Banchetto di nozze- parabola riassunto PDF

Title Banchetto di nozze- parabola riassunto
Course Teologia I
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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riassunto parabola del "banchetto di nozze"...


Description

IL BANCHETTO DI NOZZE La parabola è giunta in tre redazioni: Matteo, Luca e Tommaso. La parabola racconta di un uomo ricco che organizza una festa (re che organizza una festa per le nozze del figlio in Matteo) tra persone potenti. Manda i suoi servi a chiamare gli invitati (primo invito) ma si rifiutano, li manda una seconda volta descrivendo anche come sarà la festa, ma si rifiutano. In Luca gli invitati si rifiutano con delle scuse, mentre in Matteo senza curarsi. L’uomo si offende e si adira, così manda i servi a chiamare altri invitati, che stavolta sono persone povere, per riempire la sala del banchetto. L'evangelista Matteo completa la parabola con la scena dell'uomo senza abito nuziale; questo particolare e la diversità del contesto nei due evangelisti fanno sì che le due redazioni abbiano sfumature di significato diverse. Infatti troviamo alcune differenze, tanto che si ipotizza che i due evangelisti si fossero riferiti a due diverse fonti:  



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Luca forma più semplice rispetto a Matteo. In Matteo gli invitati alle nozze, non solo rifiutano l'invito, ma anche insultano ed uccidono i servi del re e a loro volta vengono uccisi dal re. Luca parla semplicemente di un rifiuto dell'invito senza ulteriori conseguenze. Matteo colloca la parabola tra quelle rivolte ai capi dei sacerdoti (segue infatti quella dei vignaioli malvagi) e invita a leggerla in modo didattico. La rivolge ai nemici di Gesù che hanno rifiutato l’invito ad entrare nel regno dei cieli. Per Luca la parabola è collocata all’interno di un banchetto: è stato invitato e sorge una discussione all’interno degli invitati a cena su chi si debba invitare e Gesù richiama l’insegnamento della Torah che dice di invitare i poveri (invita a rispettare la Torah). Matteo fa riferimenti al regno di Dio, mentre Luca no. In Matteo sono presenti più servi, in Luca uno. Per Matteo la parabola è un’allegoria della storia della salvezza: il re è Dio, il quale ha invitato Israele (ricchi) alle nozze messianiche di Gesù (figlio) e Israele ha rifiutato tutti i profeti (servi) e la partecipazione alle nozze, questo rifiuto ha fatto arrabbiare Dio che ha distrutto la città degli assassini (coincide con la distruzione di Gerusalemme). L’ira è giustificata dal fatto che la festa continua e i servi vanno a chiamare i poveri. A fine parabola, aggiunge la scena dell’uomo senza abito nunziale, spiegando che non basta essere invitati, ma occorre prepararsi e per prepararsi sono necessari il battesimo e la fede. Per Luca gli invitati si scusano ed esprimono il perché del rifiuto, cioè sono scuse che riguardano le proprietà immobiliari o il mantenimento della famiglia: l’ira del signore sembra ingiustificata, la festa continua e i servi vanno a chiamare storpi/cechi e zoppi e poveri per riempire la casa, dato che nessuno dei precedenti invitati sarà in grado di gustarsi la cena secondo il padrone.

Il vangelo secondo Tommaso essendo semplicemente una raccolta di frasi di Gesù, non contestualizza la parabola. INTERPRETAZIONI  JEREMIAS: il suo scopo è arrivare ad identificare le parabole come Gesù le ha dette, pensa che Gesù le abbia raccontate in senso storico-salvifico e dopo la morte e resurrezione la comunità cristiana abbia rielaborato in senso allegorico le parabole per applicarle alla vicenda di Gesù (le hanno lette in senso cristologico e le hanno riscritte). Si occupa di togliere l’allegoria e se ciò che resta ha un senso arcaico/palestinese, allora accetta la testimonianza riferita a Gesù storico. La parabola ha due stili diversi: Luca e Tommaso hanno una versione originaria riferibile a Gesù soprattutto quando il padrone si rivolge ai servi fuori per le strade (Gesù missionario); Matteo compie un’allegoria con lla storia della salvezza: per evitare di far pensare che il comportamento della comunità sia senza

importanza, perché occorre il battesimo e le buone opere. Ritiene che Tommaso conservi le linee essenziali della redazione originale  MEIER: il vangelo secondo Tommaso è un Vangelo derivato, ma considera Luca e Matteo dei testimoni di due tradizioni diverse perché la differenza tra le due è grande: sono raccontate da Gesù in due momenti diversi. Togliendo le allegorie in Matteo e Luca si arriva a una parabola essenziale in cui è tutto il popolo di Israele ad essere invitato al banchetto messianico, non solo le èlite sociali e spirituali.  HULTGREN: vede le due parabole allegoriche ma le considera diverse: quella di Luca chiamata la beatitudine, quella di Matteo la sorpresa. Tutte le redazioni partono con la figura della festa/banchetto/cena di nozze  importante nel linguaggio religioso (presente in descrizioni del paradiso), nel linguaggio sociale (ai banchetti si invitano i propri pari), inoltre Gesù faceva molti banchetti con i suoi discepoli. La parabola potrebbe avere due significati: Dio chiama delle persone precise a diventare suoi ministri ma loro non accolgono questo invito: l’uomo senza abito nunziale indica colui che non è stato chiamato da Dio ma cerca lo stesso di diventare ministro. Molte persone non si accorgono di questa chiamata oppure la rifiutano perché non si sentono portati. L’uomo senza abito nunziale, ovvero senza vocazione, ha come scopo nella sua vita di fare carriera, essere ricco, ma non fare l’esempio di Gesù. Il regno di Dio è aperto a tutti, ma non tutti sono pronti ad entrarci. Gesù nella sua missione terrestre portò l’annuncio del regno dei cieli, paragonandolo a una porta stretta  tutti sono chiamati alla Santità ma molti non lo capiscono e non accolgono il messaggio di comportarsi bene....


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