Astrattismo schema 2018 PDF

Title Astrattismo schema 2018
Course Storia dell'arte
Institution Università degli Studi di Catania
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ASTRATTISMO



L’astrattismo nasce tra il 1910 e il1915. Trova anticipazioni in alcuni movimenti es cubismo, futurismo, postimpressionismo ecc.



Ma il distacco dall’imitazione e l’emergere della consapevolezza che il linguaggio visivo ha una qualità espressiva di per sé risale ad alcuni anni prima.



Già in Turner le forme perdono chiarezza e si sciolgono nella luce (la creazione prevale sull’imitazione).



Anche nella pittura simbolista le immagini danno forma a ciò che sta oltre il mondo materiale e dunque il loro significato è spirituale, lontano dall’imitazione.



I pittori postimpressionisti hanno superato la concezione dell’arte come imitazione, hanno adottato linguaggi che hanno messo in primo piano il segno, la pennellata, le superfici colorate, hanno eliminato lo spazio prospettico, la luce e il chiaroscuro.



Le avanguardie espressioniste hanno dato valore strutturale al colore antinaturalistico, hanno accentuato il ruolo delle pennellate e delle linee, hanno dato alla creazione artistica valore espressivo: le sensazioni, i sentimenti, le emozioni, l’interiorità prevalgono sulla rappresentazione naturalistica.



Il Cubismo nel 1910-11 ha raggiunto il massimo grado di astrazione, non è ancora un totale distacco dal mondo materiale, ma l’accentuata scomposizione in tasselli geometrici quasi privi di colore denota una concezione dell’arte che parte dall’elaborazione mentale piuttosto che dal mondo sensibile.



Quindi la rottura con la tradizione e la proposta di un codice visivo composto da forme e colori non imitativi si pone al termine di un lungo percorso di graduale e cosciente distacco dall’imitazione. L’astrattismo nelle avanguardie



Il Cavaliere Azzurro elabora una poetica della non-figurazione, un’arte totalmente spiritualistica; Kandinskij afferma che gli elementi che compongono il linguaggio visivo hanno un valore espressivo autonomo, l’atto creativo risponde a una “necessità interiore” e nasce dunque da immagini non necessariamente legate al mondo visibile.



Nell’Astrattismo lirico del Cavaliere Azzurro (1911-14) balza in primo piano il valore spirituale dell’arte e pertanto il linguaggio delle forme non ha più nulla di concreto, ma come la musica fa entrare in risonanza l’animo dello spettatore, mettendo in gioco le sue emozioni.



Nei dipinti di Kandinskij il colore è protagonista, unico mezzo per dare un volto all’interiorità. Il colore è stimolo sensoriale ma soprattutto psichico, il valore che esso assume è fondato su motivazioni del tutto irrazionali (v. Lo spirituale nell’arte, 1911).



I colori sono esseri straordinari, emanano energia e hanno vita autonoma, Kandinskij se ne serve come di segni di un nuovo linguaggio per far emergere l’interiorità (le forme colorate sono

accostate, sovrapposte per trasparenza, suggeriscono movimenti, tensioni, profondità, si relazionano tra loro sulla tela, senza che sia riconoscibile alcun oggetto). 

Il distacco dal mondo materiale si realizza così nell’ambito della creazione artistica, quasi che l’artista sia un veggente capace di vedere cose che gli altri non vedono.



Malevich giunge all’astrattismo geometrico del Suprematismo nel 1915.



Egli sostiene la necessità di considerare l’arte come un mezzo di elevazione spirituale; il suo distacco dalla realtà visibile è da collegarsi in qualche modo allo spiritualismo di Kandinskij, pur avendo escluso forme-colori che esprimono emozioni.



Malevich adotta forme geometriche primarie, pochi o nessun colore, rifiuta le qualità materiche delle pennellate, crea sulla base di un puro atto intellettivo; la purissima geometria del Quadrato nero su fondo bianco (1915) simboleggia la “supremazia della sensibilità pura” che fa a meno delle forme note e rompe decisamente ogni legame con la tradizione naturalistica.



La “sensibilità pura” (sintesi di percezione visiva e di sensibilità interiore) si rende visibile attraverso un quadrato nero su fondo bianco, si manifesta così nel modo più semplice possibile a dimostrazione che esiste anche senza figurazione e che forma e contenuto sono inscindibili e non necessitano di referente esterno; è la sensibilità che ispira l’artista e tale sensibilità si rende visibile nelle forme scarne ed essenziali della geometria.



Dal 1919-20 Mondrian (al termine di un faticoso processo di graduale distacco della creazione artistica dal mondo materiale) comincia a dipingere le Composizioni, nelle quali le componenti del dipinto creano un rapporto stabile e immutabile; esse sono composte da quadrangoli, linee rette orizzontali e verticali e colori primari. Non ci sono variazioni cromatiche, ogni forma è nitidissima, le pennellate sono invisibili, nessun elemento della composizione è sottoposto ad un’interpretazione soggettiva.



Armonia, equilibrio, bellezza, proporzioni e rapporti esattamente calcolati hanno un valore universale, non hanno nulla di materiale e sono l’espressione massima della razionalità.



“L’emozione della bellezza è sempre ostacolata dall’apparizione della “cosa”; perciò la cosa deve essere allontanata dalla rappresentazione artistica”. Abbandonare la rappresentazione delle forme naturali significa far emergere “l’espressione plastica dei rapporti”. Linea e colore non rappresentano nulla ma hanno un valore di per sé. Assumono un significato l’uno in rapporto all’altro. La pittura di Mondrian non rappresenta cose ma rapporti (rapporti tra superfici, tra colori, tra linee), è una pura espressione plastica conclusa in se stessa, che si contrappone alla mutevolezza e al disordine della realtà....


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