Esercitazione - 8 - Esercizi sulla dinamica dei sistemi rigidi - Fisica - Testo e soulzioni - a.a. 2011/2012 PDF

Title Esercitazione - 8 - Esercizi sulla dinamica dei sistemi rigidi - Fisica - Testo e soulzioni - a.a. 2011/2012
Author Nicola Di Carlantonio
Course Fisica
Institution Università Politecnica delle Marche
Pages 13
File Size 482.2 KB
File Type PDF
Total Downloads 91
Total Views 125

Summary

Esercizi sulla dinamica dei sistemi rigidi...


Description

Esercitazione n° 8

FISICA

SPERIMENTALE

(C.L. Ing. Edi.)

(Prof. Gabriele Fava) A.A. 2010/2011

Dinamica dei sistemi rigidi 1. Un corpo rigido omogeneo è fermo su un piano inclinato di un angolo  = 20° rispetto all’orizzontale. Lasciato libero, esso comincia a rotolare lungo il piano, dato che l’attrito radente è sufficientemente intenso da impedire lo strisciamento, mentre l’attrito volvente è ipotizzato trascurabile. Studiare il moto del centro di massa G del corpo se esso ha le forme seguenti: (a) sfera; (b) disco; (c) anello di sezione trascurabile. In particolare calcolare il tempo impiegato dal corpo a percorrere un tratto di piano pari a x = 1,70 m e la velocità in tale punto.

Indichiamo con r il raggio di ciascun corpo e con m la sua massa. Il centro di massa G, dato che i corpi sono omogenei, coincide con il centro di simmetria e si muove lungo una retta parallela al piano inclinato da assumere come asse di riferimento. 

Forze esterne: peso mg , forza di contatto R , attrito S. Applichiamo il “Teorema del baricentro”: ma G = mg sen - S

(I)

Inoltre, applicando il “Teorema del momento della q.d.m.” (scegliendo G come polo), si ottiene:

d 2 I G 2  Sr (II) dt

dove IG è il momento d’inerzia baricentrale e  = t è l’angolo che misura la rotazione del corpo, assunto inizialmente nullo e crescente in verso orario. 1

Ricavando S dalla (I) e sostituendo nella (II) si ottiene:

IG d 2 aG   g sin  2 mr dt

(III)

Dato che il moto è di puro rotolamento, un generico spostamento xG di G dalla posizione iniziale è uguale alla lunghezza dell’arco di angolo al centro , cosicché: dxG d 2 xG d d 2 x G  r ;  vG  r  aG  r 2 ; dt dt dt 2 dt

d 2 aG  Ricavando dall’ultima relazione e sostituendo in (III) si ha: dt 2 r g sin   K (IV) aG  IG 1 2 mr e, quindi, il moto di G è uniformemente accelerato con equazione oraria xG = ½ aG t2 e velocità vG = aG t, per cui:

t

2xG ; vG  2aG xG aG

Distinguiamo ora i tre casi: (a) SFERA

2 I G  mr2 5

5 aG  g sin   2,39 m / s 2 7

e con i dati del problema: tS = 1,19 s ; vS = 2,85 m/s. (b) DISCO

1 IG  mr 2 2

2 aG  g sin   2,23 m / s 2 3

e con i dati del problema: tD = 1,23 s ; vD = 2,76 m/s. (c) ANELLO

1 aG  g sin   1,68 m / s2 2

IG  mr2

e con i dati del problema: ta = 1,42 s ; va = 2,39 m/s. N.B. Il moto più veloce è quello della sfera, il più lento quello dell’anello, intermedio quello del disco. 2

A 2. Una sfera A omogenea, di massa mA = 350 g e raggio RA = 12 cm, inizialmente in quiete sulla sommità di un piano inclinato di altezza h = 2,5 m, viene lasciata libera di cadere, rotolando senza strisciare. La sfera, giunta sul piano orizzontale urta centralmente ed elasticamente una sfera B anch’essa omogenea, di raggio RB = RA e massa h mB = 2 mA , che si sta muovendo sul piano con B velocità v0B = 1,5 m/s, rotolando senza strisciare. v0B Calcolare: (a) il lavoro compiuto dalle forze di attrito sulle due sfere; (b) la velocità del baricentro della sfera A sul piano orizzontale, prima dell’urto; (c) l’energia cinetica della sfera B dopo l’urto.

(a) In presenza di puro rotolamento, il lavoro compiuto dalle forze d’attrito è nullo, dato che il loro punto di applicazione è istantaneamente fermo; formalizzando:

   t  LAttr   FAttr  ds   FAttr  vP dt  0 s

0

0

(b) Scriviamo la conservazione dell’energia meccanica per il corpo A tra l’istante iniziale e quello dell’urto 2 2 mA gh = ½ mA vA + ½ IAA 2 Essendo A = vA / RA, IA = 2/5 mARA per sostituzione si ottiene:

vA 

10 gh  5,92 m / s 7

(c) Occorre scrivere la conservazione della q.d.m. e dell’energia per il sistema costituito dai due corpi: mAvA + mBvB = mAVA + mBVB 2 2 2 2 ½ mAvA + ½ IAA + ½ mBvB + ½ IBB = = ½ mAVA2 + ½ IAA2 + ½ mBVB2 + ½ IB B2 Risolvendo il sistema, si trova: TB = ½ mBVB2 + ½ IB B2 = 9,7 J

3

3. Un corpo di massa m = 1 kg è appoggiato su un piano orizzontale scabro con coefficiente d = 0,2. Il corpo è collegato, mediante una fune inestensibile di massa trascurabile e una carrucola anch’essa di massa trascurabile, all’asse di un cilindro omogeneo di massa M = 1 kg e di raggio r il quale rotola senza strisciare su un piano inclinato di  = 30° rispetto all’orizzontale, scabro con d = 0,2. Calcolare la variazione di energia cinetica del corpo di massa m in corrispondenza a uno spostamento s = 1 m sul piano orizzontale.

R1n m T

R1t

M

R2n

T P1

P2t

R2t P2n P2



Per il “Teorema delle forze vive” si ha: LAttr + Lpeso = Tm + TM 2 2 2 2 - dmgs + (Mg sen) s = ½ mv + (½ IG v /r + ½ Mv ) e, dato che:

IG = ½ Mr2 e che M = m, si ottiene −  dmgs + (mg sen) s = 5/4 mv2 da cui ½ mv2 = Tm = 2/5 mgs (sen - d) = 1,176 J

4

4. Due corpi di massa m 1 = 3 kg e m 2 = 2 kg, appesi a una corda inestensibile di massa trascurabile che passa nella gola di una carrucola fissa, omogenea, di massa M = 9,6 kg, vengono lasciati liberi di cadere. Trascurando tutti gli attriti, calcolare l’accelerazione del sistema e le tensioni T 1 e T2 della fune.

R O T2

T1 T1

T2

s

P2

P1

Scriviamo le equazioni del moto: m1 g – T1 = m1 a (corpo m1 : F = ma ) T2 – m2 g = m2 a (corpo m2 : F = ma ) (est) (T1 – T2) R = IO  (carrucola : M = I  ) dove :  = a/R (accelerazione angolare della carrucola) IO = ½ MR2 (momento d’inerzia della carrucola) T1 = m1 (g – a); T2 = m2 ( g + a) Dal sistema si ricava: a 

m1  m2 g  1m / s 2 1 m1  m2  M 2

Infine : T1 = 26,4 N ; T2 = 21,6 N . 5

N.B. Una variante è la seguente :

R r O

T1

T2

T2 T1

P2

s

P1

Scriviamo le equazioni del moto: m1 g – T1 = m1 a T2 – m2 g = m2 a T1 r – T2 R = IO 

6

(corpo m1: F = ma ) (corpo m2: F = ma ) (carrucola: M(est) = I  )

5. Un cilindro di massa M = 12 kg può ruotare senza attriti attorno al proprio asse disposto orizzontalmente. Attorno al cilindro è avvolto un filo che sostiene un corpo di massa m = 2 kg. Inizialmente il sistema è in quiete, poi la massa m è lasciata libera. Sapendo che il filo si svolge senza slittare sul cilindro, calcolare l’accelerazione della massa m e la tensione del filo.

R

P

M

T

L’accelerazione e la velocità di m sono eguali istante per istante a quelle del punto P del bordo del cilindro: v = R a = R essendo R il raggio del cilindro .

T m P

Il problema si risolve applicando l’equazione cardinale relativa al momento delle forze esterne per un sistema rigido: M(est) = I  . mgR = (½ MR2 + mR2)  da cui si ricava:



2m g M  2m R

a  R

2m g  2,45 m / s 2 M  2m

(Si noti che l’accelerazione non dipende da R) La tensione del filo si determina applicando il II Principio della dinamica alla massa m: T

mg – T = ma

T = m(g – a) = 14,7 N m S

7

P

6. Due dischi omogenei di raggi o R1 = 10 cm, R2 = 30 cm e di massa M1 = 2 kg, e M2 = 5 kg, posti a contatto tra loro, sono vincolati nei rispettivi centri O 1 e O2 in un piano verticale e possono ruotare attorno ad assi orizzontali passanti per detti centri. Una corda è avvolta attorno a un cilindro di raggio R = 5 cm e di massa trascurabile, solidale con il disco più piccolo. Una massa m = 1 kg è appesa all’estremo libero del filo e lasciata libera di muoversi. Determinare le accelerazioni angolari α1 e α2 dei dischi, nell’ipotesi che essi rotolino senza strisciare, e l’accelerazione a3 della massa m. Ft

Ft

mg

Disco grande:

1 M 2 R22  2  R2 Ft 2

Disco piccolo:

1 M1 R121  mgR  R1Ft 2

Ft è la forza tangenziale che il disco piccolo, ruotando, esercita sul disco grande e quest’ultimo, tenuto conto del “III Principio della dinamica”, ne esercita una eguale e contraria sul disco piccolo. Essendo α1 R1 = α2 R2 , eliminando Ft dalle due equazioni, si ottengono le grandezze cercate:

2 

2 mgR 2mgR ; 1  2 R1 M 1  M 2  ; a3 = α1 R R1 R2 M 1  M 2  8

7. Un disco omogeneo di raggio r = 2 cm e massa m = 60 g giace su un piano verticale. Un filo inestensibile di massa trascurabile ha un estremo fissato al disco ed è avvolto attorno al bordo esterno del disco stesso, avendo l’altro estremo collegato a un supporto fisso. Il disco, inizialmente fermo, a un certo istante viene lasciato e cade verticalmente, mentre il filo si srotola. Determinare il moto del disco e la tensione del filo.

T

G

r

P

mg

s

Le equazioni cardinali applicate al disco sono: maG = mg – T = mr IG  = Tr Essendo IG = ½ mr2, dalle due equazioni precedenti si ottiene:

 = 2g/3r = 653 rad/s2, a G = r = 2g/3 = 6,53 m/s2 ( Si noti come a G sia indipendente dalla massa e dalle dimensioni del disco) Infine: T = m (g - aG) = 1,96 ∙ 10-1 N

9

8. Un corpo di massa m = 50 kg è sospeso mediante una fune che passa nella gola di una carrucola di massa M = 20 kg. All’ estremo libero della fune è applicata una forza F che forma un angolo di 45° con l’orizzontale. Calcolare il modulo di F quando il corpo sale con accelerazione costante a = 4,2 m/s2.

S T

T m P

Scriviamo due equazioni: Corpo

T – mg = ma

(II Principio della dinamica)

Carrucola (F – T) R = I (Equazione cardinale per i corpi rigidi) dove R è il raggio della carrucola, I = ½ MR2 è il suo momento d’inerzia baricentrale e  = a/R. Dalle due equazioni precedenti si ricava:

F  mg  ma 

aI aM     742 N mg ma 2 r2

N.B. Dal punto di vista della massa m non ha alcuna importanza l’inclinazione della forza F. L’angolo di cui F è inclinata rispetto all’orizzontale incide, al contrario, sulla sollecitazione che il sistema produce sul punto di fissaggio della carrucola. 10

9. Un sistema rigido è costituito da una sbarra omogenea di sezione costante, massa e lunghezza l, la cui estremità è saldata ortogonalmente all'asse di un disco di raggio r, di massa trascurabile rispetto a quella della sbarra. Il sistema può ruotare senza attrito attorno all'asse del disco, disposto orizzontalmente, ed è tenuto in equilibrio da un corpo di massa m 1 agganciato ad un estremo di un filo ideale, mentre l'altro estremo è fissato al bordo del disco. In tale posizione, individuata dall'angolo θ che l'asta forma con la verticale, viene agganciato al filo un altro corpo di massa 2m 1 . Determinare la velocità angolare del sistema quando la sbarra si dispone verticalmente (r = 10 cm; m = 800 g; m 1 = 1 kg; l = 32 cm).

฀ _ _ _ _ _

P.R.

Dall'equilibrio dei momenti delle forze rispetto all'asse di rotazione, si l  2mr   . ottiene l'angolo  : m1 gr  mg 2 sin   0  sin   6 m1 l Quando al filo, oltre al corpo di massa m1, viene agganciato il corpo di massa 2m1, il sistema inizia a ruotare. Tenuto conto che, raggiunta la posizione verticale della sbarra, il filo si svolge di una lunghezza pari a r(π – π/6) ed i corpi scendono di tale quota mentre la sbarra raggiunge la verticale, la variazione di energia potenziale del sistema risulta:  l   U   3m1 gr      mg 1  cos    5,35 J 6 2 

La variazione di energia cinetica corrispondente è: T 

1 2 1 1 3 I  3m1 v 2  ml 2 2  m1r 2 2 2 2 6 2

Ma ΔT = - ΔU, quindi:

1 2 3 2 2  ml  mr    5,35 J 2 6  11

   13,7 rad s

10. Una palla da biliardo di raggio R = 5 cm è in quiete sul piano del tavolo da giuoco. Ad essa viene impresso un impulso centrale che la fa muovere con velocità iniziale v0 = 0,5 m/s. 2 2 Tenendo conto che il momento d’inerzia del corpo vale I  mR , si calcoli la 5 velocità angolare della palla nell'istante in cui il suo moto diventa di puro rotolamento.

v0

Il piano del tavolo presenta attrito, quindi la velocità decresce secondo la legge: v = v0 – μgt (I). Dalla seconda equazione cardinale della dinamica si ha: d d 5g M  mgR  I   2R dt dt Integrando:



5g t (II) 2R

Nell'istante t* in cui si ha puro rotolamento: v(t*)= R ω(t*) . Dunque, combinando le (I) e (II) si ottengono le relazioni:

t* 

2 v0 7 g

 t *  

12

5v0  7,14 rad s 7R

13...


Similar Free PDFs