\"Bacchino Malato\" Caravaggio PDF

Title \"Bacchino Malato\" Caravaggio
Author Giulia Dagani
Course Arti visive
Institution Università Iuav di Venezia
Pages 3
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“Bacco Malato” 1593-1594 -Primo autoritratto - IL CORPO: • Complesso • richiamo antico-moderno • erotizzazione (braccio) • volto melanconico e malato • Bacco non idealizzato come in Tiziano o Michelangelo -Ipotesi MALATTIA (inizialmente si pensava malaria, poi si è scoperto trattarsi di infezione in seguito a calcio di cavallo), viene donato poi all’Ospedale della consolazione dove era stato curato: DIPINTO DI RINGRAZIAMENTO O OFFERTA (implica particolare relazione con spettatore -TEMA OFFERTA: • Frutta (due pesche, grappolo d’uva) poggiata sul tavolo (richiamo quadri di mercato) • Caravaggio muta il modello di Campi (che a sua volta aveva ripreso e trasformato la tradizione fiamminga dei dipinti di mercato di Beuckelaer e Aersen) che associa il piacere di vedere con quello del mangiare con un’analogia strutturale tra quadro e banco d’esposizione (tavola come disposizione di oggetti “principio di disposizione autonomo che valorizza gli oggetti in quanto forme in relazione

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con altre forme -Tableau/table---- Costruzione a bancarella -RAPPORTO: VEDERE-EROTISMO-GUSTARE (piacere nel vedere= desiderio, Esaltazione sensi)

- OFFERTA E EROTISMO • Riprende però erotismo (nel caso di campi -sensualismo popolare- ), di cui i dipinti fiamminghi e di Campi sono ancora più carichi nelle frequenti allusioni sessuali legate alla manipolazione evocativa di frutta, legumi, pollame, etc (es. “Nella casa di Marta e Maria”, allusione però funzionale all’idea moralizzante di abbandonare i piaceri terreni): “L’esercizio implica una forma di ascesi e di superamento degli appetiti carnali di ogni specie”) • Nastro vinaceo posto sul tavolo di pietra appare come un invito posto a essere sciolto (“per gustare , con l’uva e le pesche, altri piaceri…”) • Braccio in posa erotica • Provocazione nella scelta di “giovinetti seminudi” - MOTIVO DI SCANDALO (oltre alla frutta che richiama il tema dell’offerta e dell’ebrezza): • citazione ironica a uno degli Ignudi della Volta Sistina • e Torso del Belvedere, secondo un montaggio anticlassico, se il coorpo infatti ha dei chiari riferimenti michelangioleschi, la testa dal volto malaticcio si distacca quasi parodicamente dal resto del corpo - CONFRONTO CON CARRACCI, “Il mangiatore di Fave” (1583-1585) • convergenze sul piano strutturale date dal bicchiere di vino, sul bordo esterno del tavolo come per la frutta del Bacchino • Tuttavia Il Mangiafagioli non può afferrarlo, essendo questo dietro la caraffa • Questi però impugna saldamente il pane, lasciando presagire una certa ostilità nei confronti dello spettatore: se nel Bacchino l’offerta è esplicita e non si limita ad una semplice condivisione di cibo, nel Mangiafagioli lo spettatore è invitato ad osservare • Carracci vuole: mostrare la condizione dei coloro che duramente si guadagnano il pasto (senza puntare sull’effetto comico come nei dipinti di Campi (es. “Mangiatori di Ricotta) acquistati ed esposti

dai nobili e dai borghesi che forti della ridicolizzazione dei raffigurati, osservandoli si sentono e vogliono sentirsi più lontani che mai dal volgo

-FASE SPECULARE (R.Longhi)= sperimentazioni con propria identità= Autoritratto allo specchio, DA SPECULARITA’ A SPECCHIO • Ipotesi sull’uso dello specchio: Caravaggio è troppo povero per uno specchio • Posizione tipica autoritratto con dispositivo di posa che dispone lo specchio ad angolo retto rispetto a tela, insistenza torsione testa, spalla che nasconde quasi totalità del corpo eccetto mani, inversione destra-sinistra (Caravaggio era destrorso) • La mano destra (che alla tela-specchio è sinistra) è nascosta dietro al grappolo d’uva, celando, in maniera velata, l’atto di dipingere • -Lo spettatore non potrà mai sapere se potrà impadronirsi dei frutti occupando la posizione dell’amante o se la posizione è già occupata dal pittore-modello che guarda la propria immagine “come Narciso al fonte”- SPECULARITÀ E NARCISISMO: TOTALE ESCLUSIONE DELL’ALTRO • Fried: costruzione del rapporto del pittore con la propria immagine (iscrizione dell’atto del dipingere nel quadro stesso) = artista come spettatore del proprio dipinto (ipotesi che entra in conflitto con idea “dell’altro”) - LA SOMIGLIANZA DEGLI AMANTI: • Spettatore invitato a cogliere l’uva si fa specchio di ciò che vede: immagine dotata di potere di indurre somiglianza in chi guarda • questa immagine rinvia all’idea poetica cinquecentesca che la figura della persona desiderata possa stamparsi nell’anima dell’amante rendendolo a lei somigliante (es: diversi episodi “Gerusalemme liberata”, scene tra Armida e Rinaldo, da nemica ad amante, ripresi in dipinto di Poussin e Carracci) - AUTORITRATTO, SPETTATORE COME ALTRO SE STESSO • Il dispositivo dell’autoritratto descrive il rapporto tra sé e sé, ma non esclude il rapporto con l’altro a condizione che questi, prendendo l’uva, si rifletta nello sguardo del Bacchino e diventi amante, quindi “altro se stesso” • La poesia di Marino (amico dell’artista) e in generale dell’epoca vedeva l’amato che si faceva aspettare invano e l’amante consumato dall’attesa, il che giustificherebbe l’aspetto malaticcio e melanconico. - SPAZIALITA: • Invasione spazio spettatore: foglia che trapassa quadro= perdita consistenza e fisicità - RIFERIMENTI CLASSICI (attributi iconografici) • Corona di Dionisio (e testa piegata richiamo inoltre l’Ecce Homo) • Uva (nella visione dell’Ecce Homo ha una connotazione eucaristica) - ANTI-CLASSICISMO E REALTA • Nonostante ciò gli attributi non sono sufficienti a convincere lo spettatore di essere davanti al vero Dionisio, in rapporto a quelli fin’ora osservati, il risultato è più quello in un ragazzo mascherato da Bacco (Bellori, che crede fermamente nell’arte classicista e nel suo obbiettivo del trasformare i tratti in un immagine ideale, moverà simile accusa anche alla Maddalena, giudicata troppo “reale”) •

Percepire la persistenza del modello dentro al personaggio ha due conseguenze importanti: 1) Modello apporta eccesso di corpo invece che scomparire nella figura del dio 2) Eccesso corporeità può essere considerato come immagine di un giovine NEL quale il dio si è incarnato 3) Per questi motivi, probabilmente, il Bacco di Caravaggio è il più vero di tutti i Bacchi “perché non Ha dipinto il dio del vino ma il suo “ritorno” nel proprio corpo.

- POPOLARITA’ E PASOLINI

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Pasolini ha reso familiari queste epifanie affidando ruoli tragici di personaggi sacri o mitologici a uomini e donne di strada anche in quei personaggi “c’è troppo corpo”: risorgenza santi e figure antiche nel presente

-POLISEMIA CARAVAGGIO (più cose che accomunano i due) • Volto, (malattia visibile nel volto e tratti somatici) - LA POSIZIONE DELLO SPETTATORE • pone questione rapporto al sé, complicando la definizione di una soggettività vicina a una forma di narcisismo -Cindy Sherman--- Riproduce Bacco Malato in fotografia...


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