Archeologia e storia dell\'arte greca PDF

Title Archeologia e storia dell\'arte greca
Author Hilary Perino
Course Archeologia classica b
Institution Università degli Studi di Torino
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Appunti integrati con il manuale...


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ARCHEOLOGIA E STORIA DELL’ARTE GRECA 20/02/2017 Cronologia dei vari fenomeni che riguardano la storia dell’arte greca: - Età protogeometrica (1050 - 900) - Età geometrica (900 - 700) - Età orientalizzante (700 - 600) - Età arcaica (600 – 480) - Età classica (480 – 323 aC) suddivisa in: Età severa (480 – 450) e Età di Alessandro (450 -323) - Età ellenistica (323 – 31)

ETÀ PROTOGEOMETRICA (1050 – 900 a.C.) La caduta di Troia e della civiltà micenea segnano l’inizio dei cosiddetti ‘secoli bui’ (periodo che va dal XII al XIX sec a.C.). La caduta della civiltà micenea provoca dei fenomeni come la colonizzazione ionica sulle coste dell’Asia minore. All’interno delle cittadelle micenee era importante l’edificio chiamato “Megaron”: era un edificio a destinazione sacra e presentava una pianta rettangolare che terminava ad abside cioè ortogonale e divisa in 2 o 3 navate da file di colonne, all’interno del quale l’anax (signore) si mostrava ed era possibile sacrificare e consumare pasti vicino al trono. La forma più diffusa (almeno fino al sec. VII a.C.) fu quella dell’oikos cioè ambiente quadrangolare di piccole dimensioni, absidato o normale, comune tipologia abitativa che fu utilizzata invece per gli edifici templari più piccoli, i naiskoi, di cui ci sono pervenuti numerosi modellini in terracotta e pietra dall’Heraion di Argo. L’oikos era contenuto all’interno del ‘temenos’ (secondo alcuni proviene dal termine “tagliare”), zona divisa dallo spazio usato per la vita comune. L’altare era il vero luogo di culto. In area dorica il tempio, essendo la casa delle divinità, ricalca nelle sue più antiche forme il modello della casa, sia nel tipo più spettacolare del megaron rettangolare allungato, sia in quello più modesto dell’oikos quadrangolare. Nell’ambito euboico, di notevole importanza per l’evoluzione delle primitive forme dell’edificio di culto è il cosiddetto Heròon: un’edifico particolare per forma e funzione, rinvenuto nel 1981 all’interno di una necropoli a Lefkandi (Eubea), databile alla prima metà del sec. X a.C. L’edificio ha un pianta rettangolare, che sarà poi l’edificio templare, un portico di ingresso e una serie di vani. È un edificio costruito con zoccolo lapideo e mattoni crudi. All’interno di questo edificio sono state rinvenute due tombe: la tomba di quattro cavalli, legati allo status dei eubei perché gli eubei erano cavalieri, e una tomba in cui sono stati ritrovati un calderone in bronzo incerato con coperchio e i resti ossei probabilmente di una donna con la spada, pettorale d’oro e collana e orecchini, molto probabilmente la moglie del re Eron. Intorno all’edificio sono state ritrovate delle buche che servivano per costruire le file dei pali che servivano probabilmente per il sostegno del tetto dell’edificio templare. Un altro edificio molto importante nel Peloponneso presso Patrasso è il Tempio di Mazaraki; la struttura risale alla seconda metà del VIII sec, presenta una forma allugata e sono presenti due apsidi dove si svolgeva il culto di Artemide Aontia (che soffia). Anche qui troviamo una peristasi cioè una serie di colonne/pilastri in legno che circondano il tempio. La produzione della ceramica proto geometrica si sviluppa in Attica, in particolare ad Atene. La ceramica viene lavorata al tornio, viene realizzata in vernice nera e usata per il corredo funebre; lo studioso Iammorris ha osservato che non tutti i cittadini ateniesi venivano sepolti con questi oggetti. Sono realizzate con argilla diluita e tramite una particolare cristallizzazione, la vernice diventa nera. Esiste una logica abbastanza stretta tra la forma e la decorazione dei vasi. Alcune forme dei vasi erano legate alla conservazione dei liquidi come acqua e vino e altre servivano per bere. Le decorazioni dei vasi presentavano dei motivi a cerchi concentrici sono realizzati con un pennello multiplo su compasso. Si pensa che proprio durante l’età protogeometrica gli ateniesi sviluppano queste tecnica di produzione di vasi. I contenitori “pissidi” erano vasi che possedevano un coperchio. Un altro elemento importante della cultura proto geometria è il TRIPODE in bronzo: utensile creato alla fine dell’epoca micenea, era un contenitore che serviva per bollire le carni. Utilizzato poi come dono votivo offerto agli dei, aveva dei manici ad anello decorati con motivi incisi a cordone, treccia o spirale.

ETÀ GEOMETRICA (900 – 700 a.C.) All’interno di questo periodo, gli studiosi trovano un evoluzione di più stili geometrici: - Antico stile geometrico (900 - 850) - Medio stile geometrico (850 - 750) - Tardo stile geometrico (750 - 700)

È un periodo molto importante anche per il commercio poiché Atene riprende i contatti con il Vicino Oriente. Durante questo periodo dobbiamo di nuovo concentrarci sulle tombe. Le tombe sono a cremazione, ma viene introdotta anche la sepoltura a inumazione. Nelle tombe vengono posizionati diversi oggetti a seconda del sesso: di solito le spade vengono rinvenute nelle tombe maschili e invece i gioielli in quelle femminili. Un altro elemento più importante: i Greci iniziano a riunirsi intorno ai santuari e questo crea un uniformizzazione dei culti. Antico stile geometrico Come per l’età proto geometrica, anche per l’antico stile geometrico è molto importante la ceramica. Le anfore tendono ad assottigliarsi nel senso delle lunghezza e vengono utilizzate per i corredi delle tombe femminili: elemento particolare è quello della tomba della Rich Lady, ritrovata ai piedi della collina dell’Areopago. Si tratta di una cremazione, la tomba comprende 34 vasi, gioielli e un modellino di un granaio come corredo funebre. I crateri sono utilizzati come corredo nelle tombe maschili. Iniziano a scomparire i motivi tracciati a compasso. Medio stile geometrico Nel medio stile geometrico compaiono motivi figurati accanto ai motivi decorativi. Tra 800 e 755 a.C. abbiamo la comparsa di raffigurazioni di uomini resi a silhouette: un modo di raffigurare che stilizza le parti del corpo in stile geometrico, ma restituisce comunque una figura facile da distinguere. I vasi, soprattutto quelli funerari, si fanno monumentali e ha notevole successo la pisside a scatola bassa, il cui coperchio è spesso dotato di impugnatura plastica con forme di cavallini fittili. Di straordinaria qualità è lo skyphos di Eleusi che presenta la scena di uno sbarco di una nave e di uno scontro tra uomini. Tardo stile geometrico I personaggi più importanti in questo periodo sono i ceramisti e i ceramografi che a volte possono essere la stessa persona. Esistevano dei laboratori in cui le ceramiche venivano lavorate dai ceramisti, i quali spesso non si firmavano. Molto importante è la bottega del Dipylon che inizia la sua attività nel 760 a.C. L’officina era destinata alla creazione e alla decorazione di vasi di grandi dimensioni usati come segnacoli di tombe. Questi vasi presentano bordo forato per renderle inutilizzabili, si pensa che la forma possa darci delle indicazioni sulle sesso della persona. Il periodo di maggior splendore per la produzione di questi vasi va dal 760 al 735. Importante è l’anfora di Dipylon, è un vaso funerario; ha delle decorazioni geometriche animalesche nella parte superiore del collo, nel punto di massima espansione del vaso si trova una scena di prothesis cioè esposizione del corpo: il defunto è steso sul letto di funebre, si nota un fanciullo aggrappato alla testata del letto in gesto di dolore e ai piedi del letto due figure inginocchiate e altre due sedute che portano le mani alla testa. Ci sono altre figure umane che si presentano intorno al letto funebre con le mani alla testa, impegnate in una sorta di lamento funebre, compianto tipico del mondo antico greco. Altro vaso che proviene dalla produzione del Diphylon è un cratere attico che può essere attribuito ad un defunto maschile. Il cratere presenta una scena di ekphorà cioè trasporto del defunto: nelle raffigurazioni, il defunto viene trasportato su un carro funebre trainato da una coppia di cavalli, al di sotto si presenta un corteo funebre con l’intera comunità aristocratica con gli opliti e i loro carri. Qui ogni angolo del vaso è coperto da decorazioni.

21/02/2017

COLONIZZAZIONE GRECA IN OCCIDENTE È un fenomeno che si colloca in età geometrica, in Italia esistevano solo popolazioni autoctone e poi colonizzate dai Greci. È un fenomeno noto come pre colonizzazione. In Italia sono presenti moltissimi ritrovamenti micenei, anche nel nord vicino alla foce del Po. Nell’VIII secolo prende l’avvio il fenomeno noto come ‘colonizzazione’, termine considerato superato perchè non si tratta di colonie poichè queste città vengono create ma non mantengono i rapporti con la madre patria. Gli insediamenti avvengono da parte di gruppi etnici differenti che partono da città greche diverse. Un primo movimento di colonizzazione avviene sulle coste dell’Asia Minore. Le fondazioni coloniali in greco chiamate apoikiai erano queste spedizioni guidate da un’ecista che con l’appoggio della madre patria fondano una città. Apoikoi sono gli uomini che si recano a fondare le colonie e facevano parte di una popolazione mista partita. I luoghi che vengono scelti per fondare le nuove città devono avere delle caratteristiche che riguardano la presenza di area pianeggiante, presenza di acqua e materie prime, la presenza di vie di comunicazione, una serie di elementi che sono ricorrenti per la fondazione di colonie. Le colonizzazioni erano guidate dall’oracolo di Delfi. Nelle nuove colonie, prima vengono distinte le aree che serviranno per le attività di tipo pubblico (agorà) e poi le

aree sacre: si tratta di aree libere e permette la progettazione urbanistica di carattere regolare. Questa progettazione troverà il massimo splendore con la costruzione dell’ippodromo di Mileto. Il fenomeno di colonizzazione è cosi importante che fa nascere il termine di Magna Grecia dal greco “Megale Ellas” cioè Grande Grecia. Un altro tema legato al termine riguarda la Sicilia, nella tradizione classica la Sicilia non era compresa nel territorio della Magna Grecia. I colonizzatori provengono da varie aree della Grecia. Le fonti a volte ci ricordano anche i nomi dei fondatori, quelli più attivi sono gli Euboaci, gli abitanti del Peloponneso settentrionale (gli Achei) e poco attivi sono i Corinzi che fondano solo la città di Siracusa e gli spartani con la fondazione di un'unica colonia, Taranto. I fondatori più interessati sono quelli Euboici, provenienti dalla città di Calcide e di Eretria. Il loro primo fondamento fu quello di Pitecusa sull’isola di Ischia, viene considerato così anche quello di Cuma poiché Pitecusa viene ritenuto inizialmente un emporio. Grazie al ritrovamento di capanne, successivamente si potuto dire che l’isola di Ischia non era un emporio, ma lì si stanziava un vero e proprio insediamento. Un altro importante elemento è un vaso della necropoli di Sammontano di Ischia, quest’oggetto è molto importante perché ci dimostra una conoscenza del sistema numerico e un uso precoce di linguaggio letterario. Un altro oggetto è un vaso chiamato lakome che rievoca il tema del naufragio, che accompagna i navigatori. Cuma ha avuto un inizio coloniale molto tragico, zona poco studiata. La colonia di Cuma è caratterizzata dalla presenza di un’acropoli. I cumiani si espanderanno a loro volta e andranno a fondare la città di Partenope. I Calcidesi si espanderanno e fonderanno la città di Naxos, loro prima colonia sul territorio della Sicilia. Naxos non si trova in un sito urbanizzato ma si trova in un parco archeologico attualmente. La città prende il nome dall’omonima isola greca presente nelle Cicladi. Tra le altre colonie Calcidesi abbiamo la città di Zancle in seguito Messena e attualmente Messina che prende il nome dagli indigeni presenti sul territorio e significa Falce, e la città di Reghion (attuale Reggio Calabria). Sono due città molto importanti per la posizione strategica, segnano in modo definitivo il controllo degli Euboici sul Tirreno. Le necropoli si trovano sempre all’esterno dell’ impianto urbano nelle città coloniali. I Calcidesi fonderanno anche due sub-colonie: ? e Mylae (oggi Capo Milazzo), punto strategico molto importante perché lì è presente un promontorio da cui ancora oggi partono i traghetti per le isole Eolie. Cambiando colonizzatori, passiamo ai Corinzi i quali fonderanno solamente la città di Siracusa (con la penisola di Ortigia) sulla costa orientale della Sicilia. Anche qui la necropoli della città si trova al fi fuori dell’impianto urbanizzato. Megara Iblea nasce nel 728 aC dall’accordo tra un gruppo di coloni megaresi e gli abitanti del luogo, il cui re si chiamava Iblon. Egli da della terra sulla costa per fondare la colonia e si ha una convivenza pacifica. Questa è una colonia importante perché e una città da questa abbiamo ritrovato i resti più antichi di età geometrica. La città è organizzata su due plateau, quello nord e quello sud. L’agorà è il prodotto dell’incernieramento dei diversi orientamenti delle strade. Verrà poi assorbita dalla città di Siracusa nel 484. Megara Iblea fonderà 100 anni dopo la sua fondazione una nuova colonia chiamata Selinunte. Il sito di Megara Iblea noto già dal 400 dC grazie ad studioso sacerdote. Le sue necropoli sono le più importanti per il mondo antico coloniale. Passiamo ai colonizzatori achei. Come prima colonia abbiamo la città di Sibari nell’attuale Calabria. Questa città ha delle aree sacre che vengono costruite al di fuori del territorio urbanizzato. Gli achei fondano anche la città di Crotone che ha due aree sacre agli estremi del territorio chiamati Apollo Alios e Heraion. Apollo ed Hera sono le divinità più importanti per i movimenti della colonizzazione. Nel 706 viene fondata la città di Taranto dagli spartani. Ultima colonia fondata nell’Italia meridionale, fondata nel 630, fu la città di Metaponto, territorio molto adatto per l’agricoltura. Per contrastare l’espansione della città di Taranto, gli abitanti della colonia di Sibari cioè achei fondano questa colonia. Le colonie cominciamo a fondare nuove colonie le quali volevano creare degli avamposti sulle coste del tirreno. Sibari fonderà la città di Poseidonia, una colonia data la sua posizione strategica, segna il confine settentrionale verso gli etruschi, questi due popoli molto probabilmente avevano dei rapporti e lo sappiamo grazie ai ritrovamenti di resti archeologici. Poseidonia si tratta di un telkos cioè accampamento o insediamento più leggero. Ultima colonia da parte di Rodi e Creta fu la città di Gela. Dobbiamo rivolgerci a Siracusa e Megara per seguire gli impianti urbani più antichi che arriveranno alla loro forma completata solo due secoli dopo.

22/02/2017

ETÀ ORIENTALIZZANTE (700 – 600 a.C.) Corrisponde al VII secolo a.C. ed è un periodo già individualizzato da Pulsen in una sua opera. E’ un fenomeno di carattere stilistico. Questo periodo si chiama così perché la cultura greca acquisisce motivi della cultura orientale. Il motivo per cui la cultura greca acquisisce questi caratteri della cultura orientale nasce dall’importazione dei manufatti orientali a partire dal XIX secolo che troviamo in contesti di aree dei santuari. Gli empori sono luoghi che nascono per fini commerciali e permettono ai Greci di conoscere tecniche e stili.

Un altro luogo molto importante per i tramiti commerciali è Cipro che viene occupata dai Fenici dal VII secolo, è un isola che veniva utilizzata come punto di sosta durante la fondazione di Cartagine nell 811 aC. Un'altra zona è la Frigia, fa parte dell’entroterra anatolico e poi Creta, dove abbiamo la presenza di artigiani fenici. I Fenici sono i padroni del mare dal VIII secolo, trasmettono l’alfabeto ai Greci ed esportano in tutto il mediterraneo avendo una ottima vocazione commerciale. I Greci non assimilano il simbolismo del mondo orientale delle iconografie, infatti ne prendono solo alcuni tratti un po’ di diversi da quelli originali.

L’architettura orientalizzante Nel corso del VII secolo si passa da costruzioni di semplici edifici con il legno a costruzioni di edifici con materiali più resistenti (pietrificazione degli edifici). Iniziano a comparire gli ordini architettonici che si trovano nelle aree di pertinenza (per esempio, l’ordine dorico si trova nella zona del Peloponneso). Intorno al 680 a.C. si passa dalla copertura straminale alla copertura in tegole: l’introduzione delle tegole si deve all’area corinzia proprio per la fabbricazione dei materiali in ceramica; creano una durevolezza diversa, più resistente e il tetto in tegole avrà bisogno di una struttura più resistente dato dal peso delle tegole. Nel Peloponneso, l’architettura templare continua ad avere un ruolo attivo: in Argolide, abbiamo il santuario extra urbano molto complesso dedicato alla dea Hera chiamato Heraion di Argo. La struttura presenta una pianta allungata posizionata sopra una piattaforma tardo geometrica con una peristasi lignea che presenta capitelli in pietra piatti. Un altro caso è quello dell’Heraion di Olimpia: la costruzione del tempio di Hera avviene alle pendici del monte Crono tra le due fasi, quella orientalizzante e quella arcaica, quindi abbiamo una diversità cronologica. Questo tempio testimonia la transizione tra l’edificio in legno e mattoni a quello in pietra. Per quanto riguarda l’architettura sacra ionica, passiamo all’ Heraion sull’isola di Samos: nel santuario extra urbano, troviamo l’ecatombe costruita nell’800 a.C. e nel corso del secolo viene circondato da un colonnato, ma in seguito all’esondazione del fiume Imbrasos viene distrutto e poi sostituito con una struttura più allungata con un lungo porticato. Si ha una duplicazione delle colonne sulla fronte del tempio. Questi edifici hanno un lato frontale perché è il lato da cui si vede la statua all’interno.

La scultura monumentale orientalizzante All’origine della scultura monumentale in pietra, in legno e in altri materiali i Greci ponevano Dedalo di Creta. La tradizione omerica lo descrive come: ideatore del famoso labirinto del palazzo di Cnosso a Creta e delle ali artificiali con le quali riuscì, secondo la leggenda, a fuggire da Creta con suo figlio Icaro, scultore, inventore di molti utensili e strumenti da lavoro, ma in realtà non abbiamo notizie storiche che ci confermino la sua esistenza. Nel VII secolo a.C. si sviluppa la scultura monumentale a tutto tondo e a rilievo che a partire dalla metà di questo secolo viene conosciuto a Creta come il cosiddetto ‘stile dedalico’ di cui fanno parte le xoana e gli sphyrelata.  Xoana: statuette lignee di carattere religioso offerte nei luoghi sacri;  Sphyrelata: statue di non piccole dimensioni, ottenute martellando una lamina di bronzo e piegandola intorno a un nucleo di legno a cui la lamina viene inchiodata, tecnica di origine orientale (es: gli sphyrelata di Dreros, Creta). Queste statue precedono però il periodo definito ‘stile didalico’. In questo periodo non era molto diffusa la figura dello scultore, artista perché la maggior parte di loro erano solo degli artigiani che lavoravano all interno di una bottega. Dal IV secolo in avanti c’è invece ammirazione per gli artisti, soprattuto degli artisti ateniesi e dal V secolo ci sono personaggi che avevano una posizione privilegiata come Fidia. Un ruolo di primo piano nello sviluppo della scultura monumentale di età orientalizzante lo rivestono anche le isole Cicladi, dove ha inizio proprio lo sfruttamento delle cave di marmo (soprattutto quelle di Nasso e Paro). Nascono di conseguenza botteghe e artigiani esperti, l’abilità appresa nelle tecniche di lavorazione del marmo si riassume nella firma del nassio Euthykartidas a Delo. Le sculture cicladiche si concentrano soprattutto sull’isola di Delo, isola sacra al dio Apollo. Da Delo infatti proviene la kore di Nikandre in marmo di Nasso datata VII secolo a.C. La scultura era dedicata alla dea Artemide da parte di una fanciulla di Nasso, Nikandre, in onore delle sue nozze. La statua si auto racconta attraverso delle incisioni ed è una figura di donna che indossa un peplo con una cintura in vita e le braccia aderenti al corpo. I capelli sono disposti in trecce simmetriche ai lati del viso. A differenza degli xoana e sphyrelata, che venivano portati in processione e quindi erano mobili, le korai e i kouroi sono tutte statue commemorative, votive o funerarie, pietrificazioni...


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