Storia Greca. Appunti prof. Amedeo Visconti PDF

Title Storia Greca. Appunti prof. Amedeo Visconti
Author Antonio Fazio
Course Storia Greca
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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COORDINATE ESSENZIALI DELLA STORIA: SPAZIO E TEMPO Una caratteristica dei Greci è sempre stata la MOBILITÀ dovuta maggiormente alla MANCANZA DI RISORSE che è drammaticamente propria della penisola greca (scarseggia di metalli, ha poche zone coltivabili come il Peloponneso,...). Altra caratteristica è la MANCANZA DI UNITÀ POLITICA (si veda frammentarietà geografica greca). La MOBILITÀ porta ad una vasta espansione della civiltà greca, la quale supera i confini della penisola e porta a colonizzare territori come: Penisola balcanica, Creta, Cipro, arcipelaghi del Mar Egeo (Cicladi, Sporadi nel Nord Egeo, Dodecaneso, Isole Ioniche come Corfù, Zante,...) La storia greca coincide in tutto e per tutto con quella del BACINO MEDITERRANEO. Platone, infatti, dirà nel suo dialogo “Fedone” (citando Socrate che parla a Simmia di Tebe, filosofo socratico di cui si sa molto poco, che insieme a Cebete dialoga con Socrate circa l’immortalità dell’anima e progetta la fuga che il filosofo rifiuta) che i Greci sono come rane sulle rive di uno stagno. La MOBILITÀ porta anche alla frequente CONFLITTUALITÀ tra i Greci e altri popoli: ❖ BARBARI (STRANIERI CHE APPARTENGONO AD UNA REALTÀ CULTURALE DIVERSA), popolazioni Mar Nero, Egiziani, Africa Sett., Etruschi. Così denominati nonostante il livello di civilizzazione raggiunto. Antica ipotesi: “colui che balbetta”, “barbaro” come parola onomatopeica (BAR BAR). METAFORA per indicare “colui che parla male il greco”, che ha un accento diverso; ❖ XÉNOS (STRANIERO POLITICO), è un greco che però fa riferimento ad un’entità politica differente da quella di cui si parla nel contesto specifico (SPARTA - ATENE, ATENE -TEBE); ❖ HELLÁS, toponimo; ❖ HÉLLENES, nome etnico con cui i Greci chiamano se stessi. Essi, infatti, si definiscono discendenti di ELLENO, figura del patrimonio mitico. Re leggendario, figlio di Deucalione e Pirra. Padre di tre figli, che daranno vita ad altrettante stirpi da cui deriverebbero i vari popoli greci: Eoli, Dori e Ioni. Infatti, oltre ad essere i fondatori delle stirpi, ne sono anche EPONIMI (“ciò che dà il nome”) SOLO I DISCENDENTI DI ELLENO E DEI SUOI FIGLI POSSONO DEFINIRSI “HÉLLENES”.

SEDI STIRPI: ● ● ●

ORIGINARIE

EOLI:TESSAGLIA, BEOZIA, GRECIA CENTRALE; DORI: PELOPONNESO; IONI: ATTICA, EUBEA.

Dalle sedi originarie si sposteranno via via verso le isole COLONIZZANDOLE. Zone marginali come la Macedonia, l'Epiro, VENGONO ESCLUSE DALLA GRECITÀ.

Héllenes, inizialmente stava ad indicare gli abitanti di una piccola parte della Tessaglia, la FTIOTIDE (definita Hellás). Infatti, Elleno era il re di Ftia.

L’ETNICO GRECI NASCE IN EPOCA ROMANA (GRAECI). Non si conosce esattamente l'origine di questo termine, ma c'è un ipotesi: esso deriverebbe da GRAIA (=GRAIKOI), TOPONIMO che indica una parte della BEOZIA (nei pressi della città di OROPO, cittadina tra Attica e BEOZIA, capoluogo della regione di Oropia). Omero, nel suo “Catalogo delle navi” dell’Iliade, descrivendo le forze della BEOZIA, fornisce il primo riferimento conosciuto a una città beota, Graia, ESATTAMENTE DI DI FRONTE ALL’ISOLA DI EUBEA. Tale toponimo è anche menzionato dal geografo Pausania Periegeta nella sua “Periegesi della Grecia”. Parlando dell'origine di alcune città antiche della Grecia, fa riferimento a Graia come all'antica denominazione della città di TANAGRA. La maggior parte dei Greci poi, stanziandosi in Italia Meridionale, portarono nella parte più occidentale dell'Europa tale ETNICO. Grazie agli Euboici ai Romani arriva notizia dell'etnico di Graikoi e del toponimo di Graia. Info: Tanagra è nota storicamente per essere stata uno dei luoghi della Guerra peloponnesiaca, essendosi tenuta ivi una battaglia tra una coalizione di Spartani e Beoti contro lo schieramento ateniese (Battaglia di Tanagra, 426 a.C.). Archeologicamente, invece, è molto nota per i ritrovamenti di reperti funerari consistenti in vasi fittili (in terracotta). PERIODIZZAZIONE STORIA GRECA MINOICA-MICENEA A lungo si è pensato che la storia greca iniziasse in concomitanza dei POEMI OMERICI (fine VIII - inizio VII). Da tempo, però, l'inizio della storia greca è collocato molto prima, e si considera parte integrante della storia greca la CIVILTÀ MINOICA (3000 a.C. - 1450 a.C.). Si fa iniziare la storia greca con la civiltà minoica per le attinenze che essa ha con quella micenea. Questa, infatti, comincia nel 1450 a.C., nello stesso periodo della caduta di quella minoica. Essa fiorisce in Grecia e a Creta a partire dal XVII sec. a.C. (1650 a.C.). Viene

inserita a pieno titolo nella storia greca poiché nel 1952 è stata decifrata la scrittura micenea: la LINEARE B, una forma particolare di greco. I Micenei parlano greco, ergo sono greci. PROTOSTORIA GRECA ● ● ●

ETÀ BUIA (1200- 1150 a.C. fino al 700 a.C.): crollo civiltà micenea ETÀ ARCAICA (700-500 a.C): fine VII- fine VI sec. ETÀ CLASSICA (400-323 a.C., anno della morte di A.M.): V- IV sec.

Info: il termine “classico” ha origini antiche, durante il periodo monarchico romano. Sergio Tullio divide la cittadinanza romana in 5 CLASSI (in base al CENSO). È noto - come spiega Aulo Gellio (Noctes Atticae, vi, 13) - che il termine designasse in Roma coloro che appartenevano alla classis più alta, dotati di un censo da 125.000 assi in su, in opposizione ai proletarii privi di censo e provvisti solo di prole, e che la prima attestazione del suo uso per la letteratura sia data da un passo di Frontone citato dallo stesso Gellio (xix, 8, 15): la nozione di c. comporta subito all'origine il riferimento a un 'canone', a una scelta di scrittori eccellenti, di prima classe, da studiare nelle scuole. ●

ETÀ ELLENISTICA: da “ellenismo” (termine coniato da Gustav Droysen), ULTIMA FASE STORIA GRECA. Comincia nel 323 a.C. alla morte di Alessandro Magno. In tale periodo, la lingua e la cultura greca si innestano nel mondo orientale conquistato dal Magno.

Ci sono varie “lezioni” (ossia pensieri e teorie) circa la datazione della fine dell'ellenismo. Le più note e accreditate sono: ● Lezione italiana: si pensa finisca nel 31-30 a.C. (fine I sec. a.C.), anno della battaglia di Azio. Ottaviano, infatti, sconfiggendo Marco Antonio, decreta la caduta e la fine del Regno d'Egitto, ultimo regno ellenistico rimasto al mondo. ● Lezione tedesca: si pensa finisca nel VI sec. d.C. (529 d.C.), quando l'imperatore bizantino Giustiniano decreta la chiusura delle scuole filosofiche di Atene (con un decreto che, più in generale, vieta qualsiasi insegnamento che vada contro l'ideologia ufficiale dell'Impero). Se ci si rifà a questa versione, l'età ellenistica comprende anche quella IMPERIALE. Infatti, a un certo punto la cultura romana e quella ellenistica (greca) si fondono: la lingua dell'amministrazione è il latino, quella della cultura è il greco (Marco Aurelio scriveva in greco, ad esempio).

DATAZIONE CRISTIANA DELLA STORIA Per i Cristiani, convenzionalmente il sistema di datazione ha inizio con l’anno 0, quindi con la nascita di Cristo. Esso fu introdotto nel XVIII sec. in epoca illuminista. Sino a quel momento, infatti, era grandemente utilizzato il sistema del monaco Dionigi il Piccolo. I fatti antecedenti alla nascita di Cristo facevano riferimento ad una ipotetica data in cui era collocata la Creazione; quelli dopo Cristo seguivano una datazione pressoché identica alla nostra. AVANTI CRISTO: il tempo si calcola in modo DISCENDENTE, DAL PIÙ ANTICO (GRANDE) AL PIÙ RECENTE (PICCOLO); DOPO CRISTO: il tempo si calcola in modo ASCENDENTE (o PROGRESSIVO).

DATAZIONE GRECA DELLA STORIA Per moltissimo tempo, ogni città greca ha avuto il suo sistema di datazione (data anche la frammentazione politica). Ci si basava sugli ANNI DEI SACERDOZI o MAGISTRATURE (arconti), elencando i nomi di sacerdoti e arconti e i periodi corrispondenti. Gli arconti, ad esempio, venivano eletti nel primo mese dell'anno greco che corrispondeva pressappoco al nostro luglio (OGNI ANNO). L'ANNO ATENIESE È ANCHE DETTO, QUINDI, ANNO ARCONTALE, e comprende 2 dei nostri anni. Improvvisamente, però, si avverte l'esigenza di avere un SISTEMA COMUNE. Non vengono abbandonate le precedenti datazioni locali, ma senza dubbio si impone l'usanza di prendere come punto di riferimento massimo l’OLIMPIADE, festa panellenica in onore di Zeus Olimpio. Di cadenza quadriennale, nella datazione non indica solo l'evento in sé, ma anche i 4 anni che intercorrono tra un evento e l'altro. I OLIMPIADE: 776 a.C. Es.: 776 a.C. -772 a.C. = un olimpiade/ I olimpiade Info: gli arconti stavano in carica gli ultimi 6 mesi di un nostro anno e i primi 6 di quello seguente, 12 mesi spalmato su due anni. Per tale ragione si troveranno sempre DUE DATE APPROSSIMATIVE per indicare un solo anno (come per l'anno di nascita o morte di personaggi illustri). LE FONTI La storia antica ha un problema di scarsità di documenti, distribuiti per di più in maniera omogenea. Non vi è, quindi, SELEZIONE; infatti, lo storico deve dare importanza ad ogni singola fonte di cui può disporre. Etimologicamente, la parola “documento” deriva dal latino documento (=doceo), ciò che informa. NON BISOGNA MAI FORZARE UN DOCUMENTO, FARGLI DIRE CIÒ CHE NON DICE (Arnaldo Momigliano).

Esistono diverse categorie di fonti: ● I categoria- fonti letterarie (primaria): TUTTE le opere antiche della letteratura greca e latina (di storici e non). Qualsiasi testo letterario, anche se non propriamente storiografico, può dare informazione preziose per una ricostruzione. La produzione di età arcaica riguarda per lo più testi in versi, di poesia; infatti, il genere storiografico nascerà solo nel VI sec a.C. . Principali autori sono: ○ Alceo, originario di Mitilene (Lesbo), scriveva componimenti poetici riguardo alla storia politica di Mitilene; ○ Eschilo, nel 472 a.C. scrive la tragedia “Persai”, incentrata sulla Battaglia di Salamina, una delle più importanti delle Guerre persiane. Per mezzo di essa, pur non essendo uno storico, Eschilo ci fornisce importanti informazioni circa la guerra; ○ Plutarco, con le biografie delle sue “Vite parallele”, pur non definendosi uno storico, fornisce informazioni fondamentali circa la vita di personaggi illustri sia romani che greci. N.B. Prima di affidarsi a fonti letterarie, c'è bisogno di informarsi sugli autori, sulle loro vite e la loro attendibilità, che talvolta può essere danneggiata da atteggiamenti di partigianeria o meno. In tal senso, bisogna fare attenzione quando si parla di COMMEDIA ANTICA. A differenza della commedia nuova, le opere di commediografia del V sec. a.C. hanno un carattere marcatamente POLITICO. Ad esempio, Aristofane fornisce informazioni sulla politica ateniese a lui contemporanea, anche se non bisogna prendere per vero tutto ciò che dice: essendo, infatti, un poeta comico egli sarà portato sicuramente ad ESASPERARE CERTI TEMI PER CREARE ILARITÀ. Distinguere fonti primarie da fonti secondarie ● ●

Fonti primarie: ci arrivano direttamente dal passato; Fonti secondarie: studi moderni, bibliografie di autori che hanno analizzato fonti primarie.

Info: “Annales” 1929. Rivista francese che tra i suoi fondatori vede Marc Bloch, storico del Medioevo (1886-1944). Gli studiosi che si radunarono attorno alla rivista segnarono una rivoluzione fondamentale per il concetto di storia. Fino al 1930, infatti, la storia era considerata solo nella sua accezione più POLITICA- EVENEMENZIALE (che studia i singoli avvenimenti piuttosto che le linee di forza e di sviluppo dei processi storici), estrapolando dalle fonti letterarie solo eventi, senza andare a fondo, senza un’interpretazione che andasse oltre. Il circolo degli “Annales” comincia ad allargare lo studio a tutte le dimensioni della vita umana (SOCIETÀ, ECONOMIA, RELIGIONE, ALIMENTAZIONE, SESSUALITÀ). Si parla di STORIA TOTALE, non più solo fonti letterarie ma anche altri tipi di fonti storiche per allargare ambito di interesse. ●

II categoria- fonti epigrafiche: EPIGRAFE < επιγραφειν (= “scrivere su qualcosa”) inscriptio= (“iscrizione”) → in origine collocati in PUNTI NEVRALGICI della città. Fino al XIX sec. è sopravissuta nella nostra società l’uso di epigrafi, iscrizioni su

materiali durevoli, che però servivano a commemorare eventi bellici o a celebrare regimi totalitari, elementi comunque AVULSI DALLA VITA QUOTIDIANA DELLA GENTE. La loro pubblica esposizione acquisiva un VALORE SIMBOLICO: in particolare, presso i Greci, è principale vettore di trasmissione di MESSAGGI POLITICI (BRACCESI). NON TUTTE LE ISCRIZIONI SONO EPIGRAFI: BISOGNA CIRCOSCRIVERNE IL SIGNIFICATO (come ad esempio le monete): bisogna tenere in considerazione il SUPPORTO SCRITTORIO, di solito costituito da MATERIALE DUREVOLE, NON DEPERIBILE (pietra, metallo, vetro, avorio). Scritto in un linguaggio SEMPLICE, comprensibile da tutti, diventando un MEZZO DI COMUNICAZIONE DI MASSA. 1. L’epigrafe, a differenza di un testo letterario, è un testo UNICO, cioè non ha più copie destinate alla diffusione; 2. L’epigrafe è una FONTE DIRETTA, non ci sono passaggi tra il testo e il fruitore a parte quello della realizzazione da parte del LAPICIDA. Essendo la catena di passaggi QUASI MINIMA gli errori saranno sicuramente minori; 3. Le epigrafi costituiscono documenti che si arricchiscono continuamente, essendo i canali di diffusioni assai numerosi. Ad un certo punto, data la vastità della quantità di epigrafi, si è sentito il bisogno di classificarle: MARGHERITA GUARDUCCI, grande epigrafista italiana, ha classificato tali fonti secondo 3 GRANDI CATEGORIE, ciascuna delle quali comprende delle SOTTOCATEGORIE. IL COMMITTENTE È ALLA BASE DI TALE CLASSIFICAZIONE: 1. ISCRIZIONI PUBBLICHE, “epigrafi realizzate per volere di ENTI PUBBLICI” (magistrati, città), e cioè leggi, trattati, editti. Già a partire dalla seconda metà del VII sec. a.C. si manifesta l’uso di iscrizioni pubbliche nell’ambito ben definito politicamente della polis, che le utilizza per affermare la sua autorità. La più antica è quella cretese di Drero (650 a.C.). Tali leggi più antiche nascono in un periodo costellato da legislatori semimitici come ZALEUCO DI LOCRI, CARONDA DI CATANIA,...; 2. ISCRIZIONI PRIVATE, “commissionate da un PRIVATO CITTADINO” tipo iscrizioni funerarie. Le più antiche iscrizioni greche sono PRIVATE (VIII sec. a.C.). Le prime PUBBLICAZIONI risalgono alla metà del VII sec. a.C. ; 3. ISCRIZIONI SACRE, “commissionate da un’ISTITUZIONE SACRA” (sacerdoti, santuari). Le iscrizioni ci aiutano a “fotografare” la vita e la quotidianità del mondo greco sotto un punto di vista economico e politico.



III categoria- papiri: materiale scrittorio più usato nel mondo antico che deriva dalla pianta fluviale omonima. I fogli,dopo una procedura particolare, erano poi incollati uno accanto all’altro, formando poi dei rotoli.

ROTOLO= LIBRO NEL MONDO ANTICO VOLUMEN= ROTOLO → VOLUME= SINONIMO DI “LIBRO” Essendo il rotolo poco maneggevole, si passa ad un nuovo tipo di supporto: il CODICE, anticamera del libro. Già nel I sec. d.C. a Roma giravano dei codici, per poi diffondersi su larga scala fino a soppiantare i rotoli nel IV sec. d.C. (di conseguenza il PAPIRO fa posto alla PERGAMENA). Il papiro si conservava solo con in un CLIMA CALDO E ASCIUTTO o in condizioni particolari, com’è successo coi PAPIRI ERCOLANESI grazie all’eruzione del 79. L’eruzione, infatti, permesso la formazione di uno strato di fango che, coprendo le rovine della città, ha conservato anche i rotoli. A differenza delle epigrafi, infatti, il contesto ambientale è fondamentale per la conservazione dei papiri, e di conseguenza avremo che il loro spazio documentario si ferma all’Egitto e dintorni (come Siria), e il periodo si limita a quello del monarcato ellenistico (qualora si parlasse greco). I papiri si classificano in base al CONTENUTO: ●

LETTERARI, di natura letteraria e di eccezionale importanza come nel caso delle “Elleniche” di Ossirinco o i frammenti delle elegie di Cornelio Gallo ritrovate nel deserto di Qasr Ihîm. Frammenti soprattutto di Omero, Esiodo, Pindaro, Sofocle, Euripide, Menandro, Callimaco, Apollonio Rodio, Teocrito tra i poeti, e Demostene, Licurgo, Platone, Tucidide tra i prosatori. Ma è da segnalare, in particolare, il ritrovamento e la pubblicazione di testi finora non altrimenti noti: nuovi versi di Alceo (P. Col. inv. 2021, il quale contiene tuttavia anche versi già noti), Archiloco (P. Col. inv. 7511), Stesicoro (P. Lill. inv. 76 a-c); parti di commedie menandree.

Info: le “Elleniche” (in greco: Hellenica Oxyrhynchia) sono una storia della Grecia Antica databile tra la fine del V e i primi anni del IV sec. a.C. L'opera si è conservata attraverso tre gruppi di frammenti di papiro del II secolo d.C. : ● ● ●

il cosiddetto "papiro londinese", trovato nel 1906 il cosiddetto "papiro fiorentino", trovato nel 1934 un frammento molto più breve dei precedenti, lungo circa 900 righe, detto "papiro del Cairo”.

Gli studiosi moderni hanno dibattuto a lungo sull'identità dell'autore delle Elleniche. L'autore appare essere uno scrittore insigne, con notevoli competenze militari, politiche e giuridiche, con evidenti simpatie per gli aristocratici sebbene nel contempo manifesti simpatia anche per alcuni democratici come Conone o Trasibulo, con atteggiamento neutrale nei confronti delle potenze egemoni nella Grecia del IV secolo (Atene, Sparta o Tebe), conoscitore dell'opera di Tucidide, con uno stile di scrittura scarno

ma attento ai particolari. Poiché sono sconosciuti sia l'autore che il titolo originario, l'opera è stata intitolata "Hellenica", per l'argomento relativo alla Grecia antica, e "Oxyrhynchia" dal luogo di ritrovamento dei papiri, mentre l'autore è indicato in letteratura con l'iniziale "P." (per "Papiro"). Contenuto Nelle Elleniche di Ossirinco sono esposti gli avvenimenti relativi alla fase deceleica della guerra del Peloponneso (413-404 a.C.) e le vicende degli stati greci dal 407 a.C. fino alla spedizione di Agesilao in Asia Minore (396-395 a.C.). L'intera storia sembra essere quindi una continuazione di quella di Tucidide che, come è noto, si era interrotta al 411 a.C. Nell'opera ci sono spesso degli excursus relativi alla costituzione greca, come per es. il capitolo XI in cui si espone la costituzione della Lega beotica.



DOCUMENTARI, rispecchiano ogni aspetto della vita pubblica e privata dell'Egitto tolemaico, romano e bizantino, ma qualche volta anche di altre aree. Si tratta di editti, registri fiscali, conti amministrativi, atti anagrafici, testamenti, quietanze, verbali di udienze, corrispondenze ufficiali e lettere private, documenti militari d'ogni genere (tra questi ultimi soprattutto, ma non soltanto,

s'incontrano papiri latini o greco-latini). Una scoperta di rilievo è stata fatta a Saqqara, ove è stato rinvenuto un documento riferibile al 331 a. C. se, a quanto si ritiene, si tratta di un ordine emanato da Puncesta, generale di Alessandro: in tal caso quello di Saqqara sarebbe il più antico papiro documentario e forse in assoluto finora venuto alla luce. ●

IV categoria- monete: emesse dall’autorità per le comunità greche, le poleis, sono simbolo di autonomia, e non semplici pezzi di metallo. La monetazione con metallo coniato è il punto di arrivo di un processo particolare e graduale: ○ FASE “PREMONETALE”, che conosce il semplice metallo pesato. L’origine della monetazione ellenica si può individuare nelle città greche dell’Asia Minore, in cui veniva utilizzato l’elettro (lega metallica di oro e argento che era reperibile naturalmente in Asia Minore, per l’appunto,presso il monte Tmolo in Anatolia. Esso fluiva nelle correnti fluviali lasciando depositi di sabbie metallifere).

La monetazione si sarebbe poi espansa in Occidente attraverso le isole del Mar Egeo nel corso del VI sec. a.C., e quindi in Magna Grecia nella seconda metà del secolo e poi in Sicilia alla fine dello stesso. Ora il metallo monetabile non è più l’elettro anatolico, bensì l’argento. L’argento, in Grecia, e l’oro, nei regni orientali, erano i metalli più utilizzati poichè: ● ● ●

Metalli preziosi, quindi più adatti a contrassegnare un metro di valore; Facilmente trasportabili; Malleabili;

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