Cartoon educativi e immaginario infantile PDF

Title Cartoon educativi e immaginario infantile
Author Alice De Cesari
Course Pedagogia sociale
Institution Università degli Studi di Firenze
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riassunto del libro...


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CAPITOLO 1  NELL’AVVENTURA DEI LINGUAGGI DELLA LETTERATURA INFANTILE: DAL SETTECENTO A OGGI

La letteratura infantile nasce nel 1744 col “pocket book” di Newbery pubblicato in Inghilterra. Ci sono le fiabe narrate a voce viva nell’ambiente domestico; le “fate meravigliose”, fine 600 fiaba scritta. Il “racconto morale” aveva fini pedagogicoeducativi e si creavano esempi vivi di qualità morali orientati alla compassione: sono testi tratti dalle tradizioni orali e da culture diverse, pongono al centro figure storiche o di invenzione. Il racconto morale si impone come medium formativo per l’infanzia. Nel secondo 800 l’immagine entrerà nella letteratura per l’infanzia  nasce una testualità per l’infanzia + articolata e complessa. 800 vede una crescita innovativa del testo per l’infanzia, tra articolazione tematica e attivazione tra scrittura e immagini di una testualità complessa. Le immagini sono una parte di storia che sollecita una lettura integrata capace di rendere + fine la lettura del testo. Il XIX sec rende ricchi i linguaggi usati nei testi per l’infanzia  si afferma una rivoluzione testuale che farà scuola e che il XX sec erediterà. La “paraletteratura” infantile unisce i linguaggi e nel corso del XX sec ha avuto una crescita esponenziale per lo sviluppo delle forme comunicative e tecniche della stampa, per lo sviluppo di nuove tecnologie comunicative, per l’avvento di società democratiche e totalitarie. Italia, nei primi del 900, con il fascismo questa tipologia si fece centrale: nasce “il Giornale dei Balilla”, “Il Vittorioso”. Nel secondo dopoguerra continua la stampa per i ragazzi: nasce “Il Pioniere”, “Il Topolino”. La critica letteraria prende coscienza di un cambiamento e si impegna a decifrare forma e contenuto di questi tesi di massa; si aprono polemiche educative come quella sui fumetti, poi con la tv entrano in gioco i cartoon. I videogiochi offrono opzioni diverse di narrazione interattiva e tecniche di animazione sempre + fini; spesso al centro c’è la violenza, la lotta, guerra, distruzione del nemico. Il cartoon nasce agli inizi del 900 ed ebbe subito uno sviluppo straordinario che lo affermo come nuova forma di comunicazione per l’infanzia. Dalla sua diffusione sempre + ricca si è imposta la Media Education come analisi e riflessione sui media. Saranno poi cinema, tv, home video e web a sviluppare la diffusione dei cartoon con un movimento in crescita per tutto il secolo. Oggi il cartoon domina nella vita dell’infanzia e ne governa l’immaginario. Oggi il mercato di libri, video, giornali rivela una ricchezza che attiva i ragazzi in continue innovazioni, spesso però fiabe, romanzi,

filastrocche restano negli scaffali  si ha bisogno di maturare una coscienza pedagogica che investa tutte le forme e i mezzo di comunicazione per l’infanzia. CAPITOLO 2  CARTOON PER LA PRIMA INFANZIA E EDUCAZIONE TRA RISCHI E OPPORTUNITA’: ESPLICITI E IMPLICITI PEDAGOGICI

“Mythologies” di Barthes da un messaggio molto imp il quale consiste nell’invitare ogni critico a farsi prima di tutto fan dell’oggetto del suo studio. È una raccomandazione che ne prenderà atto il padre della media education: Len Masterman: lui sostiene che non si possa comprendere un oggetto di studio se non si assume anche il punto di vista dell’ammiratore, andando a comprendere gli impliciti e i nascosti. Lui aggiunge anche che tra gli oggetti di studio della scuola dovrebbero esserci non solo prodotti con alto valore estetico ma ogni testo veicolato dal medium televisivo. Negli ultimi decenni la pedagogia ha iniziato a confrontarsi in modo critico con i testi per l’infanzia e verso quei cartoon capaci di entrare in modo capillare nella vita dell’infanzia. In Italia l’attenzione ai contenuti per i bambini di < 6 anni è sempre + crescente così come anche la produzione di contenuti educativi. I cartoon per l’infanzia rappresentano una sfida per molti editori che intendono estendere i loro contenuti dal cartaceo; essi costituiscono testi che ospitano numerosi stereotipi, che hanno finalità commerciali e che obbediscono a logiche legate al marketing. Dal 2000 al 2010 hanno avuto molto successo “Peppa Pig”, “Masha e Orso” e i “PJ Masks”. La pedagogia e chiamata a non demonizzare ma a conoscere per poi sottoporre i cartoon al suo sguardo critico e alla sua analisi. Per Rodari è significato l’approccio che suggerisce di liberarsi di pregiudizi personali, cercando di valutare cosa sia per un bambino l’esperienza del cartoon  ci si deve chiedere il perché del loro successo. La pedagogia, seguendo i suggerimenti di Rodari, dovrebbe inserire forme di paraletteratura per l’infanzia all’interno dello studio per offrire così chiavi interpretative e per promuovere la creazione di testi che sfruttino il potenziale dei linguaggi multimediali. Il primo fan dovrebbe essere il genitore, il quale è chiamato a non lasciare il bambino da solo davanti allo schermo; ha il compito di capire quale siano i contenuti e le forme del cartoon, facendo in modo che la tv sia il pretesto per poi giocare. Cartoon = uno dei testi + utili x svolgere attività di Media Education, finalizzate a svolgere un’analisi semiologica dei linguaggi, a produrre riflessioni sociologicocritiche. Svolta  diffusione di canali tematici per l’infanzia = apertura di canali tematici pensati per bambini.

John Ellis divide la storia della tv in 3 tappe: 1. Età della scarsità  il regime di monopolio favoriva la realizzazione di contenuti con un esplicito intento pedagogico. Umberto Eco parla di “paleotelevisione” e gli riconosce un ruolo di divulgazione culturale. Ci sono contenuti per bambini e ragazzi divisi per le varie età e per le diverse esigenze 2. Età della disponibilità  diffusione della tv privata commerciale. Umberto Eco parla di “Neo-televisione”: questa nuova epoca è caratterizzata dalla diffusione dei canali commerciali, i quali finanziavano i loro programmi con pubblicità e che ponevano l’obiettivo primario per avere > ascolti. Si passa a “programmi contenitori” che ospitano produzioni provenienti dal mercato internazionale. La Children’s television diviene un elemento strategico e viene considerato in grado di spostare e di consolidare ampi flussi di pubblico 3. Età dell’abbondanza  anni 90 con la diffusione di nuove tecnologie le quali sono capaci di aumentare gli spazi disponibili per verificare l’offerta. C’è stato il consolidamento dei canali gratuiti sul digitale terrestre. Ci potrebbe essere una quarta fase: età della “sovrabbondanza” caratterizzata dai contenuti on demand, cioè senza che l’utente debba seguire il flusso televisivo ma può ricercare i contenuti che preferisce. La moltiplicazione di offerta può essere letta con ottimismo; questa abbondanza corre il rischio di invadere la vita dell’infanzia, togliendo spazio ad altre attività. La diffusione di canali tematici per l’infanzia presenta anche dei rischi: uno tra questi è rappresentato dal fatto che l’adulto potrebbe pensare che questi contenuti possono essere usati in autonomia. Si tende a lasciare il bambino da solo. Mentre nella lettura di un libro i tempi sono soggettivi, nel caso dello schermo i ritmi non possono essere stabiliti dal genitore. Quindi è auspicabile una presenza adulta che possa portare il bambino ad interiorizzare le regole. CAPITOLO 3 LO SCHERMO A COLORI: POLICROMIE DI SIGNIFICATO. QUANDO IL CARTONE ANIMATO DIVENTA INTENIONALMENTE EDUCATIVO

Dalla fine 900 e inizi 2000 compare sulla scena televisiva un panorama cartono grafico molto cambiato. L’impatto con il nuovo fu di grande intensità, provocando, una forma istintiva di rigetto. È stato adottato uno sguardo indagatore e il risultato è stato quello di intravedere in questo “nuovo” delle grandi potenzialità educative e didattiche, tali da raggruppare in un genere chiamato cartoni animati didatticoeducativi: aveva una chiara intenzionalità didattico-educativa, nei cartoni si parlava

in inglese, si suonavano strumenti, si cantava, si ascoltava, si discuteva dei vari metodi diversi. La diversità non aveva + bisogno di essere concettualizzata poiché era già inclusa in una nuova immagine di mondo all’interno delle storie. Karl Popper nel suo saggio “Cattiva maestra televisione” sottolinea gli effetti che danneggiano se si usa in modo indiscriminato la tv. La tv dedicata ai bambini ha subito una profonda trasformazione; l’educazione che passa attraverso la tv si presenta come una forma di educazione condizionata dal tempo, dalla storia, dalla società. La tv appare come rappresentazione dei diversi modelli culturali dominanti e come fenomeno sociale e culturale complesso. In ogni cultura i mass media suggeriscono un’immagine del mondo, dell’uomo e della realtà che diventano veri e propri modelli impliciti etici e antropologici. Nelle diverse società il cartone animato ha descritto e dato al pubblico precisi modelli valoriali e culturali di riferimento  quindi l’attenzione si deve spostare sui contenuti che la tv trasmette e sulle modalità di trasmissione utilizzate. Secondo alcuni esperti la tv viene vista come uno strumento la cui valutazione deve riguardare sia i contenuti proposti sua le caratteristiche del medium televisivo. Ci sono due forme di attenzione: 1. Attenzione reattiva  lo spettatore è attratto dalle caratteristiche formali della tv 2. Attenzione attiva  è condizionata dai contenuto proposti, dagli schemi cognitivi e dalle conoscenze già acquisite Gli studi di Lemish dimostrano che l’attenzione dei bambini si intensifica in presenza di una programmazione che corrisponda alle loro possibilità cognitive e alla loro struttura emotiva: essi mostrano una spiccata propensione per i programmi dove c’è musica, ritmo, colori, personaggi armoniosi, voci infantili. L’attenzione aumenta davanti a contenuti nuovi, attraenti che implicano quindi uno sforzo > di apprendimento. Patricia M. Greenfield fa una distinzione tra processi cognitivi:  Processi paralleli  si acquisiscono simultaneamente più informazioni slegate fra loro  Processi seriali  si acquisiscono solo singoli elementi per volta

Un buon programma educativo per bambini dovrebbe possedere determinate caratteristiche come trame narrative semplici, suddivisione in unità tematiche, contenuti di facile memorizzazione  quindi ci deve essere una concordanza fra contenuti e spettatori. Apprendere contenuti educativi attraverso la tv è possibile proprio per la facilità con cui alcuni apprendimenti vengono forniti in modo ludico divertente. Per rafforzare gli apprendimenti attraverso la tv dei gruppi di esperti hanno cercato di individuare quegli elementi che contraddistinguono un cartono didattico-educativo da un cartone animato con funzione di intrattenere  è stata data molta importanza ai contenuti, immagini, colori, animazione, effetti sonori, utilizzo della ripetizione e dell’interattività. La ripetizione consentiva di fissare i contenuti offerti consolidandone l’apprendimento ; l’interattività implica un costante e alto livello di attenzione da parte dei bambini. La categoria dei cartoni animati didattico-educativi è studiata per accompagnare i bambini nell’acquisizione di contenuti e conoscenze con gradualità, favorendo il loro sviluppo. Molta attenzione è data alle trame e agli intrecci narrativi trasformando il cartone animato a puntate in cartone animato a episodi. Il 1° aspetto che va rilevato dei cartoni didattico-educativi è la NEUTRALITA’ DI GENERE = in essi non c’è la differenza tra M e F, i personaggi si presentano con le stesse caratteristiche e funzioni. È un elemento imp in quanto si cerca di superare la dicotomia fra M e F utili alla riproposizione sociale degli stereotipi di genere che sono ancora presenti. Es  Teletubbies: -genere sessuale non è definito -i personaggi indossano grossi costumi colorati -allo stomaco hanno uno schermo che conduce i bambini dentro il mondo reale -il linguaggio è semplice -tutti i personaggi sperimentano, nei vari episodi, momenti ludici associati a momenti di apprendimento e di conoscenza Nei cartoni animati didattico-educativi c’è un forte richiamo all’educazione etica, affettiva ed emotiva attraverso la riproposizione della vita quotidiana dei bambini. i cartoni di vita quotidiana consentono l’immedesimazione dei vissuti affettivi ed emotivi favorendo la comprensione e l’elaborazione delle dinamiche familiari e relazionali. Serena Dinelli afferma che i cartoni animati sarebbero in grado di generare emozioni, sentimenti e affetti significativi nei bambini consentendo la loro elaborazione alla regolazione dell’umore  i cartoni animati avrebbero il merito di

rimettere i bambini in contatto con le loro emozioni e le loro emozioni e le loro esperienze vissute. I cartoni di nuova generazione consentono ai bambini di esplorare i territori dell’emozione e del sentimento. La caratteristica risiede nella loro semplicità nel trattare gli argomenti e le situazioni tipo riscontrabili nella vita quotidiana. Ha il compito di favorire la nascita di un sentimento morale autonomo; educa alla comprensione e all’espressione di emozioni e sentimenti, alla riflessività e all’introspezione. Educazione interculturale: è trasmetto in modo implicito nei cartoon e rappresenta un grande mezzo di comunicazione di massa attraverso cui veicolare una diversa immagine del mondo. Educazione logica e scientifica: “Il treno dei dinosauri”si insegnano le fasi della ricerca. Gli episodi includono brevi segmenti in live-action e il cartone si muove intorno ad una dimensione investigativa. Ogni episodio parte dalla definizione di un problema e la successiva generazione di ipotesi. Ogni episodio è incentrato su un argomento specifico proposto in termini scientifici i quali vengono spiegati e accompagnati dalla ripetizione della pronuncia Educazione musicale e artistica: data per contribuire a creare nei bambini l’apprezzamento della musica classica e dell’arte in generale. “Little Einstein”: i protagonisti compiono avventure e gare all’insegna della musica classica. Gli episodi offrono momenti unici di educazione musicale in cui i bambini possono ascoltare e apprendere in maniera ludica e divertente. Educazione linguistica: “Dora l’esploratrice”: il linguaggio è + ricco e variegato, c’è l’intenzione di stimolare l’apprendimento dei bambini con una vasta terminologia per arricchire il patrimonio linguistico. I dialoghi sono accurati e corretti, i nuovi termini vengono spiegati e ripetuti. Educazione matematica e logica: i bambini, sin dai primi giorni di vita, hanno il concetto di numerosità, cioè la capacità di operare delle distinzioni fra insiemi con diverse numerosità. Gelman e Gallistel parlano di corrispondenza biunivoca (= ad ogni elemento deve corrispondere una parole-numero), ordine stabile (= le parolenumero devono essere ordiate), cardinalità (= ultima parola-numero rappresenta la numerosità).

Karen C. Fuson individua 3 contesti d’uso delle parole-numero: contesto sequenza, in cui l’enunciazione dei numeri è fatta senza riferimenti a oggetti; contesto conta, dove le parole-numero sono in corrispondenza biunivoca con gli oggetti; contesto cardinale dove la parola-numero indica la totalità degli elementi di un insieme. Queste competenze logico-matematiche vengono sviluppate attraverso ripetuti esercizi e per imitazione. Il cartone animato può contribuire allo sviluppo e al miglioramento delle competenze numeriche nei bambini per mezzo di cartoni animati specifici come “La casa di Topolino” Educazione ambientale ed ecologica: “Barbapapà” Educazione alla sanità: “Dottoressa Peluche” Educazione alimentare: i protagonisti sono alle prese con diverse ricette e piatti gustosi da creare in ogni episodio. “Telmo e Tula”, “Cuoca Cuocarina”. CAPITOLO 4  PEPPA PIG E MASHA E ORSO: MODELLI EDUCATIVI A CONFRONTO I cartoon sono educativi; anche un pessimo cartone animato propone un modello educativo nel quale i piccoli spettatori possono rispecchiarsi. Peppa Pig e Masha e Orso rappresentano le due tipologie (quella confermativa e quella divergente) rispetto al modello educativo in uso. Il linguaggio tra i due cartoni è differente. Peppa Pig è una serie animata britannica di Devies; Masha e orso è una serie animata russa di Kuzovkov. Peppa Pig  -dispotica, egocentrica, auto centrata -non perde occasione per assumere atteggiamenti di prevaricazione sugli altri -è disinteressata delle esigenze altrui e a ciò che gli sta intorno -questa cartone non propone un ideale di infanzia ma racconta quello che tutti conosciamo: una società con clichè, stereotipi, pregiudizi. Non si mette mai in discussione il modello educativo di riferimento -Peppa = una specie di “costruzione” della contemporaneità, plasmata dagli adulti che la privano di essere se stessa -i genitori = genitori della media borghesia occidentale contemporanea

-Mamma Pig = elemento forte, energica, attiva, ha tutto sotto controllo, sceglie sempre lei tutto. -Papà Pig = impacciato, pasticcione, inconcludente -i genitori sono presenti fin troppo ma paccano dal punto di vista educativo  siamo davanti ad un “analfabetismo emoionale” = impedisce agli adulti di costruire legami profondi, stabili, duraturi on i figli e ai figli ciò impedisce di crescere e cambiare Masha e Orso  -dotata di vitalità, è un tornado, curiosa, non segue le regole e le sue trasgressioni la portano sempre a scoprire qualcosa Impara a relazionarsi con gli altri, si confronta con i propri errori -ironica e autoironica -osserva, ascolta, chiede spiegazioni ma quando agisce reinterpreta a modo suo gli stimoli ricevuti -la sua abilità è quella di guardare il mondo da una prospettiva particolare che le permette di intuire cose che i grandi non possono immaginare -Masha = pare essere “autenticamente bambina” -i genitori non compaiono mai e non sappiamo niente su di loro. Masha vive con i nonni nel bosco -l’adulto educante è l’Orso = creatura ammirata, è forte, era il re della foresta e di tutti gli animali -Orso si limita a essere presente per la bambina. La sua indole pacata lo porta ad amare le comodità è la routine  Masha scombina tutto ciò  Orso però si adegua alla nuova situazione -Orso è educatore silenzioso apparentemente distratto ma ha sempre la situazione sotto controllo -le avventure di Masha non si svolgono nell’ambiente domestico ma nel bosco

-Masha è protetta da Orso, impara a conoscere se stessa e getta le basi per crescere cogliendo l’essenza di una prospettiva educativa divergente, che mira ad esaltare la dimensione infantile -bosco è provocatorio CAPITOLO 5  IL NEMICO, LA COLLABORAZINE E LA “SUPERINFANZIA”: RIFLESSIONI SUI PJ MASKS

-3 personaggi mascherati che sono i protagonisti -di notte diventano 3 supereroi indossando il loro pigiama e risolvono una serie di problemi provocati dai “cattivi” - protagonisti risultano affascinanti agli occhi dei bambini -Gattoboy  è il leader, ha la tuta blu e richiama le caratteristiche di un gatto, poteri: supergattovelocità, udito gatto. Spesso è insicuro e prova imbarazzo quando deve esibirsi davanti agli altri -Geco ha la tuta verde, il corpo ricoperto da squame, ha le ventose sulla mani, poteri: superpresa rettile e supergecomimetismo = diventa invisibile. Spessp è fragile e incapace di valorizzare le sue capacità -Gufetta ha la tuta rossa, ha le ali, poteri: volare, vento da supergufetta e vista gufetta = consente di vedere al buio. Spesso perde lucidità lasciando prevalere la componente emotiva -i cattivi compaiono solo la notte e vengono assistiti dai rispettivi aiutanti -Lunetta con le falene lunari. Ha una benda in viso, riesce a volare -Ninja con i minininja. Ha buone abilità fisiche -Romeo con Robot e Robotina. Ha gli occhiali e un ciuffo bianco nei capelli viola. Vuole conquistare il mondo e si ingegna per la costruzione di oggetti capaci di modificare la realtà -presenta il cattivo come un antagonista che persegue il male e che deve essere combattuto dalla forze del bene -unico personaggio adulto = insegnante. Ha un ruolo marginale -si identificano pochi luoghi all’interno di quali si svolgono tutte le vicende

-la routine in ogni puntata è data dalla struttura ricorrente della trama che rispecchia sempre lo stesso canovaccio. In ogni episodio la storia prende avvio da una situazione di gioco dei personaggi nelle vesti di bambini  sabotaggio da parte dei cattivi  intervento dei supereroi...


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