L\'adolescenza in Samoa - Oltre il folklore PDF

Title L\'adolescenza in Samoa - Oltre il folklore
Author Emiliano Perazzelli
Course Antropologia culturale
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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Summary

Riassunti completi del libro della Mead...


Description

L’ADOLESCENZA IN SAMOA L’antropologia non è solo descrizione dell’esotico, ma anche fonte di auto-conoscenza per la società occidentale. Margaret Mead fu una delle prime a capirlo. Femminista che rivendicava la piena participazione delle donne nella società e mostrava attenzione verso i bambini e loro bisogni. Credeva nel cambiamento, nella possibilità di scegliere il proprio futuro. Le differenze di comportamento e carattere delle società non dipendono dalla genetica ma dell’apprendimento infantile e modelli culturali trasmessi di generazione in generazione, così che la cultura può essere rimodellata, migliorata. Voleva una cultura in cui trovasse spazio ogni talento umano. La sua era un’antropologia della libertà umana. L’opera è rivolta a lettori non specializzati, un lavoro sul campo senza l’armamentario erudito fatto apposta per disorientare. Mead non voleva solo studiare i samoani ma capire l’intero genere umano. Lei critica l’oppressione delle donne all’inizio del secolo per farle arrivare vergini al matrimonio, mentre in Samoa le donne erano libere di scegliere i patner e sperimentare la sessualità, secondo una scelta intenzionale. In America invece le ragazze, arrivate alla scuola superiore, erano costrette a un’intensa attività sessuale. La sessualità dunque è modellata dalla cultura, ma l’adolescenza non deve essere per forza stressante ma un processo libero e facile, non un periodo inevitabile di adattamento che ciascuno deve superare(psicoanalisi). In America i problemi degli adolescenti erano: eccesso di scelte, di pressioni e un contatto troppo scarso con i fenomeni del mondo reale, come la nascita e la morte. Questa era la situazione nel 1926-1928, quando Mead iniziò la sua ricerca. L’idea che ogni nostro pensiero e movimento fosse il prodotto non della razza o dell’istinto, ma derivato dalla società in cui cresce l’individuo, era nuova e insolita. Gli errori che la stessa Mead rintracciò dopo aver scritto il libro erano due: la sua idea che la civiltà samoana, con il passare del tempo, sarebbe scomparsa senza il supporto di arte, letteratura e architettura che greci ed egizi ci hanno trasmesso; e il secondo errore fu non aver previsto i giovani samoani come possibili lettori dell’opera, indirizzando il libro solo a lettori occidentali. L’antropologo che si pone l’obiettivo della Mead si trova di fronte ad un enorme difficoltà: non può controllare l’ambiente culturale del bambino ricreandolo totalmente in laboratorio. Si dovrebbe costruire una serie di civilizzazioni eguali in tutto tranne che per l’aspetto che si vuole studiare, per poter così capire quale sia l’elemento della nostra civiltà che causa negli adolescenti un periodo conflittuale. Così che l’unica modalità è quella della ricerca sul campo. L’antropologo sceglie popoli molto semplici, primitivi, società non complesse, che invece richiederebbero anni di lavoro. Tali gruppi umani devono avere uno sviluppo storico completamente diverso dal nostro, proprio per comprendere meglio le differenze. Mead arrivò a delle generalizzazioni osservando circa 50 ragazze in 3 villaggi diversi, descrivendo le loro famiglie e l’ambiente in cui esse crescevano. ADOLESCENZA IN SAMOA: i ragazzi vanno a pesca di buon ora la mattina, solo le ragazze più grandi vanno a pesca sugli scogli o si mettono a tessere delle nuove stuoie per le finestre; i vecchi siedono in disparte: intrecciano fibre di palma sulle loro gambe nude, borbottando vecchie storie. I bambini non hanno compiti da assolvere e quindi fanno giochi in circolo. Educazione: i compleanni hanno poca importanza, solo se nasce un bambino di alto rango si dà una grande festa. Il parto della madre non è accompagnato da grida, contorsioni, ma è dalla presenza di una ventina di persone nella casa, che possono anche ridere, scherzare o giocare per tutta la notte. Se è una bambina il cordone viene seppellito sotto un gelso con l’auspicio che diventi una brava massaia; se è un maschio viene gettato in mare o sotto una pianta di taro, affinchè diventi un bravo pescatore o contadino. Dopo il parto la madre si alza e torna alle sue faccende giornaliere; giorno e mese della nascita sono presto dimenticati: il bambino non ha nessuna importanza ufficiale se non dopo la pubertà. E’ importante solo l’età relativa: i maggiori comandano i minori. I bambini vengono messi al seno quando piangono, non in orari prestabiliti. Dormono con la madre fino allo svezzamento, poi vengono affidati alle cure di qualche bambina della famiglia, quando sono abbastanza forti da portare carichi pesanti. I bambini camminano, verso un anno, prima di parlare; ciò è facilitato dal fatto che l’attività samoana si svolge per terra. La sua educazione dalla nascita si 4 o 5 anni è molto semplice: piegato alle esigenze della casa, non deve mai stare in piedi se non necessario, non interpellare un adulto in posizione eretta, non imbrigliare i fili che tesse, non sparpargliare le noci di cocco, non arrampicarsi sul letto in presenza del padre, se questi è un capo. Nozioni inculcate con qualche scalpellotto e molte grida esasperate. Le punizioni ricadono sulla bambina immediatamente maggiore. La bambinaia che si prende cura del piccolo non si interessa di formare il suo carattere ma solo a stare in pace; allontanerà il bimbo dagli adulti quando questo grida. Grazie a questo sistema le bambinaie vengono socializzate e disciplinate: infatti proprio quando sta diventando grandicella e i suoi capricci sono insopportabili, gli viene affidata la responsabilità di una creatura più giovane.

Le ragazze rimangono con un educazione meno completa: sentono molto la responsabilità individuale, ma la comunità non insegna loro la cooperazione tra compagne. Sono comunque loro a svolgere la maggior parte dei lavori domestici; infatti mentre nelle nostre società tutta la serie di lavori in casa è vista come la causa della deformazione e inasprimento del carattere delle donne adulte, in Samoa è svolto da ragazze sotto i 14 anni. In teoria la gran parte del lavoro in cucina spetta ai ragazzi, ma le ragazze aiutano e fanno spesso la maggior parte del lavoro.In seguito, se le ragazzene sono capaci, sono mandate in lunghe spedizioni di pesca. Il loro compito principale in casa è imparara a tessere; istruite dalla donna anziana di casa, di solito iniziano la prima stuoia a 1415 anni; per completarla ce ne vogliono 2,ma finiscono molto dopo. Le stuoie rappresentano la valuta del paese e devono essere incluse nella dote della sposa; inoltre le ragazze aiutano nella piantagione ma tutto il loro interesse è verso avventure sessuali clandestine. Non ci sono specializzazioni tranne che la medicina; l’unico modo per spiccare è essere moglie di un oratore ufficiale, ma richiede una istruzione speciale senza la garanzia di poter sposare un uomo di quella classe. Alternativa è vivere in convitto sotto la guida di insegnanti bianchi, diventando infermiere o sposando dei pastori(deviazione dalla normailità). Pochi sono i casi di delinquenza, di coloro che violano i principi del gruppo, derivati da mancanza di affetto in famiglia e bisogni emotivi eccezionali, come la gelosia. I ragazzi: Imparano, già da piccolo, i rudimenti della pesca, condurre una canoa, manovrare una barca, piantare il taro o palme, ricavare la polpa dalle noci di cocco velocemente con il coltello. A 17-18 anni è pronto per entrare nell’Aumaga, la società dei giovani e adulti più maturi(chiamato “la forza del villaggio”).Qui i giovani imparano a tener discorsi, a servire e bere il kava, a progettare ed eseguire imprese di gruppo. Il ragazzo spera di avere un giorno il nome matai, che lo farà diventare membro del Fono, l’assemblea dei dirigenti. Potra bere il kava con i capi, lavorare con loro e non con i giovani, sedersi quando è a casa; deve scegliere tra specializzazioni: costruttore di case(ricchezza e posizione sociale,trattato come capo), pescatore, oratore, intagliatore di legno. Non è bene diventare capo, matai, in giovane età poichè si è il più giovane nel Fono; quindi i ragazzi vivono il dilemma di non voler assumersi responsabilità ma vogliono emergere dal gruppo. Il ragazzo è spronato a perfezionarsi sempre più, mentre la ragazza si accontenta, non vuole sposarsi per non avere responsabilità e sentirsi più libera. FAMIGLIA: in ogni villaggio ce ne sono 30-40, ognuna presieduta da un matai, che rappresenta tutti i membri del suo nucleo familiare e ne è responsabile. Famiglia può essere biologica, cioè genitori o figli, o gruppo di 15-20 persone, compresi parenti o adottati. Tutti lavorano alla piantagione sotto la sorveglianza del matai, che distribuisce a tutti cibo e altre necessità. L’età conferisce autorità disciplinare. Il matai ha autorità su tutti gli individui della famiglia, compresi padre e madre(modificabile dopo divergenze), non dovrebbe svolgere lavori domestici anche se ciò è raro. La taupo della famiglia, cioè la principessa, viene eletta dal capo del villaggio. A 15-16 anni riceve prestigio ed è stappata dal gruppo dei coetani, ne sono poche, 2-3, nel villaggio e vengono trattate con cortesia. Tutti i ragazzi si sentono liberi in quanto hanno la possibilità di andar via dalla loro famiglia per rifugiarsi da qualche parente. Parenti del sesso opposto sono presto separati: a 9-10 anni non possono più sedersi vicino, toccarsi, mangiare insieme. Tabù tra fratello e sorella che nasce quando uno dei due non vuole essere più toccato e continua fino alla vecchiaia. Rango viene più dal titolo che dalla nascita. Abbiamo 2 gradi di titoli: capi e capi oratori e vi è un linguaggio di cortesia ed etichetta verso di loro. BAMBINA: a 6-7 anni si formano i primi gruppi amicali, fatti di parenti e vicini, abbastanza ostili verso gli estranei. Maschi più liberi di avvnturarsi, bambine devono portare i pesanti allievi e aiutare nelle piantagioni così che hanno poco tempo per giocare e si sentono escluse dal gruppo di coetanei. Cresciute dedicano molto tempo alle attività sessuali, seguite con ostilità dagli adulti. Si associano con le mogli di uomini non titolati nell’Aualuma, versione meno formale dell’Aumaga,senza organizzazione, ha al centro la taupo, e non si assegnano lavori. Le ragazze all’interno delle pareti domestiche sono subordinate, ma possono aver rango superiore a parenti del villaggio. Si occupa pochissimo della comunità e sono trascurate dal codice penale. Non devono stare: dove si costruiscono case e dove si pesca, come l’uomo non può andare dove si tesse. Come i maschi, da subito sono abituate ad assistere ad autopsie di cadaveri per cercare la causa della morte; ciò non provoca effetti emotivi sui ragazzi, poichè gli adulti considerano tali avvenimenti come naturali. Relazioni sessuali: la fanciulla applica il tabù del fratello e sorella agli altri ragazzi: evitamento e antagonismo, fino ai 13-14 anni, spesso il primo amante è un vedovo o divorziato. Le ragazze sono meno disposte all’avventura dei maschi e per questo aspettano a casa e cercano di far sapere ciò; così esiste il meototolo: il ragazzo, nudo, spalmato di olio

di cocco, sfida la casa per capire se la sua amata lo ricambia; in caso negativo lei urla e tutta la casa si sveglia inseguendo il meototolo. Di solito il maschio che compie tale atto è recidivo poichè, se viene scoperto, sarà segnato dal tentativo fallito in tutto il paese. Comunque a 10 anni i ragazzi sono già educati in materia di sesso: vanno in giro nudi e per questo conoscono perfettamente il corpo umano, la masturbazione è vista come un abitudine e comincia ai 6-7 anni; però le manifetazioni di amore sono proibite rigorosamente in pubblico(coppia adulta cammina insieme ma senza tenersi per mano, il bambino non vede mai i genitori scambiare anche solo carezze). Durante le mestruazioni i dolori delle ragazze sono molto leggeri, si lamentano pochissimo e non ci sono particolari preoccupazioni; inoltre non vi è vergogna nè riservatezza verso la pubertà BAMBINO: ci sono due rapporti partioclari : tra due bambini circoncisi insieme e l’ambasciatore nelle questioni d’amore. Devono lavorare nelle piantagioni e andare a pesca, perciò hanno maggior solidarietà sociale delle ragazze. Le loro associazioni amicali, in base alla parentela e il rango, durano a vita, mentre nelle ragazze finiscono con la pubertà. Relazioni sessuali: il ragazzo si allontana dai suoi coetani della banda ma di solito è imbarazzato, timido e taciturno verso le ragazze; se amoreggia con una giovane donna da lui adottata è incolpato di incesto. Se non riesce a soddisfare una donna è considerato goffo e maldestro, deriso con beffe. Egli impara sulla sessualità da ragazzi più grandi e poco dalla famiglia, anche se i discorsi con i genitori sono più ampi di quelli della nostra società. Due sono le relazioni sessuali riconosciute dalla comunità: l’amore tra giovani non sposati di età quasi uguale e l’adulterio. Nel primo caso a volte il giovane ha bisogno di un confidente e ambasciatore, il soa, di solito un fratello o più soa che si controllano oppure una ragazza;è comunque una scelta complicata. Il soa accompagna il ragazzo che con se porta dei doni alla famiglia della ragazza; se vengono accettati può iniziare la corte. Corte fatta perlopiù dal soa, mentre il giovane siede lontano a capo chino; tutto si può concludere con la proposta di matrimonio e il giovane va a dormire a casa della sposa. Le storie romantiche comunque sono prese in giro dai samoani, si burlano della fedeltà a una moglie o amante troppo a lungo e credono fortemente che un nuovo amore guarirà quello vecchio. Non esiste l’idea di monogamia(che nella nostra civiltà deriva dall’idea di cavalleria ed etica cristiana); il matrimonio è considerato come una combinazione economicosociale; adulterio non necessariamente significa rottura del matrimonio. L’omosessualità è considerata imitazione e sostituzione delle pratiche sessuali, quindi naturale. In definitiva, l’adolescenza non era un periodo di crisi o tensione, ma uno sviluppo regolare di interessi e attività che maturano lentamente. Nelle menti dei ragazzi non ci sono tensioni, perplessità, conflitti. L’ambizione è semplice: molti amanti, sposarsi nel proprio villaggio vicino ai parenti, avere molti figli. Ciò poichè le esperienze sessuali sono libere, non ci sono passioni molto violente e quindi minori conflitti; pochi casi di gelosia poichè è meno compresa che nella nostra società e poichè i rapporti sono mutevoli. DANZA: unica attività a cui partecipano ambo i sessi di quasi tutte le età. Il capo dà l’intonazione e tutta la compagnia si unisce al canto, oppure batte le mani(i bambini lo imparano prima di camminare, e il ritmo è fissato per sempre nella loro mente). E’ una danza individuale, libera, senza figure prestabilite. Vi sono 3 forme distinte in base alla specie, non chi le esegue: la danza della taupo(grave, distante, bellissima, la ragazza deve mantenere un espressione fissa, sognante, distaccata), dei giovani(più allegro e più libertà di movimento) e dei buffoni. Nessuno ammette di aver copiato anche se tutti apprendono per imitazione. La danza in Samoa ha un influenza educativa: i bambini non sono più sottomessi agli adulti; vi è individualismo: ognuno si muove incurante degli altri e può liberare la sua aggressività; si riduce la timidezza poichè il ballo è visto come inevitabile e i bambini si impegnano il più possibile. Di solito le ragazze non trasferiscono l’equilibrio della danza nella vita reale; i bambini stupidi vengono rimproverati severamente mentre quelli bravi incoraggiati, si producono distinzioni nell’abilità che si ripercuotono per lungo tempo. L’inferiorità non è vissuta, tranne che per 2 cause: goffaggine nei rapporti sessuali e nel ballo. PERSONALITA’: i samoani non si opprimono tanto tra loro grazie alla possibilità di cambiare residenza. Si può assistere alla comparsa di un musu: atteggiamento di contrarietà trattato con superstizione(ad esempio dell’amante che non vole più essere corteggiata o di un capo che non vuole condividere il kava). Una volta sparito l’atteggiamento non si recrimina più. Se una persona si ammala la causa viene ricercata principalmente nei rapporti con i parenti, così che si riunisce la famiglia per mettere in chiaro la situazione. Di solito il samoano è sempre per la via di mezzo, è moderato nei sentimenti ed atteggiamenti e non si sbilancia mai nei giudizi sugli altri; i tratti personali hanno 4 aggettivi: buono e cattivo, facile e difficile. Non esistono conflitti tra suocera e nuora, visti solo come mancanza di rispetto di una persona giovane verso una anziana.

PROBLEMI EDUCATIVI DELLA NOSTRA SOCIETA’: la ragazza nel suo sviluppo è un fattore costante in America e in Samoa; in Samoa si può provare che l’adolescenza non è un periodo particolarmente difficile; la motivazione è da ricercarsi nell’ambiente sociale. Differenze principali: -concezione di vita leggera e superficiale così che il periodo di sviluppo è semplice: obiettivi non grandi, scelte da fare non vissute in modo disastroso e nessuno soffre per le sue convinzioni o lotta fino alla morte per uno scopo particolare. Mentre ai nostri bambini si prospettano innumerevoli alternative in ogni aspetto della realtà(moralità, religione, gruppi e nell’ambiente in cui vivono ci sono violazioni di ogni codice) ai samoani le scelte appaiono semplici: vivere con il padre o lo zio, senza grandi turbamenti interiori ma per ragioni pratiche; inoltre nella nostra società i gruppi hanno convinzioni molto contraddittore tra loro(es. Il cristianesimo: pace e valore della vita umana ma accettazione della guerra da parte della Chiesa); -si evitano conflitti e situazioni drammatiche(Samoa in questo diversa dall’America ma anche da altre società primitive). Questo poichè è una civiltà primitiva semplice ed omogenea, che cambia lentamente; -assenza di nevrosi: che nella nostra società dipendono dall’educazione difficile nei primi mesi di vita, in Samoa non ce ne sono: niente scelte difficili e situazioni accompagnate da paura, dolore o ansia; ciò è dovuto anche dal fatto che non ci sono grandi differenze individuali tra i soggetti e che i bambini presto vengono abituati ad esperienze(dolorose nella nostra società) considerate naturali, sul sesso e la morte; -bambini non prepotenti o arroganti,oppressi da responsabilità o isolati da altri bambini. Nel rapporto con i genitori non devono rivolgersi ad una sola persona, ma vivono con una dozzina di adulti nella stessa casa. Invece di imparare che vi è una mamma che si prende cura del suo benessere ed un padre a cui deve sottomettersi, il bambino impara che vi è una gerarchia di adulti maschi e femmine, sui quali può contare e a ognuno dei quali si deve obbedienza; e inoltre possono formare la loro personalità e atteggiamento emotivo grazie a più persone, mentre i nostri bambini sono chiusi nella cerchia familiare,protetti, non assistono a vita e morte(se non nella cerchia familiare, provocando grandi scompensi nel corso della vita), apprendono il sesso sono con attività casuali; l’omosessualità non è riconosciuta nè bandita, così che non si forma il senso di colpa e difficoltà di adattamento; le bambine non gustano mai le gioie dell’amore romantico come da noi e non soffre le pene da zitella nè di moglie delusa dal matrimonio. Il loro rapporto con il sesso non varia in base all’attegiamento del padre, poichè questi hanno una parte poco importante nella loro vita, non le influenzano come da noi, e questo è un fattore che può essere ridotto nelle nostre civiltà; -il lavoro non è appreso giocando come da noi; prendono delle responsabilità già a 4-5 anni con compiti proporzionati alla loro intelligenza e forza, strutturando e facendo funzionare l’intera società, mentre nelle nostre società i bambini prendono parte al mondo dei grandi solo nei balocchi: piccole automobili, bambole...così che stabiliscono una serie sbagliata di categorie: il lavoro per gli adulti e il gioco per i bambini,la scuola è una seccatura ma con compensi; ciò porta ad un contegno apatico verso la scuola di cui non si vede il rapporto con la vita, falsa dicotomia lavoro-gioco che può portare al terrore per il lavoro, poichè implica una noiosa responsabilità o, più tardi, al disprezzo del gioco, considerato infantile. In Samoa il gioco dei grandi è simile a quello degli adulti come qualità, interesse e proporzione rispetto al lavoro e il piccolo samoano non desidera valersi delle attività adulte come di un gi...


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