Enrico Terrinoni Oltre abita il silenzio PDF

Title Enrico Terrinoni Oltre abita il silenzio
Author Stefania Del Mauro
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Perugia
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Summary

Riassunto del libro "Oltre abita il silenzio" di Enrico Terrinoni ...


Description

ENRICO TERRINONI – OLTRE ABITA IL SILENZIO : RIASSUNTO DI STEFANIA DE GIROLAMO DEL MAURO e CAMILLA ELISA CAPUTO MOROCCHI “Oltre abita il silenzio” è un saggio eretico di teoria della traduzione, è il risultato di decenni passati a strettissimo contatto con le opere di Joyce che Enrico Terrinoni conosce come pochissimi altri in Italia. Tradurre Joyce significa spingersi dove nessun traduttore si è mai spinto, alle estreme articolazioni e propagazioni della parola, dove la lingua corteggia un silenzio che non è incapacità di parlare, bensì infinita potenza creativa. Da questa esperienza nasce una considerazione che, pur nella sua apparente semplicità, è rivoluzionaria: siamo esseri traducenti, tutto in noi è traduzione. Traduciamo il mondo nella nostra mente e noi stessi nel mondo, traduciamo sentimenti in idee e idee in parole, traduciamo persino, a volte, prigionieri da un carcere all’altro. E se il linguaggio è una gabbia che ci arresta, solo traducendo possiamo forzarne le sbarre ed essere liberi. Ne fuoriesce un’idea nuova della letteratura, la quale corrisponde non a quanto avviene sulla pagina, nel rincorrersi delle parole di inchiostro, bensì all’energia creatrice che si libera, dalla pagina per balzare al di là, oltre, dove abita il silenzio. Per inseguire questa idea di traduzione e di letteratura, Enrico Terrinoni sublima la forma saggio e ne fa svaporare ogni rigidità: labirintico e rocambolesco, infatti “Oltre abita il silenzio” richiede una lettura a perdifiato. Il lettore che sta al gioco – play, in inglese, è giocare ma anche creare, come dimostrano i plays di William Shakespeare – non troverà nulla di più innocente dell’atto di aprire un libro e iniziare a leggere: un gesto semplice, quotidiano, automatico, eppure magico, potente: un gesto elettrico, un gesto-lampo che – come nel Frankenstein di Mary Shelley – dà vita dove prima non c’era che materia inerte.1 Tratto dal libro : “Oltre abita il silenzio.”2

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Descrizione del testo “oltre abita il silenzio” fornita da “Il saggiatore”. Tratto dal libro “Oltre abita il silenzio”

Critica : Le riflessioni di Terrinoni sul tradurre (inteso come paradigma “all-inclusive”) si spingono OLTRE, in spazi d’ombra sinora poco esplorati, fino a prendere la forma di un libro ed ogni sua pagina. In “Oltre abita il silenzio” si affronta l’idea che il genere umano sia «contraddistinto dal gene traduttivo» è fondante e genera questo testo di oltre duecento pagine da leggere quasi tutte d’un fiato. Oltre abita il silenzio è un’ininterrotta “selva” di riflessioni e rimandi teorici affrontati con una gioiosità verbale di matrice joyciana (sembra che Terrinoni, passato per l‘ardua impresa della traduzione dell’Ulisse sia rimasto contagiato da una joycity che quasi non concede pause). Il lettore, dopo un possibile iniziale smarrimento, rimane conquistato dalle originali riflessioni traduttive ed è accompagnato attraverso una moltitudine di connessioni spesso inattese («veniamoci incontro, miei simili, ippocratici lettori»…«Ma andiamo per gradi e torniamo sui nostri passi»). E così il lettore viene “tradotto” da Terrinoni, ragionamento dopo ragionamento. Oltre abita il silenzio è costellato da una miriade di punti interrogativi, da una fitta successione di domande-stimolo le cui risposte generano spesso altre domande e altri dubbi (d’altronde, il primo punto fermo del tradurre non è forse quello interrogativo?). Quella di Terrinoni è una teoria che si dilata e che, com’è stato detto, sembra premere contro le sbarre in cui il genere vorrebbe rinchiuderla. Una teoria rafforzata da una moltitudine di aforismi sul tradurre, di massime figlie dell’esperienza che potrebbero essere assunte come illuminanti norme generali del tradurre. «Non dovremmo fare al testo degli altri quello che non vorremmo fosse fatto al nostro»; «Quando traduciamo non stiamo facendo altro che tradurre l’eterna metafora del nostro essere» e così, passando per «Converto ergo sum», fino a «la traduzione è impossibile, sì, ma ha da farsi, perché il farsi è la sua essenza», e oltre. Terrinoni è sicuro che : «Siamo tutti dei translating beings» e dopo aver letto il libro ne diventa sicuro anche il lettore. L’autore fa quasi immaginare una nuova potenziale fase degli studi traduttivi. Una fase dinamica traduttiva intesa come modo di vivere, un agire che riempie le nostre esistenze di esseri traducenti, perché forse «la traduzione è tutto quello che facciamo, da quando veniamo al mondo a quando ci dileguiamo nell’ignoto».

Analisi del testo : Tradurre è trascrivere i silenzi del vissuto, traslare le voci e le forme sfuggenti che non appaiono nel binomio vita – biografia. La scrittura stessa va considerata forma del genere traduzione, in quanto anch’essa spiega in modo spesso velato, attraverso delle sottigliezze, particolari di un vissuto. Il rapporto vivere – scrivere di uno scrittore, è fondamentale nel concetto di letteratura, in quanto ogni grande scrittore ha tramutato la propria vita nero su bianco. Trasformare il proprio vissuto, quindi se stessi, in inchiostro significa tradurre, mutare e contraffare il soggetto stesso della traduzione. La traduzione è una specie appartenente al genere interpretazione1. Parlando in termini di specie, si presuppone che la traduzione - in quanto tale – sia soggetto ad evoluzione ed estinzione; al contempo inserire l’interpretazione come genere, rende tutto il concetto più umano e, per estensione, associa il genere umano al gene traduttivo2. Gli esseri umani sono per natura interpretanti e la tendenza a decifrare l’altro ne è la dimostrazione. Tradurre, interpretare, cambiare sono tutte azioni che comprendono un cambiamento, uno slittamento metaforico. Il cambiamento avviene per gradi: il primo passaggio consiste nel traslare la vita in testo scritto, che in seguito – al contatto con il lettore – diventa altrobiografia3.

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Cita Umberto Eco, pag.13 la genetica ha dimostrato che l’interpretazione fa parte del patrimonio genetico, Lotman pag.13 3 = biografia interpretata dall’altro. Altro inteso come: 1. La versione futura dell’autore stesso che rivede i propri scritti, ma essendo cambiato risulta diverso da come era prima, quindi altro (uomo = essere mutevole); 2. elemento esterno, vedi la fig. del lettore, che legge ed interpreta a suo modo.

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