Emilia Galotti PDF

Title Emilia Galotti
Course Letteratura tedesca
Institution Università degli Studi di Milano
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EMILIA GALOTTI – LESSING E’ la tragedia più famosa di Lessing. E’ scritta in prosa ed è composta da 5 atti (suddivisi in scene). Viene messa in scena per la prima volta nel 1772 a Braunschweig presso l’Opernhaus. In quest’opera Lessing rappresenta alcuni temi fondamentali: - Conflitto tra morale pubblica e morale privata - Conflitto tra borghesia e nobiltà - Conflitto tra padre e figlia Lessing prende spunto per la sua trama dallo storico Tito Livio, in particolare dal suo dramma “Virginia”, il quale racconta di una ragazza plebea che viene pugnalata dal padre che la vuole salvare dalle insidie di Appio Claudio, uomo corrotto. Setting: a differenza di Tito Livio che rappresenta la storia nell’antichità, Lessing la rappresenta nell’Italia del ‘700, più precisamente nel ducato di Guastalla, dietro al quale si nasconde il ducato di Braunschweig. Infatti al Principe Gonzaga sembra corrispondere il duca di Braunschweig, Karl I, al cui servizio si trovava Lessing. Karl I era un pessimo finanziere ed economo e durante il suo governo ci fu un profondo deficit, ma nonostante questo il duca continuava a sperperare il suo denaro per le sue amanti (soprattutto per Orsina).

TRAMA Emilia Galotti, donna di ceto borghese, è destinata a sposare il Conte Appiani, di cui è realmente innamorata. Il Principe Ettore Gonzaga si innamora follemente di Emilia ed è convinto di farne la sua amante. Emilia però non reagisce alle insidie del Principe, quindi quest’ultimo dà pieni poteri a Marinelli per far saltare le nozze della giovane e del conte. La carrozza di Appiani ed Emilia, diretta alla cerimonia, viene assalita da una banda di briganti ingaggiati da Marinelli e il Conte Appiani viene ucciso. L'imboscata era programmata nelle vicinanze della villa del Principe ed Emilia vi viene condotta e lì viene accolta dal Gonzaga, ignara dell'intrigo dallo stesso tramato. Alla villa arrivano anche la madre di Emilia e, poco dopo, la contessa Orsina, amante del Principe. Orsina incontra Odoardo Galotti, padre di Emilia, e gli rivela alcuni aspetti del complotto posto in atto dal Marinelli per ordine del principe. In un primo momento Odoardo vorrebbe uccidere il Principe, ma è disarmato, la stessa Orsina allora gli dà un pugnale. Ma il padre di Emilia esita e presto abbandona l'idea della vendetta. Nel frattempo, per raggiungere il suo scopo, il Principe, sempre su consiglio del Marinelli, decide di allontanare Emilia dai suoi genitori e progetta una sistemazione forzata della ragazza dai Grimaldi, la famiglia del suo cancelliere. Emilia, offesa e disperata dall'inaccettabile situazione che si è creata, provoca suo padre e infine gli chiede di toglierle la vita. A quel punto il padre Odoardo la pugnala.

Quando entrano il Principe e Marinelli nella sala e scoprono il fatto con orrore, Odoardo confessa e si mette nelle mani del Gonzaga, aspettando giudizio. Quest'ultimo, da buon codardo, attribuisce al suo ciambellano la responsabilità della tragedia e lo caccia in esilio. ATTO 2 , SCENA 6 In questo atto è rappresentato il dialogo tra Emilia e la madre Claudia. La scena si apre con Emilia che entra in casa dopo essere stata in chiesa a pregare. In chiesa viene sorpresa da Gonzaga che le sussurra delle parole dolci all’orecchio. Emilia rimane scossa e scappa a casa dalla madre. Emilia dice di avere paura di essere stata seguita usando il pronome “Er” riferito a Gonzaga. Solo dopo metà scena inizierà ad usare il termine “principe” per farsi capire dalla madre. La madre quindi inizialmente non capisce ciò che è successo alla figlia, ma comprende che si trova in uno stato diverso dalla realtà da due suoi gesti, ovvero dallo sguardo selvaggio e dal tremore di tutto il corpo. In seguito Emilia si getta nelle braccia della madre ed inizia a confidarsi. Qui ci sono due concetti messi in relazione, quello di vizio e quello di chiesa. Emilia infatti confessa di essere andata in chiesa per pregare, ma che dopo l’accaduto non è più riuscita a faro. La ragazza nomina anche il peccato, poiché dice non aver saputo resistere alle avances del principe. Emilia vorrebbe raccontare dell’accaduto al padre e al futuro sposo, ma la madre è in disaccordo; sa che la reagirebbero in maniera negativa. Questo conflitto si conclude con una battuta: “madre mia, non ho alcuna volontà di fronte a voi”. Emilia decide quindi di seguire il consiglio della madre e di non dire nulla. Ci sono dunque due luoghi “chiusi” cioè di protezione: la chiesa e la casa. Durante lo svolgimento della storia essi cambieranno funzione. Lo stato di confusione di Emilia viene messo in evidenza dalla punteggiatura (piena di esitazioni, molte esclamazioni) Questo dramma non rispetta le 3 unità: - Tanti luoghi - Personaggi sempre diversi - Caratteri misti - Forte individualizzazione di Emilia MIMESI -> Lessing prende spunto dalla realtà per questo dramma -> il ducato è realmente esistito. Altri elementi, come il Principe, appartengono però alla finzione. Questi aspetti rendono il dramma un dramma di finzione. INTENZIONE -> è un dramma prettamente illuminista, poiché dall’inizio alla fine c’è una riflessione di Emilia, che avviene attraverso la ragione. Questo insegna allo spettatore a riflettere su quello che sta vedendo sul palcoscenico....


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