La comunicazione economico-finanziaria PDF

Title La comunicazione economico-finanziaria
Course Comunicazione D'impresa
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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appunti presi a lezione....


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LA COMUNICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA (capitolo 4 – parte II) Attraverso la comunicazione economico-finanziaria, l’impresa ricerca il consenso dei soggetti interessati alle sue performance economiche e competitive. La comunicazione economico-finanziaria si interessa all’informazione relativa agli aspetti economici (equilibrio costi - ricavi), finanziari (flussi in entrata e uscita) e patrimoniali (beni mobili e immobili che l’azienda possiede) della gestione aziendale. Il complesso delle comunicazioni effettuate - su base volontaria o per obblighi di legge - che ha come oggetto particolari operazioni o la gestione nel suo complesso e mira a rafforzare le relazioni tra impresa e sistema finanziario, viene spesso definita informativa societaria. Con un rilievo sempre maggiore dei mercati finanziari sono cresciute le esigenze informative relative all’attività di impresa. Una delle conseguenze è stata la necessità di avere un’informazione sull’attività dell’azienda in via previsionale (che arriva prima che le cose accadano) e strategica. Questa relazione è importante perché nel sistema finanziario circolano i capitali che sono necessari alla sua sopravvivenza e al suo sviluppo. Un’efficace informativa societaria nasce da un’analisi dei principali bisogni di informazioni sugli aspetti economico-finanziari della gestione: -

bisogni di natura legislativa, derivanti da obblighi di legge e soddisfatti dall’informativa societaria obbligatoria. bisogni di natura esterna, volti a soddisfare le esigenze di informazione provenienti da interlocutori di mercato (analisti, gestori, risparmiatori ecc…). bisogni di natura interna (di carattere aziendale), inducono l’impresa a trasmettere informazioni premianti a tutti gli stakeholder interessati.

Si possono distinguere DUE LIVELLI DI COMUNICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA: 

LA COMUNICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DI BASE: corrispondente ai bisogni legislativi e regolamentari, minimale, necessaria per operare in modo corretto e trasparente sui vari mercati di riferimento. Mezzi principali --> bilanci annuali d’esercizio e, per le società quotate in borsa, relazioni periodiche. Limiti --> la comunicazione è costretta all’interno di norme giuridiche e fiscali; è inevitabilmente orientata al passato, cioè parla di qualcosa che è già accaduto; non evidenzia complessità dei rischi di impresa e non offre piena evidenzia dei beni immateriali.



LA COMUNICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA VOLONTARIA O INTEGRATIVA: colma i gap/le lacune della comunicazione obbligatoria, mira a soddisfare il continuo fabbisogno informativo degli stakeholders, interessati a valutare al meglio la capacità d’impresa (competitive, industriali, manageriali ecc…). Essa si concentra in particolare sugli elementi intangibili portatori di vantaggio competitivo (es. competenze, conoscenze):

Diffusione di indicatori di performance economicofinanziaria basati sui value drivers capacità di creare indicatori di rilevare tutto ciò che è importante per l’azienda

diffusione; costruzione di modelli di determinazione dei risultati capaci di rappresentare anche parametri non finanziari (es. Balance Scorecard e Bilancio Sociale)

I mezzi principali attraverso cui le imprese soddisfano i bisogni informativi di natura legislativa sono i bilanci annuali d’esercizio, documenti che comprendono gli aspetti economici, finanziari e patrimoniali

dell’impresa, vengono redatti tutti gli anni alla fine dell’anno. In essi vengono registrati i costi e i ricavi e la dimensione patrimoniale (attività e passività). DESTINATARI DELLA COMUNICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA STAKEHOLDERS FINANZIARI, destinatari privilegiati della comunicazione economico-finanziaria: 



 

Azionisti, detengono le azioni di impresa (quote in cui è suddivisa la proprietà), siccome sono comproprietari sono soggetti a rischio d’impresa. Essi possono essere di maggioranza, di controllo e di minoranza. Creditori, hanno prestato soldi, se sono potenziali creditori necessitano informazioni prima di concedere un prestito; gli obbligazionisti rientrano tra i creditori perché le obbligazioni sono quote di prestito. Analisti, sono dei professionisti che studiano l’andamento del mercato, redigono rapporti periodici per orientare possibili investitori. Autorità pubbliche di vigilanza, tutelano gli investitori e spesso richiedono chiarimenti sui risvolti finanziari di particolari operazioni (es. Banca d’Italia, la quale regola le azioni delle altre banche; Consob, che vigila sull’attività delle aziende quotate in borsa)

STAKEHOLDERS NON FINANZIARI, non hanno le caratteristiche di impegno diretto come i precedenti ma sono comunque attenti alle performance economico-finanziarie delle organizzazioni imprenditoriali con le quali si relazionano:  Lavoratori, interessati alle vicende aziendali per i risvolti sulle proprie carriere e per le possibilità di carriera.  Clienti, la sopravvivenza del produttore è fondamentale per l’acquisto dei beni e per l’assistenza postvendita.  Fornitori, preoccupati della solvibilità delle aziende clienti soprattutto nel caso in cui i rapporti di fornitura richiedano elevati investimenti specifici.  Lo stato, interessato alla situazione economica delle imprese sia per il prelievo fiscale, sia per la politica economica.  Media specializzati, bisognosi di informazioni economico-finanziaria per dare contenuto a riviste e programmi riguardanti l’andamento dell’economia e dei mercati borsistici. CONTENUTI E STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA Tutte le aziende, quotate e non, sono tenute a produrre informazioni contabili, racchiuse nel documento di bilancio. Le aziende quotate in borsa sono soggette ad ulteriori obblighi (Testo Unico della Finanza, regolamenti Consob e della Borsa Italiana). L’informativa societaria delle aziende quotate, sulla base di tempistica, tipologia e modalità di diffusione, si distingue in: - Informativa eccezionale --> veicolata attraverso il PROSPETTO INFORMATIVO, prodotta nel momento di ammissione o quotazione. - Informativa periodica --> si concretizza nella RELAZIONE TRIMESTRALE E SEMESTRALE, nel BILANCIO ANNUALE, nelle RELAZIONI DEGLI AMMINISTRATORI, (possono essere fatte sia da soggetti interni che esterni), dei SINDACI E nelle SOCIETÀ DI REVISIONE (società esterne all’azienda specializzate nell’analisi dei bilanci), dopo la quotazione con cadenza trimestrale. - Informativa episodica --> PROSPETTI RELATIVI AI PROCEDIMENTI, legata ad operazioni straordinarie come acquisizioni, scissioni, acquisto o vendita di azioni ecc… - Informativa continua --> COMUNICATI SU EVENTI PRICE SENSITIVE, prodotta tutte le volte che si verificano eventi che possono modificare corsi azionari. Accanto all’informativa obbligatoria, si sta sviluppando quella facoltativa, frutto della libera iniziativa delle imprese.

LA COMUNICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA NEI MERCATI REGOLAMENTATI: IL RUOLO DELL’INVESTOR RELATOR L’estensione delle minacce concorrenziali a livello globale, sta facendo emergere la necessità per le stesse aziende di saper competere anche nei mercati di capitali; infatti si fa sempre più presente la necessità di essere leader d’immagine. Si sta affermando un vero e proprio marketing finanziario dove il prodotto è costituito dai titoli quotati sul mercato e il cui target è rappresentato dagli investitori potenziali. Per gestire al meglio tutti questi canali di comunicazione è stata creata la figura dell’investor relator, cioè la figura organizzativa incaricata di gestire i rapporti con investitori e intermediari. Tale figura è indispensabile per mantenere e alimentare la fiducia per l’azienda da parte di chi ha investito il proprio capitale su di essa, partecipando alla sua crescita con le proprie risorse finanziarie. Oggigiorno il rapporto con gli analisti e gli investitori diventa uno strumento indispensabile per competere....


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