Carl Marx, alienazione, capitalismo, capitale PDF

Title Carl Marx, alienazione, capitalismo, capitale
Course educazione civica - Anno 4 classico
Institution Liceo (Italia)
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Lavoro Educazione Civica

Demoro Giorgia

Grazie al lavoro svolto, ho potuto studiare una nuova branca del sapere che è la tecnica. Per poterla capire bisogna partire dalla cultura greca dove ciascun uomo è visto come un essere manchevole e disarmonico nei confronti della natura. A differenza dell’animale che è caratterizzato da istinti, l’uomo ha bisogno dell’educazione datagli dagli studi sulla politica, dalle istituzioni poiché privo d’istinto. L’uomo quindi, non è nato con la tecnica ma attraverso e durante il processo di evoluzione di sé l’ha sviluppata ed è proprio lì ch’egli è nato realmente. E’ proprio questa una delle teorie raccontate da filosofi come Platone il quale ci dice che Zeus incaricò Epimeteo (fratello di Prometeo) di dare a tutti gli esseri viventi le loro qualità e, quando giunse all’uomo non aveva più nulla da dargli, quindi Zeus provando pena nei suoi confronti incaricò Prometeo che è “colui che pensa in anticipo”, di dare loro la sua virtù. Da quel momento gli uomini sono dotati di previsione, difatti, Hobbes sostiene che l’uomo sia Famelicum famae futurae cioè affamato di fame futura a differenza dell’animale che non prevede di avere fame. Al fine di soddisfare i propri bisogni, tutto ciò rende l’uomo tecnico. Eschilo, filosofo del V° sec. a.C. racconta una tragedia intitolata “Prometeo incatenato” nella quale si narra che Prometeo aveva dato il fuoco, le tecniche, la capacità di calcolare agli uomini rendendoli padroni delle loro menti. Gli dei però, presi d’invidia lo incatenarono al Caucaso mentre un’aquila gli rodeva il fegato il quale, si riformava ogni notte per donare l’eternità del supplizio. Da qui sorge una sorta di affermazione nelle menti di chi è a conoscenza che il nostro fegato si riforma ogni 3/4 settimane: “Allora i miti non sono soltanto favole.” Per capire quindi, se la tecnica è più forte della natura dobbiamo tralasciare il nostro essere cristiani e diventare per un attimo greci. La tecnica è l’essenza dell’uomo, ovvero tutto ciò che gli ha consentito di sopravvivere, mentre la natura è buona e viene consegnata all’uomo per il suo dominio. Quindi la cristianità è tecnica e vivono l’una in funzione dell’altra. Quanto a tecnica e scienza queste riducono le conseguenze del peccato originale, dunque scienza e religione hanno lo stesso impianto concettuale nelle quali il tempo è diviso in tre sezioni per le quali rispettivamente: il passato è ignoranza, male e peccato originale; il presente è ricerca, redenzione e infine il futuro è progresso e salvezza. Possiamo quindi dire che la scienza funge come una sorta di cristianesimo laicizzato. Così come Prometeo fu incatenato dal mondo greco, oggigiorno è come se noi uomini avessimo perso la previsione, per questo la tecnica è più debole della necessità che vincola la natura delle sue leggi. Di conseguenza la natura è più forte della tecnica, essendo quest’ultima elementare. Nel 1600 il mondo iniziò a cambiare notevolmente dal punto di vista scientifico grazie al Metodo Scientifico di Galileo, Cartesio e Bacone. Tuttavia, possiamo dire che la scienza ha reso l’uomo dominator et possessor mundi. La tecnica è l’essenza della scienza che guarda il mondo al fine di trasformarlo e non di contemplarlo, perciò qualifica già lo sguardo scientifico, di conseguenza si parla di tecno-scienza. Oggigiorno, noi tutti ci rifacciamo continuamente a quello che è il concetto di eterogenesi dei fini, così come dice Marx: “Siamo abituati a considerare il denaro un mezzo che ha come scopo la soddisfazione dei bisogni e la produzione

dei beni, ma se questo aumenta quantitativamente fino a diventare la condizione universale per soddisfare qualunque bisogno e per produrre qualsiasi bene, il denaro non diventa un mezzo ma un fine. Diciamo quindi che il denaro è generatore simbolico di tutti i valori e subordina qualsiasi cosa, persino gli uomini stessi. Lo stesso si verifica con la tecnica che all’aumentare dal punto di vista quantitativo non diviene un mezzo bensì il fine che tutti vogliono ma, gli scopi da raggiungere, senza di essa, restano solo sogni. Ecco, una grande riflessione filosofica su quello che rappresenta realmente la tecnica ma al contempo aldilà del comprendere la tecnica stessa capiamo quanto sia importante e grande la filosofia nelle nostre vite, poiché essa è quel ramo del sapere legato alla riflessione in ogni ambito. Proprio per questo al giorno d’oggi le istituzioni la stanno eliminando lentamente dai programmi scolastici, perché la gente che non pensa è comodissima per il potere che ci maneggia in qualsiasi modo esso voglia, perciò è bene che al fine di raggiungere i propri scopi, il popolo non pensi proprio....


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