Breve Recensione del libro \"Le Benevole\" PDF

Title Breve Recensione del libro \"Le Benevole\"
Course Storia Delle Arti Contemporanee [2866]
Institution Politecnico di Bari
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Breve Recensione del libro "Le Benevole"...


Description

RECENSIONE DEL LIBRO “LE BENEVOLE” DI JONATHAN LITTELL “Le Benevole” è un romanzo storico scritto dallo ebreo statunitense Jonathan Littell e pubblicato per la prima volta nel 2006. E’ riconosciuto come l’opera più importante e celebre dello scrittore. Il libro si presenta suddiviso in sette parti denominate come certi movimenti della danza e quelli finora esaminati sono i primi due: Toccata e Allemanda I e II. Queste possiedono caratteristiche differenti. Toccata, infatti, è un’introduzione lunga e ragionata, esposta direttamente dal protagonista Max Aue, criminale di guerra nazista, rifugiato sotto falso nome in Francia. In questo capitolo, il narratore si presenta al lettore in modo sincero e diretto, talvolta considerabile freddo o crudo, ma sempre condito da citazioni, riferimenti storici, memorie, ricordi e soprattutto profondi pensieri sul suo passato o sulla vita, la morte e la guerra in generale. Inoltre presenta la sua famiglia, i suoi interessi, le cose che gli recano piacere e ciò che invece considera doloroso e triste, insomma tutto quello che concerne la sua sfera personale e intima, senza omettere alcun dettaglio. Allemanda I e II, invece rappresenta la prima parte della sua vita da soldato delle SS nel pieno della seconda guerra mondiale. Si trova in Ucraina, durante i preliminari dell’operazione barbarossa, l’attacco tedesco ai danni dell’Unione Sovietica e viene incaricato, insieme a molti suoi colleghi, di “ripulire” le retrovie dell’esercito da qualunque individuo che potesse intralciare la loro avanzata. Qui ricorda di come, grazie ai suoi studi, sia diventato parte del servizio segreto delle SS, per poi essere nominato ufficiale di punto in bianco, non essendo più essenziale nel settore. Maximillian, dunque, ci fa ripercorrere da qui le scene più crude e violente del massacro di zingari, ebrei, commissari del popolo o bolscevichi, trattati non più come persone, ma come malattie da estirpare al più presto, possibilmente con meno sprechi possibili. Attraversando, quindi, paesaggi cittadini infernali e desolati come quello di Lutsk e di mille altri, giunge prima nella capitale Kiev, dove assisterà alla disposizione delle schiere di fascisti ucraini con il compito di attaccare le comunità ebraiche, dato che i tedeschi, in una dimostrazione di incredibile ipocrisia, consideravano disonorevole uccidere dei civili; e infine arriverà fino ai rilievi fra il mar nero e il mar caspio, dove si troverà a combattere una battaglia interiore fra i suoi ideali antisemiti e simpatizzanti il pensiero nazista e i discorsi di un suo nuovo conoscente, il collega Vus che tenterà di fargli cambiare totalmente la sua percezione delle cose. Caduto in crisi e trovando difficile arrivare a una risposta, finisce per non svolgere più il suo lavoro al meglio, venendo così spedito per Stalingrado, dove presto si combatterà una cruenta e importantissima battaglia.

Come si è potuto evincere, "Le Benevole" si identifica come un testo estremamente originale e di conseguenza controverso. Il romanzo di Jonathan Littell, ha avuto la capacità di rivoluzionare un genere, e ogni tassello che lo compone possiede un suo ruolo essenziale. L'autore, infatti, ha voluto combinare un lessico e una grammatica non particolarmente complesse o ricercate, ad argomenti e tematiche, già dure e difficili di loro, portate all'estremo. Stupisce, per l'appunto, la maniera cruda, razionale, matematica con cui lo scrittore, da ebreo, fa parlare un criminale tedesco sfuggito alla giustizia, che decide di raccontare tutto, senza omettere particolari. Ed è anche per questa ragione, che "Le Benevole" non mi ha stancato o infastidito, anzi, personalmente, questa scrittura originale è stata capace di infondere in me una grande curiosità di vedere fin dove si sarebbero spinti questa narrazione, il nostro protagonista e la mente umana. È naturale, però, che non possa certo dire di poterlo consigliare a chiunque sia interessato all'argomento. Si tratta, senza ombra di dubbio, di una letteratura nuova, originale, assai discutibile e che può facilmente creare due o più correnti di pensiero. Ma certamente, almeno a mio parere, da sperimentare una volta nella vita....


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