Esercitazione e Svolgimento microeconomia monopolio PDF

Title Esercitazione e Svolgimento microeconomia monopolio
Course Fondamenti di economia e politica economica
Institution Sapienza - Università di Roma
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Esercitazione microeconomia
...


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MONOPOLIO ESERCIZIO 1 1) MR=30-0,5Q 2) La condizione di massimizzazione dei profitti è MR=MC. Dunque 20=30 −0,5 Q

0,5 Q=30 −20 ¿

Q=

10 =20 0,5

¿

P =30−0,25∗20 =25 ¿

Π =25∗20 −50− 20∗20 =500−50 −400 =50 3)

30

P, TC, MC

20 TC MC P MR

10

0 0

6 12 18 24 30 36 42 48 54 60 66 72 78 84 90 96 02 08 14 20 1 1 1 1

Q

PCP=MC=20  20=30-0,25QCP 0,25 Q=30 −20 PSN M =



Q CP =

10 =40 0,25

( 40−20) ∗(25−20 ) 20∗5 100 = =50 = 2 2 2

Questionario 1) La Figura 1 rappresenta l’equilibrio di un monopolista. Il volume ottimo di produzione è: a) 70 b) 110 c) 125 d) 80

Risposta: D 2) Sempre con riferimento alla Figura 1, l’extraprofitto del monopolista è pari a: a) 1.760 b) 2.000 c) 25 d) 1.540

P=40

Π ¿ =80∗(40−18 )=1.760 Oppure: I ricavi saranno pari a R ¿ P∗Q =40∗80 =3.200 I costi totali saranno pari a: TC ¿ AC∗Q =18∗80 =1.440 ¿

I profitti: Π =R−TC=3.200 −1.440=1.760 Risposta: A

FIGURA 1

5) La Figura 2 rappresenta l’equilibrio di un monopolista. Determinare prezzo e quantità di equilibrio del monopolista. a) 10;20 b) 10;40 c) 40;20 d) 25;20

Risposta: D

6) Sempre con riferimento alla Figura 2, calcolare il surplus del consumatore nella situazione di monopolio. a) 200 b) 150 c) 300 d) 600

M

SC =

20∗(40−25 ) 20∗15 300 = = =150 2 2 2

Risposta: B

7) Sempre con riferimento alla Figura 2, calcolare il guadagno netto di benessere se questo mercato passasse da un equilibrio di monopolio ad un equilibrio di concorrenza. a) 150 b) 0 c) 300 d) 400

PSN M =

( 40−20) ∗(25−10 ) 20∗15 300 = = =150 2 2 2

PSN CP=0 Il guadagno netto di benessere=PSNM=150.

Risposta: A

FIGURA 2

8) L’impresa monopolistica può mantenere un profitto positivo nel lungo periodo perché:

(a) differenzia il prodotto; (b) riduce i costi; (c) le barriere all’entrata di nuove imprese sono elevate; (d) aumenta la produzione. Risposta: C 9) La perdita sociale netta che si viene a determinare nel monopolio dipende da: (a) il maggiore surplus del produttore (b) il prezzo superiore che si paga ai precedenti livelli di scambio; (c) il numero minore di transazioni; (d) le minori economie di scala. Risposta: A 10) La discriminazione perfetta di prezzo consente di: (a) azzerare il surplus del produttore; (b) azzerare il surplus del consumatore; (c) massimizzare il surplus del produttore e del consumatore; (d) massimizzare il surplus del consumatore. Risposta: B 11) In concorrenza monopolistica, i profitti potranno essere positivi: (a) nel breve periodo; (b) nel lungo periodo; (c) sia nel breve che nel lungo periodo;

(d) né nel breve né nel lungo periodo. Risposta: A 12) Nel lungo periodo, il costo medio sarà minimizzato in: (a) concorrenza monopolistica; (b) concorrenza perfetta; (c) monopolio; (d) in nessuno dei regimi di mercato menzionati. Risposta: B 13) La principale peculiarità della concorrenza monopolistica consiste in: (a) l’elevato numero di imprese; (b) la differenziazione del prodotto; (c) il potere di mercato significativo; (d) le barriere all’entrata nulle o scarse. Risposta: B 14) Nell’equilibrio di Nash, le imprese: (a) massimizzano il loro pay-off; (b) non hanno motivo di cambiare la propria strategia; (c) colludono; (d) operano in maniera irrazionale. Risposta: B 15) Tra i seguenti, il maggior disincentivo alla formazione di un cartello (o alla sua esistenza, una volta formatosi) è rappresentato da: (a) una domanda stabile; (b) un numero elevato di imprese; (c) struttura dei costi simile; (d) profitti bassi. Risposta: B 16) Nel modello di Cournot, due imprese duopolistiche con identica struttura dei costi hanno in equilibrio una quota di mercato: (a) paritaria; (b) una maggiore dell’altra; (c) dipende dalla domanda; (d) dipende dai profitti. Risposta: A 17) Nel modello di Bertrand, dati mc=costi marginali e ac=costi medi, in equilibrio: (a) p=mc; (b) p>mc (c) p>ac (d) p=ac Risposta: A

OLIGOPOLIO ESERCIZIO 6 α

α

MR =30−q −2 q

β

MRα = MC α 30−qα −2 q β =0



q α =30−2 q β



q β =30−2 q α

MRβ = MC β 30−2 q α −q β =0

{

qα =30−2 q β q β=30 −2 qα

{

α

α

q =30 −2∗(30−2 q ) q β =30 −2 qα

q α =30−60+4 q α α

α

q −4 q =−30 α −3 q =−30 α 3 q =30

q α =10 β

α

q =30−2 q =30−2∗10 =30−20 =10 ¿

Q =qα +q β =20 ¿

P =30−20 =10

Rappresentazione grafica della scelta ottima delle due imprese:

35 30 25



20 15 Rα Rβ

10 5 0 0

2

4

6

8 10 12 14

16 18 20 22 24 26 28 30 32 34



MERCATO DELLE RISORSE E DEL LAVORO Questionario 1) Al crescere del salario reale, l’offerta individuale di lavoro: (a) aumenterà; (b) diminuirà; (c) rimarrà stabile; (d) non è possibile stabilirlo per l’intera curva. Risposta: A 2) Un aumento dei salari in altri settori fa: (a) aumentare l’occupazione nel settore di riferimento; (b) diminuire l’occupazione nel settore di riferimento; (c) non influisce sull’occupazione del settore di riferimento; (d) non è possibile stabilirlo. Risposta: B 3) Il potere monopolistico di un’impresa tende a: (a) ridurre la domanda di lavoro dell’impresa; (b) aumentare la domanda di lavoro dell’impresa; (c) aumentare l’offerta di lavoro; (d) ridurre l’offerta di lavoro. Risposta: A 4) Il potere monopsonistico di un’impresa tende a: (a) ridurre la domanda di lavoro dell’impresa; (b) aumentare la domanda di lavoro dell’impresa; (c) aumentare l’offerta di lavoro; (d) ridurre l’offerta di lavoro. Risposta: A 5) In equilibrio il livello occupazionale più basso si raggiunge in corrispondenza di: (a) monopolio;

(b) monopsonio; (c) contestuale monopolio e monopsonio; (d) monopolio sul mercato del prodotto e concorrenza sul mercato del lavoro. Risposta: C

6) Il valore marginale del prodotto del lavoro è: (a) la variazione del ricavo marginale che l’impresa può realizzare grazie all’impiego di un lavoratore addizionale; (b) la variazione del ricavo totale che l’impresa può realizzare grazie all’impiego di un lavoratore addizionale; (c) la variazione del profitto totale che l’impresa può realizzare grazie all’impiego di un lavoratore addizionale; (d) la variazione del profitto unitario che l’impresa può realizzare grazie all’impiego di un lavoratore addizionale. Risposta: B

7) Se passando da 2 a 3 lavoratori, la quantità prodotta varia da 15 a 20 unità, vorrà dire che il prodotto marginale del lavoro è pari a: (a) 5; (b) 10; (c) 15; (d) 2,5. Risposta: A

8) Se in corrispondenza di un certo livello occupazionale, il valore marginale del prodotto del lavoro è pari a 600 e il saggio salariale è pari a 450, il profitto totale a parità di altre condizioni: (a) aumenta di 150; (b) aumenta di 450; (c) aumenta di 600; (d) dipende da altre variabili. Risposta: A

9) Per un’impresa concorrenziale, in equilibrio il salario reale sarà pari al: (a) valore marginale del prodotto del lavoro; (b) prodotto marginale del lavoro; (c) valore medio del prodotto del lavoro; (d) prodotto medio del lavoro. Risposta: A

ESERCIZIO 1 L Q

1 10

2 17

3 22

4 25

5 26

6 25

7 23

Prodotto medio=

Q L

Prodotto medio=

ΔQ ΔL

L Q Q/L ΔQ/ΔL

1 10 10 10

2 17 8,5 7

3 22 7,3 5

4 25 6,3 3

5 26 5,2 1

6 25 4,2 -1

7 23 3,3 -2

0 0

1 150

2

3

4 760

5

6

ESERCIZIO 2

L Q ΔQ/ΔL Q/L

200

150

200

150

L=1 Q 150 = =150 L 1 ∆ Q 150 =150 = 1 ∆L L=2 Q Q = =200 L 2



Q=200∗2= 400

∆ Q 400−150 =250 = 2−1 ∆L L=3 ∆Q =200 ∆L



∆Q =200 3−2

Q 600 =200 = 3 L L=4 ∆ Q 760 −600 =160 = 4−3 ∆L



Q −400 =200 1



Q=200+400=600

Q = 760 =190 L 4 L=5 ∆Q =150 ∆L



Q −760 =150 5−4



Q=150+760 =910

Q = 910 =182 L 5 L=6 Q =150 L



Q =150 6



Q=150∗6=900

∆ Q Q−910 =−10 = 1 ∆L L Q ΔQ/ΔL Q/L

0 0 -

1 150 150 150

2 400 200 250

3 600 200 200

4 760 190 160

5 910 182 150

6 900 150 -10...


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