Murialdi : Storia del giornalismo italiano (riassunto breve libro) DOC

Title Murialdi : Storia del giornalismo italiano (riassunto breve libro)
Author Mathilde Esse
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Summary

Capitolo 1 Le prime gazzette risalgono all’inizio del 600, nelle città di Anversa, Augusta e Strasburgo. Dodici anni dopo arrivano a Amsterdam, Parigi, Vienna e Londra. Per l’Italia bisogna aspettare il 1939, la prima data documentata per l’avvio di una gazzetta genovese (non certa una gazzetta fior...


Description

Capitolo 1 Le prime gazzete risalgono all'inizio del 600, nelle citt di Anversa, Augusta e Strasburgo. Dodici anni dopo arrivano a Amsterdam, Parigi, Vienna e Londra. Per l'Italia bisogna aspetare il 1939, la prima data documentata per l'avvio di una gazzeta genovese (non certa una gazzeta orenena di 3 anni prima). Il termine "gazeta" indica il prezzo del giornale (in vendita appunto a una gazeta). Le prime gazzete hanno il formato dei libri (15x23), sono manoscrite ed escono ogni 20 giorni a 2 o 4 pagine. Al gazzetere non è concessa alcuna libertt polieca, ma può "romanzare", purché non nuoccia al principe; ci sono poi i "dazi" degli inquisitori. Il meseere è pieno di rischi: nel 719 Clemente XI manda a morte l'abate Volpini ritenendosi calunniato, e numerose bolle e bandi vengono scrit contro i gazzeteri, spesso accomunae a "biscazzieri e meretrici". Tra la ne del 600 e l'inizio del700 arrivano quei progressi che aumentano la difusione dei giornali, preoccupando gli uomini di potere, che tentano di complicare la vita dei giornali (tasse), mentre quelli leterari e specializzae crescono: seguirt un periodo in cui il dibatto polieco passert atraverso quello culturale. Il primo esempio di periodico direto ai cee cole risale a Luigi XIV, che si avvaleva delle accademie come pune di forza, e s'inetola "Journal de scavants" (1665). Il corrispetvo italiano "Giornale dei leterae" risale al 1668. Venezia è la capitale dell'arte e della stampa, anche perché dopo il Concilio di Trento il suo mercato è rimasto aperto agli appore stranieri: il batstrada è il "Giornale dei leterae d'Italia", 1710, in voga per 30 anni, il cui contenuto abbraccia mole rami del sapere (storia, scienza, dirito, teologia). Un'altra esperienza di rilievo è "Novelle Leterarie" del 40. Quese periodici, rispeto alle gazzete, hanno la carateriseca di essere fruto del lavoro sinergico di espere che commentano i libri ed "estensori" che scrivono gli arecoli. Il primato di Venezia si consolida dopo mett secolo, quando Goldoni furoreggia fra i cee cole, e soto l'influenza dell'Illuminismo, della massoneria, e il giornalismo morale che viene da Londra, dove alcuni giornali si rivolgono a un pubblico più ampio di quello dei cole, coinvolgendolo in dibate culturali e usando dialoghi inventae dal giornalista. Il primo a prendere questo modello (dello "Spectator") è Gaspare Gozzi con la sua "Gazzeta Veneta" del 60, che dura due anni, e alla sua chiusura eene il campo la "Frusta leteraria" di Baret, che atraverso il personaggio di "Aristarco Scannabue" si becca l'ostracismo (deve andare ad Ancona per pubblicare gli ulemi numeri). Se il modello dello "Spectator" viene ripreso, i contenue sono un po' diversi: questo si occupa di temi tecnico-sciene ci ed economici. Il miglior prodoto dell'Illuminismo italiano resta il "Cafè" di Verri, Pietro e Alessandro Beccaria, che riprende la lezione illuminiseca dell'"enciclopedie" di Diderot e D'Alembert. Verso la ne dell'Ancient Regime la Penisola vede una grande difusione di periodici (ben 81, che però durano poco per la loro scarsa difusione) e il meseere dello stampatore è parecolarmente reddiezio, mentre i giornalise non guadagnano un cazzo. L'ascesa dei giornali è dovuta anche all'imitazione del modello di altri paesi, le riviste specializzate. La libertt di stampa? Dipende dai vari stae della Penisola: relaeva a Venezia, in Toscana e Lombardia, mentre a Roma e a Napoli vigono regimi assolueseci. Se in una prima fase sono i detentori del potere a far dispensare alle gazzete info mapolate, verso la ne dell'ancient regime saranno le noezie a promuovere cambiamene nel modo di fare informazione, rivelando veritt pericolose per i "eranni". Capitolo 2: nasce il giornalismo politco La Rivoluzione francese e la Cosetuzione nordamericana ebbero grandi efet sul giornalismo, anche italiano. L'arecolo XI della Dichiarazione dei dirit dell'uomo e il Primo emendamento riconoscevano la libertt di pensiero ed opinione come uno dei dirit più importane dell'uomo. Queste idee si iniziano a difondere in Italia, anche fra i cee bassi, e si presta parecolare atenzione ai fat di Francia. Ateggiamene poliecamente avanzae si trovano nella "Gazzeta Universale" di Firenze, e nel periodico veneziano "Noezie del mondo"; persino nello Stato della Chiesa si trova una certa apertura ("Noezie polieche" di Roma, e la "Gazzeta di Bologna"). Ma la fase di tolleranza dura poco: allo scoppio del Terrore in Francia e con la coalizione austro-prussiana, i governatori italiani rimetono il bavaglio alle gazzete,...


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