Durkheim PDF

Title Durkheim
Author Giulia Olini
Course Sociologia
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Appunti e riassunti riguardanti la sociologia di Durkheim ...


Description

DURKHEIM Primo sociologo che si considera sociologo. È considerato padre della sociologia. Durkheim si occupa della ISTITUZIONALIZZAZIONE della disciplina della sociologia. Durkheim è stato probabilmente, almeno in Europa, il primo studioso ad avere l’insegnamento di sociologia in università: a Bordeux. Egli visse in un periodo difficile e drammatico per la Francia (1871 sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana 1914 scoppio della prima guerra mondiale), viveva quindi in un paese in mezzo al caos e da qui cercò delle vie per uscire dal caos e strumenti per dare tranquillità alle persone; egli, quindi, unì un impegno scientifico ad uno politico, la società ha quindi per lui bisogno della sociologia per uscire dal caos in cui si trova, situazione legata alla rivoluzione industriale e politica. OPERE: “Divisione del lavoro sociale” (1893) solidarietà organica *società organica: piccoli gruppi dove non c’è divisione del lavoro e dove non esiste proprietà privata.! ! Questi gruppi stanno insieme grazie ad un principio di somiglianza, il fatto di essere uguali tiene insieme gli individui.! L’aumento della popolazione da il via alla trasformazione della società.! L’aumento della densità statica (aumento del numero delle persone presenti) aumenta la densità dinamica (il numero di relazioni tra gli individui).! L’aumento dei contatti tra le persone porta le persone a differenziarsi. L’aumento degli incontri porta la società a differenziarsi al suo interno secondo Durkheim, la differenziazione contribuisce a ridurre le occasioni di conflitto . Nella società contemporanea stiamo insieme perché abbiamo bisogno gli uni degli altri, non siamo più autosufficienti. Tendiamo a dare più importanza all’individuo che non alla società .! Siamo diversi, abbiamo obiettivi diversi e abbiamo anche valori diversi. Nella società primitive vi è un diritto repressivo, le cui sanzioni sono quelle di dover punire il colpevole, spesso fatte in maniera pubblica, esagerata e sproporzionata; il diritto restitutivo invece ha l’obiettivo di ristabilire l’ordine che è stato rotto, rimborsare chi è stato danneggiato; nelle società primitive per Durkheim quello che viene punito non è l’atto in quanto tale (furto) ma vieni punito (ucciso) perché viene violato il valore che tiene insieme la società anche valori diversi Società primitiva VS Società contemporanea Durkheim afferma che nelle società primitive vi è una solidarietà meccanica e che tali società sono tenute insieme dalla somiglianza.! Nella società contemporanea vi è, invece, una solidarietà organica; la società contemporanea è basata sulla differenza, in particolare sulla divisione del lavoro.! Nelle società primitive abbiamo un diritto di tipo repressivo: compito della sanzione è punire il colpevole; nelle società contemporanee la sanzione punisce l’atto. Durkheim afferma che tra quesi due tipi di società esiste una differenza importane in quello che lui definisce la coscienza collettiva:! 1

- l’insieme dei valori e delle credenze che caratterizzano la nuova società.! - sta dentro agli appartenenti di quella società.! - ha un’esistenza che è indipendente dalle coscienze dei singoli. ! - non può fare a meno di tutti noi, ma può fare a meno di ciascuno di noi.! Ciascun individuo nasce in una società che possiede già una conoscenza collettiva, quando l’individuo muore la coscienza continuerà ad esistere. Divisione del lavoro ! Per Durkheim la trasformazione da società primitiva a società contemporanea è trainata dalla divisione del lavoro, la quale assume un ruolo centrale nella riflessione di Durkheim.! Mark e Durkheim interpretano diversamente il fenomeno:! - Marx da della divisione del lavoro una lettura estremamente negativa: la divisione del lavoro è ciò che crea ingiustizia, ciò che determina le classi, è al centro delle disuguaglianze, e all’origine dello sfruttamento —> la soluzione è abolire la divisone del lavoro. ! Nella società comunista di Marx non esiste la divisione del lavoro.! - Durkheim ha invece una divisione estremamente positiva. ! La divisone del lavoro è, per Durkheim, il collante della società — possiamo convivere perché abbiamo occupazioni diverse: siamo quindi dipendenti l’uno dell’altro. ! La divisione del lavoro riduce le tensioni all’interno della società. Durkheim riconosce però che la divisione del lavoro sia l’origine dei conflitti, sa che la divisione del lavoro smorza i conflitti ma sa anche che la divisone del lavoro è comunque spesso causa di conflitti. ANOMIA Il problema secondo Durkheim non è la divisione del lavoro ma il fatto che questa sia anomica, cioè è contraddistinta dall’anomia (senza regole: mancanza di leggi).! L’anomia è la principale patologia che caratterizza la società contemporanea, il riferimento non è alla mancanza di norme giuridiche bensì alla mancanza di norme morali nella società contemporanea. ! Non è la mancanza di leggi morali in assoluto ma la mancanza adeguate al tipo di società che si è venuto a formare nell’età contemporanea .! La divisione del lavoro è anomica: la divisone del lavoro per funzionare bene (per essere elemento di coesione della società e non di conflitto) dovrebbe essere tale da rispettare quelle che sono le caratteristiche degli individui.! Ogni persona dovrebbe fare quello che è in grado di fare meno. ! La divisone del lavoro non rispecchia le caratteristiche reali dell’individuo.! La tensione è creata dal fatto che le persone non si trovano nel campo lavorativo giusto secondo Durkheim. Secondo Marx la divisone del lavoro è un male e va abolita —vs— secondo Durkheim la divisone del lavoro è di per sé una cosa positiva e va corretta così che possa avere solo i suoi aspetti positivi. 1895 - Durkheim pubblica “Le regole del metodo sociologico”! Durkheim è a tutti gli effetti uno dei padri della sociologia. Durkheim pone un confine tra sociologia e filosofia, perché almeno in Europa ,la sociologia nasce per gemmazione dalla filosofia, i primi sociologi sono autori che sono a cavallo tra filosofia e sociologia.! Ciò che divide filosofia da sociologia è il metodo: secondo Durkheim la filosofia fa proprio un metodo deduttivo, mentre la sociologia fa proprio un metodo induttivo.* *induzione: guardo la realtà empirica e da li risalgo al principio originale.! deduttivo da principio originale arrivo risalgo al piccolo Qual è l’oggetto di studio della sociologia?! Durkheim risponde che la sociologia è la scienza che studia i fatto sociale: ogni modo di fare, più o meno fissato, capace di esercitare su un individuo una costrizione esterna, ovvero un modo di fare che è generale nell’estensione di una società data, pur avendo esistenza propria. Tre caratteristiche del fatto sociale:! 1. Generalità 2. Esteriorità 3. Coercizione

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1. Generalità significa che il fatto sociale è significativo, vale tendenzialmente per tutti gli appartenenti ad una specifica società di un dato momento storico.! 2. Esteriorità: il fatto sociale è esterno all’individuo cioè ha una vita che è indipendente rispetto a quella del singolo, concretamente noi nasciamo in una società dove esistono fatti sociali, i quali continueranno ad esistere anche dopo la mia morte, cioè i fatti sociali sono dipendenti da ogni singolo individuo. 3. Coercizione: il fatto sociale pone dei vincoli all’individuo, condiziona l’azione dell’individuo, l’individuo può sfuggire al condizionamento, con uno sforzo e pagando il prezzo.! Esempio di fatto sociale è la coscienza collettiva, o ancora (non esempio di durkheim ma del profe) la lingua italiana vale per gli appartenenti alla società italiana, non è universale. Il metodo che Durkheim propone è un metodo induttivo di tipo positivistico. Metodo positivistico: la sociologia deve usare un metodo che sia uguale a quello delle scienze matematico-fisico-naturali, metodo che ci permetta di individuare i nessi causali deterministici. se A allora B Totemismo australiano. Nel suo studio, oltre a far riferimento al totemismo australiano, vi sono anche riferimento al totemismo nord-americano. Quando si deve studiare un fenomeno bisogna come prima cosa definirlo, ecco perché il primo problema che si pone Durkheim sulla religione è “DEFINIRE LA RELIGIONE”.! L’elemento costitutivo di una religione non è la presenza di una divinità, esistono religioni in cui non è presente una divinità, l’elemento costitutivo di una religione è il concetto di sacro.

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1. SACRO vs PROFANO La distinzione tra Sacro e Profano è l’elemento distintivo di ogni regione —> Fondamentale per la religione è la contrapposizione tra sacro e profano.! Il sacro è qualcosa di diverso dall’esperienza quotidiana di un individuo, è qualcosa che al contempo attira le persone e le intimorisce (qualcosa da cui siamo attratti e qualcosa che al tempo stesso ci spaventa = Sacro).! L’elemento centrale di ogni esperienza religiosa è la distinzione di Sacro e profano.! 2. CREDENZE e PRATICHE RITUALI La religione è fatta di credenze e di pratiche rituali. Le pratiche rituali discendono dalle credenze che servono per mantenere nel tempo la distinzione tra sacro e romano. 3. CREDENTI. Abbiamo poi i credenti ovvero le persone che si riconoscono in tali credenze e mettono in atto le pratiche rituali. 4. CHIESA E infine abbiamo la chiesa la quale per Durkheim è l’insieme di tutti gli insiemi precedenti (insieme di credenze + pratiche + credenti), Non è elemento costitutivo della religione la presenza di una divinità. Gli elementi fondativi sono la differenza tra sacro e profano, le credenze, le pratiche rituali, i credenti e la chiesa. Possono non esserci una divinità e il clero. Alla base dell’esperienza religiosa vi è il totemismo australiano, la figura che sta alla base è il totem (=manifestazione più elementare di ciò che è sacro). La religione per Durkheim è un sistema coerente di credenze e di pratiche relative a cose sacre, cioè separate/proibite, credenze e pratiche che riuniscono in una stessa comunità morale, chiamata chiesa, tutti coloro che aderiscono ad esso. L’espressione più elementare del sacro è il totem, il totem può esser qualunque cosa.! Di solito è un elemento naturale(animale, pianta, roccia) è un elemento in cui le persone che vivono in una determinata tribù riconoscono, e rispetto al quale il mito e la tradizione individua la discendenza diretta Viene considerato sacro il Totem e la rappresentazione del totem (non è sacro solo l’animale ma anche le statue dell’animale ecc…) e vengono considerati sacre anche i membri del clan (è sacro anche chi appartiene al clan, cioè chi si è riconosciuto nel totem). Tutti questi elementi sono resi sacri da una forza che li rappresenta. Mana: nome attribuito alla forza . La riflessione di Durkheim: il totem oltre ad essere un oggetto diventa anche l’elemento che permette al clan di riconoscersi. Es. Noi siamo il clan del totem albero, se il totem oltre ad essere sacro rappresenta la società allora ciò che è realmente sacro è la società stessa. Durkheim chiarisce un possibile equivoco: dire che la società è sacra e che quindi vi è un collegamento tra la società e il suo elemento costitutivo —> non significa che è la religione a creare la società, e non è la società a creare la religione. La religione è una manifestazione dell’autocreazione della società. La società di fatto si crea da sola e questa autocreazione è rappresentato dalla religione. il Totemismo è caratterizzato da cerimonie e riti di carattere pubblico, allora Durkheim ritiene che questo sia all’origine dell’esperienza del sacro: quando le persone sono insieme per celebrare un rito si sentono oltrepassate dall’euforia.! Durkheim sottolinea che esistono diversi tipi di riti e cerimonia:! 1. Riti positivi! 2. Riti negativi! 3. Riti espiatori I riti positivi e negativi rispondo all’ambivalenza del sacro: il sacro è ambivalente perché è qualcosa che ci attira e qualcosa che ci spaventa. I riti positivi ci portano ad avvicinarci al sacro, mentre i riti negativi sono quei riti che rimarcano la distanza tra noi e il sacro.! I riti espiatori, invece, sono quei riti che servono a riaffermare il valore del sacro nel momento in cui questo possa essere scosso Il delitto compiuto da una persona ha minato l’autorità morale della comunità, ha messo quindi in discussione le regole morali —> pubblicamente avviene l’esecuzione per mostrare la superiorità della società.

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I riti funebri sono un’occasione per dimostrare che la società inizia ad esistere. ! I riti positivi servono a mantenere il fascino e il desiderio di avvicinarsi al sacro. Le regole morali che regolano la vita della società hanno un carattere sacro come tutti gli elementi della società.! Nella società primitiva esistono valori condivisi da tutti. Il rito religioso rafforza la sacralità delle credenze e tra queste credenze ci sono gli elementi che permettono la coesione sociale.! Secondo Durkheim la religione è la base del nostro modo di pensare e di come leggiamo la realtà. Durkheim dice che alla base della nostra capacità di distinguere la realtà in categorie vi è la distinzione tra sacro e profano che è la prima grande distinzione. Ci sono alcuni elementi riconducibili al sacro e alcuni elementi riconducibili al profano. La distinzione tra sacro e profano è alla base di due categorie di pensiero: lo spazio e il tempo. Spazio e tempo per Durkheim non sono a priori , noi distinguiamo lo spazio sulla base dell’utilizzo fatto per i riti: esiste lo spazio dedicato ai riti, lo spazio dedicato al sacro ed esistono gli altri spazi. Esistono i tempi per i riti religiosi ed esistono i tempi per la vita ordinaria.! Per Durkheim il problema sorge nella società contemporanea, dove emerge il valore dell’individuo.! Ciò significa che le credenze non sono pi condivise da tutti, si afferma il valore della differenza, si afferma il valore di credere in cose diverse —> il problema dell’anomia. La religione secondo Durkheim sta perdendo forza, però le norme devono comunque mantenere una caratteristica di sacralità, perché se le norme non sono considerate sacre le persone sono portate a violarle.! Durkheim fa riferimento alla rivoluzione francese, esperienza che ha colpito l’autorità della religione, pero dice che la rivoluzione francese ha permesso l’emergere della religione civile. La rivoluzione francese ha introdotto dei riti civili come le pubbliche esecuzioni: riti dove le persone potevano fare qualcosa (che manifestasse la loro forza) insieme. Il problema è che l’euforia rivoluzionaria ha funzionato per un po’, e poi tende a perdersi nel tempo.! Come possiamo di nuovo garantire la forza di norme in cui ci conosciamo? Prima di arrivare alla risposta secondo Durkheim è possibile una società anche laddove emerge il punto dell’individuo, perché, dice Durkheim, avere delle norme non è il contrario di essere liberi e creativi. Le norme permettono la libertà, l’assenza di norme non è libertà, bensì è caos.! La regolamentazione morale è compatibile con il culto dell’individuo. Le società in età contemporanea si sgretola; i valori diventano delle cornici generali, si diffonde una progressiva razionalizzazione e questo fa si che la religione perde di rilevanza. Durkheim sostiene che sia possibile la coesione sociale anche in un epoca individualista, perché in fondo anche il culto dell’individuo è una costruzione sociale, però occorre trovare un nuovo fondamento per la regolarizzazione sociale. Egli ha studiato la Francia che, nel periodo della Rivoluzione francese, i riti religiosi sono stati sostituiti da riti civili." Questo conduce alla creazione di un istituzione tra stato ed individuo, ovvero le corporazioni. La progressiva semplificazione della società è legata alla divisione del lavoro." VISIONE DELLA RELIGIONE TRA MARX E DURKHEIM Tra i due sociologi vi è un punto di contatto, cioè per entrambi la religione è un prodotto sociale: • secondo Durkheim, è una manifestazione della società stessa, dell’autocreazione della società, per Marx la religione è una proiezione di ciò che l’uomo potrebbe o vorrebbe essere. Il punto fondamentale di differenza è l’idea di cosa sia la società, per Marx la società è una realtà che poggia su una struttura economica, tutti gli altri elementi sono sovrastruttura e quindi la religione dipende dalla struttura economica, Durkheim ha una visione più complessa della società. L’ECONOMIA È IMPORTANTE MA NON PUÒ ESSERE RICONDOTTO TUTTO all’economia. La religione ha influenzato la società, plasma le categorie della conoscenza e si pone all’interno della società; • per Durkheim la religione ha permesso coesione tra le persone per milioni di secoli, ed il superamento per lui è un fatto che fa venire meno ciò che è stato per secoli il collante della società; per Marx il ruolo della religione è negativo e serve solo a garantire il dominio di una classe rispetto alla popolazione, deve garantire un ordine che per Marx è ingiusto, serve a legittimare il potere di chi ha potere ed è un obiettivo per lui il superamento di essa con valore positivo; • per Durkheim è un qualcosa che risponde alle esigenze della società, per Marx è falsa coscienza, strumento di oppressione; • per Durkheim è irrilevante il fatto che la religione sia vera o falsa, per lui è rilevante che essa risponda ad un bisogno, personalmente Durkheim era agnostico, per Marx è qualcosa di falso, la religione è un’illusione, è uno strumento di oppressione e di falsa coscienza, invece per Durkheim essa risponde alle esigenze della società. 9...


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