Definizioni Zoologia PDF

Title Definizioni Zoologia
Author Marta Broggio
Course Zoologia
Institution Università degli Studi di Ferrara
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Description

Larva trocofora:

larva libera,

Tipica degli Anellidi marini, degli Echiuroidei, dei Sipunculoidi, dei Molluschi e dei vari altri invertebrati marini.  Di forma tondeggiante un po' allungata, simile a una trottola.  Possiede bocca, intestino, ano e un paio di tubuli escretori.  É caratterizzata da una piastra sensoria apicale ciliata e da due corone di ciglia che ne cingono il corpo, una in posizione preorale (prototroco) e una in posizione postorale (metatroco o cingolo); possiede anche un ciuffo di ciglia terminale.  Nei Bivalvi presenta una conchiglia dorsale dalla quale origineranno le due valve degli adulti  nei Gasteropodi lo sviluppo della conchiglia ha inizio da una protuberanza che compare nella parte posteriore della larva.



Veliger 1.

2.

3.

Stadio larvale tipico della maggior parte delle classi dei Molluschi, nei quali segue allo stadio di trocofora; planctonico, è dotato di piede, del primo abbozzo della conchiglia, ed eventualmente di opercolo, ed è caratterizzato da un “velo” ciliato espanso in due ampie ali laterali con le quali nuota e può captare particelle alimentari sospese nell'acqua. In alcune specie il veliger non si nutre. In questo stadio nei Gasteropodi avviene, talvolta molto rapidamente. Il veliger maturo, nel quale il piede ha raggiunto uno sviluppo maggiore, si porta sul fondo, dove si trasforma nell'individuo adulto.

Periòstraco: Strato esterno della conchiglia dei Molluschi.

Sifone: Nei Molluschi Bivalvi i sifoni sono prolungamenti del margine posteriore del mantello attraverso i quali l'acqua entra (per il sifone ventrale) nella cavità palleale e ne fuoriesce (per il sifone dorsale); sono particolarmente allungati nelle specie che conducono vita fossoria, nelle quali restano normalmente con le aperture al livello del fondo.

Nefridio: Organo escretore dei metazoi bilateri, costituito da tubicini che convogliano all’esterno i prodotti catabolici accumulatisi nel sangue o nel liquido celomatico.

Metanefrìdio Organo del sistema escretore proprio degli animali celomati. Il metanefridio consiste di un imbuto ciliato che si apre nel celoma. I metanefridi sono presenti in numero variabile nei diversi organismi, da un solo paio fino a numerose paia; generalmente sono un paio per metamero negli Anellidi.

Protonefrìdio: Unità morfologica e funzionale dell'apparato escretore degli Invertebrati Acelomati (Platelminti, Nemertini), presente anche in alcune forme pseudocelomate (per esempio Rotiferi) e celomate (Policheti). A seconda delle specie, l'intero sistema escretore è formato da un solo paio o da moltissimi protonefridi, localizzati o diffusi nel corpo; per esempio, nei Policheti gruppi di protonefridi sono immersi nel liquido celomatico, nei Nemertini sono allineati lungo i vasi sanguigni maggiori, nei Platelminti, in genere, i protonefridi formano sistemi molto ramificati all'interno del parenchima, ecc.

Mantello (o pallio) una estensione della parete corporea di alcuni invertebrati, per esempio brachiopodi e molluschi. Il mantello si espande lateralmente e delimita, assieme alla massa viscerale, la cavità palleale, all'interno della quale si trovano gli organi respiratori.

Cavità palleale è uno spazio interno dei molluschi che si trova tra il pallio (MANTELLO) e la conchiglia (in particolare intorno alla zona in cui essi sono direttamente a contatto). Questa cavità può essere aperta verso l'esterno come nel caso dei bivalvi sommersi. In questa cavità si riversano le urine, i gameti e hanno posto gli organi addetti alla respirazione.

Dimorfismo In biologia, esistenza di due forme morfologicamente diverse nell'ambito della medesima specie animale o vegetale. Il dimorfismo sessuale è quello più comune ed è dovuto alla presenza di caratteri sessuali primari e secondari che determinano notevoli differenze morfologiche, soprattutto negli animali, tra maschio e femmina. Il dimorfismo sessuale può riguardare la colorazione, le dimensioni del corpo, tratti somatici particolari, come rapporti diversi fra diverse parti del corpo.

Còpula copula branchiale o copula ioidea, rilievo mediano dell'arcata ioidea che collega ventralmente ogni arco branchiale con il suo opposto nello splancnocranio cartilagineo degli Elasmobranchi. Nei Teleostei e nei Vertebrati a scheletro osseo la copula è ossificata. È detta anche basibranchiale.

Natatòrio che serve per nuotare; La vescica natatoria è una estroflessione impari, posseduta da molti Pesci Ossei, posta dorsalmente all'intestino e con cui può rimanere in comunicazione per mezzo del dotto pneumatico, oppure esserne completamente separata. In alcuni Osteitti è in connessione anche con il labirinto, a volte tramite una serie di ossicini che costituiscono l'apparato di Weber. La sua parete è molto vascolarizzata secondo che sia o no in comunicazione al dotto pneumatico, e in essa vengono immesse oppure emesse sostanze gassose. La sua funzione è essenzialmente

idrostatica, in quanto può far variare il peso specifico del pesce: il gas può essere spinto al suo interno o riassorbito da essa per mezzo di ghiandole specifiche associate al sistema circolatorio. In questo modo il pesce può compiere spostamenti verticali mediante la regolazione gassosa. Può anche avere funzione parzialmente respiratoria (in quanto il gas contenuto al suo interno è ricco di ossigeno e quindi costituisce una riserva a cui ricorrere quando il pesce non è in grado di ottenere sufficiente ossigeno attraverso le branchie), o di percezione di stimoli interni di pressione. La vescica natatoria è assente nei Selaci. Nei Dipnoi può funzionare da polmone perché in essa sboccano le arterie dell'ultimo paio di arcate aortiche il cui sangue si ossigena nella vescica.

Fisoclist comprendente gli Attinopterigi. Nei quali la vescica natatoria è completamente separata dal tubo digerente.

Fisòstomi in cui si riuniscono gli Osteitti Attinopterigi nei quali la vescica natatoria, situata dorsalmente al tubo digerente, comunica con questo attraverso il dotto pneumatico.

Aposematsmo Fenomeno per cui gli animali dotati di protezioni intrinseche, come spine o pungiglioni velenosi, capaci di indurre nei predatori un apprendimento più rapido e duraturo della loro sgradevolezza.

Il Cuculo (Cuculus canorus) è un simpatico uccello simile ,per forma e dimensione, a un piccione, la cui peculiarità, il parassitsmo di cova, l’ha reso celeberrimo. Tutti sappiamo che il cuculo depone le uova nei nidi di altri uccelli. Quello che non tutti sanno però è che non tutte le specie sono adatte a fare da ospite, anzi, in Europa sono solo una decina, e, soprattutto, ogni femmina di cuculo depone le uova solo nei nidi di una specie. Il motivo è semplice: le uova “intruse” devono essere molto simili a quelle dell’ospite per non suscitare sospetti, e la femmina si specializza nell’imitare un solo tipo di uovo nel corso della propria vita (diversi ceppi di cuculi che depongono uova simili a quelle di una stessa specie sono detti gentes). Un’altra particolarità è data poi dalle modalità di deposizione e schiusa che seguono sempre lo stesso schema. La femmina di cuculo individua il nido dei malcapitati ospiti, aspetta che depongano le uova, e, alla prima occasione, si introduce nel nido (sempre di pomeriggio) e presa nel becco una delle uova deposte (lo mangerà più tardi, per non perdere tempo), depone il suo uovo e vola via. L’uovo del cuculo si schiude in un tempo nettamente inferiore a quello dell’ospite, quindi, appena il pulcino viene alla luce, come prima cosa spinge le uova dei suoi fratellastri fuori dal nido: in questo modo sarà l’unico nidiaceo a dover essere nutrito. Ma come fanno i genitori adottivi a non accorgersi del gigantesco “mostro” vorace che sta crescendo nel loro nido? Perchè continuano a nutrirlo anche quando le sue dimensioni diventano oggettivamente superiori alle loro? Altro “trucco” del cuculo: il pulcino ha l’interno del becco talmente rosso da rappresentare un super stmolo per i genitori che non

possono fare altro che nutrirlo. Inoltre il “piccolo” pullo emette un richiamo che equivale a quello di un’intera nidiata. C’è da aspettarsi che prima o poi, nel corso dell’evoluzione, le specie parassitate riusciranno a raggiungere il Cuculo nella “corsa agli armament”, ma per il momento quest’ultimo è in netto vantaggio!

Mesoilo precedentemente noto anche mesenchima o mesoglea, è la matrice gelatinosa presente all'interno di una spugna. Riempie lo spazio tra il pinacoderma esterno e il coanoderma interno. Il mesoilo assomiglia a un tipo di tessuto connettivo e contiene diverse cellule ameboidi come gli amebociti, nonché fibrille e elementi scheletrici. Matrice extracellulare dove si trovano diversi tpi cellulari l’impalcatura scheletrica di sostegno

e

Amebòide (ARCHEOCITI) tipo di movimento cellulare durante il quale la cellula modifica attivamente la sua forma generando pseudopodi lungo la direzione del movimento per inglobare le particelle da cui viene attratta.

totipotente, cellula Cellula staminale capace di dar vita a un intero organismo e ad alcuni tessuti esterni necessari al suo sviluppo (tessuti extraembrionali, come la placenta). I blastomeri, le cellule che compongono l’embrione allo stadio di blastula, ne sono un esempio. La cellula t. si comporta dunque come una cellula germinale. Le cellule t. vanno distinte dalle cellule staminali pluripotenti che, pur avendo la possibilità di generare cellule di tutti i tessuti di cui è composto un organismo, non possono dar vita all’organismo stesso, né ai tessuti extraembrionali.

spongocèle In zoologia, la cavità gastrale (o atrio) delle spugne del tipo ascon.

Scleroblasto – In zoologia, nome delle cellule dello strato intermedio delle spugne, di natura calcarea, silicea e cornea, da cui hanno origine le spicole scheletriche. Lo stesso nome hanno anche le cellule dermiche che danno luogo alle formazioni scheletriche cutanee nei vertebrati, per deposizione dei sali di calcio nella sostanza intercellulare.

Spongina – Sostanza proteica, scleroproteina contenente iodio e bromo, che costituisce le fibre scheletriche delle spugne cornee, fibre che possono essere riunite a formare una rete o assumere una disposizione ramificata, oppure connettono tra loro le spicole

Coanoblasto:

una cellula che dà origine a uno o più corpi del collare,

specialmente nelle spugne Hexactinellida.

Monoico:

presenza nello stesso organismo di gonadi maschili e femminili;

ermafroditismo.

Dioico: che presenta organi maschili e femminili in individui separati....


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