Dorothea OREM PDF

Title Dorothea OREM
Course Infermieristica generale
Institution Università degli Studi di Firenze
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Appunti presi durante la lezione...


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DOROTHEA OREM Si diploma infermiera a Washington D.C. Nel 1958 inizia ad elaborare i concetti principali della sua teoria, la quale riceve influssi da quella di Virginia Henderson. In questo periodo si dedica all’insegnamento e alla consulenza. L’esigenza di creare una teoria a detta sua, nasce per l’esigenza di migliorare l’insegnamento del nursing. Nel 1959 pubblica per la prima volta il suo concetto di assistenza infermieristica rivolta all’autocura. Tra l’80 e l’85 perfeziona il modello suddividendolo nelle tre teorie componenti, e migliora la definizione dei concetti compresi in queste. La teoria della Orem è da lei definita “generale” e comprende tre teorie a medio raggio: 1) Teoria del deficit di autocura  carenze nella capacità di provvedere a se stessi. Compare quando il deficit del requisito supera la capacità dei cura di sé. 2) Teoria della cura di sé (o self care)  descrive le azioni che regolano la integrità della struttura, il funzionamento umano e lo sviluppo. 3) Teoria dei sistemi di assistenza infermieristica (di nursing)  collega il bisogno delle persone all’intervento assistenziale di supporto. Anche Orem definisce il nursing come arte e scienza, interpretandolo come disciplina pratica. I concetti del metaparadigma sono descritti e posti in relazione tra di loro. Per lei è molto importante la società, in quanto definisce il concetto di salute e fornisce il mandato per i servizi (agenzie) che devono garantire l’assistenza. I requisiti per il mantenimento della salute e la prevenzione della malattia sono specificati in rapporto sia alle strutture che al funzionamento dell’organismo. Il livello primario di prevenzione comprende la soddisfazione dei requisiti universali di autocura in rapporto all’età, alle condizioni ambientali, allo stato di salute e allo sviluppo. La prevenzione secondaria invece include la prevenzione delle complicazioni della malattia e degli effetti negativi, oltre alla disabilità prolungata nel processo di diagnosi precoce e trattamento. La prevenzione terziaria invece focalizza la riabilitazione nel caso di alterazione di struttura o disabilità.

TEORIA DELLA CURA DI SÉ Secondo Dorothea, l’essere umano quando nasce non è capace di avere cura di sé, infatti da piccoli ci affidiamo ai genitori o a chi si prende cura di noi. Questa persona è definita “agente di cura di sé”. Piano piano il bambino però inizia a compiere azioni per la cura di sé in autonomia (lavarsi le mani, mangiare da solo). L’essere umano quindi compie ogni giorno azioni di cura di sé. Crescendo abbiamo imparato a gestire le azioni necessarie a mantenere una condizione di salute. L’autocura è definita come produzione di azioni sistematiche e deliberate”, che attuate in modo continuo ed efficace, regolano l’integrità strutturale, lo sviluppo e l funzionamento umano, e sono necessarie per la continuità della vita. I fattori o requisiti di autocura trovano la loro origine nell’essere umano e nell’ambiente, e si dividono in: -

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Fattori universali = azioni di selfcare che ogni umano pone in essere per sentirsi in una condizione di benessere. Sono comuni a tutti (assunzione di acqua, assunzione di cibo, aria, eliminazione). Il nursing subentra quando la persona non riesce a compiere queste azioni. Fattori evolutivi = azioni di selfcare che non sono necessarie in ogni momento della nostra vita; ma possono essere necessarie in alcuni momenti della vita (ad esempio i cambiamenti fisici di una ragazza in fase di pubertà alla quale compare per la prima volta il ciclo mestruale, alla quale quindi

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va insegnata l’igiene e la gestione; oppure un lutto in famiglia, la separazione dei genitori). Sono tutti quei momenti che hanno bisogno di un percorso per trovare una nuova fase di equilibrio. Tutte le fasi della vita che presentano un cambiamento infatti, implicano nuove azioni di cura di sé. In questo caso l’infermiere subentra come “insegnante”. Attività equilibratrici (riposo, sonno, solitudine e interazione sociale). Fattori derivanti da problemi di salute = derivano da una malattia o da una lesione. Imparare per esempio a convivere con gli effetti di una malattia o di una terapia. Nel momento in cui una persona ha una malattia, il cambiamento o l’adattamento non riguarda solo questa, ma anche i cari che ha intorno.

Nel DEFICIT DELLA CURA DI SÉ subentra il nursing. Il nursing non nasce accanto alla persona malata, ma accanto alla persona. Infermiere = stare accanto all’infermo. Spiega quando è necessaria l’assistenza infermieristica e in quale modo le persone possono essere aiutate con essa. L’assistenza infermieristica risponde ai deficit di selfcare (quindi soddisfa i requisiti di cura di sé) con 5 strategie di assistenza: 1) Agire al posto della persona  se una persona non riesce a fare autoassistenza, l’infermiere agisce al posto suo. 2) Guidare l’altro nel fare (soprattutto aspetti psicologici). 3) Insegnare a fare 4) Sostenere l’altro nel fare 5) Fornire un ambiente adatto che promuova la capacità dell’altro di soddisfare richieste in atto o nel futuro. TEORIA DEI SISTEMI INFERMIERISTICI Il nursing può subentrare con modalità diverse sulla persona, a seconda della motivazione per cui la modalità di autocura non è efficace. Si riferisce quindi alle azioni che un infermiere svolge per soddisfare i requisiti di selfcare dell’assistito. L’assistenza viene determinata dai requisiti e dalle capacità di autoassistenza della persona. L’assistenza possibile viene ricondotta a tre sistemi: -

Totalmente compensatorio = l’infermiere si sostituisce alla persona Parzialmente compensatorio = la persona riesce a soddisfare alcuni requisiti di autoassistenza, ma per altri ha bisogno dell’infermiere. Istruttivo / di supporto = l’infermiere è orientato alla promozione della capacità di autocura. Controllo del comportamento o acquisizione di conoscenze.

La persona è in grado di fare auto assistenza nel momento in cui è capace di fare operazioni valutative, transitive o operative. La persona non avrà bisogno del nursing se sarà capace di svolgere tutte e tre le azioni. -

Operazioni valutative = operazioni mentali che mi consentono di rendermi conto che ho necessità di fare azioni di autocura. Valuto e stabilisco che ne ho bisogno. Operazioni transitive = sono sempre operazioni mentali, ma che mi consentono di fare il passo successivo. Indentifico quali sono le azioni che devo fare per prendermi cura di me. Operazioni operative = consentono alla persona di porre in essere le operazioni di selfcare. Si parla quindi di una sfera fisica.

Queste tre tipologie per la Orem sono i fattori eziologici. La persona può non essere in grado di fare autoass. E io da infermiere devo capire qual è il motivo per il quale la persona non ne è capace. Se non riesce a svolgere 1, 2 o tutte e 3 le tipologie di azione.

Quando vado a fare accertamento su una persona, cosa devo fare? Utilizzando la teoria della Orem vuol dire che da un punto di vista metodologico si fa come si sta studiando a metodologia, da un punto di vista concettuale però, per la Henderson vado a vedere i 14 bisogni, con la Orem vado a fare accertamento sui requisiti di autoassistenza, quindi io dovrò analizzare tutti i fattori universali che sono comuni a tutte le persone, tutti i fattori evolutivi (che possono esserci o non esserci nel momento in cui vado ad accertare la persona). Capire se l’accertamento si basa sulla salute o sulla malattia. La teoria quindi mi guida nella pratica, mi dice quali sono i fenomeni su cui mi devo basare. Henderson: 14 bisogni, identificare bisogno/i non soddisfatto/i, intervenire aiutando la persona a raggiungere indipendenza, e appena ho raggiunto questo obiettivo devo uscire di scena. Se la persona si trova in una malattia terminale, la devo accompagnare a una morte serena. La sfera di esercizio professionale dell’infermiere è delineata dai requisiti di autoassistenza, devo quindi fare accertamento sui requisiti di autoassistenza: Universali, evolutivi, derivanti da un problema di salute. Ampliamento di visione della Orem rispetto alla Henderson.

METAPARDIGMA: -

Persona: Individuo in grado di riconoscere i propri requisiti di autocura. Se non è in grado di farlo, o di metterle in pratica, il nursing subentra e il soggetto diventa destinatario delle cure infermieristiche. La persona è un individuo soggetto alle leggi della natura, con consapevolezza che può impegnarsi in azioni deliberate, interpretare le esperienze ed eseguire azioni benefiche.

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Ambiente: Insieme di fattori e sottocomponenti della persona. Per Orem persona e ambiente sono un sistema integrato relativo all’autocura. Le condizioni ambientali che influenzano lo sviluppo, forniscono anche l’opportunità per essere con altre persone o gruppi, dove l’assistenza viene offerta. Le opportunità possono esistere nell’ambiente anche per combattere la solitudine e offrire compagnia.

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Salute: Stato di integrità e insieme dell’individuo, delle sue parti e modalità di funzionamento. Capacità di vivere come essere umano in un ambiente fisico, biologico e sociale.

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Assistenza infermieristica: Servizio messo a disposizione per l’assistenza di sé o degli altri. Ogni sistema di nursing può usare metodi diversi di assistenza: agire o fare al posto di un’altra persona; guidare sostenere o insegnare ad un’altra persona; fornire un ambiente che promuova lo sviluppo personale per soddisfare richieste di azioni presenti o future. La metodologia applicativa del sistema del nursing nella prassi si sviluppa in 3 fasi: 1) determinare se un paziente ha bisogno di cure; 2) progettare l’assistenza e programmare l’erogazione; 3) iniziare, regolare e controllare le azioni di assistenza.

Il concetto di bisogno in Orem si riferisce alla limitazione delle capacità del soggetto. Infatti un soggetto dimostra di avere capacità di tutela della propria salute, quando pone in atto consapevolmente dei comportamenti operativi per soddisfare le proprie esigenze. Qualsiasi limitazione a tali azioni, diminuisce la capacità di raggiungere obiettivi specifici di autocura con conseguente comparsa di un bisogno di assistenza.

Capacità di cura di sé: Orem considera la capacità di cura di sé come un “complesso di particolari capacità dell’individuo” in riferimento ad un certo tipo di cura di sé. La presenza o l’assenza della capacità di cura di sé va sempre posta in rapporto allo stadio di sviluppo del fisico, cognitivo e psicosociale dell’individuo. I bambini per esempio possono apprendere ed eseguire alcune azioni di cura di sé prima di imparare le relative operazioni cognitive. La capacità di cura di sé è da considerare assente quando le capacità di fare operazioni per la cura di sé non sono sviluppate, per esempio come nei neonati. A volte le capacità di cura di sé sono sviluppate ma non vengono esercitate dagli individui: questo può verificarsi per libera scelta, per dimenticanza o per fattori di tempo, luogo e disponibilità delle risorse necessarie. Altre volte le capacità di cura di sé è sviluppata ma non può essere resa operativa a causa di condizioni strutturali o funzionali associate a patologie specifiche, lesioni o disabilità. Possiamo quindi dividere in 5 categorie i gradi di sviluppo della capacità di cura di sé: 1) 2) 3) 4) 5)

Non sviluppata In sviluppo Sviluppata ma non stabilizzata Sviluppata e stabilizzata Sviluppata ma in declino

Tutto ciò è collegato al ciclo vitale dell’individuo (nascita, crescita, morte). LIMITAZIONI DEL SELF CARE: Espressione di ciò che ostacola gli individui nell’erogazione di un certo tipo e quantità di cure necessarie. Vengono registrate tre tipi di limitazioni: 1) restrizione della conoscenza; 2) restrizione sui giudizi e sulle decisioni; 3) restrizioni su azioni volte al raggiungimento del risultato, sia nella fase investigativa che nella fase produttiva della cura di sé....


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