Esame 16 Febbraio, domande+risposte PDF

Title Esame 16 Febbraio, domande+risposte
Course Filosofia morale
Institution Sapienza - Università di Roma
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Karl Marx MARX: (1818-1883) Premessa: il marxismo costituisce una delle componenti culturali e politiche più importanti dell’età moderna. 1. Vita e opere:  Marx nacque a Treviri da una famiglia benestante agnostica, anche se successivamente si convertì al protestantesimo.  Divenne giornalista, ma non potè insegnare all’università per via del regime totalitario, che di certo non era favorevole al libero insegnamento.  Marx andò in esilio in Francia e poi a Londra;  non aveva grandi disponibilità economiche ma aveva sposato una donna nobile e aveva stretto amicizia con Engels, che era molto ricco in quanto i genitori erano i proprietari di numerose industrie a Manchester  Marx poté contare sui prestiti di Engels,che finanziò la pubblicazione di alcuni suoi lavori come il Manifesto.  A Londra riuscì a trovare un po’ di tranquillità e qui iniziò a scrivere il Capitale (una delle sue opere più importanti)..  Morì a Londra nel 1883 e durante il suo funerale il discorso venne pronunciato da Engels, che metterà in evidenza le caratteristiche generali del marxismo.

2. Caratteristiche del marxismo: La filosofia di Marx possiede due caratteristiche principali: 1. costituisce una sorta di analisi della società e della storia, che si estende al mondo della borghesia, in tutte le sue espressioni. Infatti, proprio perché Marx si occupa di analizzare tutti gli aspetti della società viene considerato il padre della sociologia. 2. Offre un interpretazione dell’uomo e del suo mondo. Infatti, nel discorso che Engels pronunciò al funerale dell’amico, diceva che neanche uno scienziato era ai livelli di Marx perché lui è prima di ogni cosa un rivoluzionario, infatti per tutta la sua vita Marx è rimasto fedele all’ideale dell’unione tra teoria e prassi (azione + sapere). 3. Ma, la principale caratteristica che differenzia la filosofia di Marx da quella di altri filosofi come Hegel, consiste nel fatto che Marx si propone di mettere in atto l’incontro tra realtà e razionalità attraverso la prassi, costruendo una nuova società; mentre Hegel si l’aveva solo pensato. La filosofia di Marx risente dell’influenza di tre principali tendenze culturali: 1. la filosofia classica tedesca, attingendo alcune idee da Hegel a Feuerbach 2. l’economia classica da Smith a Ricardo, infatti Marx parte dall’approfondita conoscenza del sistema liberale, nonostante non lo sostenesse. 3. Il pensiero socialista da Saint Simon a Owen 3. La critica al misticismo logico di Hegel: Il rapporto tra Marx ed Hegel è stato spesso oggetto di discussione in quanto risulta molto complesso. Infatti, se da una parta alcuni filosofi sostengono che tra i due filosofi vi sia un rapporto di continuità, dall’altra altri filosofi sostengono che tra i due vi sia un rapporto di rottura. In ogni caso, qualunque sia la verità, è certo che Hegel in un modo o nell’altro (cioè o per continuità o per opposizione)abbia influenzato alcuni aspetti del pensiero di Marx. 1

Karl Marx La Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico è la prima opera che mostra l’atteggiamento di Marx nei confronti di Hegel. Tale componimento è sia filosofico, che politico, anche se solitamente all’interno di esso si distinguono due momenti distinti: il momento filosofico metodologico e il momento storico-politico.  il momento filosofico metodologico: attacca il metodo di Hegel, e quindi in generale il suo modo di filosofare. Infatti, ciò che Marx imputa ad Hegel è il fatto di considerare ogni realtà come una manifestazione necessaria dello Spirito. Ad esempio, Hegel non si sofferma a constatare semplicemente che in certi luoghi e tempi vige la monarchia, ma afferma anche che lo stato necessita di una sovranità, che si identifica appunto nella monarchia. E quindi egli ammette e giustifica la monarchia, come un qualche cosa di razionale e necessario. Questo atteggiamento assume il nome di misticismo logico , in quanto attraverso esso le varie istituzioni appaiono delle allegorie e personificazioni di una realtà, che sta nascostamente dietro di esse. In questo modo Hegel tende anche a giustificare le istituzioni esistenti, considerandole come realtà necessarie e razionali dello Spirito, proprio per questo si può dire che la sua filosofia assuma la forma di un giustificazionismo politico (in quanto tende a riconoscere le istituzioni e i governi esistenti), e speculativo (in quanto sostiene che tutto ciò che è reale è anche razionale e non può essere altrimenti).Questo misticismo secondo Marx deriva dal capovolgimento idealistico tra soggetto e predicato da una parte e concreto e astratto dall’altra (come aveva già sostenuto Feuerbach). A questo misticismo logico di Hegel, Marx oppone il metodo trasformativo, che si concretizza nel capovolgimenti di ciò che l’idealismo aveva cambiato, ovvero nel riconoscere nuovamente ciò che è realmente soggetto e ciò che è realmente predicato. Marx comunque, non critica l’intera filosofia di Hegel in quanto gli riconosce numerosi meriti, tra cui quello di concepire la realtà come una totalità storico-processuale, composta da elementi che sono fortemente connessi e inseparabili gli uni dagli altri e dalle opposizioni. 4. La critica della civiltà moderna : La posizione politica di Marx e soprattutto la sua adesione al comunismo, deriva dalla sua concezione negativa verso la civiltà moderna e lo stato liberale, che tra l’altro costituisce uno dei principali punti chiave del marxismo.  Secondo Marx l’età moderna e quindi l’uomo moderno coincide con la cosiddetta fase di scissione, che deriva dalla frattura tra società e Stato. Infatti, ad esempio nella polis greca i cittadini vivevano in un un’armonia sociale, e si sentivano parte integrante della comunità. Non esistevano differenze tra la sfera pubblica e quella privata, come non esistevano differenze tra lo Stato e la società. Ma secondo Marx in questa armonia e collaborazione tra Stato e società vi è una contraddizione. Infatti, lo Stato si è sempre proposto come un organismo neutrale, garante dell’interesse e del benessere comune, ma questo secondo Max è una cosa falsa, o vera apparentemente. In quanto nella vita reale non è lo stato che aiuta i cittadini e tutela il loro benessere, ma se mai sono i cittadini che devono tutelarsi da soli, e devono “proteggersi”dallo stato che persegue i propri interessi e quelli delle classi più potenti. Per questo motivo, la stessa dichiarazione dell’uguaglianza formale propagandata dalla rivoluzione francese, ha perso il suo significato. E quindi sostanzialmente, secondo Marx la civiltà moderna rappresenta contemporaneamente, la società dell’egoismo e delle particolarità reali e della fratellanza e delle universalità illusorie.  Secondo Marx questa falsa universalità e neutralità dello stato deriva dal tipo di società che si è venuta a costituire nel mondo moderno. Infatti, rifacendosi alla descrizione della 2

Karl Marx società borghese di Hegel, Marx sostiene che il cittadino si sia staccato dalla comunità; in tal senso, nella società civile non esiste più la solidarietà, ma ognuno cerca di imporsi perseguendo individualmente i propri interessi. E siccome al costituzione, che risale alla fase post rivoluzionaria dello Stato, rende legale il diritto di libertà individuale e di proprietà privata, secondo il filosofo lo stato è semplicemente una proiezione politica di una società contro-sociale. In contrapposizione a questa società moderna ed egoista, Marx idealizza un nuovo tipo di società, che si identifica in un modello di democrazia sostanziale o totale, in cui esiste una collaborazione tra l’individuo e gli altri (la comunità). Però, mentre Hegel sosteneva che tale tipo di società si potesse ottenere solamente attraverso alcuni strumenti politici come la corporazione, lo stato e la burocrazia, Marx nega questi strumenti politici e sostiene che l’unico modo per realizzare questo tipo di società è quello di eliminare qualsiasi forma di disuguaglianza tra gli individui, iniziando dall’annullamento della proprietà privata; l’arma a cui il filosofo fa riferimento allo scopo di attuare questo progetto è il proletariato, il quale essendo l’unica classe priva di proprietà e che risente maggiormente dei privilegi di questa società borghese , è l’unica che può attuare la democrazia comunista. 5. La critica dell’economia borghese e l’alienazione: Marx applica la sua ideologia politica anche all’economia, esponendo la sua tesi nei cosiddetti Manoscritti economico-filosfici. Il filosofo mostra un duplice atteggiamento nei confronti dell’economia borghese, infatti da una parte egli ritiene tale economia come l’espressione teorica della società capitalistica, mentre dall’altra parte le imputa il fatto di propagandare una falsa immagine del mondo borghese. Secondo Marx l’economia borghese compie questo errore in quanto anziché porsi nella prospettiva storico-processuale tende a considerare il sistema capitalistico, semplicemente come il metodo razionale, naturale e immutabile di produrre e distribuire ricchezze. Inoltre, questa economia è caratterizzata da una grande contraddizione, rappresentata dall’opposizione reale tra borghesia e proletariato. Questa contraddizione assume il nome di alienazione, che è un concetto che deriva dalla filosofia antecedente a Marx. Infatti, ad esempio in Hegel l’alienazione assume una connotazione sia positiva che negativa, in quanto costituisce il movimento dello spirito, allo scopo di riappropriarsi di sé ma in modo arricchito. Mentre, secondo Feuerbach l’alienazione costituisce un qualche cosa di negativo, in quanto coincide con la situazione dell’uomo, che scindendosi proietta fuori di sé una potenza superiore (Dio) , alla quale egli si sottomette. Marx si rifà principalmente alla concezione di Marx, e costituisce un fatto realmente esistente, di natura socio-economica poiché coincide con la situazione del salariato all’interno del sistema capitalistico. L’alienazione del salariato viene descritta attraverso quattro aspetti strettamente collegati tra di loro: a) l’operaio è alienato rispetto al prodotto del suo lavoro, poiché egli in base alla sua forza lavoro, fabbrica un oggetto (il capitale) che non appartiene a lui e che lo domina. b) l’operaio è alienato rispetto al suo stesso lavoro, in quanto tale lavoro è forzato, e l’operaio è semplicemente uno strumento utilizzato da forze esterne (i capitalisti) allo scopo di arricchirsi. c) l’operaio è alienato rispetto alla sua stessa essenza (wesen). Infatti, rispetto all’animale il lavoro dell’uomo è libero, poiché egli produce in misura di ogni specie, mentre all’interno della società capitalista l’uomo è costretto ad un lavoro forzato e ripetitivo. 3

Karl Marx d) l’operaio è alienato rispetto al prossimo, poiché il prossimo si identifica nel capitalista, che si serve di lui solamente per arricchirsi e lo espropria della sua umanità e del suo lavoro; e da ciò non può che nascere un rapporto conflittuale tra l’operaio e il capitalista. La causa dell’alienazione sostanzialmente quindi, è la proprietà privata dei mezzi di produzione. E il fatto che il capitalista utilizzi l’operaio come semplice strumento costituisce una forma di sfruttamento. La soluzione per annullare l’alienazione consiste nel superamento del regime della proprietà privata e l’instaurazione del regime comunista. Per questo motivo la storia costituisce il momento della perdita e della riconquista dell’uomo della propria essenza e in tal senso il comunismo rappresenta la soluzione alla storia. - Nella parte finale dei Manoscritti, Marx espone i meriti e i demeriti di Hegel: I meriti di Hegel sono: 1) aver concepito l’uomo in una prospettiva storica e come il prodotto della sua stessa autogenerazione; 2) aver messo in evidenza l’importanza e il ruolo del lavoro nel processo di autodeterminazione 3) aver concepito questo processo in termini di alienazione e annullamento dell’alienazione; 4) aver capito che la liberazione nasce dall’oppressione, poiché l’uomo si può realizzare solamente se nega tutte quelle cose che ostacolano il proprio essere. I demeriti di Hegel sono: 1) aver ridotto l’uomo ad autocoscienza o spirito, sostituendolo con la sua essenza astratta; 2) aver dato importanza soprattutto al lavoro spirituale e speculativo; 3) aver considerato l’alienazione e il suo annullamento come operazioni ideali, che non hanno alcuna valenza sul piano pratico; 4) concepire l’alienazione come l’oggettivazione del soggetto.

6. Distacco da Feuerbach e interpretazione della religione in chiave sociale: La filosofia di Marx oltre che prendere spunto da Hegel, si ispirò anche al pensiero di Feuerbach tant’è che nei Manoscritti Marx definisce F. come il superatore della vecchia filosofia. Il rapporto con tale filosofo risulta molto complesso, in quanto si evolve con il passare del tempo fino a concludersi,nel momento in cui Marx intraprende una strada tutta sua.  La principale cosa che Marx riconosce a F. consiste nella rivendicazione della naturalità e concretezza dell’individuo e nel criticare e rifiutare l’ideologia teologizzante di Hegel, che ha ridotto l’uomo in spirito. Ciò che F. ha dimenticato però è la storicità dell’uomo, dimenticandosi che l’uomo non è solo natura, ma è soprattutto società, poiché l’individuo è l’insieme dei rapporti sociali. Non esiste l’uomo in astratto, ma esiste l’uomo nato da una determinata società. In sostanza Marx cerca di correggere Hegel con Feuerbach e quest’ultimo con Hegel, poiché in tal modo con uno difende la naturalità dell’uomo e con l’altro la socialità e la storicità dell’uomo.  Il secondo aspetto che lega e separa i due filosofi è rappresentato dalla concezione della religione; Marx condivide la concezione secondo cui non è Dio a creare l’uomo, ma è quest’ultimo a creare Dio in base ai propri bisogni, però secondo il filosofo F. non è riuscito ad individuare le cause del fenomeno religioso e tanto meno a superarle. In quanto F. si è dimenticato che chi ha creato la religione non è un essere astratto, ma è un individuo prodotto dalla società. In tal senso Marx ha elaborato una teoria nota come la religione 4

Karl Marx come oppio dei popoli, che sostiene che la religione è il prodotto di un’umanità alienata e oppressa. Siccome la religione nasce appunto dalla condizione umana e sociale dell’individuo (che è alienata), l’unico modo per distruggerla al contrario di ciò che sosteneva F. non è la critica filosofica ma la trasformazione rivoluzionaria della società. La religione è il prodotto malato di una società malata e l’unico modo per annientarla e distruggerla è quello di distruggere anche l’intera struttura sociale responsabile della sua creazione.

7. La concezione materialistica della storia 7.1 Dall’ideologia alla scienza: L’Ideologia tedesca è un componimento scritto da Marx ed Engels, insieme ad Hess, ed è l’opera in cui si verifica il passaggio da un’antropologia speculativa al sapere reale della storia. Come i filosofi chiariscono nella sua prefazione, il componimento nacque dall’esigenza di evidenziare le differenze tra il pensiero dei due filosofi rispetto all’ideologia tedesca.  La novità principale del componimento è che riesce a cogliere il movimento reale della storia, al di là delle rappresentazioni ideologiche che hanno sempre nascosto la sua reale struttura. Infatti, nell’opera appare evidente la netta opposizione tra scienza positiva e reale e l’ideologia.  L’ideologia costituisce una falsa rappresentazione della realtà e quindi anche della società e dei rapporti che intercorrono tra gli individui. In tal senso l’obiettivo di Marx è quello di svelare una volta per tutte la verità sulla storia, attraverso il raggiungimento di un punto di vista obiettivo riguardo alla società, in modo tale che gli uomini vengano descritti non per come appaiono, ma per come sono realmente. Per fare ciò però è necessario prima distruggere la vecchia ideologia tedesca e introdurre una nuova scienza.  L’umanità concepita per la prima volta in termini scientifici e non più ideologici, costituisce una specie evoluta di individui che lottano per la sopravvivenza. In base a ciò la storia non è più un processo spirituale, ma un processo materiale alla cui base sta il lavoro. Infatti, proprio in virtù di questo Marx sostiene che è vero che ciò che distingue l’uomo dall’animale è la ragione, ma è anche vero che l’uomo inizia a distinguersi dall’animale prima di tutto quando inizia a produrre i propri mezzi di sussistenza.

7.2 Struttura e sovrastruttura: Secondo Marx, la concezione materialistica della storia si fonda su due principi fondamentali: 1. Le forze produttive: sono tutti gli elementi necessari al processo di produzione (la forza lavoro, i mezzi di produzione e le conoscenze necessarie alla produzione). 2. I rapporti di produzione: sono quelle regole sociali e giuridiche che regolano il rapporto tra gli uomini durante il processo produttivo e di ripartizione. L’insieme di questi due concetti costituisce la struttura economica della società, la quale costituisce a sua volta il piedistallo su cui si eleva una sovrastruttura giuridico-politico-cultrale. Per cui, con il termine sovrastruttura intendiamo tutti gli altri aspetti della vita sociale (la religione, la cultura, l’arte, la politica ecc..) che sono determinati dalla struttura economica. 5

Karl Marx Il materialismo storico: con il termine “materialismo” Marx non si rifà alla tesi metafisica, ma al fatto che le vere forze motrici della storia non sono lo Stato, le religioni, le filosofie o le forze politiche (natura spirituale), ma la società e l’economia (natura materiale). L'uomo e la storia hanno un carattere dinamico e non statico come pensava Hegel, cioè la storia e l'uomo in essa, mutano continuamente ed ecco che il materialismo storico di Marx si contrappone, quindi, all’idealismo storico. Per quanto riguarda la critica marxista, ci sono giunte diverse interpretazioni circa il rapporto tra struttura-sovrastruttura e risulta importante sapere che:  Interpretazione deterministica: la struttura determina in tutto e per tutto la sovrastruttura che è priva di qualsiasi autonomia, pertanto tutta la storia sociale si riduce all'economia;  determinismo debole: pur essendo la struttura a svolgere un ruolo di determinazione causale ne confronti della sovrastruttura (religione, politica, cultura, ecc. ecc.) non si tratterebbe di un rapporto così rigido e passivo, in quanto avverrebbe in molteplici modi e forme e anche in tempi non immediati, quindi la sovrastruttura possiede una sua autonomia pur essendo cmq determinata dalla sovrastruttura;  metodo storiografico: in realtà la sovrastruttura è, almeno in parte, autonoma rispetto alla struttura; solo che è opportuno considerarla come risultante dall'azione causale della struttura per poter così fornire una spiegazione dei fenomeni storici che sono molto complessi e chiamano in causa molteplici variabili (psicologiche, economiche, culturali, artistiche, demografiche, ecc. ecc.). Dato che la variabile economica è la più importante, si può facilmente spiegare lo sviluppo della storia riconducendo le altre a questa, si tratterebbe quindi di una scelta di metodo che non comporta necessariamente una totale subordinazione della sovrastruttura alla struttura. 7.3 La dialettica della storia: La dinamica della società viene interpretata attraverso le forze produttive e i rapporti di produzione; Marx individuò una legge della dinamica evolutiva di una società (la dialettica) data dalla corrispondenza o opposizione tra i due elementi:  Quando ad un determinato grado di sviluppo delle forze produttive corrispondono determinati rapporti di produzione si ha una situazione di stabilità sociale;  Quando le forze produttive si sviluppano più rapidamente rispetto ai rapporti di produzione si giunge ad una trasformazione rivoluzionaria sociale (contraddizione dialettica). La contraddizione si sviluppa sottoforma di scontro tra la classe in ascesa (nuova forza produttiva) e la classe dominante (vecchi rapporti di produzione). Alla fine trionfa quasi sempre la classe delle nuove forze produttive ed impone la sua visione del mondo (le idee della classe dominante sono le idee dominanti nella società). Riguardo questo scontro Marx ci presenta l’esempio della rivoluzione francese in cui borghesia (nuove forze produttive) e aristocrazia (vecchi rapporti di proprietà) si trovarono ...


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