Storia greca - appunti Clistene PDF

Title Storia greca - appunti Clistene
Author GIORGIA LAZZARINI
Course Storia Greca (Approfondimenti)
Institution Università Ca' Foscari Venezia
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Appunti lezione 10 storia greca- De Vino...


Description

STORIA GRECA- RIFORMA DI CLISTENE Riforma di Clistene, diventa un punto di svolta per Atene. Sinecismo, attribuito dalla tradizione antica a Teseo. (Ciò ci fa capire come il mito sia centrale nel mondo greco) Teseo re di Atene, nato a Megaride e conquistatore dell'Attica. L'eroe ateniese ha una crescente valenza culturale e politica, già presente nell'età di Pisistrato e che si consolida con Cimone; la figura di Teseo è stata utilizzata dalle figure politiche e piegata alla nuova idea politica nella prima metà del V secolo, durante le guerre persiane. Teseo diventa il fondatore della comunità degli ateniesi, che comprende non solo Atene ma tutta l'Attica. Sinecismo attribuito a Teseo, fondamento dell'evoluzione politica della città e le dinamiche che governano la riforma di Clistene. Teseo incarna i caratteri ideali della comunità ateniese, ha tutte le virtù dell'eroe ma gli vengono aggiunte le qualità dell'eroe democratico= unione dell'Attica come unica Polis. Plutarco, frammento sulla vita di Teseo. Plutarco cita Aristotele e la frase “Qui venite popoli tutti” attribuita a Teseo durante l'unificazione dei popoli dell'Attica. L'ATTICA Tripartita secondo uno schema di lettura caro alla tradizione antica, in tre aree che identificano paesaggi sociali, produttivi e politici diversi. Rispetto ad Erodoto c'è un cambiamento da attribuire a Pisistrato: le tre regioni prima erano piuttosto generiche e la città non aveva preponderanza. Ora l'area di Atene è la più piccola ma la più densamente abitata. La riforma di Clistene ha come presupposto una ripartizione territoriale ma non ha una specificità territoriale. La città viene divisa sulla base della popolazione che vive in quei territori. La base territoriale viene superata. Ripartizione dei cittadini non del territorio. Clistene a differenza di Teseo è un personaggio poco celebrato, la sua figura è riassunta nella riforma che ha proposto ad Atene. Subito dopo la caduta dei Tiranni, ad Atene ricomincia la lotta fra le famiglie aristocratiche. Vi è un periodo di lotta fra Isagora dei Pisistratidi e Clistene degli Acmeonidi. Isagora cerca di affidarsi a Cleomene pere riprender il potere., sulla base della tradizione del sacrilegio degli Acmeonidi (uccisione di Cilone sull'Acropoli). Dopo questa lotta fra fazioni, vi è una svolta, raccontata ne “La costituzione degli Ateniesi”. Si dice che Clistene si concilia il popolo consegnando la cosa pubblica nelle mani della massa. Ruolo degli aristocratici ancora importante anche se Clistene riesce a ottenere il controllo della città facendo leva su un parte del popolo che diventa decisiva: il demos. La riforma di Clistene ha un carattere astratto, che va compreso nel meccanismo basato su due principi: ampliare e mescolare. Atene e l'Attica dopo la tirannide erano diventate molto popolose ma per molti lo statuto di cittadino era dubbio, per coloro che dopo le leggi di Pisistrato erano ritornati in patria. Le fonti antiche sono concordi sul legame che clistene ha con il popolo. Clistene a differenza di non aveva l'appoggio del re di Sparta ma lega la sua fortuna al popolo. Elabora un progetto che coinvolge una parte della cittadinanza che era rimasta fino a quel momento inerte. Crea le tribù. La divisione delle corpo civico in Tribù ad Atene esisteva già e il numero per le città di tradizione ionica era 4. Le città di tradizione dorica, secondo la storia, erano divise in tre tribù. Il corpo cittadino viene diviso in gruppi che avevano Clistene inventa il criterio di formazione, divide gli ateniesi in 10 tribù e ne muta la denominazione.

Sceglie dei nomi nuovi per queste tribù. Erano stati individuati 100 nomi, i 10 erano poi stati scelti dalla Pizia. Il monumento ai 10 eroi eponimi si trova nell'Agorà e lì venivano affissi e pubblicati i decreti della città,non destinati ad essere affissi su materiali durevoli. Il passo di Erodoto menziona il tiranno di Sicione, Clistene di Sicione, nonno dell'aristocratico Clistene. Ciascuna delle 10 tribù era formata da un terzo della costa, un terzo dell'interno e un terzo della città = TRITTIA. Trenta trittie per 1o tribù. In realtà la riforma aveva come unità di base una parte più piccola. I Demi. DEMOS – TRE SIGNIFICATI DEL TERMINE: 1. Unità territoriale, topograficamente definita. Cellula base della suddivisione del territorio attico, già esistente in età pisistratica. In attica i demi erano circa 130. Il più grande era quello di Acarne, i loro nomi avevano diverse derivazioni. I demi sono una realtà tradizionale, antica di Atene, avevano proprie feste religiose, disponevano di terre pubbliche e avevano un loro ufficiale§: il demarco. Clistene li rende la cellula base della sua riforma. Il demo è legato alla tribù da un rapporto necessario. Se sono nato in un certo demo faccio automaticamente parte di una certa tribù. Doppia anima della tribù: territoriale e civica. Ogni cittadino è incardinato in un demo e legato alla cellula territoriale di base ma dato che ogni demo fa parte di una tribù, ogni cittadino appartiene alla tribù che super al divisione territoriale. 2. Sinonimo di Ekklesia (assemblea di cittadini). 3. Parte politica, parte popolare. In questo caso si parla di una certa parte di cittadini che si oppone alla parte oligarchica o aristocratica. “La costituzione degli Ateniesi” Si sottolinea l'uso della parola “plethos” (=popolo), in questo caso ha un'accezione negativa. Plethos è il demos nella sensibilità antidemocratica, oligarchica, rappresentato come un mare, una corrente in piena che non sa darsi un freno. Clistene viene identificato come il capo di questo popolo. Anche Solone era stato definito capo del popolo (prosates). La costituzione degli ateniesi costruisce la costruzione di Atene su due chiavi: individuazione capi del popolo e cambiamenti della costituzione. Consiglio dei 500, organismo creato durante la riforma di Clistene e di grande rilevanza. Viene formato con 50 cittadini di ciascuna tribù, individuati tramite sorteggio. Gli Ateniesi usano chiamarsi con il nome del demo di appartenenza. Nuovi e vecchi cittadini sono portati alla pari. Questo è l'ultimo momento in cui si amplia la cittadinanza ad Atene. Paradosso fra costituzione di principi democratici maturi e idea cittadinanza come privilegio ristretto. Nel nome del cittadino non prevale la familiarità (l'identificativo familiare) ma quello civico. Il nome di famiglia viene sostituito in alcuni casi con il nome del demo=demotico. Ghene, frati e sacerdoti non vengono toccati Ghene rappresentano le unità familiari, le grandi famiglie aristocratiche si riconoscono in un ghene grazie ad un capostipite (che per la sua importanza garantisce grandezza alla famiglia) Fratrie unità sociali valenza civica e religiosa. Il mantenimento di queste unità tradizionali non stupisce, Clistene rimane un aristocratico e come tale rispetta gli elementi costitutivi dell'aristocrazia. Clistene guida la trasformazione e innova ma mantiene alcuni riferimenti tradizionali ed identitari, in particolare della sua elites. Erodoto Si pone enfasi sull'elemento della libertà. Ha una valenza importante in tutto il mondo greco.

Libertà elepheria La riforma di clistene rappresenta un punto di svolta per la città di Atene, da ora in poi si inaugura una fase nuova. Erodoto ritiene che vi sia un legame fra la libertà e l'importanza militare e sociale. STORIA GRECA La riforma di Clistene inaugura un nuovo assetto per Atene. L'ordinamento in 10 tribù dura fino a 237. CITTADINO Il cittadino in epoca antica è maschio, libero e adulto. Partecipa alla politeia e alla vita del demos, fa parte dell'esercito (partecipa attivamente alla difesa della patria), può possedere terra e casa. Agricoltura fondamento della società antica. Non c'è un criterio censitario per partecipare alla cittadinanza. Potenzialmente anche i Teti potrebbero partecipare, ma in questa fase la loro partecipazione all'esercito non può ancora essere compiuta pienamente. Molto spesso non possiedono quel tanto di terra che basta per mantenere la loro famiglia e diventano lavoratori salariati. Non vi è tuttavia nessuna precondizione censitaria. La democrazia antica prevedeva l'utilizzo degli schiavi nella vita comune. Nel mondo antico gli infanti morivano molto spesso e la condizione dei bambini era di per sé molto fragile. Il bambino aveva valore solo nella misura in cui riusciva a giungere alla vita adulta. La nozione di cittadinanza non contempla intere categorie sociali. La condizione di straniero lo mette in una situazione di minorità rispetto ai cittadini. Al nome del cittadino viene aggiunto il demotico. Nel 508 i cittadini vengono inscritti nel demo dove sono nati e dove hanno possedimenti terrieri e anche i suoi figli ottengono la cittadinanza. Cittadinanza ereditaria che prescinde il luogo di residenza e gli spostamenti successivi. Tutti coloro che vedevano regolarizzata la loro posizione perché nati altrove, esiliati o privi di possedimenti, diventavano cittadini scegliendo dil demo a cui appartenere. Nome proprio(antroponimo), patronimico (nome del padre, della famiglia) + terzo nome. In tutte le comunità l'appartenenza civica è un elemento importante. Era fondamentale affiancare al senso di appartenenza familiare, il senso di appartenenza civica. Si apparteneva sì ad una famiglia ma anche ad un demo. Nasce il processo di costruzione di un'identità collettiva Ci sono dei casi in cui la scelta del modo in cui si ricordano i nomi delle persone ha una valenza simboli. Es. i nomi dei soldati caduti della Tribù Eretteide. Documento del 458 a.C. Circa Uso di seppellire i caduti dei vari scenari di guerra tramite una cerimonia che si svolgeva ogni anno, con una propria ritualità. Era una cerimonia che celebrava i valori della comunità e i soldati caduti per la patria. Cementare tramite il ricordo dei caduti in guerra. Cerimonia annuale. L'enumerazione degli scenari ci permette di ricostruire le varie battaglie. Nel 458 Atene non stava affrontando nessuna delle grandi guerre del V secolo. Nomi suddivisi per tribù e senza patronimico, ciò significa che i soldati ,morti per la patria appartengono alla patria. 430 Tucidide racconta la cerimonia per i caduti del primo anno di guerra. I resti dei caduti sono ceneri, che vengono esposte per 2 giorni e divise in 10 bare di cipresso. Le bare vengono esposte nel cimitero pubblico, così che i i parenti possano fare le cerimonie di saluto. Il discorso della capo politico riporta il valore della morte su un piano collettivo, civico. I caduti hanno perso il corpo ma ricevuto la gloria eterna e la riconoscenza della patria. I nomi vengono inscritti in 10 liste e associati alle tribù. Cittadinanza come partecipazione attiva in cui si condividono perdite e utili. Molteplicità delle esperienze delle polis antiche. I cittadini sono azionisti della polis. La riforma di clistene fissa l'assetto istituzionale di Atene Consiglio dei 500 abulè, assemblea e tribunali popolari sono i tre organi principali dell'amministrazione ateniese. CONSIGLIO DEI 500 - BOULE

In carica da estate a estate, l'anno amministrativo iniziava con il solstizio d'estate. Era composto da 10 parti. 50 cittadini per tribù = 500. Pritania= decima parte dell'assemblea ma anche dell'anno amministrativo. L'anno amministrativo era diviso in 10 parti e, secondo una rotazione che era sorteggiata, una delle parti del consiglio sovrintendeva alle decisioni della città. Ogni giorno della pritania, i pritani in carica sorteggiano l'epistates, una sorta di presidente. Il segretario redige i protocolli, stende i testi definitivi dei decreti e si occupa della pubblicazione di quanto viene deciso. Il segretario varia al variare della pritania. La Boule ha due funzioni: programmatica e problematica. Ha il compito di istruire le pratiche e di redigere l'ordine del giorno per l'assemblea. Ha il compito fondamentale di consultazione e preparazione dei materiali per la discussione del loro ordine e di portarli poi all'assemblea. EKKLESIA Aveva il compito di prendere la decisione definitiva. Esprime il potere sovrano. Dittico consiglio e assemblea, svolgono entrambi un ruolo fondamentale e complementare. Il modo e l'ordine in cui i problemi vengono presentati, orienta la decisione. L'assemblea è l'organo che può ribaltare eventuali decisioni della boule. L'equilibrio fra le due cambia spesso. Nella storia verrà detto che l'assemblea verterà nelle mani dei demagoghi. La democrazia nel V secolo pende in favore dell'assemblea. Fino al 461 durante la democrazia clistenica areopago(consiglio degli ex arconti) affianca la boule e continua ad avere un suo peso. TRIBUNALI POPOLARI Collegio di tribunali che lavorano in maniera indipendente e formano l'eliea. Sono presieduti dagli arconti, in maniera diversa a seconda del processo e dei contenuti che vanno emessi. Questo insieme di istituzioni è governata dal sorteggio. La modalità di scelta, dice Aristotele, cambia a seconda del tipo di politeia (costituzione). L'elezione è caratteristica dei regimi aristocratici e oligarchici, mentre la democrazia è basata sul sorteggioI giudici non sono professionisti ma basta che siano cittadini e abbaino compiuto 30 anni d'età. I tribunali non hanno preparazione giuridica. Diritto greco consuetudinario e fondato sul dibattito che avviene all'interno del processo. Il prodotto della boule e dell'ekklesia sono i decreti. Decreto= phesima =una cosa votata. Il decreto viene votato e rappresenta la voce ufficiale della città. A partire dalla fine del VI sec. Atene produce moltissimi decreti sugli argomenti più disparati. Il segretario in un mondo poco alfabetizzato è una figura importantissima. Le scritture vanno pubblicate. I decreti, nella maggior parte della volte erano destinati ad essere scritti su un supporto non durevole. Alcune decisioni però erano destinate ad essere esposte su materiale durevole (pietra e metallo). La pietra venne spesso riutilizzata. Il metallo veniva rifuso spesso, per realizzare armi. Ad Atene si utilizzava soprattutto il marmo, che però era molto costoso. C'erano delle officine specializzate. Alla fine del decreto si stabiliva se la decisione dovesse essere pubblicata, dove e chi deve pagarne le spese. Atene dal V secolo ha una produzione epigrafica immensa. C'è un nesso fra democrazia e scrittura? Il contenuto dei decreti è molto vario. Un decreto si riconosce dal supporto, dal luogo dove è stato esposto, dalla cura ocn cui è stato scritto, dai contenuti ma soprattutto dal PRESCRITTO. L'iter burocratico prevedeva il passaggio prima dal consiglio che aveva inserito l'argomento all'odine del giorno e poi dall'assemblea che lo aveva votato e approvato. Formula di sanzione. “La decisione è passata per il consiglio e poi presa dal demos”.

Indicazione pritania, presidente della pritania e arconte. Arconte indicazione anno, Pritania parte dell'anno e presidente il giorno. Decreto di fondazione della seconda lega navale 377 a.C. “Decreto di...(nome)” il nome è del proponente del decreto. Il polemarco (arconte polemarco) stava a capo dell'esercito. Gli arconti erano 9 e gli strateghi 10 (uno per tribù) La strategia era l'unica carica eleggibile ed iterabile, riservata alle più alte classi sociali. Le decisioni politiche e strategiche di Atene vengono presi dagli strateghi, che non avevano solo competenze militari ma anche di politica estera, cioè sui rapporti della città con le altre comunità. L'arcontato nel tempo si apre anche alla terza classe censitaria e vengono introdotti dei meccanismi di sorteggio (dove all'origine era una carica semplicemente elettiva), il potere degli arconti viene progressivamente meno fino al 461 (riforma di Efiante, in cui il consiglio degli ex arconti viene privato delle sue prerogative ancestrali) Le due massime magistrature vivono una sorta di equilibrio nella fase Clistenica. La strategia, che esprime ancora la capacità direzionale delle elites e l'arcontato, che esprime il potere antico dell'aristocrazia. L'una allarga il suo potere, l'altra viene progressivamente depauperata. Ultimo provvedimento preso da Clistene: OSTRACISMO Ostrakon= pezzo di ceramica sul uqlae veniva scritto il nome di chi si voleva espellere dalla città. I meccanismi sono chiari nelle linee generali e meno procedura su due tempi: in una certa riunione dell'assemblea si decideva quale fra due cittadini dovesse essere ostracizzato nella VI pritania, durante l'assemblea principale avveniva la proposta e nell'VIII pritania avveniva la votazione. Votazione in due tempi. Ostracismo Misura tradizionalmente democratica volta a mantenere il I 6000 voti cui fa riferimento Plutarco non si capisce se siano i voti di tutti i presenti o quelli necessari per ostracizzare una persona. Pratica che ad Atene prevede numerosi ostracizzati, uno all'anno. 471 ostracizzato Temistocle, vincitore di Salamina nel 61 Cimone. Non tutti gli anni avveniva l'ostracismo La procedura consisteva nell'allontanamento dalla città di un individuo, esiliato per 10 anni. All'undicesimo tornava e riacquistava i diritti civili. Motivo ostracismo: accusa di Tirannide, aspirazione di Tirannide. Neo fatti però l'accusa di Tirannide era un buon modo per eliminare un proprio avversario. Rito apotropaico 6000 nomi significa che seimila persone erano capaci di vergare il nome di una persona. Se tutti sapessero vergare davvero un nome ciò significherebbe un alto livello di alfabetizzazione. Più probabilmente, i cocci venivano pre- scritti e il votante si limitava a riconoscere il nome della persona che voleva votare, o si fidava delle indicazioni di chi gli aveva fornito il coccio. Forme di ostracismo ci furono anche in altre città. La tradizione ci dice anche a Siracusa, dove in nomi però venivano scritti su grandi fogli di vite....


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