Equilibrio Economico Parametri + Interpretazione PDF

Title Equilibrio Economico Parametri + Interpretazione
Author Geremia Prada
Course Economia Delle Aziende Pubbliche E Non Profit
Institution Università Commerciale Luigi Bocconi
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PARTE A- DISAVANZO PRO CAPITE Il disavanzo è la differenza tra spese e entrate. Perciò, un aumento del disavanzo è rappresentativo di una diminuzione delle entrate o un aumento delle spese ed è un fattore negativo. INDICATORI: 1) VARIAZIONE PERCENTUALE DEL DISAVANZO PRO-CAPITE TRA IL 2013 E IL 2017 PERCENTUALI APPROSSIMATE

ABRUZZO CALABRIA CAMPANIA LAZIO MOLISE SICILIA

182% 112% 40% 155% -99% 96%

EMILIA ROMAGNA FRIULI LOMBARDIA VENETO ITALIA

1910% 292% 344% 8% 145%

2) RAPPORTO TRA DISAVANZO REGIONALE PRO-CAPITE E DISAVANZO ITALIANO PRO-CAPITE (ANNO 2017) ABRUZZO CALABRIA CAMPANIA LAZIO MOLISE SICILIA

13,27125069 1,789960668 -2,606121579 1,204348586 0,839871797 -0,377177136

EMILIA ROMAGNA FRIULI LOMBARDIA VENETO ITALIA

1,167496451

3) C’E’ DISAVANZO NEL 2017?

9,758819283 1,010849403 -3,432195055 1

PARTE B SPESA DEDICATA PERSONALE 4)

ABRUZZO CALABRIA CAMPANIA LAZIO MOLISE SICILIA

SI SI NO SI SI NO

EMILIA ROMAGNA FRIULI LOMBARDIA VENETO ITALIA

SI SI SI NO SI

33,33 4,50 -6,55 3,02 2,11 -0,95

-PERCENTUALE DI A BENI E SERVIZI/

VARIAZIONE

2,51

INTERTEMPORALE NELLE PERCENTUALI DI IMPIEGO DELLA SPESA PUBBLICA SANITARIA: a. VARIAZIONE DELLA PERCENTUALE DI SPESA PUBBLICA PER BENI E SERVIZI (IN PUNTI PERCENTUALI)

b.

ABRUZZO CALABRIA CAMPANIA LAZIO MOLISE SICILIA

2,9% 4,1% 5,9% 1,7% 5,7% 5,6%

EMILIA ROMAGNA FRIULI LOMBARDIA VENETO ITALIA

2,6% -1,0% 3,4% 4,4% 3,4%

ABRUZZO CALABRIA CAMPANIA LAZIO MOLISE SICILIA

-2,1% -2,9% -4,1% -2,1% -3,7% -3,0%

EMILIA ROMAGNA FRIULI LOMBARDIA VENETO ITALIA

-1,5% 0,2% -2,2% -1,9% -2,1%

VARIAZIONE DELLA PERCENTUALE DI SPESA PUBBLICA PER PERSONALE

5)

ABRUZZO CALABRIA CAMPANIA LAZIO MOLISE SICILIA

1,0% 3,0% -4,2% -5,5% -2,8% 0,8%

EMILIA ROMAGNA FRIULI LOMBARDIA VENETO ITALIA

2,8% 8,2% -4,5% -0,8% 0,0%

DIFFE RENZA DELLA PERCENTUALE DI SPESA PUBBLICA PER UNA CATEGORIA IN UNA REGIONE E PERCENTUALE PER LA STESSA CATEGORIA IN ITALIA a. DIFFERENZA BENI E SERVIZI ABRUZZO 2,5% CALABRIA -2,1% CAMPANIA 1,3% LAZIO -1,0% MOLISE -1,7% SICILIA -3,5% EMILIA ROMAGNA FRIULI LOMBARDIA VENETO ITALIA

b. DIFFERENZA PERSONALE

1,4% 1,5% -2,1% 4,0% 0,0%

6) DIFFERENZA TRA LA PERCENTUALE DI BENI E SERVIZI E QUELLA DI PERSONALE  INDICATORE DI EQUILIBRIO TRA LE DUE CATEGORIE 2013

2014

2015

2016

2017

ABRUZZO CALABRIA CAMPANIA LAZIO MOLISE SICILIA

2,8% -5,8% 1,7% 7,0% -2,1% -6,6%

4,2% -4,2% 5,4% 7,9% 0,4% -3,9%

4,8% -2,3% 8,7% 9,1% 0,1% -2,7%

6,2% -0,7% 10,9% 10,0% 7,5% -0,1%

7,8% 1,2% 11,7% 10,8% 7,3% 1,9%

EMILIA ROMAGNA FRIULI LOMBARDIA VENETO ITALIA

0,8% 0,7% 3,0% 4,8% 0,8%

1,1% -0,8% 6,6% 6,4% 2,6%

1,9% -2,8% 6,3% 6,3% 3,4%

3,2% -2,3% 6,2% 8,1% 4,7%

4,9% -0,5% 8,7% 11,0% 6,3%

ANALISI GENERICA: il disavanzo è aumentato in tutte le regioni soggette a piano di rientro (tranne in Molise) ma anche nelle regioni benchmark e nell’italia in generale. La percentuale della spesa totale dedicata a beni servizi è aumentata in tutte le regioni e in Italia in generale, mentre è diminuita quella per il personale. Le regioni in piano di rientro non si differenziano troppo dall’Italia in generale in base a: percentuale della spesa totale per beni e servizi, percentuale della spesa totale per personale, livello di equilibrio tra le due percentuali appena citate; aumenti e diminuzioni nelle percentuali appena citate. Appare dunque più appropriato un confronto tra le regioni in piano di rientro. ANALISI SPECIFICA REGIONE PER REGIONE: 1) ABRUZZO. Il disavanzo pro-capite in Abruzzo è aumentato del 182% in 5 anni, passando da una situazione di avanzo (-40 euro) nel 2013 a una situazione di disavanzo (33 euro) nel 2017.

Rispetto alla media italiana, il disavanzo pro-capite abruzzese è 13.278 maggiore. Tra le regioni in esame è quella che presenta il disavanzo maggiore.

ANDAMENTO DISAVANZO ABRUZZO €40.00 €30.00 €20.00 €10.00 €-

1

2

3

4

5

€(10.00) €(20.00) €(30.00) €(40.00) €(50.00)

Tra tutte le regioni soggette a piano di rientro l’abruzzo è quello in cui la percentuale di spesa totale dedicata a beni e servizi è maggiore (38.5%), mentre NON è quella in cui la spesa per personale è minore (30.7%). Tutto sommato però le due spese non sono troppo equilibrate in quanto la spesa per beni e servizi è maggiore di 7 punti percentuali. Inoltre, la spesa per beni e servizi è aumentata negli ultimi 5 anni, mentre quella per personale è diminuita. 2) CALABRIA. Il disavanzo pro capite in Calabria è aumentato del 112% in 5 anni, passando da una situazione di avanzo (-38 euro) nel 2013 a una situazione di disavanzo nel 2017 (4,50 euro). Rispetto alla media italiana, il disavanzo calabrese pro capite è 1.79 volte maggiore (abbastanza simile), anche se è importante considerare che, mentre il disavanzo italiano nel 2013 era solo di -5.59 euro; quello calabrese era -38 euro. Ciò significa che il disavanzo calabrese è salito molto velocemente negli ultimi 5 anni.

ANDAMENTO DISAVANZO CALABRIA €10.00 €-

1

2

3

4

5

€(10.00) €(20.00) €(30.00) €(40.00) €(50.00)

Tra tutte le regioni soggette a piano di rientro la Calabria presenta un forte equilibrio tra percentuale spesa per beni e servizi (33.9%) e percentuale di spesa per personale (32%). La prima supera la seconda solo del 1.2 %. Anche qui la spesa per beni e servizi è aumentata negli ultimi 5 anni, mentre quella per personale è diminuita.

3) CAMPANIA. Il disavanzo pro capite in Campania è aumentato del 40%, un aumento più modesto se paragonato a quello delle due regioni precedenti. La Campania inoltre è, insieme alla Sicilia (e al Veneto) l’unica regione che ancora nel 2017 presenta un avanzo pro capite, precisamente di -6.55 euro pro capite. è quindi la regione con il disavanzo minore. Il disavanzo pro capite campano è di 8 euro minore di quello italiano. DISCORSO IMPORTANTE E VALIDO ANCHE PER LA SICILIA: non sempre un aumento del disavanzo rappresenta una situazione di inefficienza. Regioni come la Sicilia e la Campania hanno infatti aumentato il loro disavanzo ma sono riuscite a mantenerlo sotto lo zero, ovvero a mantenere le entrate maggiori delle spese. Questo potrebbe essere, in un settore pubblico, un segnale di maggiore efficienza allocativa/economicità.

ANDAMENTO DISAVANZO CAMPANO €-

1

2

3

4

5

€(5.00) €(10.00) €(15.00) €(20.00) €(25.00) €(30.00) €(35.00)

La percentuale di spesa per beni e servizi è aumentata di più rispetto alle altre regioni (5,9 punti percentuali ) nei 5 anni in esame, stessa cosa vale anche per la diminuzione della percentuale di spesa per il personale ( 4.1 punti percentuali). La Campania è la regione con lo squilibrio maggiore tra le due percentuali (spesa per beni &servizi supera quella per personale di circa 11.7 punti percentuali). 4) LAZIO. Il disavanzo in Lazio è aumentato del 155%. A partire da una situazione di avanzo pro capite nel 2013 (-5,50 euro), si è passati a una situazione di disavanzo nel 2017 (3,02). Tale dato si mantiene comunque conforme alla media italiana (2.51 euro). Simile alla media italiana è anche l’andamento del disavanzo laziale nei 5 anni in esame.

ANDAMENTO DISAVANZO LAZIALE €4.00 €3.00 €2.00 €1.00 €-

1

2

3

4

5

€(1.00) €(2.00) €(3.00) €(4.00) €(5.00) €(6.00)

Anche in Lazio la spesa per beni e servizi è aumentata mentre quella per il personale è diminuita, anche se il trend di aumento/diminuzione è il minore, e quindi le percentuali si sono dimostrate le più stabili. Il Lazio è la seconda regione in cui lo squilibrio tra le percentuali è maggiore: la percentuale di spesa su beni e servizi (35%) supera quella per il personale (24.2%) di 10.8 punti percentuali. È inoltre la regione in cui la differenza rispetto alla media Italiana per quanto riguarda i beni e servizi è minore, mentre è maggiore per quanto riguarda il personale 5) MOLISE. È l’unica regione che ha visto il suo disavanzo notevolmente diminuito (-99%) ed è inoltre l’unica regione che nel 2013 presentava un disavanzo (224 euro) che è poi sceso a 2,11 euro nel 2017. La decrescita del disavanzo, che oggi è, insieme a quello del Lazio, molto simile alla media italiana, può essere un forte segnale di efficienza e economicità.

ANDAMENTO DISAVANZO MOLISE €250.00 €200.00 €150.00 €100.00 €50.00 €-

1

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3

4

5

€(50.00)

Anche in Molise è aumentata la percentuale di spesa per beni e servizi mentre è diminuita quella per il personale. L’aumento della prima è stato il secondo maggiore dopo la Campania (5.7%) mentre quello per il personale è stata la maggiore diminuzione. È presente uno squilibrio tra percentuale di spesa per beni e servizi e percentuale di spesa per personale,

precisamente del 7.3%. questa percentuale però non differisce troppo dalla media italiana (6.3%). 6) SICILIA. È, insieme alla Campania, l’unica regione che ha mantenuto una situazione di avanzo nei 5 anni in analisi e presenta ancora un avanzo nel 2017 (-0,95). I dati mostrano però un aumento del disavanzo nei 5 anni in esame del 96%. Anche il disavanzo siciliano non si discosta troppo dalla media italiana (-0.37 volte). DISCORSO IMPORTANTE E VALIDO ANCHE PER LA CAMPANIA: non sempre un aumento del disavanzo rappresenta una situazione di inefficienza. Regioni come la Sicilia e la Campania hanno infatti aumentato il loro disavanzo ma sono riuscite a mantenerlo sotto lo zero, ovvero a mantenere le entrate maggiori delle spese. Questo potrebbe essere, in un settore pubblico, un segnale di maggiore efficienza allocativa/economicità.

ANDAMENTO DISAVANZO SICILIANO €-

1

2

3

4

5

€(5.00) €(10.00) €(15.00) €(20.00) €(25.00) €(30.00)

Così come nelle altre regioni, anche in sicilia vi è stato un aumento (abbastanza importante: 5.6 punti percentuali) della spesa per beni e servizi, e una diminuzione (-3 punti percentuali) della spesa per personale. Insieme alla Calabria è la regione dove le percentuali riferite alle due categorie di spesa sono più simili (differenza di 1.9 punti percentuali), il che è rappresentativo di un maggiore equilibrio. PARTE B – PERSONALE DELL’ASSESSORATO 1) RAPPORTO TRA COMPARTO E NUMERO DI DIRIGENTI Abruzzo Calabria Campania Lazio Molise Sicilia

Emilia-Romagna

14,5 4,318181818 18,09090909 4,3125 7,428571429 4,674418605

4,978723404

Friuli Venezia Giulia

2,534883721

Lombardia

2,491803279

Veneto

7,047619048

2) RAPPORTO NUMERO DI DIRIGENTI E PERSONALE TOTALE DIRIGENTI EFFETTIVI DIRIGENTI PREVISTI Abruzzo Calabria Campania Lazio

0,064516129 0,188034188 0,052380952 0,188235294

0,209677419 0,196581197 0,104761905 0,203921569

0,118644068

0,288135593

0,176229508

0,209016393

0,167259786

0,167259786

0,282894737

0,289473684

Lombardia

0,286384977

0,305164319

Veneto

0,124260355

0,142011834

Molise Sicilia

Emilia-Romagna Friuli Venezia Giulia

3) DIFFERENZA TRA DIRIGENTI PREVISTI E DIRIGENTI EFFETTIVI Abruzzo Calabria Campania Lazio

9 1 11 4

Molise

10

Sicilia

8

Emilia-Romagna

0

Friuli Venezia Giulia

1

Lombardia

4

Veneto

3

4) PERCENTUALE SESSI Abruzzo Calabria Campania

0,4193548 0,4957265 0,5333333

0,580645161 0,504273504 0,466666667

Lazio Molise Sicilia

0,3019608

0,698039216

0,3389831

0,661016949

0,4344262

0,56557377

EmiliaRomagna Friuli Venezia Giulia

0,2633452

0,736654804

0,3157895

0,684210526

Lombardia

0,2910798

0,708920188

Veneto

0,2485207

0,75147929

5) DIFFERENZA ETA’ MEDIA TRA REGIONI IN PDR E MEDIA DELLE REGIONI BENCHMARK Abruzzo Calabria Campania Lazio

1,5 6,5 5,5 0,5

Molise

-0,5

Sicilia

5,5

6) PERCENTUALE DI LAUREATI NEL PERSONALE Abruzzo Calabria Campania Lazio Molise Sicilia

EmiliaRomagna Friuli Venezia Giulia

73% 66% 36% 63% 80% 39%

70% 77%

Lombardia

63%

Veneto

61%

7) RAPPORTO TRA POPOLAZIONE DELLA REGIONE E PERSONALE ASSESSORATO Abruzzo Calabria Campania Lazio

21326,56452 16795,96581 27805,1619 23129,89804

Molise

5261,847458

Sicilia

20723,93852

Emilia-Romagna

15832,17438

Friuli Venezia Giulia

8012,315789

Lombardia

47038,33803

Veneto

29038,63314

8) NUMERO POSTI LETTO PER OGNI MEMBRO DEL PERSONALE DELL’ASSESSORATO Abruzzo Calabria Campania Lazio

133,983871 84,35042735 107,0619048 135,0823529

Molise

43,47457627

Sicilia

150,1434426

Emilia-Romagna

166,0427046

Friuli Venezia Giulia

98,28289474

Lombardia

488,6666667

Veneto

307,2426036

9) NUMERO MEDICI-INFERMIERI per OGNI MEMBRO DEL PERSONALE SANITARIO Abruzzo Calabria Campania Lazio Molise

138,7419355 94,95726496 131,0285714 107,5372549 28,6779661

Sicilia 108,5737705 Emilia Romagna 118,2384342 Friuli Venezia Giulia 68,11184211 Lombardia Veneto

247,600939 192,6272189

1) REGIONE ABRUZZO Il rapporto tra comparto (non dirigenti) e dirigenti è più del doppio della media delle regioni benchmark. Precisamente questo indice ci dice che per ogni dirigente ci sono 14.5 dipendenti normali. Questo rapporto si aggira intorno a 5 nel resto d’Italia. Indice simile è il rapporto tra il numero di dirigenti e il personale totale. Questo ci comunica che i dirigenti sono il 6.4% del personale. Insieme alla Campania, è la regione con il rapporto più basso: ciò significa che i dirigenti sono troppo pochi rispetto al personale totale. Ciò, combinato con i dati degli organigrammi, potrebbe venire spiegato dalla presenza di numerosi posti dirigenziali vacanti. Se infatti fossimo in una situazione in cui dirigenti totali= dirigenti previsti, il rapporto tra numero di dirigenti e personale totale si aggirerebbe attorno al 21%, dato più conforme a quello delle regioni benchmark. Si può quindi notare che cresce circa del 15% nel confronto tra dati effettivi e dati previsti. Ciò è un dato molto negativo perché vuol dire che mancano tanti dirigenti L’età media del personale è più o meno in linea con le regioni benchmark e la percentuale di laureati è del 72,5% (dato molto positivo e maggiore della media delle regioni in benchmark). Il rapporto tra la popolazione e il personale assessorato è di 21326 persone (pari alla media delle altre regioni in Pdr) per ogni membro del personale, mentre il rapporto tra numero di posti letto e personale assessorato è do 133,93 (inferiore alla media delle altre regioni in PDR, ma comunque accettabile): per ogni membro del personale assessorato ci sono 133 posti letto. Allo stesso modo il rapporto tra personale sanitario e personale assessorato è di 138,7, ovvero il più alto delle 6 regioni in esame. 2) REGIONE CALABRIA Il rapporto tra comparto (non dirigenti) e dirigenti è conforme alla media delle regioni benchmark. Precisamente questo indice ci dice che per ogni dirigente ci sono 4.3 dipendenti normali. Questo rapporto si aggira intorno a 5 nel resto d’Italia. Indice simile è il rapporto tra il numero di dirigenti e il personale totale. Questo ci comunica che i dirigenti sono il 18% del personale. Insieme al Lazio e alla Sicilia, è la regione con il rapporto più alto: ciò significa che i dirigenti sono giusti /tanti rispetto al personale totale. Questo risultato, combinato ai dati degli organigrammi, potrebbe venire spiegato dalla presenza di pochi posti dirigenziali vacanti: il numero effettivo e quello previsto differiscono infatti solo di 1 unità. Se infatti fossimo in una situazione in cui dirigenti totali= dirigenti previsti, il rapporto tra numero di dirigenti e personale totale si aggirerebbe attorno al 19.5 %, dato non troppo diverso da quello delle regioni benchmark e da quello calcolato precedentemente. Ciò è un dato estremamente positivo perché vuol dire che non mancano dirigenti. L’età media del personale è di 6.5 anni superiore a quella delle regioni benchmark e la percentuale di laureati è del 66% (dato abbastanza positivo e di poco inferiore alla media delle regioni benchmark). Il rapporto tra la popolazione e il personale assessorato è di 16795 persone per ogni membro del personale, mentre il rapporto tra numero di posti letto e personale assessorato è di 84, 35 ( il secondo minore delle regioni benchmark): per ogni membro del personale assessorato ci sono 84.35 posti letto. Allo stesso modo il rapporto tra personale sanitario e personale assessorato è di 94.95. 3) REGIONE CAMPANIA

Il rapporto tra comparto (non dirigenti) e dirigenti è più del triplo della media delle regioni benchmark. Precisamente questo indice ci dice che per ogni dirigente ci sono 18 dipendenti normali. Questo rapporto si aggira intorno a 5 nel resto d’Italia. Indice simile è il rapporto tra il numero di dirigenti e il personale totale. Questo ci comunica che i dirigenti sono il 5% del personale. Insieme all’Abruzzo, è la regione in cui tale rapporto è più basso: ciò significa che i dirigenti sono troppo pochi rispetto al personale totale. Ciò, combinato con i dati degli organigrammi, potrebbe venire spiegato dalla presenza di numerosi posti dirigenziali vacanti (precisamente questi sono 11). Se infatti fossimo in una situazione in cui dirigenti totali= dirigenti previsti, il rapporto tra numero di dirigenti e personale totale si aggirerebbe attorno al 10,4%, dato che però rimane sempre minore di quello delle regioni benchmark. Si può quindi notare che tale rapporto cresce circa del 5% nel confronto tra dati effettivi e dati previsti. Tutto quello detto fin’ora è un dato negativo perché vuol dire che mancano dirigenti rispetto a quelli previsti, ma anche che la stessa progettazione dell’organigramma prevede un basso rapporto tra i dirigenti e il personale totale rispetto alle altre regioni: pochi dirigenti PREVISTI rispetto alla totalità del personale. L’età media del personale è di 5,5 anni superiore a quella delle regioni benchmark e la percentuale di laureati è del 36% (decisamente bassa e decisamente inferiore alle regioni benchmark). Il rapporto tra la popolazione e il personale assessorato è di 27805 persone (pari alla media delle altre regioni in Pdr) per ogni membro del personale, che è anche il più alto tra quelli delle 5 regioni. Il rapporto tra numero di posti letto e personale assessorato è do 107,06 (inferiore alla media delle altre regioni in PDR): per ogni membro...


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