Storia greca, Prof. Gianluca Cuniberti PDF

Title Storia greca, Prof. Gianluca Cuniberti
Author Eleonora Rossi
Course Storia greca
Institution Università degli Studi di Torino
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Appunti/riassunti delle lezioni di Storia Greca con il Prof. Giancluca Cuniberti...


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STORIA GRECA Lezione 1 13/2 Gianluca Cunibert Lezioni caricate su Moodle, appunto, schede date a lezione. ESONERO + orale (esegesi delle font) Perché studiare la storia greca? La storia è complicata e complessa, non è banale. Già Aristotele aveva problemi con la storia. Si può capire l'uomo leggendo test, poesie, il teatro etc.. invece per Aristotele la storia è sapere una sequenza di eventi riguardanti gli uomini . Non ci si limita a questa definizione. Si fatca nel ricordarsi le cose, ovviamente, date etc.. Possiamo dire quindi che si studia la Storia Greca per tradizione culturale,che da un’importanza ai greci più importante rispetto ad un tempo; ora l'accento su essa è più rilevante di quello che aveva ai loro tempi, come si può immaginare. Una ragione: Quei secoli sono fondatvi della nostra società, del nostro modo di agire e, in parte di essere. Non basta dire che bisogna studiare la Storia Greca perché noi deriviamo da lì. Possiamo dire che facciamo una scelta forte, scegliamo di andare a porre un riflettore su quella cultura e sulla sua storia piuttosto che su altre. Portamo i ragazzi a studiare cert contenut ed, oltretutto, important. La Storia Greca dà un’opportunità sempre più assente nel mondo contemporaneo, dobbiamo studiarla come un laboratorio dentro al quale sperimentare certe cose che non attivano direttamente con la nostra realtà (preconcetti e pregiudizi). In una determinata comunità cert modelli sociali che nascono e diventano originari (scrittura, polis) nascono dal basso, come le regole sociali, di comunità, i modelli ad essa riferita e i confront tra le popolazioni. Si sperimentano per la prima volta uomini che si sono relazionat con la realtà dell'epoca (si sperimentano i fatti sociali). Da dove inizia la Storia Greca? Si è dovuto inventare un vero inizio preciso e una vera fine della Storia Greca. È una storia fatta di raccont, infatti c'è il pericolo di pensare alla storia come una semplice sequenza di event non concatenat tra loro. Civiltà come i persiani, gli egizi, i mesopotamici, i fenici, sono in relazione con i greci. Non sono periodi slegat tra di loro. Dobbiamo però raccontare una storia per volta, scegliendo una storia per volta, scegliendo le popolazioni e gli event più important, relegando poi l'inizio e la fine della loro storia solo a quegli event e non tenendo in considerazione la contemporaneità degli event riguardant altre popolazioni che accadono nello stesso periodo. Le civiltà non sbucano come “funghi”, ma come sviluppo dell'umanità. I greci nascono dalle civiltà mediorientali. Le civiltà si sviluppano, crescono insieme, interagendo le una con le altre. Arriviamo quindi a stabilire un punto di inizio convenzionale. Si parte dalla civiltà minoica (Creta), non Greca. Ce l'hanno detto i greci stessi, secondo millennio. Tucidide racconta i tempi passat con miti e relazioni tra Creta e Minosse, re a cui si attribuisce il dominio del mare e della talassocrazia. I mit greci di cui si parla sono raccont ambientat a Creta (filo di Arianna, Teseo, Minotauro) tramandat oralmente. dice anche che C'erano fort conflitti con il Peloponneso con i re con problemi di potere (Ercole conflitto con Euristeo). Creta nel secondo millennio era fiorente, aveva una civiltà che colpisce per il grande sviluppo a livello culturale. Gli studi archeologici hanno mostrato sul periodo precedente, età del bronzo, prove di una grande crisi che ha colpito il Mediterraneo Orientale, ricondotta a fatti come l'eccessivo uso dei terreni che si impoveriscono ed è difficile coltvare, la popolazione cresce e per il motvo precedente non ci sono abbastanza risorse alimentari da distribuire a tutti e, probabilmente, ci sono stat anche consistent cambiament climatci che hanno portato alla crisi e alla scomparsa di certe popolazioni. La civiltà minoica è stata così chiamata perché si riteneva, come detto prima, che fosse guidata dal

re Minosse. Non esistono test su queste civiltà. I dat archeologici rilevano che Creta fosse un'isola dalle “mille città” non c'era una capitale, ma città ricche o povere. È stata una specifica struttura architettonica, il “Palazzo” (palazzo del Re Minosse, ma mito greco). Nel palazzo non sono mai stat ritrovat troni, sale del trono o segnali che facessero pensare che il palazzo fosse abitato da un re. Esistono due tpi di palazzo, il Protopalazzo e il Neopalazzo, i palazzi infatti sono diversi nei due moment per i cambiament architettonici., Quello aperto e ariosio senza fortficazioni con cortli molto ampi, non c'è una stanza del trono, non ci sono situazioni abitatve, a Pilo è stata ritrovata una vasca da bagno . Per i greci il racconto diventa una forma più alta di letteratura. Si ritrovano poi nei palazzi luoghi di immagazzinamento dei prodotti dell'agricoltura e spazi grandi come luogo di socialità. Si pensa che il palazzo fosse fatto costruire dell’elite per il confronto e l'interazione sociale. In un unico ambiente sociale avvengono più fatti sociali

STORIA GRECA Lezione 2 14/2 Michael Ventris e John Chadwick i decifratori della lineare A e B. Il primo proveniva da una famiglia molto agiata, gira il mondo ed è Affascinato da Evans. Nasce intorno al ’20 e muore nel ’56 per un incidente. Il secondo è un professore universitario che studia le lingue antche e supporta Ventris nelle sue scoperte. Prima di loro due archeologi che studiano queste sono Arthur Evans( scopre Cnosso) e Heinringch Schliemann, persona che analizza i poemi omerici per verificare la loro autentcità o riferirsi solo ai mit ed è anche lo scopritore di Troia e Micene. Insieme scoprono luoghi relatvi ai micenei. La terza fase di frattura dell'epoca micenea del tredicesimo è il dodicesimo a.C. vediamo un'estrema organizzazione dei palazzi. Conosciamo una grande comunicazione della popolazione micenea con tutte le altre civiltà orientali e a Creta troviamo testmonianze di quelle civiltà con cui i micenei avevano relazioni. Non ci sono conferme su ciò che scrive Tucidide a proposito del re Minosse. Intorno al 1400 a.C. Si sviluppa appunto la civiltà micenea. Questa civiltà entra in contatto con quella minoica, prevalendo su essa a livello economico e sosttuendola nelle stesse città di Creta. È diventata dominante nei commerci. Diventano il popolo leader del commercio dei metalli preziosi (oro, rame, stagno), anche usando mezzi violent. Primo indizio: Scontri tra micenea e altre civiltà: i palazzi sviluppano mura via via sempre più spesse e alte intorno al palazzo. Intorno al 1250 la civiltà micenea poi sparisce. Il secondo indizio sulla civiltà micenea sono i raccont omerici a proposito delle guerre tra Troia e Sparta, Menelao e Ettore di Troia. Da una parte c’era sparta con Agamennone e Menelao e dall’altra Troia. Tra il 1500 e il 1400 quella del mediterraneo era una zona calda. Si arriva a conoscere la popolazione degli Ittit. Ahhiyawa sono la popolazione a cui si potrebbero ricondurre gli Achei ma si discute su questo nome. Di queste tensioni abbiamo prova storica riguardo alla città di Mileto, prima centro miceneo sulla costa anatolica poi città greca. La città di Mileto è citata molto spesso nelle tavolette di Millawanda. Nel medioevo ellenico Troia era stata abbandonata e poi coperta dai sediment di terra. La cartna proiettata mostra come fossero densi gli scambi tra Troia, Mileto Etc.. Troia ha una dimostrazione archeologica importante per quello che riguarda le guerre tra micenei e greci. Il sito di Troia può essere utlizzato per la Stratgrafia. Troia è stata ricostruita più e più volte, individuate addirittura 10 città di Troia. La stratgrafia ha il compito di mostrare tutte le fasi di ricostruzione nel suolo sottostante. Ci sarà sempre una scelta scientfica di un sito di fermarsi ad un certo livello e concentrarsi poi su un altro punto. A Troia ci sono mura costruite con pietre molto più piccole di quelle usate a Micene e la città ha pianta circolare. È un sito che ci racconta i contatti

tra micenei e ittit. Non si capisce se Troia fosse micenea o ittita, ma la seconda ipotesi è la più accreditata. Chi erano i micenei? Pilo era il regno di Nestore, vecchio saggio dell’Iliade. Il palazzo di Pilo aveva il megaron, la parte centrale, è un colonnato che potrebbe essere la zona del’acqua e dei sacrifici, non è certo però che fosse la parte centrale del palazzo. Si trova su una collina del Peloponneso. A Pilo sono state ritrovate molte tavolette di terracotta, argilla e metallo scritte in lineare B e sono state ritrovate parecchie anfore nei magazzini, vasi in oro è una grande quanttà di monili, pendagli e orecchini tutti in oro pregiatissimo. Durante l'età micenea iniziano a comparire i primi dèi dell’Olimpo. Tirinto è fortemente fortificata, mura potent anche perché non era in cima ad un'alta collina, ma molto vicino al mare, ora è più interna. Aveva appunto mura ciclopiche. È uno dei luoghi dove sono state trovate le porzioni maggiori di affresco. Un interessante reperto archeologico è l'unica armatura ritrovata dell'epoca micenea con un elmo fatto di zanne di cinghiale che corrisponde esattamente alla descrizione dell’Iliade fatta da Omero. Sono state ritrovate anche statuine votive donate ai santuari come rappresentazione della propria vita reale, piccoli cavalli, piccole carri, persone per ringraziare per le vittorie ai giochi, per malattie risolte etc. Micene è un’acropoli fortficata, situata su una collina vicino alle montagne (nella golide). Presente un’ampia parte centrale e molte tombe a tholos, la più famosa è quella di Atreo ed è l'unico edificio che è rimasto intatto perché utlizzato anche dopo l'abbandono della città. Mura fatte di pietre enormi, opera costruttiva straordinaria, ingegneria non banale. Famosa porta dei leoni per entrare a Micene. Nella tomba circolare è stata ritrovata la maschera d'oro “di Agamennone”. La parte più straordinaria di Micene è il grande ritrovamento di repert che ci danno l'idea della ricchezza della città. Monili, vasi, anfore, oro, corredi funebri che uniscono gioielli e armi decorate d'oro con rilievi che segnavano la ricchezza del re, sigilli usat per chiudere i deposit delle varie derrate attestando il controllo del del funzionario. Compaiono le prime statuette snodabili per mostrare aspetti anatomici, una foca ahahah, e una maschera dalla faccia simpatca sempre realizzata in oro. La città era ricca e doveva difendere la propria ricchezza con mura dimostrando di essere gran combattent. Intorno al 1250,spariscono i palazzi, data convenzionale, accade qualcosa per cui quest palazzi micenei nel mediterraneo vengono abbandonat e mai ricostruit, a Pilo, a Tirinto, a Micene, ma ad Atene non succede e a Tebe solo in parte perchè dopo sul sito nasce la città di Tebe. Quei sit non volevano più essere vist, un abbandono che sembra raccontarci l'odio verso il palazzo forse per il re dominante nel momento ( le popolazioni intorno al palazzo si ribellano e fanno cadere il re) e distruggere il sito perché simbolo di quel regno e non frequentarlo più. L’elite non viene mai sosttuita perché il potere regale non vuole più essere ripristnato. Questo tredicesimo secolo è un'epoca di cambiamento in tutto il mediterraneo orientale, cade un regno che controlla la Mesopotamia, in Egitto ci sono attacchi che rischiano di far cadere il potere ma che i faraoni controllano. Ipotesi sembra più accreditata è quella che si siano formate numerose truppe mercenarie al seguito dei potent, ma una volta ricevut Mezzi adatti si ribellano con atti di guerriglia, pirateria date dalla scoperta delle armi e utlizzate contro i potent. Così si crea un periodo di grande instabilità. La cosa che colpisce è che sparisce tutto e anche la scrittura del lineare B. Minoici e micenei scrivevano, tavolette in metallo e argilla. La scrittura minoica è divisa in tre tpi, geroglifico, lineare A scrittura in linea con segni prevalentemente sillabici e qualche segno ideogrammatco e un gruppo sillabico che ha gli stessi segni della lineare A ma con abbinament diversi dal lineare A, quasi appartenent ad un'altra lingua, chiamato poi lineare B.

Disco di Festo (lineare A): ipotesi recente è che si parli di gestazione di un bambino. Lineare A non decifrato, B sì. Come decifrare una scrittura che non si conosce? Due modi. Uno è quello di essere così fortunat da trovare un monumento multilingue: stesso testo in più lingue, conoscendone almeno una si può capire e dare corrispondenza alle altre lingue e decifrare la scrittura che non si conosce (es. stele di Rosetta) potendo capire e dare corrispondenza ai segni della tavoletta, però per lineare A e B non siamo fortunat. Il secondo prevede che si va per tentativi sosttuendo tutte le volte che si trova un segno o un suono, finché dopo tant tentatvi si arrivi alla radice e si possa pensare al suo suono e alla sua derivazione magari riconducibile ad una radice comune ad un'altra lingua. Per la lineare B si pensa che fosse una sorta di proto Greco orlando alla scoperta per cui i micenei erano “parent antchi” dei greci, non i minoici. Si arriva quindi a pensare che i micenei erano parent dei greci perché grosso modo parlavano la stessa lingua. Il gioco della decifrazione è molto importante per trovare nelle tavolette i versi dei poemi omerici per dimostrare che erano stat scritti all'epoca dei micenei e che erano veri, ma purtroppo erano solo tavolette economiche e di difesa militare cioè i due principali interessi del re. C’era per esempio scritto quante pecore si avevano quanto grano era stato portato ecc.. son state deludent da questo punto di vista. Ma ci permettono di capire come funzionava la civiltà micenea. Abbiamo saputo il nome del re miceneo, Wanaka (in greco il re), i Lawaghetas le persone che gli stavano intorno, i thelestai cioè i sacerdot. La società non era piramidale, ma una società complessa laddove i poteri erano quasi in competzione, per esempio le persone intorno al re gli davano ordini. Ruoli sociali che non hanno una struttura rigida. Questa scrittura aveva una caratteristca fondamentale, motvo per cui insieme al palazzo è sparita: era troppo difficile e vasta, non si impara spontaneamente ma che può possedere solo lo scriba del palazzo, una scrittura di potere e quindi doveva sparire con la sparizione del palazzo. Dimensione della scrittura per cui non è solo scrittura, ma attraverso essa ci sono diversi cambiament sociali. La tecnica per scrivere non c'era. Nel 1200, 13 secolo,sparisce la civiltà palazziale e non viene sosttuita da un'organizzazione di pari livello, disgregazione dal punto di vista sociale, disgregazione sociale, come se le persone non volessero stare nello stesso insediamento. Sparisce la documentazione scritta nei secoli successivi, la ceramica decade,diventa più semplice, ridotti i commerci; entriamo nei secoli dal dodicesimo secolo al nono secolo det “bui” perché non abbiamo document che ce ne parlano (cancellare il medioevo ellenico), non è un'età di regresso però perché non ne abbiamo testmonianze. Quando abbiamo di nuovo documentazione, Dal nono all'ottavo secolo, troviamo improvvisamente i greci, nelle polis, un'identtà comune. Inizia la storia greca. Troviamo polis, città, uomini aggregat in comunità. I greci sanno improvvisamente scrivere, scrivono in scrittura alfabetco come noi, straordinario. Chi glielo ha insegnato? I greci navigano, dedit ai commerci ed è proprio dai fenici, forse sull'isola di Creta, hanno conosciuto la scrittura alfabetca e l'hanno imparata. La straordinaria novità è che la scrittura alfabetca nasce dal basso, non è più una scrittura di potere usata dal potere politco, ma nata dai mercant, dai commerciant, dai lavoratori che l'hanno imparata andando in giro. La scrittura alfabetca è di facile apprendimento la si può imparare quasi da soli. STORIA GRECA Lezione 3 15/2 Quasi 100 sit micenei abbandonat intorno al dodicesimo secolo, micenei spariscono. 1200 punto di frattura, uno dei quali corrisponde con molt aspetti della tradizione orale Greca, con l'evento della guerra di Troia, corrisponde cronologicamente appunto al 1200. Dopo il punto di frattura, in

cui spariscono, si aprono i secoli bui, non così bui, perché abbiamo anche dei sit archeologici, c'è un ritorno all'indietro della condizione sociale, si ritorna ai clan che vivono per conto proprio c’è un rifiuto dell’organizzazione micenea. Anche se non tutti i luoghi sono uguali alcuni rifiutano altri meno però c’è instabilità generale. (es. le sepolture) Le sepolture raccontano il rilievo sociale delle persone della comunità, se una persona viene sepolta con oro ha un ruolo superiore agli altri. Avvengono in questo periodo grandi trasformazioni: età del ferro (lavoro del ferro in maniera intensiva, artgianale), prima di allora c’era stata l'età del bronzo. Il ferro è molto più utle per arrivare a produrre utensili molto utli. Cambiamento delle tecniche di produzione di strument e di armi. Avviene quindi un cambio di millennio, inizio dell'età del ferro. Il cambio di millennio è una datazione convenzionale non è che loro hanno vissuto il cambio, non lo sapevano, lo abbiamo detto noi. Altri cambiament che osserviamo dall’archeologia: sepolture dell’elite, non più collettive (tombe circolare con tutti i component della famiglia reale), ma tombe individuali. Notamo da queste sepolture se c'è un re che prevale sugli altri. Tecniche cambiano, si cremano le persone e non vengono seppellit a corpo, sensibilità sociali che mutano. In questa epoca si nota dagli scavi archeologici, iniziano ad abitare in luoghi più massicciamente present sulla costa anatolica. I greci che conosciamo a conoscere con questo termine, abitavano in territori più ampi, si sviluppa l'edilizia, con l'agricoltura e le varie produzioni. Ci sono in suolo greco le miniere di ferro, questo sposta la proiezione verso il mare all’entroterra con aumento di impieghi. I greci antchi connettevano a questa trasformazione dei secoli bui un’ampia ondata migratoria da nord alla Grecia, la cosiddetta “discesa dei Dori” (Tucidide, storico della guerra del Peloponneso, comandante militare). L'invasione dei Dori (spartani) è all’inizio della storia greca secondo Tucidide, il più grande storiografo per la Storia Greca. In questa fase non abbiamo nessun sito che dimostri che questa invasione sia realmente avvenuta. Questo mito dei Dori è molto rilevante perché è colpevole della credenza che i greci abbiano inventato la polis. Secondo gli storici europei l'invasione dei Dori sarebbe stata funzionale per portare nelle città greche un nuovo livello sociale cioè quello di una piccola comunità aristocratci di uguali, senza re, cioè il punto di partenza per far nascere la polis. Il punto pericoloso che questa osservazione ha è che è stata fatta nell’800/900 non doveva nascere dai contatti orientali che avevano avuto i greci. Si voleva che nascessero dall’occidente e quarto questo si dice che sono nate dai Dori. Sappiamo che i Dori non sono scesi e non c'è stata alcuna invasione. Non possiamo distnguerli in categorie. La polis così diffusa è individuabile sono in Grecia. L'altro mito che spiegava la discesa dei Dori era il “il mito degli eraclidi”, i figli di Eracle (Ercole) che era stato cacciato dal Peloponneso erano scesi per riconquistarlo e vendicare il padre. Nel caso di Eracle, era figlio di zeus e una donna che zeus aveva sedotto. Era la fa pagare a Ercole per non prendersela con zeus. Era vuole impedire che esso divent il re del Peloponneso. Manda Euristeo, messo li da Era, moglie di Zeus, gli impone tutte le fatche. Seconda parte del mito dice che gli Eraclidi fossero stat sconfitti. Quando arriviamo al Nono/ottavo secolo vediamo la diffusione di queste comunità nel suolo greco e, dall’inizio del millennio, nella costa anatolica. Diventano migliaia le polis, diffuse ovunque, soprattutto sulla costa anatolica inizialmente. Cos’è una polis? Nasce spesso per sinecismo (Sun=insieme), cioè abitare insieme, stesse comunità che via via diventano più ampie. Insediament che prima erano sparsi si aggregano intorno ad un centro, un punto di identtà condivisa cioè un punto rappresentatvo di un culto, l’acropoli. Non vuol dire che devono per forza vivere vicini, Spesso contnuano a vivere nei loro villaggi, ma si riconoscono in un’unica comunità, pensano che forse è meglio restare insieme per difendersi dai nemici, individuano sé stessi come comunità e gli altri come altro da sé, identtà comune che li distngue

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