Riassunto storia greca pdf PDF

Title Riassunto storia greca pdf
Course Storia greca
Institution Università degli Studi della Basilicata
Pages 29
File Size 310 KB
File Type PDF
Total Downloads 104
Total Views 139

Summary

Download Riassunto storia greca pdf PDF


Description

Capitolo 1. Preistoria e protostoria greca. La civiltà minoica e micenea. Le origini delle pòleis. 1. Neolitico, età del Bronzo, palazzi minoici e micenei. Il periodo neolitico nel Medio Oriente comincia dall’VIII millennio a.C.; in Grecia si fa coincidere con un millennio dopo, per squadrarne poi le consuete fasi: • VI millennio: Neolitico Antico; • V millennio: Neolitico Medio; • IV millennio: Neolitico recente. La vigilia del Neolitico Antico riceve la definizione di periodo “Pre-ceramico”, in quanto si qualifica per l’avvento della ceramica, con la produzione di figurine in terracotta, rappresentanti divinità o personaggi trapassati. Poco sappiamo del Neolitico Antico in Grecia, ma vi appaiono già le prime abitazioni a pianta quadrangolare con mura di argilla; le abitazioni a forma rettangolare presentano uno zoccolo in pietra e un alzato in mattoni crudi. Del Neolitico recente il sito più rappresentativo in Grecia è “DIMINI” ove compaiono due elementi innovativi: 1. il grande sviluppo che assume l’idea e la tecnica della fortificazione; 2. la diffusione del meandro e della spirale nella decorazione dei vasi. Aspetti di continuità tra il periodo Neolitico e il periodo pre-palaziale si scorgono a Creta, negli strati inferiori a quelli dei palazzi minoici di Cnosso; il Minoico Antico a Creta presenta già importanti produzioni artigianali, nel campo della metallurgia, della ceramica, della gioielleria. L’età del Bronzo in Grecia si estende dal 2800 al 1100 a.C.: caratteristica di quest’epoca è la diffusione di una ceramica di vernice lucida (Urfinis) che permette di individuare affinità tra le civiltà della Tessaglia meridionale, di alcune località del Peloponneso e delle Cicladi. Al passaggio dall’Antico al Medio Elladico, corrisponde la diffusione della cosiddetta Gray Minyan Ware, una ceramica grigia, monocroma, chiamata

!1

letteralmente “minia”. Col Medio Minoico I emerge la civiltà palaziale, con i primi palazzi che presentano una struttura semplice che sviluppa la fondamentale struttura dello spazio quadrangolare chiamato megaron. Circa nel 1900 a.C. sorgono i palazzi di Cnosso e di Festo. Altri fatti d’ordine culturale di particolare importanza vanno assegnati all’ultima fase del Minoico Medio e alle prime fasi del Tardo: la diffusione della scrittura sillabica accompagnato dalla diffusione dei sigilli. Ma una irradiazione vera e propria della civiltà minoica palazzine si può documentare a Tera, nelle Cicladi, Citera. I Greci parlano di talassocrazia minoica. Talassocrazia, nel significato del termine, indica il dominio sul mare, su un tratto di mare sottoposto al rigido controllo, in primo luogo militare, di una determinata entità politica. Il 1450, la data di passaggio dal Tardo Minoico I al Tardo Minoico II è un momento cruciale: l’età micenea si divide in tre sotto-periodi che corrispondono all’ultimo periodo dell’Elladico. Palazzi micenei scavati in Grecia sono: • Micene e Tirinto nell’Argolide; • Pilo in Messenia; • Tebe in Beozia; • Solco in Tessaglia. Ma il 1450 è una data cruciale nella storia dei rapporti tra Creta minoica e il mondo greco, presenta tre punti di addensamento: Cnosso, Pilo e Tebe. Sono le tavolette di Pilo quelle che ci forniscono un maggior numero di dati; sono registrazioni di: liste di persone, liste di uomini addetti alla vigilanza, razioni di grano e olio, affitti di terre, liste di oggetti e materiali. La struttura politica e sociale si presenta fortemente centralizzata, sottoposta al dominio di wa-na-ka, affiancato da un comandante militare. I principali prodotti che si individuano, attengono all’agricoltura, allevamento e l’artigianato assolve una funzione notevole. Nella proprietà terriera compare una prima grande distinzione tra due tipi di ko-to-na: • ko-to-na ki-te-me-na: proprietà coltivate private; • ke-ke-me-na-ko-to-na: proprietà non coltivate, lasciate in concessione ai comuni. Questo è il quadro che si ricava dalle tavolette di Pilo e Cnosso.

!2

Caratteristica delle tavolette tebane è la frequenza dei toponimi. Nei regni micenei non esistono ancora forme di economia monetaria. Per quanto riguarda l’Occidente, punti di addensamento dei ritrovamenti micenei sono le isole Eolie, la Sicilia orientale, l’Italia ionia. A metà del XV secolo, un assestamento politico, economico e anche demografico ha portato all’espansione anche nell’Egeo, cui corrisponde l’insediamento di un principato miceneo a Cnosso e forse anche a Rodi. Nel II millennio i Greci cercano interlocutori validi, società in grado di accoglierli e fare uso dei prodotti di cui essi sono portatori: si appoggiano a società evolute insediate sulle coste del Mediterraneo. E’ in questo quadro che va collocato il problema delle tradizioni greche sui Fenici: essi non individuano una popolazione differente ma semplicemente una popolazione diversa dai Greci. Dalla fine del XIII secolo il mondo miceneo conosce innegabili segni di declino. I Greci delle età successive condenseranno intorno a Tebe e ad Argo le loro memorie del mondo miceneo, considerate un “impero del male”. La tradizione epica e storica greca ha un nome preciso per i conquistatori dei grandi centri micenei: i Dori nel Peloponneso ed i Tessali nella Tessaglia. Al racconto epico della guerra di Troia si accompagna tutta una memoria di fatti di contorno che parla di ritorno degli eroi, di dissidi, esili, di cui è primo interprete Tucidide.

2. Dalle poleis alla polis come forma comune. Il mondo di Omero. La fine dei palazzi micenei e delle società e culture palaziali viene seguita dalla nascita di qualcosa di fondamentale: la polis cioè la realtà sociale intorno a cui ruota tutta la storia della Grecia classica; essa vive dello scambio tra città e territorio. Il rapporto tra di essi è geometricamente definito nel XVIII libro dell’Iliade con la decorazione dello scudo di Achille: al centro la città, intorno le fasce concentriche della chora, dai campi coltivati a frumento, ai pascoli. La struttura interna ed esterna della polis è di tipo circolare, organizzata secondo fasce concentriche. Nell’Iliade il re figura come detentore del comando di guerra, presiede le assemblee, fa da arbitro nelle controversie. Se il modello è Agamennone, egli appare a capo di una colazioni di contingenti di diversi popoli e città. Solo recentemente si è arrivati a

!3

sostenere che nel periodo geometrico non ci siano stati singoli basileis ma città governate da collegi di basileis. La polis nasce già aristocratica, benché all’origine si tratti di un’aristocrazia organizzata intorno ad una leadership che si fa valere perinatale origini divine. E’ lo sviluppo della polis che potenzia le tribù come suddivisione delle comunità. Palazzi e costruzioni d’età micenea sono attestati in Beozia e in Tessaglia, quest’ultima appare divisa in quattro grandi regioni: Estiotide, Tessaliotide, Pelasgiotide, Ftiotide. La storia della Beozia si concepirà piuttosto diversificata nei secoli dell’alto arcaismo. L’economia omerica non è diversa d quella micenea: agricoltura, allevamento, è presente anche la navigazione che consente il trasporto di statue, oggetti, ecc. Il commercio di quest’epoca appare concentrato nelle mani di naviganti stranieri, in particolare Fenici. La parola che sta ad indicare il mercante: émporos, in Omero significa fondamentalmente viaggiatore; le merci trasportate sono varie: vino, bestiame, schiavi, ecc. E’ chiaro che lo sviluppo della circolazione e dello scambio porterà ad un incremento della manodopera schiavile. Nel corso dell’età arcaica si va costituendo una sorte di canone delle dodici divinità maggiori: dodekatheon comprendente sei divinità maschili e sei femminili (pag 39). L’origine del mondo è concepita dai Greci come una generazione. Quello che l’età greca porta con sé è forse il completamento del pantheon.

!4

Capitolo 2. La Grecia delle città fino all’avvento della democrazia e alle guerre persiane.

1. Legislazioni, colonizzazioni, primi tirannidi: la Grecia nell’alto e medio arcaismo Ci sono tre aspetti sotto cui sono considerati gli eventi della storia greca tra secolo VIII e VII: 1. la colonizzazione; 2. le grandi figure dei legislatori cittadini; 3. l’avvento dei regimi tirannici in molte città greche. La colonizzazione è certamente una risposta allo squilibrio determinatosi nel rapporto tra le risorse e bisogna la fine dei secoli bui, una risposta che sono in parte esprime una spontanea ribellione. L'ordinamento politico di Sparta ebbe sui greci di spiriti conservatori l'effetto di un miraggio. L'importanza che in essa ha l'assemblea si ricollega probabilmente al ruolo dell'esercito come provato nella conquista. L’esistenza di una gherousìa di 30 membri; il funzionamento politico basato sulla riunione stagionale dell’appella. Organizzazione sociale di Sparta prevede una fissità del numero dei cittadini, all'inizio della storia della città calcolato dalla tradizione in 9000. Padroni di altrettanti kleroi, cioè lotti, Appezzamenti di terreno, gli spartiati non attendono direttamente al lavoro agricolo, ma lo affidano agli iloti, servi rurali che sono residui dell'antica popolazione. Fondamenti dell'educazione sono: la divisione in classi di età; la preparazione costante all'esercizio della vita militare; le limitazioni imposte alla vita familiare; la partecipazione ai pasti comuni. Ma tra l’VIII e il VII secolo Sparta è in fase di espansione e conquista. Con la conquista, Sparta cerca di risolvere i problemi di ordine demografico ed economico. A questi aspetti istituzionali corrispondono tipici aspetti culturali psicologici: caratteristico il rapporto con la morte, Che è di vicinanza, se non addirittura di esaltazione. L'austerità di vita comporta per lo spartano una presa

!5

di distanza da ogni forma di esibizionismo della ricchezza, una cultura aniconica. Atene fu sede di un palazzo miceneo, posto sull'Acropoli, che era fortificata con le mura ciclopiche. Nella tradizione antica mitica un ruolo particolare spetta alla figura di Teseo. Costruzione di strade e loro liberazione dai malfattori, diversa organizzazione del territorio, sono i contenuti che Tucidide accredita a Teseo. A Teseo sarebbero succeduti almeno altri 7 re. Nella tradizione letteraria Teseo viene investito di particolari valori simbolici; talvolta egli rappresenta l'inizio della democrazia ateniese, una sorta di monarchia illuminata, in cui importante è l'elemento del consenso E quindi del potere popolare; così egli appare anche come antagonista dei potenti delle aristocrazie locali. Alle 624 a.C. sarebbe da datare l'opera del legislatore Draconte, di cui si ricorda la particolare durezza e severità delle pene. La ricerca di un bilanciamento dei poteri traspare anche dalla composizione del collegio degli arconti. C'è un arconte per eccellenza detto eponimo; c'è un Basileus, un polemarco. A questi tre arconti si affiancano i sei tesmoteti, legislatori e custodi leggi. Nel quadro degli assetti territoriali e delle ripartizioni regionali del mondo greco vanno considerate quelle caratteristiche associazioni che definiamo come anfizionie, leghe di popoli o città costituite intorno ad un santuario. Nel primo decennio del sesto secolo la prima guerra sacra vede i Tessali, Gli ateniesi alleati tra loro e impegnati contro i Focesi di Crisa che disturbano i pellegrini diretti al santuario; di qui la distruzione di Crisa, La proibizione di coltivare la terra sacra, Colpisce i Focesi. La prima guerra sacra e anche un momento significativo per la storia di tutto il versante orientale della Grecia nonché un segnale della crescita di Atene e rafforzamento dei Tessali. È più giusto parlare di passaggio dalle aristocrazie alle tirannidi che non il contrario. Una tradizione di scuola vuole che si cominci dai nomi: Tiranno e tirannide pur non essendo di origine greca sono presenti nel vocabolario greco già dal settimo secolo. Il significato di tyrannos È Signore. Queste parole indicano un potere personale assoluto. Ricondotto ad un momento dello sviluppo della polis il problema della genesi della tirannide consiste in primo luogo nella definizione del giusto rapporto tra tre termini in

gioco: la tirannide stessa, la

aristocrazia, la struttura oplitica. Il tiranno è un aristocratico che vieni in conflitto con i suoi compagni di gruppo sociale, La tirannide e momento di crisi che si determina nel

!6

seno stesso dell'aristocrazia. L’oplitismo sembra infatti esso stesso espressione dell'aristocrazia perciò l'espressione militare allargata della stessa. La base della tirannide è perciò una popolazione contadina che si lascia rappresentare da un capo; Aristotele afferma che la base sociale delle piramidi sia nelle campagne, Tucidide non dice che i tiranni siano mercanti ma ne fornisce l'inquadramento cronologico e storico economico. L'equazione tirannide sviluppo del commercio appare comunque problematica già considerata della storia dell'economia di Corinto arcaica. Sul piano socio economico il tiranno tende a esercitare una funzione propulsiva diffusa su tutte le attività che consenta di dare qualche risposta ai bisogni elementari degli strati più poveri senza farmi entrare ancora nella sfera del potere che resta personale e fortemente condizionato dal punto di partenza politico delle tirannidi stesse. La tirannide non è sempre l'anticamera della democrazia; non lascia le cose immutate ma produce una aristocrazia moderata. Più volte si legge che la tirannide risulta dall'alleanza tra la classe oplitico-contadina e il proletariato urbano. Nel suo esito socio politico complessivo la tirannide realizza una posizione di equilibrio tra diversi ambienti sociali, funzione di equilibrio che viene meno via via che si va avanti nel tempo si accentuano gli aspetti personalistici E le forme di violenza del potere tirannico. A instaurare la tirannide a Corinto è Cipselo. Il peggioramento è evidente con Periandro, che si circonda di 300 guardie del corpo, impedisce ai cittadini di acquistare schiavi, spoglia dei loro gioielli le donne di Corinto. Socle, alla fine del VI secolo, è il portavoce proprio di quella forma politica che a Corinto era risultata dalla tirannide: l’isocrazia che sembra unificare in un più vasto concetto politico sia la forma democratica che quella non democratica,ma certamente anche non tirannica. Anche nella storia della tirannide di Sicione, c’è un peggioramento del regime politico e dei comportamenti del tiranno, via via che si procede nel tempo. E’ la stessa più antica tradizione storiografia a dare una chiara nozione della novità che compete alle fondazioni greche del secolo VIII e seguenti. Lo storico moderno ha il dovere di raccogliere l’invito della storiografia greca più vicina a fatti e tradizioni di fondazione delle poleis coloniali. Di fronte al fenomeno coloniale converrà porsi diversi ordini di problemi: 1. le condizioni demografiche, socio-economiche, della madrepatria;

!7

2. il fondamentale atteggiamento psicologico dei Greci di fronte al fatto della migrazione; 3. l’articolarsi e il rapportarsi delle diverse esigenze economiche che sono compresenti; 4. il costituirsi di autentiche aree di colonizzazione; 5. i rapporti con l’ambiente e con la popolazione locale; 6. i rapporti con la madrepatria. E’ stato sempre notato come le aree più vitali in epoca micenea, e in particolare quelle che presentano strutture palaziali, non partecipino al moto coloniale dei secoli VIII e VII. Va, inoltre, ricordato che i Greci che vanno a fondare le colonie lontane dalla madrepatria tendono a riprodurre il paesaggio, la cornice ambientale e le opportunità strategiche della città di partenza. Isthmos (da radice i- di eimi, “andare” ) e porthmos (da poros e peiro “attraversamento”) sono due termini indicativi della mentalità dei coloni greci, che puntano su posizioni strategiche da mettere a frutto camminando o attraversando. Complessivamente, per le città greche del mar Ionio abbiamo dunque nella tradizione un doppio ordine di date: • quelle raccolte in Eusebio e Girolamo che si avvicinano al 700 a.C.; • quella per Crotone. E’ innegabile che da Crotone a Sibari a Metaponto si crei un’area achea che non sbocca nella creazione di una unità politica e territoriale; le poleis restano autonome. Secondo Antioco, l’aspirazione degli Achei a controllare la ricca Siritide, contenendone il possesso ai Tarentini, risale all’VIII secolo e precede la fondazione della stessa Metaponto: gli Achei di Sibari mandano a chiamare altri Achei per occupare Metaponto; in Sicilia i Nassii, secondo Tucidide, nella loro espansione, colonizzano prima la più lontana Leontini e solo successivamente Catania. Al loro arrivo in Sicilia, i Greci trovavano stanziate già varie genti non greche. Davano all’isola il nome e la facies culturale preminente i Siculi ed i Sicani, i primi attestati nella parte orientale e centromeridionale, i secondi nella parte occidentale. Rispetto ai Siculi, i Sicani mostrano minori caratteristiche indoeuropee e perciò sono considerati popolazione indoeuropea

!8

che ha perduto le sue caratteristiche originarie. Complessa la storia del rapporto di Siracusa e di Gela col proprio hinterland. Siracusa fonda nel 663 Acre, nel 643 Casmene. Il disegno siracusano appare più chiaramente quello della costituzione di un territorio ampio e continuo. All’inizio del V secolo il tiranno di Gela, Ipocrite assediò nell’area etnea, Callipoli, Nesso, Leontini. I tentativi di Ipocrite sono destinati a fallire con Siracusa. Per Taranto, Antioco attesta la nascita dei Partenii fondatori di Taranto dagli iloti. I primi due secoli di colonie occidentali sono anche quelli in cui ad un regime tendenzialmente ugualitario, succede una sempre maggiore stratificazione sociale e quindi si determina la possibilità di conflitti con conseguenti espulsioni o pericolose secessioni di una parte del corpo civico. Le prime tirannidi di Sicilia a noi note sono quelle di Panezio a Leontini e quella di Falaride ad Agrigento.

2. Società, cultura, arte nel medio arcaismo Testimone essenziale della società e della cultura dell’alto arcaismo è Esiodo, nato o comunque vissuto ad Ascra in Beozia. Esiodo è poeta della agricoltura e della campagna e denuncia l’avidità e l’ingiustizia di basileis dorophagoi. Può essere considerato poeta di una crisi della vecchia aristocrazia fondiaria. Nella concezione di Esiodo, all’agricoltura si affianca il commercio che è fortemente collegato all’agricoltura stessa; egli è testimone anche dell’avvento di nuove forme commerciali, quelle di un’emporìe che si è resa autonoma dalle attività agricole, sul piano economico e sociale. A questo profilo di storia politica e culturale corrisponde in vario modo quello della storia della ceramica greca. La ceramica del periodo geometrico presenta notevoli caratteri di continuità con la decorazione micenea. Spiccano per importanza storica la ceramica corinzia. La produzione metallurgica ed in particolare la produzione artistica in bronzo fioriscono nel Peloponneso e nella Grecia occidentale e centrale. L’architettura templare si sviluppa tra VII e VI secolo.

!9

3. Sviluppi politici del VI secolo: tirannidi recenti, avvento della democrazia. L’opera di Solone, arconte nel 594, porta a piena maturazione le premesse politiche e sociali della comunità aristocratica del medio arcaismo; egli fu riformatore sociale e nomoteta, autore di leggi costituzionali. Salone avverte accuratamente il divario tra struttura politica, che va conservata anche se perfezionata e resa stabile, e il rapporto sociale, che è diventato conflittuale e drammatico, tra ricchi e poveri, cioè tra i proprietari dei terreni ed i suoi coltivatori. Di questo quadro è stato messo tutto in discussione; Solone proibisce la schiavitù per debiti, sul piano politico-costituzionale Solone conferma vecchie articolazioni censurate, le vecchie classi. Solone aveva rifiutato le sollecitazione di farsi tiranno, era considerato il pacificatore, il grande mediatore. Finita la sua opera, si trasferisce per commercio e per turismo in Egitto: ad Atene riprendono le staseis, i conflitti politici. Per i successivi anni Atene fu protagonista di un periodo di anarchia (assenza di arconte). Poco dopo troveremo una ...


Similar Free PDFs