Capitolo 3 - Riassunto Pensare come un antropologo PDF

Title Capitolo 3 - Riassunto Pensare come un antropologo
Author Sara Palmieri
Course Antropologia Culturale
Institution Università degli Studi di Foggia
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Summary

Riassunti del libro pensare come un antropologo...


Description

Capitolo 3 Gli antropologi hanno spesso usato i valori per spiegare i tipi o i generi delle culture studiate. Tendiamo a pensare ai valori come a elementi durativi,fissi ed evidenti. Una delle discussioni più importanti sui valori è nata tra gli antropologi che lavorano nell’area del Mediterraneo. Alla fine degli anni 50,questi antropologi iniziarono a pensare con più ampio respiro al fatto che le persone che essi studiavano fossero abitanti dei villaggi degli altopiani greci,barberi algerini o contadini andalusi sembravano organizzare la propria vita attorno ai valori di onore e vergogna. A volte si tratta di onore personale,a volte è l’onore della famiglia;talora,poi è l’onore del gruppo. Le dinamiche e le relazioni sociali presentavano dunque elementi in comune,e molti di questi rapporti paradossali sembravano innescare problematiche di onore e vergogna. Potete,status sociale,sesso:sono queste le ricorrenti preoccupazioni legate all’onore. Quegli europei del sud,quelli arabo proprio non sanno controllare le loro emozioni..non così bene come l’uomo civilizzato. Peristiany, era convinto dell’esistenza di un filo conduttore,poiché ovunque si andasse nella regione,era opinione comune tra i vari partecipanti al seminario che l’assillo dell’onore e della vergogna fosse in cima ai pensieri della gente. Questi valori sosteneva Peristiany,erano elementi costitutivi del modo di pensare mediterraneo. Il libro che risultó dal seminario austriaco “onore e vergogna:il valore della società del mediterraneo. Uno dei capitoli più prestigiosi del libro appartiene a Julian Pitt-Rivers. L’autore,divide in due sezioni principali il suo saggio “onore e stato sociale “. La prima è una stimolante combinazione di considerazioni che offrono un’ampia visione d’insieme della storia del concetto di onore,densa di riferimenti alle opere teatrali di Shakespeare. La seconda è un’analisi più mirata e comprovata della situazione presente nel villaggio andaluso in cui lo studioso aveva condotto il lavoro sul campo. Rivers era di origine aristocratiche.Nelle sue riflessioni sui codici d’onore,uno dei primi parallelismi che egli traccia è tra l’atteggiamento degli aristocratici e quello dei gangster. Per entrambi l’onore è fondamentale, ma questo perché si considerano l’eccezione alla regola. Sia gli aristocratici sia i gangster si considerano al di là della legge:i primi pensano di esserne al di sopra;i secondi di esserne al di fuori. Il potere relativo dello stato è stato spesso considerato un fattore chiave della forza acquisita da una cultura dell’onore. Come rimarcavano molti antropologi l’autorità risiedeva sopratutto nella forza dell’unità famigliare. Manifestazioni di forza e status sociale avvenivano spesso sotto forma di atti spavaldi e a volte di crude affermazioni di potere. Pitt-Rivers intendeva sottolineare il potente legame esistente tra l’onore e il corpo fisico. Coprirsi la testa,sia per gli uomini sia per le donne,e un modo di

proteggere e comunicare l’onorabilità della propria persona e condizione sociale. Ormai siamo avvezzi ad associare il velo con un certo tipo di devozione femminile tra i musulmani;eppure se vi capita date un’occhiata a qualche vecchia fotografia di donne cattoliche in Sicilia o Grecia:hanno il capo coperto da un velo o fazzoletto. Come rovescio della medaglia,Pitt-Rivers ci ricorda che per buona parte della moderna storia europea ,la forma più vergognosa di condanna capitale era la decapitazione.Gli aspetti più importanti del materiale trattato da Rivers, riguardano le dinamiche a volte contraddittorie dell’onore e della vergogna. Rivers lo spiega in alcune osservazioni disseminate riguardanti un particolare soggetto da lui conosciuto,un uomo di nome Manuel. Per dirlo senza mezzi termini,Manuel era basso,grosso,brutto e sposato. Un giorno,racconta Pitt-Rivers,durante una festa,una bella ragazza passò accanto a Manuel senza prestargli attenzione. Manuel gli disse che se non era per l’anello che portava al dito non permetterebbe all ragazza di passare come aveva fatto. In questo modo Manuel salva capra e cavoli può dimostrare di essere nell’animo un uomo virile pieno di energia mascolina,egli è prima di tutto un uomo di famiglia. Basso,grasso,brutto sposato e pure povero.In compenso aveva un vero talento per l’agricoltura.Le culture dell’onore tollerano spesso alti livelli di vanteria. Rivers ci dimostra che i valori che più contano risultano stabili e al tempo stesso flessibili.Jane Schneider,studiosa sostiene che le culture dell’onore tendono a svilupparsi tra i pastori,e non tra tutti i pastori ma solo tra quelli che vivevano in luoghi e tempi in cui risultava assente o debole un’autorità politica centrale. Quelle del pastore è una vita dura.Richiede parecchi spostamenti.L’unità base è il nucleo famigliare.In tempi di abbondanza le famiglie possono ingrandirsi;in tempi di magra possono frammentarsi.A rendere diverso il Mediterraneo,sosteneva Schneider è stata la prevalenza di un certo tipo di comunità agricole su entrambe le sponde del mare,nelle zone aride e montuose.Queste comunità agricole erano organizzate all’incirca come quelle dei pastori:attenzione incentrata sulla famiglia. La violenza non è così comune come si potrebbe pensare,non sempre pecore e cammelli vengono rubati. Questo perché le società di questo genere possiedono codici d’onore e vergogna molto forti,codici in grado di regolare le tensioni e i rischi di scisma.Herzfeld in un saggio sosteneva che la parola onore in inglese ha una varietà di significati.Per sostenere la sua tesi,Herzfeld attinse al suo lavoro sul campo in due comunità della Grecia tra loro molto diverse:Pefki e Glendi.Gli abitanti di Pefki, erano cittadini sobri e rispettosi della legge;quelli di Glendi,al contrario avevano fatto una virtù delle loro azioni illegali.Le ricerche degli anni 80 prestarono attenzione alle caratteristiche di genere delle analisi,si aveva

l’impressione che fosse il sesso maschile a detenere e accumulare onore;tutto ciò che le donne sembravano in grado di fare era portare vergogna a se stesse e alle loro famiglie.Lila Abu-Lughod pubblicò una stupenda monografia,basata sul suo lavoro con i beduini in Egitto,in cui dimostra quanto l’onore fosse un elemento centrale per le donne.L’approccio alla cultura dell’onore si perse alla fine degli anni Ottanta per 3 ragioni principali:per via degli stereotipi problematici che esso genenrava.In secondo luogo a causa di un cambiamento più generale nelle ambizioni e nei programmi di molti antropologi. In Giordania troviamo argomenti di particolare interesse che chiariscono perché dovremmo rimettere in campo l’onore e la vergogna.Sheyock notò la politica domestica.Infatti nel regno hashemita è in essere una forte politica famigliare.Il re risulta pertanto una figura paterna,il padre appare come un re.Ció non si riscontra solo in Giordania. Ho accennato a tre ragioni principali per cui l’idea di una cultura dell’onore è svanita,ma ne ho menzionate soltanto due.La terza che potrebbe essere la più importante è che nessun esempio di questa letteratura ha mai beneficato di una struttura sistematica.Per Rivers e molti altri della sua generazione,i valori avevano un ruolo funzionale nel mantenimento di una cultura.Per Jane Schneider d’altro lato,i valori sono un indice di tutti i valori fattori ecologici,economici e politici che influenzano il corso della vita di un gruppo sociale. Nello stesso periodo in cui avvenivano queste disamine della cultura dell’onore era in corso un tentativo più sistematico di teorizzare i valori. Iniziativa guidata da Louis Dumont.Louis Dumont è noto per un importante libro sul sistema delle caste in India.Secondo l’autore il sistema della caste è sopratutto un sistema di idee e valori. In spagnolo,portoghese,inglese e altre lingue la parola casta significava in origine razza,gruppo escluso,qualcosa di non mescolato. Nella maggior parte delle lingue indiane il termine corrispondente è jati tradotto spesso come tipo o specie.Tutti sanno che non è possibile passare da una casta a un’altra. Le caste sono solitamente legate a un’occupazione o a un’abilità tradizionali. Scopriamo inoltre che le caste inferiori svolgono i lavori meno salubri,come spazzare le strade e spurgare le fogne. Al vertice della gerarchia delle caste vi sono i bramini,ovvero i sacerdoti e i maestri.Srinivas tracció i diversi modi in cui i cittadini erano divenuti la casta dominante di un villaggio dell’India,grazie in gran parte all’istruzione e all’ottenimento di impieghi governativi;questo aveva permesso loro di acquistare molti terreni del posto,sottraendo il vantaggio economico a quanti erano sopra di loro nella gerarchia delle caste,compresi i bramini. Anche ora che le distinzioni di casta hanno peso minore che in passato,esse non mostrano alcun segno di una prossima scomparsa completa.L’interesse di Dumont si rivolgeva alle caste in quanto

insieme di valori.Come struttura la casta c’è e non c’è allo stesso tempo. La gerarchia è uno dei valori di tale sistema così come lo è la purezza. L’interesse di Dumont per la gerarchia si manifesta a due livelli,e ad attirare la sua attenzione era sopratutto il livello più alto anziché il livello più basso.Nella sua trattazione sui valori occidentali,Dumont si impegnò a smontare alcune tesi più trionfie che possiamo trovare circa l’importanza e l’apparente autosufficienza di quello che egli considerava il valore cardine dell’Occidente:l’individualismo.In Occidente osserva Dumont la libertà è un prerequisito essenziale per l’individualità ed è per questo che gli occidentali trovano ingiusto il sistema delle caste.Come sottolinea Dumont in Occidente si ha l’imperativo categorico della libertà,esso significa che dobbiamo essere liberi il che di per sè non è una scelta granché libera.In secondo luogo significa che siamo davvero tutti uguali. Tornando in India e al sistema delle caste Dumont afferma che il suo valore fondamentale é l’olismo. In termini di potere politico i bambini sono sottomessi ai re e devono rimettersi al loro giudizio. Secondo Dumont i bramini saranno sempre considerati superiori in virtù della loro purezza spirituale.Il valore della purezza quindi avvolge i valori della forza politica o del successo economico. I valori famigliari hanno un ruolo di primo piano negli Stati Uniti. Questo tipo di olismo perde spesso terreno rispetto al valore dominante dell’individualismo. Buona parte dell’interesse di Dumont è rivolto alle differenze tra il mondo occidentale e quello non occidentale.Nel caso della serie televisiva di successo Downton Abbey creata dallo scrittore Fellowes, anche considerando che esistono enormi differenze tra lo Yorkshire (dove la serie è ambientata)e l’India,e il sistema organizzativo non si basa sulle caste ma sulle classi sociali. Eppure è un paragone utile,ci sono alcune somiglianze.La serie Downton Abbey segue il declino dell’aristocrazia inglese negli anni intorno alla prima guerra mondiale.La cosa più importante dunque è che gli aristocratici si prendono cura degli altri e sentono il richiamo del dovere nei confronti dell’intero ecosistema,che comprende non solo le persone al loro servizio.Gli Urapmin sono un gruppo di circa 390 individui che abitano nelle estreme regioni occidentali di Papua Nuova Guinea. La maggior parte dei territori di questo paese è remota ancora oggi a causa di alte catene montuose e fitte foreste.Un esiguo gruppetto di uomini Urapmin aveva ricevuto un’istruzione nella scuola missionaria regionale e al ritorno a casa la loro opera di evangelizzazione indusse la comunità a una conversione di massa.Quasi tutti gli indigeni divennero cristiani. Robbins intendeva studiare le tradizioni locali della segretezza rituale,trovò dei cristiani devoti.Si trattava di una forma di cristianesimo molto carismatica in cui il peccato e la salvezza incombevano sull’uomo in modo inquietante.Per essere buoni

cittadini,ragionavano gli indigeni,dovevano rinunciare ai loro modi Pagani.Come hanno sostenuto molti illustri antropologi della Melanesia il valore tradizionalmente dominante non è nè l’individualismo,nè l’olismo bensì il relazionismo .Come ogni valore anche il relazionismo conosce momenti difficili.Per gli Urapmin queste difficoltà sono interpretate come la tensione tra comportamento intenzionale e comportamento lecito.Il cristianesimo aveva lasciato pochissimo spazio al desiderio intenzionale.La situazione degli Urapmin è diventata uno di quei casi di studio discussi da molti altri antropologi,non solo rispetto alla teorizzazione dei valori ma anche ad argomenti più specifici come cristianesimo,cambiamento culturale e moralità.I valori non sono solo centrali per l’organizzazione della vita,ma anche per il modo in cui ne valutiamo la qualità.Essi svolgono un ruolo funzionale;Come dimostra il caso degli Urapmin a volte gli esseri umani sostengono certi valori anche quando generano sofferenza morale....


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