Dal Neandertal allo Hobbit capitolo 5 PDF

Title Dal Neandertal allo Hobbit capitolo 5
Author Margherita Biglione
Course Lingua Inglese
Institution Università degli Studi di Torino
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Capitolo 5 Lo Hobbit: una storia di sopravvissuti 24 Ottobre 2008 un’articolo annuncia la scoperta in Indonesia nell’Isola di Flores di una nuova specie di Homo datata a poche decine di migliaia di anni fa che si contraddistinse per una ridottissima capacità cranica e la bassa statura. Nonostante il cranio di dimensione simile a una scimmia era stato in grado produrre una tecnologia litica avanzata, di cacciare faune di grandi dimensioni e di accendere il fuoco. - Come poteva una specie dalla capacità cranica così piccola essere in grado di svolgiere attività che si manifestano per la prima volta con esseri dalla capacità cranica doppia rispetto a lui? - Come era possibile assegnare al genere Homo un essere con la capacità cranica di uno scimpanzè? (dove le analogie sono solo con ominidi come gli australopitheci scomparsi 2 mila anni prima e documentati solo in Africa). - Come era possibile che un essere con una datazione così recente avesse queste dimensioni quando tutte le documentazioni fossili ci danno conferma dell’aumento del volume del cervello con l’andare del tempo? Com è arrivato l’uomo fino a quest’isola? Mata Menge, Theodore Verhoeven un sacerdote trovò negli anni 60’ strumenti litici e resti di stregodonte e che questi manufatti sarebbero stati simili a quelli che in Indonesia erano associati all’Homo erectus, visto la somiglianza dei manufatti e dal momento che avevano convissuto a Giava, Verhoven disse che le due specie avevano colonizzato l’isola di Flores. Ciò doveva confermare lo spostamento di isola in isola anche per lunghi tratti di mare ma questa teoria non venne confermata. Negli anni 80’ un gruppo di ricercatori effettuò nuovamente indagini sul sito indonesiano, tra cui Paul Sondar che documentava l’evoluzione dello Stegodonte. Nel 1995 Mike Morwood si recò a Giagacarta per presentare il nuovo progetto di ricerca alle istituzioni indonesiane qui ha quindi modo di vedere i manufatti raccolti da padre Verhoeven e dal gruppo di ricercatori e confermarne l’antichità, l’anno successivo Morwood e i ricercatori indonesiani verificarono di nuovo le datazioni prendendo materiali da due livelli diversi, e si scoprì che l’uomo era arrivato a Flores 800.000 anni prima tramite zattere naturali. Grotta di Liang Bua chiamata anche la ‘’grotta fresca’’ alta 20 mt e larga 50 mt ampia, asciutta e luminosa con fondo pianeggiate, perfetta per uso abitativo. Era uno dei siti saggiati da Verhoen anni prima. Sono stati condotti negli anni 80’ degli scavi che hanno riportato alla luce materiali risalenti al Paleolitico superiore, al Neolitico e dell’Età dei Metalli, avevano interessato vari settori della grotta incluse sepolture con corredi. Le sepolture erano a una profondità di tre metri e le datazioni ci dicono che

questo livello della grotta è stato utilizzato per le inumazioni a partire da 10.000 anni fa, dalla profondità successiva, a 4 metri circa, lo scavo sembrava sterile quindi sono state interrotti gli scavi. Nel 2001 Mike Morwood volle proseguire lo scavo fino a fondo della grotta, l’attività si concentrò nel settore IV al centro della grotta dove sotto a uno spesso strato di tufo si scoprirono manufatti litici e resti di stegodonte nano. Al di sotto di esso uno strato calcareo e uno strato argilloso dove sono stati ritrovati anche reperti umani, l’individuo era adulto ma risultava molto piccolo. Nell’anno successivo prosegurono lo scavo e per i fondi finaziari riuscirono ad aprire un altro settore il VII caratterizzato da manufatti e resti di stegodonte nano, e alla profondità di sei metri nel 2003 è stato ritrovato uno scheletro quasi intero di un adulto di dimensioni ridotte e che grazie al terriccio fangoso dove si trovava lo scheletro si era conservato. L’individuo era di sesso femminile e aveva caratteri primitivi e derivati. Caratteri propri del genere Homo: - la forma della faccia non proiettata in avanti - le dimensioni e morfoliga dentaria (canini piccoli) - l’andamento arcuato del frontale Caratteri propri del genere Australopitecus: -

La piccola statura La piccola capacità cranica La forma svasata delle pelvi Forma encefalica inferiore ai 500-600 cc

I tratti distintivi del nostro genere sono maggiori di quelli dell’australopitecus. Abilità possedute: - industria litica composta da scheggie e tipici bifacciali (strumenti lavorati su due lati) - attività di caccia - controllo del fuoco - macellazione (stegodonte e drago di comodo) Dal nome dell’isola la nuova specie viene indicata come Homo Floresiensis. Un puzzle morfologico attribuito al genere Homo in grado di svolgere attività che si manifestano per la prima volta con specie con la capacità cranica doppia rispetto alla sua e che risale a 18.000 anni fa e che occupò la grotta in continuità a apartire da 95.000 anni fa. L’Homo Florensis sarebbe un’evoluzione dell’Homo erectus che aveva colonizzato Flores intorno a 840.000 anni fa come documentato dai manufatti che compaiono in vari depositi dell’isola. E sarebbe andato incontro a un processo di

riduzione delle dimensioni corporee dovute all’ambiente e alla ridotta quantità di cibo come lo stegodonte nano. Quindi l’Homo erectus si sarebbe portato dietro il carico culturale intatto negli anni ma sarebbe cambiata la sua conformità fisica. Ci furono diversi confronti con replice e contro repliche, cera chi sosteneva o denigrava questa ipotesi dichiarando che fosse un soggetto malato di qualche specie. Tra chi sosteneva c’era la ricercatrice americana Dean Falk nota per i suoi lavori sull’evoluzione del cervello nelle scimmie e nell’uomo. Il suo studio utilizzò una tecnica basata sulla ricostruzione virtuale dell’encefalo che consente di riprodure nei dettagli la morfologia esterna del cervello ed è stato messo a confronto con l’encefalo di alcuni soggetti affetti di microcefalia, ed esemplari di altre specie come l’homo sapiens, scimpanzè, erectus, australopithecus e da qui l’ipotesi di nanismo insulare decedeva ed è stata fatta una nuova ipotesi dopo aver messo a confronto materiali ossei, comportamenti vari e fatto altre ipotesi. L’uomo di Flores ha avuto origine da una forma di pre-erectus vicino all’homo abilis presente in Africa intorno a 2 milioni di anni fa, grazie a condizioni ambientali che permisero all’homo erectus di muoversi verso l’Asia potrebbero aver spinto anche altri ominidi fuori dai luoghi di origine. La colonizzazione dell’isola da parte di questo piccolo gruppo di ominidi circa 800.000 anni fa potrebbe essere avvenuto in modo accidentale come a seguito di uno tsunami o comunque un evento eccezionale. Come un’eruzione vulcanica avvenuta 17.000 anni fa potrebbe aver cancellato alcune forme di vita dall’isola come l’homo floresiensis e lo stegodonte nano, dato che alcuni strati della caverna erano bloccati da uno spesso strato di tufo di circa un metro e successivamente 10.000 anni dopo è stata colonizzata da forme umane più recenti. Ebu Gogo gli indigeni chiamano così la creatura che gira per la foresta dell’isola che ha caratteristiche uguali all’homo floresiensis, la nonna che mangia tutto....


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