Breve riassunto Le donne nella storia PDF

Title Breve riassunto Le donne nella storia
Course Scienze della Formazione Primaria
Institution Università degli Studi di Padova
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Le donne nella storia protagoniste dell'emancipazione femminile...


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La condizione femminile in Italia NEL CORSO DELLA STORIA. Lo scopo è quello di di delineare delle tappe significative dei suddetti movimenti femministi che, sin dal Medioevo, hanno scritto denunciando lo stato di subordinazione della donna e rivendicando il diritto, per se medesime, di godere delle stesse opportunità degli uomini (in termini di acceso all‘istruzione, indipendenza economica, acceso al mondo del lavoro, cittadinanza politica)Nel corso dei secoli abbiamo assistito a stereotipi di genere predominanti caratterizzati dalla concezione patriarcale della società nella quale la figura maschile è in una posizione di maggior potere e legittimità rispetto a quella femminile. In funzione di questa concezione patriarcale dei due generi i ruoli e le funzioni sociali dell‘uomo e della donna sono stati disegualmente suddivisi destinando alla donna l‘ambito del privato di cura della sfera domestica e familiare e riservando all‘uomo la dimensione pubblica della politica, della cultura, del lavoro e delle relazioni sociali. La vasta mole di una letteratura misogina nella tradizione occidentale è tanto rappresentativa del carattere patriarcale e sessista di tale cultura a partire dall'0antica Grecia.Partendo dalla condizione della donna di fine 800. Prima ondata di femminismo e seconda ondata di femminismo La prima ondata del femminismo è all’insegna dell’emancipazione; in questa fase le rivendicazioni e le battaglie delle donne mirano a conquistare parità di diritti ovvero l’uguaglianza con gli uomini (“femminismo dell’uguaglianza”). La battaglia per l’eguaglianza nei diritti (di voto, di accedere a tutte le professioni e alle cariche pubbliche, di gestire liberamente la propria vita e i propri beni, di pari trattamento nella famiglia e nel lavoro) si concentra inizialmente sulla lotta per il suffragio, ovvero per il diritto di voto, da cui il termine suffragette per definire le militanti di questi movimenti, attivi un po’ ovunque, ma soprattutto negli Stati Uniti, nei paesi scandinavi, in Gran Bretagna. Una scossa potente arriva con la 1 guerra mondiale, che infrange alcune rigide barriere fra i sessi. Nella seconda ondata, dopo quella del primo Novecento, i movimenti femministi mirano alla “liberazione” della donna, ad affermare un’identità femminile non subordinata né assimilata a quella maschile, al riconoscimento e alla valorizzazione delle differenze di cui uomini e donne sono portatori (“femminismo della differenza”). Ma è solo con la seconda ondata di femminismo degli anni 70 del 900 che le donne compaiono sulla scena pubblica rivendicando soggettività politica autonoma e ottengono importanti conquiste giuridiche e legislative. Ciò che caratterizza questa seconda ondata del femminismo, e al contempo lo differenzia dal primo, è che l‘attenzione non viene più posta sulla richiesta di uguaglianza rispetto al mondo maschile, come è avvenuto per le prime rivendicazioni femministe, ma, il centro del dibattito e della riflessione femminista si sposta sulle differenze tra donne e uomini e sulla diversità del pensiero 1

femminile rispetto al maschile. Sono le donne, ora, che ricercano una valorizzazione del femminile, rivendicando il loro stesso essere donne, il loro essere diverse. Tutti gli aspetti della vita (affettività, ruoli familiari, sistemazione nel lavoro, rappresentazioni culturali e sociali, ecc.) vengono rimessi in discussione, e i modelli dominanti di femminilità rigettati. Elizabeth Cady Stanton1815–New York,1902) è stata un'attivista statunitense, abolizionista e figura guida dei primi movimenti per l'emancipazione femminile. La sua “Dichiarazione dei sentimenti “ispirata alla Dichiarazione di Indipendenza americana, fu presentata alla Convenzione di Seneca Falls del 1848, la prima negli Stati Uniti organizzata da donne, tenutasi nell'omonimo villaggio nei pressi di New York. Quel documento è ritenuto come l'atto fondativo del primo movimento suffragista e di emancipazione femminile degli Stati Uniti. Emmeline Pankhurst, (nata 1858–1928), è stata un' ATTIVISTA e politica britannica che guidò il movimento delle suffraggette femministe del Regno Unito, aiutando le donne ad ottenere il diritto di voto.Nel 1999 la rivista statunitense TIME proclamò Pankhurst come una delle "persone più importanti del XX secolo" ITALIA. Non appena fu raggiunta l'unificazione, nel Parlamento italiano venne precisato la preclusione del diritto di voto alle donne. l'ebbero le teorie dell'abate Antonio Rosmini ( Rovereto 1797-1855. filosofo, teologo, presbitero) che fa appello alla natura per ribadire la soggezione della donna all'uomo. "Compete al marito" egli scriveva "secondo la convenienza della natura, esser capo e signore. Alla fine dell’Ottocento, il secolo della scuola, l’istruzione elementare obbligatoria è diffusa nella maggior parte dei paesi. In Italia, la legge Casati del 1859 prevede l’obbligo scolastico di un biennio elementare anche per le bambine, pur rimanendo per lungo tempo inapplicata sia per i maschi sia soprattutto per le femmine. I percorsi formativi superiori restano, però, differenziati in maschili e femminili. L’istruzione per professioni qualificate e incarichi pubblici viene insomma riservata ai maschi. E' il caso di Lidia Poet Laureatasi nel 1881 in giurisprudenza diventa il 9 agosto 1883 la prima donna iscritta all'Ordine degli Avvocati, ma l'iscrizione è revocata per ordine della magistratura. Le donne che contribuiscono al movimento di emancipazione femminile, pioniere e innovatrici sono Anna Maria Mozzoni e Anna Kuliscioff fondatrice del Partito Socialista Italiano) . Le prime lotte sindacali numerosi scioperi per difendere il salario e per ridurre la giornata lavorativa a dieci ore e la stampa femminile.

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Una scossa potente arriva con la Prima guerra mondiale, che infrange (per necessità) alcune rigide barriere fra i sessi. Immobilizza infatti per quattro anni la popolazione attiva maschile, crea mancanza di manodopera in settori fondamentali dell’industria (innanzitutto quella degli armamenti), obbliga a utilizzare manodopera femminile anche per compiti importanti. Infatti mentre gli uomini venivano richiamati alle armi, esse dovettero sostituirli nell'industria e nell'agricoltura. Il fascismo e le donne. Qual' era l'atteggiamento del fascismo verso la donna? Più che dalle parole, cerchiamo di ricavarlo dai fatti. Nel 1927 i salari femminili vennero ridotti alla metà di quelli corrispondenti maschili, che avevano già subito una forte riduzione. Altro che salario eguale per lavoro eguale, come diceva il vecchio slogan femminista! Il lavoro della donna valeva esattamente la metà di quello del suo collega, ed era già molto se non le veniva tolto del tutto. Infatti secondo l'ideologia fascista la sua "missione" era una sola, come ricordò più volte Mussolini nei suoi discorsi: quella di "far figli, molti figli, per dare soldati alla patria". Lo slogan "la maternità sta alla donna come la guerra sta all'uomo" Maria MONTESSORI, Mussolini ebbe una certa considerazione. Maria Montessori (Chiaravalle, 1870 – 1952 ) è stata un'educatrice, pedagogista, filosofa,medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana, mondo. Dopo l'8 settembre del '43 si costituirono le prime formazioni partigiane, sorsero i Gruppi di difesa della donna per l'assistenza ai combattenti della libertà, con il compito di organizzare manifestazioni e scioperi nelle fabbriche, e atti di sabotaggio alla produzione bellica. LA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE La fine dellA SECONDA GUERRA MONDIALE in Italia, il 25 aprile 1945, segna un momento di svolta nella condizione femminile in Italia. 30 gennaio del 1945, la riunione del Consiglio dei Ministri conferisce il diritto di voto, politico e amministrativo alle donne che hanno compiuto i 21 anni. Alcide De Gasperi (1881-1954) Presidente del consiglio dei ministri Democrazia cristiana Palmiro Togliatti (1893-1964) Vicepresidente del Consiglio Partito comunista ELEZIONI DEL 2 GIUGNO 1946: MONARCHIA O REPUBBLICA

Nel 1948 Lina Merlin è la prima donna ad entrare nel Senato. 3

NEL 1959 NASCE IL CORPO DI POLIZIA FEMMINILE legge 1083 del 7 dicembre (protezione della donna e la tutela dei minori) NEL 1981 VIENE INTEGRATO NELLA POLIZIA DI STATO (NON ERA INSERITO IN UN ORDINAMENTO MILITARE ALLORA VIGENTE PER LA POLIZIA) 1963: VIENE CONCESSO ALLA DONNA IL DIRITTO DI AVERE ACCESSO ALLE PROFESSIONI DEGLI UFFICI PUBBLICI COMPRESA LA MAGISTRATURA 1970: CON LA LEGGE 898 IL DIVORZIO DIVENTA LEGALE (DECISIONE CONFERMATA DA UN REFERENDUM CHE CON IL 59% DI VOTI MANTIENE IN VITA LA LEGGE) Nel 1971 viene introdotto il divieto di licenziamento per le donne in stato di gravidanza. Nel 1975 viene approvato il nuovo Diritto di famiglia, che per la prima volta garantisce la parità legale fra i coniugi e la possibilità della comunione dei beni. 1976: TINA ANSELMI DIVENTA LA PRIMA DONNA MINISTRO 1979-1992: NILDE IOTTI COPRE LA CARICA DI PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI 1982: CAMILLA RAVERA E‘ LA PRIMA DONNA SENATRICE A VITA DAL PRESIDENTE SANDRO PERTINI Con la legge 9 dicembre 1977 si prevede la parità di trattamento fra uomo e donna sul posto di lavoro. Nel 1978, l'aborto è legalizzato in Italia confermato con referendum 1981 Nel 1981 viene abolito il delitto d'onore e il matrimonio riparatore Con la legge n.66 del 15 febbraio 1996 viene introdotto il reato che tutela la violenza sulle donne, diventando un reato contro la persona e non più contro la sola morale. 1999: la legge 380 del 20 ottobre 1999 le donne possono far parte dell'esercito, della Guardia di Finanza; 2000 entrano nell‘arma Carabinieri Dal gennaio 2006 con la legge n.7 la mutilazione dei genitali femminili diventa reato, con pene che vanno dai 4 ai 12 anni. Il 23 aprile del 2009 si ha la legge che tutela le donne vittime di "stalking" da parte degli uomini Nel maggio 2016, con l'approvazione della legge sulle Unioni Civili, senatrice Monica Cirinnà, diritti delle donne conviventi al fuori dell'istituto matrimoniale, ma anche una regolamentazione dei rapporti di convivenza tra due donne. Nel 2018, Maria Elisabetta Alberti Casellati è la prima donna presidente del Senato.

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