e altri prodotti naturali. Troviamo anche resti di una prima coltivazione di cereali. In particolare lo sviluppo e l’uso della ceramica era così elevato che il nome stesso Jomon deriva dal tipo di decoro dei vasi creati durante questo periodo. I vasi venivano interrati per conservare la frutta secca. A questo periodo risalgono anche i primi resti di alberi per lacca, resina usata per decorare i manufatti di legno. Il clima nel medio Jomon era così favorevole che la densità abitativa era altissima. Nascono anche le prime culture di tipo shamanico e oggettistica per la religione. Tutte queste sono caratteristiche non del Giappone ma del continente asiatico orientale, rendendo chiare le prime tratte di commercio tra le zone. Ma oltre a questi brevi tratti in mare tra le coste del Giappone e della Corea, dei ritrovamenti di sfruttamento di depositi di ossidiana vicino al Giappone ci fanno capire che intraprendevano anche viaggi più lunghi. Una differenza importante con la Cina è che, mentre quest’ultima aveva una stratificazione sociale ben definita e di tipo gerarchico, in Giappone ciò non avveniva. Le società Jomon erano di tipo paritario.

FINE EPOCA JOMON

I cambiamenti climatici portano ad una netta diminuzione degli insediamenti. Avvennero però contatti sempre più frequenti ed importanti con la penisola coreana. La fine avviene in due blocchi: la prima nel 1000 a.c. la seconda nel 500 a.c. in base alla regione.

PROTOSTORIA – PERIODO YAYOI (lezione 3) Nel periodo Yayoi troviamo le prime testimonianze scritte riguardanti il Giappone di protostoria, ovvero fonti non giapponesi, quindi storici e cronisti solitamente provenienti dalla Cina. La società Jomon subisce una prima crisi intorno al 1000 a.C. (con un importante spopolamento), che si protrae per altri 500 anni spostandosi verso nord-est e, in un periodo di transizione piuttosto lungo. A decretare questo passaggio è un nuovo metodo di sussistenza, che necessariamente porta ad un nuovo assetto economico della società. Particolarmente importante è la diffusione della risicoltura intorno al 500 a.C., aspetto più importante riguardo la nuova società. Si passa ad un’agricoltura di tipo sedentario, nonché ad insediamenti sedentari legati strettamente a questo tipo di economia. Quindi se prima si parlava di una società semi-nomade che, seppur avesse cominciato la domesticazione di alcune piante basava il suo sostentamento su attività itineranti quali la raccolta e la caccia (attività condizionate dal clima, una delle cause ipotetiche più accreditate riguardo la fine del periodo Jomon), il periodo Yayoi porta una società del tutto nuova, fondata sull’agricoltura sedentaria di cereali e orzo. Le innovazioni economiche portano ad uno sviluppo della struttura sociale stessa, con assetti molto diversi rispetto a quella Jomon, caratterizzata dall’assenza di stratificazioni sociali di tipo gerarchico. Questo è legato allo sviluppo nazionale, fortemente influenzato dai contatti sempre più importanti e frequenti con il continente. Lo sviluppo tecnologico è determinante in questo periodo: arriva il bronzo e il ferro, nuovi metodi per l’agricoltura e dunque per la conservazione dei cibi. Tutte queste grandi introduzioni arrivano in Giappone dal continente come un pacchetto, tutte insieme, attraverso le ondate migratorie. In Cina, tra l’11simo e il 6sto secolo a.C. emergono delle prime entità politiche, proto-stati, basati sulla coltura agricola. Le mire espansionistiche di questi proto-stati si spinsero fino in Corea, dove a loro volta si erano sviluppati altri proto-stati. Dunque, i movimenti migratori erano dati da una situazione di guerre e di instabilità politica, che vedeva il Giappone come nuova frontiera da cui ricominciare.

YAYOI

Intorno a 3000 anni fa si sviluppano le prime colture di tipo sedentario. Abbiamo visto come già in epoca Jomon c’erano stati alcuni esperimenti di agricoltura che portarono ad un cambiamento dell’ecosistema del Giappone. Se mettiamo a confronto l’agricoltura del periodo Yayoi con il metodo di sostentamento dell’epoca Jomon, vediamo come il primo sia molto meno rischioso, sia per provviste che per il fisico. Dal punto di vista delle provviste la possibilità di conservarle senza problemi,

in modo tale da essere preparati per periodi meno rigogliosi, è un grosso vantaggio rispetto all’instabilità del periodo Jomon. Cosa vuol dire diventare agricoltori? C’è molto meno tempo per le altre attività, in quanto la maggior parte del tempo è dedicata alla cura del terreno. Erano presenti diverse colture in base alla stagione, che poi venivano conservate. Queste prime istanze di coltura erano quindi basate solo su di essa, dovendosi applicare totalmente. Successivamente l’agricoltura verrà sempre accompagnata da altre attività. Le prove di questa transizione sono dei ritrovamenti di cultura materiale rinvenuti principalmente nel Kyushu, la zona più vicina al continente. Vediamo inoltre la diffusione di Dolmen, elementi monumentari tipici della penisola coreana. Abbiamo anche prove delle prime risaie con struttura a scacchiera, costituite da un sistema di canali in grado di sommergere le terre seminate. Questi cambiamenti ci portano a pensare a degli scambi tra il continente e l’arcipelago, e come quest’ultimo ne imitasse i modelli. A questo si aggiunge l’immigrazione di famiglie in Giappone, che determina un cambiamento anche della società. Questo cambiamento si nota anche dalla presenza sempre più frequente di Dolmen. Nel Kyushu erano diffuse delle sepolture a forma di serratura. La cultura Yayoi (il cui nome deriva dalla zona di Tokyo in cui sono stati ritrovati dei resti di vasellame risalenti appunto al periodo successivo al Jomon) raggiunge l’apice nella zona del Kinai, in cui ci sarà l’emersione di grandi clan, nonché i potentati locali più importanti. È una zona ricca di pianure, infatti rimane una delle zone più importanti del Giappone ancora oggi. VASELLAME Rispetto al periodo Jomon, abbiamo forme più definite e raffinate. Viene ritrovato anche nelle sepolture, è quindi chiaro che assume un nuovo significato: non solo per le funzioni domestiche quotidiane, ma anche rituali. La tecnica di decoro in particolare si sviluppa, ma bisogna ricordare che c’è tanta eterogeneità all’interno dell’arcipelago in base alle zone, con diversi modi di interpretare la bellezza degli utensili domestici. Il materiale diventa più resistente, in grado di sopportare temperature più alte e quindi di cuocere senza problemi. Ciò che ci fa comprendere meglio l’evoluzione della ceramica è l’arrivo di nuovi materiali: il più importante è il metallo. METALLO Uno dei primi ritrovamenti dei oggetti in bronzo è uno specchio forgiato per gli Han, una delle prime dinastie cinesi. È un punto di svolta: non solo dal punto di vista sociale (qui è chiara l’influenza del continente), ma anche dal punto di vista militare (la presenza degli Han determina necessariamente una sottomissione dalle popolazioni locali, dunque timore). Gli Han avevano già stabilito degli avamposti militari in Corea, quindi la conquista era già iniziata. Occupavano gran parte della Cina centrale, estendendosi anche per il nordest. Da qui l’importazione in Giappone, attraverso la Corea, di manufatti che determinano il grado gerarchico di un individuo, che quindi ne identificava l’importanza rispetto alla

massa. Questa particolarità influenza enormemente la popolazione giapponese che riprenderà il modello rigido gerarchico cinese. Gli specchi di bronzo segnano l’entrata di fatto del Giappone nell’età del bronzo, molto vicino a quello del ferro, altro indicatore che la tecnologia in Giappone arriva quasi come un pacchetto a causa dell’immigrazione. Un altro manufatto importante dell’epoca sono le campane di bronzo, molto grandi, probabilmente utilizzate a scopo rituale, chiamate Totaku. Secondo le ipotesi, inizialmente furono modellate sulla base dei campanacci che si attaccavano alle mandrie in continente. Nel periodo Yayoi tuttavia l’allevamento era principalmente suino, non bovino (erano allevati invece in cina). Qui troviamo una transizione di significato dell’oggetto: inizialmente le campane avevano una funzione diversa rispetto a quella assunta una volta importate. Questi manufatti ci fanno capire come si fosse importata anche l’arte della metallurgia, nonché la polvere per la produzione del ferro dai minerali estratti in Corea. La presenza militare sempre più diffusa determina che il ferro venga utilizzato per la produzione di armi, sempre più frequente in Giappone. Il massiccio ritrovamento di materiale bellico ci dice che dietro tutto ciò c’erano ragioni di difesa. I VILLAGGI La conformazione dei villaggi cambia. Alcune case sono sopraelevate, prova che ci sia stata un’evoluzione della conservazione del cibo che non viene dunque più sotterrato: si tratta di cereali, grano, dunque sono i primi segni di granai. Un’altra importante novità è la costruzione di sistemi di difesa quali steccati e fossati. Dal punto di vista sociale vediamo la nascita di un leader e di diversi clan, aspetto che dimostrato dalle case, alcune delle quali sono più grandi e più alte e dove vengono trovati manufatti e armi, dunque case di militari. Il Giappone diventa uno dei paesi più densamente popolati, nell’anno 1 si arriva a 1milione di persone, nel 700 a 5milioni. Le popolazioni occupanti si mescolano a quelle locali. ENTITA’ STATALI In Cina e in Corea emergono nuove entità statali e clan, che iniziano a raffinare le loro tecniche di gestione della società. Il Giappone viene chiamato WA, la Cina WEI (post dinastia Han). WA era un potentato regionale nel Kinai, sul bacino del fiume Yamato. Il clan di quella zona aveva quindi la capacità di farsi riconoscere come interlocutore dagli altri enti del continente, tanto da legittimare il territorio. Sappiamo dalle cronache cinesi (nella sezione “barbari d’Oriente”) Che la prima sovrana del regno Yamatai, Himiko, avesse inviato intorno al 240-250 un’ambasciata al regno WEI chiedendo che il suo potentato fosse riconosciuto così come la sua sovranità su di esso, in termini internazionali. Stiamo quasi parlando di relazioni internazionali: si sta entrando nel sistema tributario della Cina, che indica una sottomissione al potentato principale, quello WEI. È una posizione di svantaggio rispetto all’entità egemonica più potente, ma garantisce l’accesso a rotte commerciali, scambi e garantiscono la non-aggressione seppur temporanea.

EGEMONIA YAMATO E SVILUPPO DELLO STATO (lezione 4) RIPASSO Ragioni climatiche e flussi migratori hanno determinato il passaggio al periodo Yayoi. Questa transizione porta con sé un nuovo sistema economico basato sull’agricoltura sedentaria, mentre grazie ai migranti si sviluppa una stratificazione sociale. Altre caratteristiche di questo nuovo periodo sono le nuove tecnologie e attrezzi. Essendo una società completamente dipendente dall’agricoltura, essa è molto legata al lavoro nei campi.

IL TEMPO Siamo a cavallo tra periodo Yayoi (300 a.C.-250 d.C.), Kofun (250-700) e Asuka (transizione 700), che infine ci porterà al periodo Nara (710-794). I siti Kofun sono stati per anni identificati come proprietà private della famiglia imperiale, e quindi mai studiati. Solo nel 2018 alcuni siti Kofun sono stati aperti allo studio scientifico, tra cui il più grande del Giappone, ritenuto uno dei luoghi di sepoltura della famiglia Yamato, in cui si pensa sia sepolto l’imperatore Hito. Un’altra notizia recente riguarda il ministro dell’ambiente, proveniente da una famiglia di politici. Si nomina per sottolineare l’importanza del sistema di discendenza del Giappone, presente ancora oggi. Risale al periodo di Clan e delle famiglie la cui tendenza a tramandare ruoli di consolida, assumendo grandissima importanza, proprio nel periodo Kofun.

SCHEMA STATO PREMODERNO (SCOTT) Scott diceva che gli stati arcaici erano in sostanza tutti agricoli e richiedevano un surplus di prodotti agro-pastorali per nutrire tutte le persone che non lavoravano nei campi (artigiani, aristocratici, pre...


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