Empowerment il potere attraverso la partecipazione PDF

Title Empowerment il potere attraverso la partecipazione
Course Psicologia sociale
Institution Università della Valle d'Aosta
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Empowerment: il potere attraverso la partecipazione La psicologa Julian Rappaport definisce l'empowerment come un processo sociale multidimensionale che aiuta le persone a raggiungere un maggior controllo sulle propria vita partecipando attivamente nei loro contesti. Zimmerman, un altro maggior teorico dell'empowerment, aggiunge a questa definizione l'utilità di analizzare tale costrutto sia come processo (empowering) che come risultato (empowered). Etimologicamente il termine empowerment deriva da to empower: investire di potere. Si basa sui costrutti di potere e partecipazione ed agisce a livello individuale, microlivello, sulle organizzazioni e sulla collettività. L' empowerment è un potere positivo, un “potere di”, non il “potere su qualcuno”. Fa pensare a termini quali possibilità, forza interiore, scelta, libertà, opportunità. Il potere inteso in questa variante è condiviso e mutevole ed esiste in ogni relazione. Ogni situazione di vita è intrisa di potere e dà la possibilità di esprimere il proprio. La consapevolezza fa analizzare le alternative e fa decidere in modo critico. L'empowerment nasce quando più persone si sostengono e si motivano vicendevolmente per raggiungere il medesimo obiettivo. A riguardo è emblematico il modo di dire: l'unione fa la forza! L'empowerment è il processo che permette di individuare e attivare le risorse presenti nella situazione e di intuire la direzione in cui si vuole andare. Secondo Lukes il potere positivo ha tre dimensioni: • inclusione dei gruppi minoritari • comprensione dei bisogni delle persone • comune presa di decisione per risolvere i conflitti. L'empowerment individuale è un processo di crescita del singolo. Si passa da una condizione di impotenza appresa (learned helplessness) alla speranza appresa. Le componenti che caratterizzano la persona empowered sono: 1. Le cognizioni: credere di poter controllare gli eventi ritenuti transitori e specifici. 2. Gli stati emotivi: essere sereni e calmi, ma con forza e convinzione. 3. Le aspettative: aspettarsi gli effetti delle proprie azioni. 4. Il comportamento: porsi attivamente davanti al compito. Zimmerman lo considera un costrutto composto

• dal controllo, • dalla consapevolezza critica e • dalla partecipazione. Il controllo è il credere nelle proprie capacità acquisendo maggior sicurezza e comprensione delle proprie caratteristiche. La consapevolezza critica è l'analisi della situazione per agire al meglio. Infine la partecipazione è l'azione vera e propria. E' l'impegno e la responsabilità del singolo all'interno di un progetto volto a raggiungere un obiettivo comune. Attualmente appare sempre minore la partecipazione a favore del bene comune, soppiantata da un maggior individualismo e dalla tendenza a demandare a terzi la soluzione dei propri problemi. La psicologia di comunità mira a comprendere i meccanismi che favoriscono la partecipazione. Cicognani delinea i diversi tipi di partecipazione: • Partecipazione di fatto: si collega alle caratteristiche specifiche dell'individuo (genere, provenienza, religione, mestiere). Non si collega all'azione. • Partecipazione spontanea: è di tipo bottom-up (dal basso all'alto) implica la ricerca di altri per soddisfare i propri bisogni (affiliazione, sostegno sociale, soluzione dei piccoli problemi). Ne è esempio il gruppo di amici. Non è legata a bisogni di cambiamento collettivo. • Partecipazione volontaria: di tipo bottom-up; rappresenta il passaggio da fini individualistici a fini collettivi le persone che vi entrano sposano anche la mission. • Partecipazione provocata: top-down (dall'alto verso il basso), è la creazione del gruppo ad hoc per rispondere a bisogni contingenti di comunità o di contesto in cui le persone si trovano (scuola, luogo di lavoro). Ne sono esempio i comitati di cittadini. Secondo la sociologa Arnstein la partecipazione può essere intesa come un continuum. Si passa dalla non partecipazione al totale controllo dei cittadini. Il livello della non partecipazione si riferisce alla manipolazione e al trattamento terapeutico. Poi vi è la partecipazione irrisoria: il contributo delle persone è ancora minimo. Qui si parla di informazione, ovvero rendere i cittadini consapevoli dei loro diritti e delle loro responsabilità. E' la fonte del dialogo, ma alle volte le istituzioni pubbliche non hanno alcun feedback. La consultazione è l'interazione su un tema. Il potere finale è nelle mani del decisore. Lo smorzamento è l'effettiva

partecipazione dei cittadini, ad esempio con l'inserimento di rappresentanze. Nel controllo dei cittadini, essi assumono il potere effettivo di governo. Perkins e colleghi (1990) affermano che il coinvolgimento delle persone nella comunità dipende dall'azione di fattori distali (aspetti fisici, economici e sociali) e prossimali (cognizioni e comportamenti in relazione alla comunità). L'attivarsi di individui su temi locali è favorita da: • il senso della comunità; • la percezione dei bisogni, dei problemi e delle possibili soluzioni e • un senso di autoefficacia individuale e collettiva. La partecipazione può essere considerata come un importante fattore protettivo per i comportamenti legati alla salute e al benessere. Il gruppo è importante per la socializzazione, la costituzione di un'identità, la sperimentazione delle abilità e delle competenze, la condivisione dei processi decisionali e delle idee e per la gestione dei conflitti. L'empowered work groups (EWG) sono i gruppi di lavoro autonomi in cui il potere và tutto ai partecipanti rendendoli più responsabili. Alcuni autori sostengono l'importanza del leader come persona empowering. Il suo compito è quello di: • sostenere i bisogni dei membri, • stabilire un ambiente stimolante, • allargare gli orizzonti organizzativi del contesto. Per avere impatto sulla comunità ogni livello inferiore deve entrare in rete con un livello superiore e con aggregati dello stesso livello condividendo potere e decisioni per raggiungere obiettivi comuni. Il concetto di empowerment si integra con i principi di prevenzione e di modello ecologico. La prevenzione è differente da quella attuata da discipline focalizzate sul singolo (medicina, psicologia della salute...) sia perché prevede azioni a diversi livelli sia perché impone azioni rivolte all'empowerment.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato in più documenti che l’empowerment è prerequisito per la salute. I principi sottolineati dalla WHO (World Health Organization) trovano riscontro a livello europeo anche nell’attuale “Programma di azione comunitaria in materia di salute pubblica (2008-2013)”, in cui la partecipazione e l’influenza dei cittadini sui processi decisionali, costituiscono i valori su cui si fonda la strategia comunitaria...


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