Esercizo Processi economici e produttivi delle Media Company PDF

Title Esercizo Processi economici e produttivi delle Media Company
Author alessio beneventi
Course Marketing
Institution Università degli Studi di Padova
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1)Prendendo spunto dalle videolezioni, proponi una breve analisi di un format a tua scelta Partiamo con il descrivere le 4 dimensioni del format: la dimensione giuridica Il format è un remake che si può produrre acquistando un'apposita licenza Il mercato è regolato dai diritti d'autore Per tutelare un format bisogna renderlo unico distintivo La dimensione linguistico espressiva Il format è una formula una ricetta con vari ingredienti (meccanismo, studio, personaggi, tema, etc) Alcuni format sono immutabili altri si adattano ai vari contesti geografico culturali. La dimensione economica un format è un prodotto di risk managment Il format è un prodotto che è già stato testato altrove La dimensione produttiva Possibilità di utilizzare set ed hub produttivi già allestiti all'estero

ANALISI DEL FORMAT DEL GRANDE FRATELLO TITOLO : BIG BROTHER (GRANDE FRATELLO) PRODUTTORE: ENDEMOL (olanda) CONCEPT: un gruppo di persone di entrambi i sessi vengono “reclusi” per un periodo variabile di tempo all'interno di un ambiente controllato, qui verranno filmati h24 rendendo visibile al “mondo” la loro intimità e le loro interazioni sociali. Tramite prove e l'intervento del pubblico con il televoto verrà incoronato un vincitore che guadagnerà un premio economico. TARGET: Diffuso, abbraccia quasi tutte le generazioni. DURATA: Variabile, da un mese a vari mesi. SERIALITA: Il format prevede di solito una o 2 dirette settimanali da Studio, con la presenza di un conduttore, vari opinionisti e personaggi già fuoriusciti dallo show. Mentre prevede una copertura giornaliera di varie ore ( adesso quasi 20) sull'interno della casa senza interventi esterni. MECCANISMO: l'idea è quella che il pubblico “voti” la persona con la quale sviluppa maggiore empatia, votandolo e facendolo vincere e rendendolo cosi un “personaggio famoso”. INTERATTIVITA E TRANSMEDIALITA: In questo caso il pubblico è interattivo e non passivo nella fruizione del format. In quanto può alterare le sorti dei vari protagonisti con il televoto, ma può anche interagire con i concorrenti tramite tweet e sms. Il format è transmediale, oltre ad utilizzare “canali” diversi all'interno del palinsesto, possiamo trovare parte delle puntate su youtube, concorrenti invitati in altre trasmissioni, articoli di giornale che ne parlano, etc.

2) Delinea il concetto di branded entertainment : Potremmo definire il branded entertainment come un’opportunità per le aziende che intendono comunicare più efficacemente i propri valori ai consumatori, sfruttando lo storytelling del contenuto

e il valore percepito dell’ambiente (media brand) in cui si inseriscono. Il Branded Entertainment rientra nel più vasto dominio del content marketing,a volte lo si fa coincidere con il branded content. Il branded entertainment - costola del content marketing - definisce la pratica, sempre più diffusa tra i brand, di creare contenuti di intrattenimento per catturare e mantenere l’attenzione del consumatore per periodi di tempo prolungati (o per lo meno più lunghi dei canonici trenta secondi). I formati possibili sono i più svariati, dal cortometraggio alla miniserie a episodi su internet (webisode), dalle riviste ai giochi promozionali, ecc. 3) Spiega quali sono i fattori di trasformazione delle imprese mediali : I fattori di trasformazione delle imprese mediali iniziano a manifestarsi all'inizio del secolo scorso a causa di cambiamenti socio-economici tra questi possiamo individuare: • integrazione delle funzioni svolte in precedenza da imprese diverse • crescita delle loro dimensioni • globalizzazione delle loro attività • concentrazione della proprietà • crescita dell’intervento pubblico A queste tendenze negli anni più recenti si sono aggiunte: • frammentazione dell’offerta e del consumo di servizi e contenuti mediali • autonomia del pubblico rispetto ai vincoli spazio-temporali che condizionano l’accesso ai contenuti e il loro consumo L’integrazione delle attività Normalmente l’integrazione avviene attraverso l’acquisto di un’impresa da parte di un’altra, oppure attraverso la fusione di due imprese distinte. Tre tipi di integrazione: • integrazione orizzontale: un’impresa che opera in un settore acquista un’altra impresa attiva nello stesso settore (es: Fininvest che possedeva Canale 5 a acquistò prima Italia Uno e poi Rete 4) • integrazione verticale: un’impresa che opera in un settore si integra con un’impresa che opera nello stesso settore, ma a un livello della catena di diverso valore: → integrazione verticale a monte: es. impresa televisiva che assume controllo di impresa che produce audiovisivi (che quindi può fornire contenuti a condizioni migliori) → integrazione verticale a valle: es. editore di libri acquisisce rete di librerie attraverso la quale può avere condizioni di vendita migliori per i propri prodotti • integrazione trasversale: riguarda le imprese che integrano altre imprese attive in settori dell’industria mediale diversi dal proprio (es: Fininvest che acquista Mondadori; Sole 24 Ore che crea sua rete radiofonica nazionale) La crescita delle dimensioni Il processo di integrazione delle imprese mediali è avvenuto in una fase di forte espansione del mercato e ha favorito la costante crescita delle dimensioni di molte imprese: ciò ha portato a formazione di alcuni grandi gruppi in grado di esercitare una forte influenza sui mercati interni e su quelli internazionali. La crescita è avvenuta attraverso varie forme di integrazione (orizzontale, verticale etc) Le imprese perseguono, attraverso la crescita dimensionale, alcuni obiettivi evidenti. • maggiore forza contrattuale in campo finanziario, per ottenere i capitali necessari a sviluppare nuovi progetti e entrare in nuovi mercati. • sviluppo di economie di scala: distribuire su un maggior numero di prodotti i costi fissi • economie di scopo: vantaggi che si ottengono quando «il costo totale per produrre due o più prodotti o servizi da parte della stessa impresa è minore rispetto a produrli in due o più imprese separate».

La globalizzazione delle attività Caratterizza soprattutto le attività dei grandi gruppi. La spinta in questa direzione è dovuta a varie cause. Alla base ci sono la struttura dei costi e la possibilità di migliorare le economie di scala: più grande è il mercato in cui si opera e maggiori sono le possibilità di sfruttarle. Altra spinta all' internazionalizzazione si ha quando l'impresa per recuperare i costi di produzione troppo elevati deve vendere i suoi prodotti in un mercato più grande di quello nazionale d’origine. La concentrazione della proprietà La quarta tendenza riguarda la progressiva concentrazione della proprietà dei media a livello locale, nazionale e internazionale. E’ caratteristica di tutti i media. Su scala internazionale i due settori in cui la concentrazione ha raggiunto i livelli più alti sono l'industria della musica e quella cinematografica. Il fenomeno è da tempo oggetto di analisi attraverso vari strumenti, tra cui quello più comune è il calcolo dell’indice di concentrazione (concentration ratio, CR) delle prime quattro o prime otto imprese per fatturato che operano in uno stesso settore. Le legislazioni nazionali impongono regole e limiti ad alcune di queste tendenze al fine di garantire che nel mercato siano preservate le dinamiche competitive e che non siano ridotti oltre un certo limite il pluralismo dell’informazione, la varietà delle fonti e la diversità culturale. L’intervento pubblico Intervento pubblico nel campo dei media ha lunga tradizione sia su piano della regolazione sia su quello della gestione diretta (cfr presenza pubblica nel campo radiofonico e televisivo). Interventi Unione Europea negli ultimi due decenni hanno riguardato: 1) concorrenza: per garantire una concorrenza senza distorsioni nel mercato interno (vieta aiuti di Stato che alterano concorrenza; li ammette in alcuni settori considerati di interesse generale: cinema, servizi pubblici radiotelevisivi) 2) pluralismo dei media: limitare le partecipazioni private di maggioranza nelle imprese mediali e impediscono il controllo simultaneo di più imprese mediali da parte di uno stesso soggetto (obiettivo è proteggere libertà di espressione) 3) diritto d’autore: garantire il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale 4) reti e servizi di comunicazione elettronica: rendere il settore maggiormente concorrenziale e più omogeneo ai progressi tecnologici e alle esigenze del mercato 5) protezione del consumatore: disposizioni in materia di pubblicità ingannevole e bugiarda(fake news) nonché la recente proposta di direttiva-quadro sulle prassi commerciali sleali fra imprese e consumatori....


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