Riassunto di storia greca PDF

Title Riassunto di storia greca
Author NUNZIA CALIANO
Course Storia greca
Institution Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
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Riassunto di storia greca La Grecia Antica Il periodo antico della Grecia si può datare intorno al 1000 a.C.,mentre l’anno a partire dal quale si iniziano a contare gli anni corrisponde con l’anno della prima Olimpiade, il 776 a.C. mentre l’anno della fine del periodo greco antico gli storici sono propensi a fornire due date; il primo, corrisponde con la date di morte di Alessandro Magno, il 323 a.C.; il secondo invece corrisponde con l’annessione della Grecia al dominio romano, cioè il 146 a.C. Le prime popolazioni greche hanno origine in Grecia verso il 2000 a.C. quando popolazioni indoeuropee si stanziano in grecia. Verso il 1600 arrivano in Grecia altre popolazioni di barbari, gli eoli e gli achei che spingono gli ioni a spostarsi verso est. Dagli achei discende una delle prima vere popolazioni greche, i micenei (1500 - 900), dalla città dalla quale provenivano, Micene ed iniziano i primi contatti con i cretesi. Nel 1200 la civiltà micenea viene invasa dai dori ed ha inizio il cosiddetto medioevo ellenico, un periodo buio di enorme crisi economica e culturale e di cui si hanno poche testimonianze, si verifica uno spopolamento a causa di flussi migratori, una crisi nel commericio e l’abbandono dell’economia di palazzo che aveva caratterizzato la cultura cretese. In questo periodo nascono piccole comunità indipendenti che vengono governate da un capo militare chiamato wanax miceneo, coadiuvato da una comunità di anziani, nobili e proprietari terrieri, inizia a verificarsi un progressivo abbandono dei palazzi, iniziano gli spostamenti della popolazione in pianura e una intensa produzione di manufatti di ferro. Verso l’VIII secolo nasce il concetto di polis, piccole città che si governavano autonomamente. I due elementi caratteristici erano l’agorà, il centro vitale sede del mercato e delle assemblee popolari e l’acropoli, un luogo fortificato per la difesa della città e che ospitava il Pantheon. Atene Atene è stata la più importante tra tutte le città stato ed era governata dagli arconti, dei magistrati eletti annualmente. Essi erano di tre tipi ed avevano compiti diversi. C’era l’eponimo, che dava il nome all’anno, il basileus, capo delle attività religiose e infine il polemarco che comandava l’esercito. Vi era inoltre una struttura con funzioni legislative e giudiziarie chiamata Aeropago e l’Ecclesia, una assemblea di cittadini che si riuniva abitualmente per discutere le proposte che esponevano gli eupatridi, i governatori della città di origini aristocratiche dalle cui famiglie venivano scelti gli arconti. Verso la fine del VII secolo iniziano a crearsi disordini in Grecia per il controllo del potere, fine all’emergenza nel 620 di Dracone, esponente rispettato della democrazia che promulga una serie di nuove severe leggi per riportare l’ordine in Attica, senza tuttavia ottenere molto successo.

Nel 594 Solone viene eletto unico arconte, annulla i debiti dei cittadini, riscatta molti schiavi venduti all’estero, vieta la schiavitù per debiti ed inventa un nuovo sistema di classi timocratico, cioè basato sul reddito suddiviso in quattro classi: pentacosiomedimni, cavalieri, zeugiti e teti. Le prime due classi dovevano provvedere al loro armamento personale e versare contributi allo Stato a seconda dei loro redditi, avevano maggiori poteri sia in periodi di pace che in periodi di guerra, inoltre erano le uniche due classi ad avere diritto ad accedere alle cariche pubbliche. Viene istituito un nuovo tribunale incaricato di giudicare i delitti che interessano la collettività statale, L’ Eliea e viene istituito il Consiglio dei Quattrocento o più semplicemente detta Bulè, un nuovo organo statale che preparava le leggi da sottoporre all’assemblea di cittadini per la votazione. La riforma di Solone segna la fine della polis oligarchica e aristocratica, difende la piccola proprietà cittadina, favorisce la produttività della terra, ma non rispecchia pienamente la nuova società ateniese, in quanto trascura gli interessi dei commercianti e dei detentori di ricchezze non provenienti dall’agricoltura. Nel 561/60 il potere della città viene affidato a Pisistrato, un ex polemarco, il quale vi instaura una tirannide che dura sei anni, fino al 556/5, anno in cui viene esiliato da Atene, per restarvi fino al 546/5, anno in cui finisce il suo periodo di esilio e riprende il potere grazie all’appoggio militare di altre città greche tra cui Tebe e Argo, e lo detiene fino all’anno della sua morte, 528/7. Egli lasciò invariato l’assetto costituzionale e legislativo dato da Solone; secondo Aristotele fu un governatore moderato. Sviluppò la piccola proprietà agraria, migliorò la situazione della popolazione nelle campagne, migliorò il sistema giuridico introducendo i giudici dei demi, che erano giudici itineranti, introdusse la dracma e contribuì allo sviluppo culturale e religioso della città. Alla sua morte il potere passò ai figli Ippia e Ipparco. Nel 514/3 Ippia viene assassinato, cosicchè il potere rimane tutto nelle mani del fratello minore Ipparco che dopo questo tragico evento inasprisce la tirannide. Nel 511/10 Ippia viene cacciato da Atene grazie all’intervento di una alleanza tra il re spartano Cleomene I, gli Alcmeonidi e Delfi. L’obiettivo del re di Sparta è quello di restaurare l’oligarchia ad Atene ma il popolo di Atene vuole Clistene al potere, il quale introduce una nuova forma di governo dove tutti i cittadini maschi e liberi potevano avere pieni diritti di cittadinanza partecipare alla vita politica. Nel 508 quindi, sale al potere Clistene, il quale introduce alcune riforme. La prima, prevedeva che le classi di appartenenza non fossero più determinate in base al reddito agricolo, ma semplicemente in base al reddito, cioè il denaro ricavato dalle proprie attività o rendite, sicchè anche commercianti o artigiani potessero aspirare alle cariche pubbliche. Il territorio dell’Attica venne diviso in demi divisi in tre regioni: la Diacria, la zona montuosa più povera, la Paralia, la zona costiera basata sul commercio e l’artigianato e le Pedia, la fertile pianura centrale. Vengono istituite dieci tribù; ogni tribù deve fornire un reggimento di opliti, comandato da uno stratega, e scegliere, tra i cittadinidi almeno 30 anni, cinquanta rappresentanti da inviare ad Atene come membri del Consiglio dei 500 o Bulè. Viene istituita l’ Ecclesia, l’assemblea del popolo formata da tutti i cittadini che abbiano compiuto almeno 20 anni, che controlla i magistrati e approva o respinge le proposte della Bulè e viene introdotta la pratica

dell’ostracismo, un sistema di votazione che avveniva una volta l’anno e prevedeva l’esilio del cittadino che poteva essere ritenuto per l’equilibrio della polis. Sparta La società spartana nasce tra il IX e il VII secolo grazie al legislatore Licurgo, che creò il sistema di governo spartano, la Rhetra, un sistema di leggi che a quanto pare, sarebbe stato comunicato a Licurgo stesso dalla Pizia di Apollo delfico. La Rhetra prevedeva la divisione della popolazione in tribù, cinque suddivisioni territoriali, una diarchia (due sovrani), una gherousia (consiglio di anziani che preparava le proposte da presentare all’ apella, l’assemblea del popolo composta dagli spartiati che si riuniva una volta al mese e poteva solamente approvare o respingere le proposte della gherousia, decideva sulla pace e sulla guerra, eleggeva i geronti e gli efori, non aveva tuttavia competenze di carattere giudiziario) che giudicava le cause di omicidio e poteva, assieme agli efori, porre a giudizio i sovrani). I due sovrani avevano poteri di carattere militare e religioso ed avevano potere giudiziario in ambito di diritto familiare; gli efori sorvegliavano i re, avevano competenze giudiziarie in tema di cause patrimoniali e avevano il compito di accompagnare il sovrano che partiva per la guerra (I sovrani non partivano mai entrambi in missione e chi partiva veniva sempre accompagnato a due efori); venivano eletti dal popolo per acclamazione. Per ottenere la cittadinanza spartana era necessario avere 30 anni di età, avere seguito l’agoghè ed essere in grado di versare la quota di partecipazione per i pasti in comune. Il reddito di un cittadino derivava dal kleros, il lotto di terra che veniva assegnato ad ogni spartiate e che veniva coltivato dagli iloti, i cittadini sottomessi, per potersi dedicare all’addestramento dell’esercito. I perieci erano abitanti liberi che vivevano nelle terre confinanti ma che non godevano di diritti politici. La formazioni del cittadino prevedeva la partecipazione alla agoghè, un rigido sistema di formazione in cui a partire dall’età di 7 anni il bambino doveva affrontare, prima un rigido programma di educazione fisica per poi affrontare un rito di passaggio che consisteva nell’allontanarsi dalla città per un anno, nascondersi di giorno e dare la caccia agli iloti di notte. Questo tipo di sistema educativo aveva l’obiettivo di promuovere il senso di uguaglianza e solidarietà. La società spartana quindi, era una società chiusa che temeva e disapprova i contatti con l’esterno e soprattutto con lo xenos. Le guerre messeniche La prima guerra messenica avvenne verso la fine dell’VIII secolo a causa della volontà da parte di Sparta di impadronirsi delle terre fertili della Messenia. La guerra si concluse dopo ben 20 anni; il re della Messenia Teopompo insieme al suo popolo abbandonò la Roccaforte sull’Itome e rinunciò alla resistenza. La sconfitta dei messeni causò la loro completa ilotizzazione, la quale comporto la riduzione in schiavitù, con conseguente perdita delle terre. La seconda guerra messenica, si svolse nel VII secolo a.C. e non ne conosciamo con certezza datazione e durata. Fu un tentativo di rivolta dei Messeni iniziato probabilmente nel 685 a.C. e terminato probabilmente attorno al 669 a.C. dopo la sconfitta inflitta a Sparta da Argo a Isie.

Nonostante l'appoggio di alcune popolazioni peloponnesiache nemiche degli Spartani, i Messeni, guidati dal leggendario Aristomene, furono sconfitti alle "Grandi Tombe", in una battaglia ricordata da Tirteo. La guerra terminò con la caduta di Ira, che era divenuta l'ultima difesa dei ribelli. La condizione di schiavi divenne definitiva e la regione fu stretta in una morsa di ferro. I rivoltosi furono costretti all'esilio e vagarono a lungo soprattutto verso la Magna Grecia che contribuirono a colonizzare. Il tiranno di Reggio Calabria Anassilao era di origine messenica ed aiutò i profughi ad occupare Zancle, al di là dello stretto, poi chiamata Messana. Anche le popolazioni alleate dei Messeni furono sconfitte, pur se in tempi diversi: ostica si dimostrò la resistenza degli Arcadi, la città di Tegea riuscì a resistere fino alla metà del VI secolo a.C. raggiungendo un accordo con Sparta che riguardava la cacciata dei Messeni rifugiati nella città e l'impegno di appoggio militare agli Spartani. La simmachia peloponnesiaca ebbe la sua massima espressione nella figura del re di Argo, Fidone, che Erodoto vuole inventore delle unità di peso e misura dei popoli peloponnesiaci, testimonianza dell'importanza economica della città di Argo. Alla fine la vittoria arrise ai Lacedemoni, anche se la potenza argiva fu sconfitta definitivamente solo alla vigilia delle guerre persiane nel 494 a.C. La terza guerra messenica (detta anche guerra del Terremoto, a causa del sisma che aveva colpito Sparta) fu combattuta dal 464 al 455 a.C. I ribelli furono nuovamente battuti dall'esercito spartano ed assediati ad Itome, che cadde dopo una lunga resistenza. Grazie all'appoggio di Atene (dove era stratego Pericle) i profughi di Itome vennero trasferiti a Naupatto (Lepanto), nella Locride. Durante la terza guerra messenica Cimone, stratego ad Atene, decise di intervenire in favore degli spartani, ma il timore che le truppe ateniesi potessero unirsi ai rivoltosi indusse gli Spartani a rispedire indietro le divisioni; per Cimone questo fu un duro colpo, che compromise la sua carriera politica e favorì l'ascesa di Pericle. La seconda colonizzazione Nel 1200 a.C. si era vera verificata una prima colonizzazione; le invasione doriche infatti avevano spinto le popolazioni di eoli e achei a sposarsi verso le zone dell’Asia Minore. Intorno alla metà dell’VIII secolo i greci iniziano a spingersi verso Oriente, stanziandosi in Siria, alla foce del fiume Oronte, dove hanno modo di apprendere le raffinate tecniche della lavorazione artigianle e l’utilizzo dell’alfabeto. Le cause della seconda colonizzazione furono sicuramente la crescita del fabbisogno delle materie prime dovuto ai gravi contrasti di classe tra città oltre all’aumento demografico. I greci in questo periodo iniziano a coltivare contatti e rapporti commerciali con Siria, Panfilia e Cilicia. Ad iniziare dall’ VIII secolo i greci sbarcano in Italia e in Sicilia, dapprima come commercianti di oggetti di lusso nelle botteghe del vicino Oriente e barattati con schiavi e metalli, in seguito vi si insediano come coloni e conquistatori. Inizia così a costituirsi la Magna Grecia, l’insieme di tutte le terre colonizzate dell’Italia Meridionale collegate direttamente con la madre-patria. Le colonie più importanti dell’Italia Meridionale sono Cuma, Napoli, Puteoli, Taranto, Elea, Posidonia, Crotone, Sibari, Nasso, Siracusa; colonie greche vennero stabilite anche in Sardegna, Corsica, Francia Meridionale, Spagna e Africa. I prodotti che più comunemente vennero prodotti nelle colonie furono il vino, il grano e la frutta; e venivano principalmente scambiati con la madre-patria, fenici e i cartaginesi; scambi

commerciali che poi vennero facilitati e sviluppati grazie all’introduzione della moneta grazie ai greci della Ioniaverso il VII secolo. Le guerre persiane Prima guerra persiana Rivolta ionica Quando Ciro conquista la Lidia, le città della Ionia e dell’Elide devono riconoscergli la sovranità. Ma gli Ioni malsopportano il dominio persiano, in quanto , oltre alle libertà civili, vedono ridursi anche il volume dei loro commerci per le interferenze dei satrapi. Nel 499 si verifica una prima insurrezione delle città ioniche; Aristagora, tiranno di Mileto, guida la rviolta contro il satrapo di Sardi, sperando nell’aiuto delle principali poleis greche, ma riesce ad ottenere solo 20 navi da Atene e 5 da Eretria. Nel 494 Mileto viene distrutta; gli abitanti sopravvissuti vengono deportati in Mesopotamia come monito per altri eventuali atti di ribellione. Nel 490 iniziano le ritorsioni da parte di Dario re dei persiani: una flotta distrugge Eretria e Mileto per poi dirigersi verso le coste di Maratona. Battaglia di Maratona Nel 490, ha dunque inizio la battaglia di Maratona. L’esercito greco, comandato dal generale Milziade, riesce a schierare sul campo circa 9000 opliti; vengono richiesti aiuti anche alle poleis vicine Sparta e Platea. Sparta non riesce ad inviare gli aiuti in tempo a causa di una celebrazione religiosa che imponeva un periodo di non belligeranza, mentre Platea riesce ad inviare solo 1000 opliti, per un totale di 10000 soldati che componevano l’esercito greco; numero esiguo rispetto alla grandezza dell’esercito persiano. La strategia di Milziade era quella di effettuare un attacco improvviso; i persiani non se lo sarebbero aspettato, avrebbero piuttosto sperato in una capitolazione dell’esercito greco, spaventati dalla loro superiorità numerica. Nonostante i pronostici di fatto sfavorevoli ai greci, riescono tuttavia a sconfiggere l’esercito persiano. Seconda guerra persiana Nel 480 Dario muore, lasciando il regno persiano al figlio Serse, che schiera un esercito di all’incirca 100 mila soldati contro quello greco. La sua strategia aveva previsto in due gruppi: uno viaggiava via terra e l’atro via mare; quello che viaggiava via mare aveva inoltre l’importante compito di trasportare le provviste anche per le truppe di terra. Un primo scontro avviene alle Termopili, dove l’esercito persiano si scontra con quello spartano, ottenendo la vittoria oltre alla possibili di entrare in Grecia. Il comando dell’esercito greco questa volta venne affidato a Temistoscle, un abilie stratego, che pianificò la strategia in modo tale da attacare prima la flotta, in modo da bloccare i rifornimenti per le truppe via terra. Gli ateniesi abbandonano la città, rifugiandosi sull’isola di Salamina. Temistocle riesce a portare lo scontro con la flotta persiana all’interno dello Stretto di Salamina dove ne esce vincitore facendo perdere a Serse 200 navi ed è pertanto costretto a ritirarsi, non potendo più contare sui rifornimenti della flotta. Nel 479 si svolge la battaglia di Platea, che vede impegnati l’esercito persiano comandato dal generale Mardonio contro 100 mila soldati greci, comandati dal generale spartano Pausania; anche stavolta vince l’esercito greco, mentre

contemporaneamente anche il comandante Leotichida riporta una vittoria a Micale. Nel 478 Pausania combatte a Sesto, riportando un’altra vittoria, sconfiggendo l’ultima piazzaforte persiana in Europa, occupando nello stesso anno anche Bisanzio. Successivamente iniziano a nascere alcuni problemi all’interno dell’esercito, in quanto i soldati non venivano trattati bene dai loro comandanti Pausania e Leotichida; Leotichida stesso è sospettato di tradimento, alcune poleis escono dalla Lega del Peloponneso, invocando che il comando della Lega passi ad Atene. La Lega delo-attica Nel 477 Temistocle propone di fondare una nuova Lega con funzione antipersiana che abbia il centro a Delo sotto l’egemonia di Atene. Le poleis che la componevano si dovevano riunire ogni anno a Delo, e ogni confederato doveva versare ogni anno un contributo che consisteva in un contingente navale oppure denaro. Temistocle inoltre, fa costruire un grande muro ai confini di Atene per fortificare il porto del Pireo che si collegava alla città, che svolga eventualmente anche una funzione anti-spartana, vista la tensione che iniziava a crearsi tra le due poleis. I conservatori ateniesi tuttavia sono sfavorevoli alle decisioni democratiche di Temistocle, quindi, si rivolgono a Sparta tramite Cimone, figlio di Milziade, che riesce a convincere i membri dell’Aeropago a promuovere un’alleanza con Sparta, decisione che col tempo porterà nel 470 all’esilio di Temistocle in Persia presso il re Artaserse I in seguito all’ostracismo. Nel 476 il comando della flotta passa pertanto nella mani di Cimone, che riesce a riconquistare le isole greche che si trovano ancora sotto il dominio persiano; nel frattempo Pausania, con il consenso di Sparta, viene allontanato da Bisanzio. Pausania insieme a Temistocle, tornato in patria organizza una ribellione con un esercito di iloti contro gli spartiati, ma il suo tentativo fallisce e viene condannato a morte nel 471, murato vivo nel tempio di Atena Calcieca. Nel 470 Cimone prende il controllo delle Caria e della Licia, ma nel 463 viene ostracizzato dopo avere offerto aiuto a Sparta per domare una rivolta, avvenuta, anche se indirettamente a causa sua. All’epoca i personaggi che si contendevano la scena politica erano tre: Cimone, conservatore, Efialte e Pericle, democratici. In questo stesso periodo vengono diminuti i poteri all’aeropago e ampliati i poteri dell’ecclesia; Efialte muore assassinato e con Cimone che viene ostracizzato si apre la strada per l’ascesa al potere di Pericle, il quale, nel 461, diventa capo dei 10 strateghi. Pericle Pericle quindi prende il potere della città nel 461, la cui politica interna prevede lo sviluppo di riforme democratiche, promozione in ambito artistico e culturale; mentre, la sua politica estera era sicuramente volta al dominio dell’Egeo. In ambito politico introduce la mistoforia, uno retribuzione di denaro che veniva data a chi voleva entrare in politica, dimodochè la politica non fosse più qualcosa di precluso alle classe meno abbienti; vengono limitati i poteri all’aeropago, che d’ora in avanti si occuperà solamente di giudicare cause relative ai delitti di sangue ed aumenta i poteri dell’ecclesia e della bulè. L’ecclesia con Pericle viene riformata, ammettendo al suo interno tutti i cittadini maschi lliberi di età non inferiore ai 18 anni. Guerra del Peloponneso

Chiamata anche seconda guerra del Peloponneso, in quanto tra Sparta e Atene si erano già verificati in passato degli scontri che erano durati circa 30 anni e si erano conclusi nel 445 con un trattato di pace che prevedeva una tregua tra Atene e Sparta, e, contemporaneamente era stata stipul...


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