Eta vittoriana si - Appunti di lezione 1 PDF

Title Eta vittoriana si - Appunti di lezione 1
Author giovanna dalto
Course Letteratura inglese II
Institution Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
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Summary

La cosiddetta età vittoriana è il periodo della storia inglese compreso nel lungo regno della regina Vittoria del Regno Unito, cioè dal 20 giugno 1837 fino alla sua morte, avvenuta il 22 gennaio 1901. Quest'epoca seguì l'era georgiana e precedette l'età edoardiana e la sua seconda metà coincide con ...


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1- I CARATTERI PRINCIPALI DEL PERIODO VITTORIANO L’età vittoriana prende il suo nome dal regno della regina Vittoria (1837-1901), il regno più lungo nella storia dell’Inghilterra. Per l’Inghilterra il periodo vittoriano fu un periodo di rapida espansione economica,territoriale e demografica. La moderna economia urbana dell’industria manifatturiera prese il posto della vecchia economia agricola. La grande fortuna di questo periodo fu dovuta anche al grande numero di colonie che la Gran Bretagna potè conquistare divenendo una realtà sovranazionale. Con l’avvento di un ritorno dell’attività rivoluzionaria in Europa, le grandi e povere masse urbane furono percepite come potenzialmente pericolose all’ordine costituito, così’ furono gradualmente incorporate in working classes (proletariato) grazie a una serie di riforme e interventi politici. Dopo gli anni della Rivoluzione Francese l’Inghilterra, sconvolta, tornò ad una politica conservatrice. Conservatori e Liberali condivisero l'esigenza di estendere il voto alle masse come dimostrano i Reform Bills degli anni 1832 e 1867, che insistevano sulla proprietà privata, che escludeva completamente le classi operaie (solo la media classe mercantile poteva rappresentarsi). Ciò scaturì il movimento cartista (grazie anche alla depressione economica) tra i cui principi radicali troviamo: -il suffragio universale maschile, -la segretezza del voto, -un salario ai deputati che non erano più tenuti a dare garanzie sul loro censo, -l’elezione su base annuale del Parlamento, la riforma dei distretti elettorali. Le richieste dei cartisti furono respinte dal Parlamento nel 1839 e nel 1842. Dopo il fallimento di una grande dimostrazione indetta a Londra tale movimento si dissolve nel 1848, l’anno in cui Marx e Engels scrivono il manifesto comunista denunciando l’alienazione del lavoro sotto un’organizzazione comunista. Gli sforzi per giungere a riforme capaci di migliorare l’esistenza dei lavoratori continuano durante il corso dell’800: si rafforzano le organizzazioni sindacali (Trade Unions) che ottengono un pieno riconoscimento nel 1871. La metà del IXX sec fu anche un periodo di grande innovazione tecnologica. L’invenzione della macchina a vapore rivoluzionò completamente sia il settore dell’industria che quello dei trasporti. Gli storici tendono a suddividere il regno di vittoria in modo diverso gli uni dagli altri: -Young sosteneva che sono due le fasi costitutive dell'epoca vittoriana, con una linea di demarcazione intorno agli anni Sessanta; -Asa Briggs invece ha preferito insistere in una tripartizione del regno di Vittoria, che vede il primo periodo (1837-1851, caratterizzato da

conflitti interni tra proprietari terrieri e industriali, tra padroni e lavoratori); il secondo periodo (il cui inizio concide con l'esposizione universale e si esaurisce alla fine degli anni sessanta) e il terzo periodo (che andrà fino al 1901). L’Esposizione universale tenuta nel 1851 al Crystal Palace di Londra, un magnifico edificio in vetro e acciaio, diventò presto il simbolo del potere industriale e imperiale dell’Inghilterra, collocando fianco a fianco le meraviglie della tecnica e della scienza provenienti da tutto il mondo. Uno degli ispiratori dell'esposizione fu il principe Alberto, consorte di Vittoria. Il Crystal Palace era una struttura architettonica eretta a Hyde Park, che stimolava l'immaginario collettivo e sancisce il trionfo dell'ordine liberale borghese, pronto ad accogliere la rivoluzione scientifica di Darwin. Il Palazzo fu smontato nel 1854 e riassemblato in una località periferica di Londra. In ambito scientifico molto importanti appaiono invece le teorie di Darwin sull’origine ed evoluzione della specie per mezzo della selezione naturale (1859, che rivoluziona la concezione biblica e antropologica della storia umana). Dopo alcuni anni di incertezza riguardo le teorie di Darwin , il suo pensiero rivoluziona la concezione umana. Tale pensiero viene difeso da persone come Huxley e Hooker, poi viene assimilato e travasato nel Positivismo di Spencer. L'irrazionalismo decadente finirà per portare il 'viaggio' Document shared on www.docsity.com Downloaded by: giovanna-dalto ([email protected])

dell'umanità immaginato da Darwin a una degenerazione e regressione (come nel 1° scientific romance di Wells che tratta di un futuro in cui l'Inghilterra si è scissa in 2 razze, I Morlocks e l'infantile e indifesa razza degli Eloi che vengono sbranati dai primi). Riassumendo, va notato in particolare come la società vittoriana è divisa in due: da una parte i benestanti, con le loro ricchezze, dall’altra i poveri che lottano contro le Corn Laws e molte altre misure repressive e che vivono all’interno delle workhouses. Oltre al 1851, è da ricordare il 1870, l’anno spartiacque tra medio e tardo periodo vittoriano perchè: -inizia la guerra franco-prussiana (da cui emerge una nuova potenza, il reich tedesco proclamato nel 1871, in grado di sfidare la supremazia inglese in ambito tecnologico- industriale e militare), -vede l’approvazione dell’Education Act, che innalza il livello di

alfabetizzazione diffondendo l'istruzione elementare. La cultura (finora prevalentemente religiosa) si apre a una letteratura d’evasione. Dopo gli anni Settanta si accentua la diffusione dei periodici e dei domenicali. I più importanti sono: -"the Times" quotidiano nazionale; -"Sunday Papers" domenicali, eredi delle tradizioni di almanacchi, ballate e opuscoli distribuiti per strada (da cui riprendono la cronaca nera e rosa, tipica dei tabloids inglesi); Un periodo di forte espansione si afferma grazie all’abolizione della tassa sui giornali del 1855 e al perfezionamento delle tecniche tipografiche, che porta alla diffusione dei quotidiani. Nasce inoltre un nuovo tipo di giornalismo, il new journal (che insiste su linguaggi e contenuti sensazionalistici). I periodici che si vanno diffondendo, toccano gli argomenti più disparati; Londra diventa la capitale della stampa, elogiando i progressi della scienza e delle imprese coloniali. Il decennio estetizzante e decadente degli anni Novanta si accompagna a una mascherata crisi generale: riemerge la questione irlandese e la questione femminile. Le donne della working class, finora utilizzate come forza lavoro, chiedono paghe uguali agli uomini mentre le donne della middle class contestano l'iconografia dell'angelo del focolare. La loro oppressione cessa grazie ai Married Women’s Property Acts, (1870 e 1882) che consentono alla donna coniugata di conservare i propri guagagni. Nella seconda metà del secolo cominciano le vere rivolte femminili (Women's Movement) anche aggressive a causa delle incursioni delle "suffragette". Movimento supportato da Mill che tuttavia non raggiunge l'obiettivo di ottenere il diritto al voto. Il fronte delle new women è negli anni Novanta oggetto di scherno e parodia. 2-IL ROMANZO 1) CARATTERISTICHE DEL NOVEL E’ senza dubbio la forma letteraria più congeniale all’epoca vittoriana. Pur attaccato dalle frange religiose più radicali, discriminato almeno fino agli anni Ottanta, il novel si afferma con la sua impostazione realistico-didascalica (che viene teorizzata da Trollope: il novelist deve dedicarsi al suo lavoro quotidianamente e mai abdicare alle sue funzioni pedagogiche che sono quelle di distinguere il bene dal male, la virtù dal peccato etc., inoltre egli coglie la natura ambivalente del romanzo vittoriano che deve essere contemporaneamente “realistico e sensazionale”), o a volte biografica (Bronte) e con la sua principale funzione di intrattenimento ed educazione dei ceti borghesi dello Stato industriale. Il romanziere vittoriano tratta del comico, del grottesco, rivendica la figura femminile, indaga sui centri urbani emarginati. In ogni caso si rimprovera al romanzo di avere una vita

effimera e di scomparire nel giro di una o al massimo due generazioni. Il romanzo vittoriano non rinuncia mai a dialogare con i suoi lettori e con le stesse istituzioni (funzione morale e pedagogica). Tutti i grandi romanzieri vittoriani si avvalgono della tecnica del narratore onnisciente che guida l’esistenza dei suoi personaggi, trasformandosi spesso in personaggio, che usa digressioni che possono riguardare la politica, la morale etc. Investito da un potere quasi Document shared on www.docsity.com Downloaded by: giovanna-dalto ([email protected])

divino l’autore si rivolge spesso al lettore con “Dear reader”. Molti romanzi vittoriani sono anche dedicati ai giovani lettori, come dimostrano i rifacimenti del Robison Crusoe . I romanzieri sono tutelati almeno fino agli anni Ottanta dalle circulating libraries, biblioteche private che garantiscono l’acquisto di un certo numero di copie, date poi in prestito tramite l’esborso di una tassa d’iscrizione. Solitamente i romanzi erano composti da tre volumi (triple decker) ma in alternativa al romanzo a tre volumi si sviluppa anche la pubblicazione a puntate, in mensili o settimanali (es Dickens che pubblicò a puntate Hard Times nel settimanale Household Words), per un totale di venti parti (le ultime due escono insieme). Questo sistema porta a un contatto più diretto con il pubblico e all’intrecciarsi di una trama (multi plot novel) che si fa via via sempre più complessa per motivi di supence. Mentre i romanzi tendono a farsi meno prolissi, acquista un maggiore rilievo letterario il genere della short story, o romanzo breve (es Sherlock Holmes di Doyle). Negli anni Ottanta arrivano autori come Henry James e Robert Louis Stevenson. Toccherà a questi due autori affermare l'artisticità del romanzo che: -per James riguarda la rivelazione dell'universo interiore della coscienza; -per Stevenson riguarda il ritorno a una forma universale di romance. Il dibattito sul romanzo avviene in scambi epistolari. 1884: Per impulso di James e del realismo francese l’uso del narratore onnisciente, la qualità melodrammatica e senzazionalistica della trama, la consuetudine del lieto fine verranno accantonate. James guarda a Balzac e Flaubert. Ormai è chiaro che il realismo didascalico del romanzo vittoriano non è più uno strumento efficace per indagare la realtà contemporanea.

2) Dickens Charles Dickens esordisce come narratore nel 1832 con Sketches by Boz (Boz era un nomignolo storpiato) perlopiù pubblicati in puntate su un giornale per il quale lavorava, così come i Pickwick Papers. Negli Sketches appare la vita della grande metropoli londinese con le sue storie (tragiche, buffe o bizzarre). Dickens esibisce fin dall’inizio una ricchezza verbale che gli permette di rappresentare Londra nei suoi aspetti multiformi esplorando la miseria di certi scenari e cogliendo quanto di più rozzo e vitale esiste nell’ascesa di un piccolo ceto medio-borhese. Il narratore è onnipresente e cerca di inglobare all’interno del libro le infinite anime della città. The Pickwick Papers è la vicenda che pone al centro l’ingenuo e innocente Samuel Pickwick che finisce in prigione a causa di una subdola arpia. Il romanzo offre l’occasione per denunciare l’ingiustizia di un apparato legale che è in un certo senso l’emblema di tutte quelle ingiustizie sociali che attraversano il mondo vittoriano. Nel libro i valori sono quelli di una Inghilterra rurale che sta per lasciare il posto alle dinamiche dello sviluppo industriale. Il tono è estremamente ironico e spesso sconfina nella parodia e nel grottesco; ciò fa parte di una strategia di smascheramento delle apparenze che all’inizio riguarda le istituzioni dell’epoca e che finisce per coinvolgere tutta l’esperienza umana (la rappresentazione della vita come una complicata commedia degli inganni e delle illusioni lo accosta a Skakespeare). Dickens diventerà il bersaglio delle critiche successive che considerano il romanzo vittoriano inadeguato stilisticamente e troppo accondiscendente verso i lettori. James lo accusa di mancanza di serietà e di superficialità nella composizione. Dickens tende a consolidare le convenzioni del romanzo vittoriano anche all’interno della carriera come romanziere storico che pone al centro momenti di tensione politica e sociale per ribadire la precarietà del tempo. Dickens rivaluta l’io narrante soprattutto in David Copperfield e Great Expectations: i romanzi si caricano di autobiografismo dove l’io narrante diventa un antieroe. In Oliver Twist vede la città come un luogo dove Dio è assente, in David Copperfield la visione dall’alto dell’autore viene abbandonata in nome della soggettività delle impressioni infine in Our Mutual Friends (il morto vivente), D. riconosce l’emergente nichilismo inglese (la preminenza del denaro che diventa valore supremo così come il potere). 3) Industria e romanzo: Document shared on www.docsity.com Downloaded by: giovanna-dalto ([email protected])

“Hard Times” (1854) è l’opera che si avvicina di più al mondo industriale anche se ne da una visione allucinata e abbastanza straniante. Il romanzo è stato criticato soprattutto per l'atteggiamento critico nei confronti dei sindacati e per il suo pessimismo riguardo al divario tra proprietari di industrie capitalistiche e i sottopagati operai. Altri romanzi che forniscono descrizioni di una società industriale ancora instabile: 1.“Sybil”(1845) di Disraeli insiste sulla “retorica delle sofferenze umane” e sulla teoria delle due nazioni in cui regna la regina Vittoria: la nazione dei ricchi e la nazione dei poveri. 2. “Alton Locke” di Kingsley (1850) che affronta il tema della miseria umana e la necessità di trovare un’alternativa al movimento cartista. Alton Locke è un semplice sarto che conosce i più tetri quartieri londinesi e che ha la visione del destino puramente biologico dell’umanità.Alton Locke emigrerà in America dove morirà per cercare un’alternativa di vita. 3. Elisabeth Gaskell ci offre una visione più diretta dei ceti umili di Manchester, grazie anche all’uso frequente di forme dialettali. Sia “Mary Barton” che “North and South” mettono in luce l’umile condizione degli operai delle fabbriche con attenzione alle categorie femminili. Mentre nella Coketown di Dickens il lettore può ascoltare il rumore confuso delle macchine, Gaskel evoca un universo urbano in cui pianti e lamenti si confondono con le risate dei potenti. Crea un mondo di patetiche figure femminili che diventano le vittime di un mondo violento e aggressivo. Va notato che nel secondo romanzo l’atteggiamento di G. si fa più pacato senza però rinunciare alla descrizione del mondo urbano. La città terribile del nord verrà tuttavia percepita dalla protagonista come un luogo vitale in contrapposizione al sud agricolo. Le storie solitamente si concludono con l’happy ending ma per verificarsi ciò è necessario che i protagonisti emigrino altrove (es Mary Barton emigrerà in Canada). 4. un mondo utopico appare in “Cranford” , una cittadina fittizia abitata da vedove e zitelle che vivono senza uomini. G. coglie i ritmi della vita quotidiana al di fuori dalle logiche della competizione industriale. La cerchia femminile viene paragonata a un gruppo di Amazzoni ma in realtà si tratta di donne che conducono una vita tranquilla e autosufficiente. I vari episodi slegati tra di loro ruotano attorno all’esistenza di due anziane sorelle, Miss Matty e Miss Jenkyns. Le problematiche femminili vengono inoltre analizzate in “Ruth” incentrata sulla figura di una fallen woman (per lei è comunque

possibile il riscato). 4) Trackeray e Trollope: il romanzo senza eroi Numerose affinità tra i due: -Sia Trackeray che Trollope concepiscono il loro impegno letterario come una professione da svolgere con dedizione e regolarità. -I due autori scelgono il novel con una forte impronta realisticodidascalica e spesso vi è una qualche intonazione satirica. .entrambi propugnano per l'intellettuale un ruolo sociale e tentano la strada della politica, sia pure senza successo. -Il maggior successo per Trackeray è “Vanity Fair” pubblicato a puntate tra il 1847 e il 1848 anche se la maggior parte dei suoi scritti si concentra sul settecento preindustriale (ancient regime, rivoluzione americana etc). La fama di Trollope è invece principalmente legata a due cicli narrativi (i cosiddetti Barsetshire o Barchester Novels) che mettono in luce i conflitti e i problemi di vita provinciale e clericale di un’immaginaria cittadina. -Entrambi gli scrittori evitano di farsi coinvolgere della dinamiche industriali puntando invece l’attenzione su paesaggi più tradizionali come quelli rurali -entrambi sono legati dall’artificio del narratore onnisciente. -Entrambi hanno un atteggiamento antiromantico Document shared on www.docsity.com Downloaded by: giovanna-dalto ([email protected])

-messi da parte l'eroe Byroniano e il giovane apassionato del romanzo di formazione europeo essi calano il lettore nel mondo della mediocrità umana, dove i valori si identificano col denaro -rievocano entrambi la Rivoluzione Francese (uno in Barry Lindon e l'altrone La Vendée) -I due autori erano ben consapevoli del ruolo della stampa. Mentre Trollope mostra una notevole dose di soddisfacimento per la propria attività, Trackeray visse con notevole ansia per tutta la sua carriera il confronto con Dickens . Vanity Fair è la storia di sue figure femminili emblematiche: l’angelica e mansueta Amelia e la sua povera ma spregiudicata amica Becky, pronta a tutto pur di compiere la sua scalata sociale e dunque a mettere in gioco il valore sacro della sessualità. La storia è colma di eventi grotteschi e di personaggi caricati, la parte centrale è occupata dalla battaglia di Waterloo dove le due donne aspettano di sapere cosa è accaduto ai loro uomini. Fra intrighi sentimentali e vigliaccherie si consumano i destini delle due donne. Le ultime scene sono cariche di pathos, Amelia prega per il marito senza sapere che egli è già

morto ma ella ritroverà la felicità con un altro uomo mentre Becky continua a cercare la scalata sociale fino ad accasarsi con il fratello di Amelia, Jos, e a ereditarne il patrimonio dopo la sua sospetta morte prematura. Le due amiche si incontreranno ancora una volta: Amelia, realizzata come madre e moglie, l’altra abbandonata dal figlio avuto e rimasta sola impegnata a recitare il ruolo della pia donna. Amelia e Becky sono allora i due volti complementari dell’immaginario maschile dell’epoca: l’angelo della casa e il demone della sessualità. 4) George Eliot: la tonalità della vita reale Romanziera, traduttrice e critica letteraria, interessata a problematiche religiose e filosofiche, Marian Evans che pubblicò con lo pseudonimo maschile di George Eliot, è figura dominante della narrativa vittoriana. Anche se rimane fedele alla narrativa romanzesca Eliot impone la sua personale interpretazione del romanzo in cui l’attenzione al quotidiano diventa fondamentale. In diverse occasioni fa riferimento alla rappresentazione di una verità interiore priva di sentimentalismi soprattutto quando si tratta di descrivere la vita dei più umili. In “The Natural History of German Life” Eliot rimprovera gli scrittori inglesi, soprattutto Gaskell e Dickens, di non aver saputo dipingere fedelmente le classi inferiori in particolare quelle contadine. Eliot si occupa dei radicali cambiamenti della vita quotidiana della Rivoluzione Industriale tuttavia la sua attenzione si concentra di più sulle comunità di provincia , legate all’economia della terra, che subiscono di rimbalzo l’effetto destabilizzante dei fenomeni industriali. Così si spiega anche la sua tendenza a retrocedere nel tempo della narrazione (ai tempi della riforma elettorale o agli albori del l’epoca vittoriana). Fin dalla sua prima opera “Scenes of Clerical Life” Eliot tenta di esplorare la psicologia e le emozioni dei singoli personaggi, la cui esistenza, pur intrecciandosi con quella della comunità, non esclude mai la responsabilità delle scelte e degli atteggiamenti individuali. Solo in “Felix Holt” Eliot si avvicina alle tematiche del romanzo industriale, proponendo al lettore un viaggio in carrozza che passa dalle città provinciali fino ad arrivare nelle città industriali. Uno spazio a parte occupano “Romola” e “Daniel Deronda”. Il primo è una ricostruzione della Firenze tardoquattrocentesca negli anni del Savonarola e della dinastia dei Medici. Romola, figlia di un umanista cieco e allieva del Savonarola, viene tradita sia dal m...


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