Estetica DI Plotino - Appunti di lezione 1 PDF

Title Estetica DI Plotino - Appunti di lezione 1
Course Estetica
Institution Università degli Studi di Ferrara
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ESTETICA DI PLOTINO Fu l’ultimo grande filosofo dell’antichità e colui che consegnò la grande eredità classica ma soprattutto platonica al pensiero occidentale, che in quel periodo si stava avviando verso la via del Cristianesimo. Il movimento di cui fu il massimo esponente prende il nome di “neoplatonismo”, dottrina filosofica che unisce la filosofia platonica, elementi pitagorici e aristotelici.

Il miglior studente fu Porfirio, il quale scrisse la biografia del suo maestro dal titolo “vita di Plotino”. Dall’estratto qui sopra, emergono due fatti fondamentali del suo pensiero il:  PROBLEMA del CORPO, che allude alla sua metafisica e quindi al rapporto tra materiale e idea.  PROBLEMA dell’ARTE, per via della sua estetica. Porfirio inoltre, ordinò tutti gli scritti del maestro in 6 gruppi di 9 libri, dando alla sua opera il titolo di “Enneadi”(= ossia gruppi di 9). Ordinò gli scritti plotiniani non in sequenza cronologica ma in base ai temi, così pare che in realtà il 1° libro scritto dal maestro fosse quello sul “Bello” che invece oggi, compone il sesto libro della prima Enneade. Sta a testimonianza dell’urgenza del problema estetico per Plotino Plotino è stato molto esaltato per il valore letterario della sua filosofia e anche per la purezza del suo spirito tuttavia il suo pensiero estetico qualche errore ce l’ha (molti termini non vengono spiegati, ci sono passaggi logici trascurati, il suo ragionamento segue di petitio principii) ciò nonostante vale la pensa studiarlo perché influenzerà il pensiero dei padri della chiesa come Agostino e Tommaso Arquino e fondo l’estetica neoplatonica che giunse al rinascimento fiorentino e da qui a tutto il pensiero contemporaneo Il suo punto di vista è stato generato da 2 principali fattori: Periodo storico: 3° sec d.C.  coincide con la decadenza dell’ impero Romano che in virtù di una politica debole aveva lasciato che il potere andasse in mano agli eserciti i quali si mettevano al servizio dei capi che offrivano più denaro, per poi assassinare quei capi e mettersi al servizio di altri allora presi da questa proficua occupazione trascurano il controllo dei confini, questo consenti l’invasione dei Germani a Nord e Persiani ad Est. Nei paesi non invasi ci fu un aumento delle tasse corrispondete ad un notevole diminuzione delle risorse che erano disponibili che i possedenti furono costretti a fuggire per non dare tutto agli esattori fiscali. Ci furono pesanti carestie e pestilenze che diminuirono la popolazione dell’impero di 1/3 e Plotino non visse abbastanza per vedere il riordino grazie alle politiche di Diocleziano e Costantino. Quindi quando la realtà che ci mostrano i sensi e le esperienze è così terribile, è inevitabile cercare rifugio in un mondo di perfezione e pura bellezza. Il fatto stesso che si vergognasse di essere in un corpo rende evidente la lotta che egli condusse contro il materialismo, la distinzione che istituì fra mondo sensibile e mondo intelligibile e la conseguente esaltazione di quest’ultimo.

Adesione alle idee platoniche: che seppe rivestire di caratteri anche aristotelici e storici. Le Enneadi sono il tentativo di dimostrare che la nostra esistenza è il frutto della caduta dell'anima in un corpo fisico, nel quale tuttavia l’anima deve rendersi indipendente cercando di ricongiungersi con quel mondo delle idee dal quale viene. Plotino sostiene che il mondo sensibile è caratterizzato dalla molteplicità, mentre il mondo della verità dall'unità. Abbiamo un’idea unica, un’idea come verità eterna e universale (abbiamo un’idea universale di sedia per la molteplicità di sedie che sono presenti nel mondo materiale. L’idea di sedia è l’universale di qui i particolari sensibili (cioè le sedie che noi vediamo nel mondo materiale) sono il riflesso differenziato). La molteplicità delle idee unitarie deve poi condurre all’ uno in sé, la realtà ultima del mondo, l’uno per semplificare è il corrispettivo di dio, di una divinità, di una mente che governa il mondo, che è nel mondo e dal quale il mondo dipende. Noi abbiamo un uno che pensa e il mondo delle idee pensate dall’uno viene chiamato nous e al di sotto del nous incontriamo l’anima che è la potenza generatrice che contemplando le idee forma sul loro modello il mondo visibile e materiale. Il concetto di materia equivale a tutto ciò che è privo di anima, dunque negazione di bene e verità (= priva di forza pensante). Le singole anime sono parti dell’anima superiore che si sono aggrappate durante la caduta (come aveva descritto Platone) in un corpo materiale. Avendo contemplato le idee prima di cadere queste anime possono avere una comunione con nous e uno ma per farlo, devono ritrovare la loro natura più vera e spirituale, spogliandosi, allontanandosi dalle loro caratteristiche corporee e dimenticando il mondo dei sensi. L’uomo quindi è chiamato ad una contemplazione intellettuale che dimentichi la realtà del mondo, (perché quest’ultima è fatta di riflessi imperfetti dell’idea perfetta e vera) e lo riconnetta al mondo della vita, della verità e del bene (ossia anima, nous e uno). La contemplazione intelligibile da origine ad un atteggiamento intellettuale che, intorno al 700 prenderà il nome di “Ottimismo”. Quest’ultimo coincide con l’idea che le parti brutte della realtà di cui noi facciamo parte in realtà, in un disegno più grande, possono avere le loro validità e funzione. “l’ala della mosca è necessaria alla tela del ragno” , vale a dire nel mondo tutto è concatenato, ha senso ed è volto al bene (perché pensato dall’uno). Quello che guardiamo male è perché non sappiamo interpretarlo, perché invece di guardare il mondo con gli occhi della mente lo guardiamo con gli occhi sensibili e poiché i sensi sono ingannevoli, la realtà del mondo può sfuggirci. Il processo a ritroso dell’anima individuale verso l’uno/bene , è reso possibile dalla bellezza (proprio come con Platone). Plotino unisce alle esigenze platoniche quelle della estetica aristotelica, infatti nella sua dottrina da una parte troviamo il famoso mondo delle idee, dall’altra difende l’arte. Come fa Plotino a difendere l’arte dalla condanna platonica? 1. Attinge alla teoria delle idee, poiché l’arte è imitazione della forza creatrice della natura (come per Aristotele) 2. L’arte esprime un’idea, per questo ha un contenuto di forte verità.

L’arte rappresenta una bellezza ideale che l’artista può creare non tramite occhi e mani ma con l’idea che infonde alla materia. La bellezza non è mai nella materia. L’arte ci mette in comunicazione con il mondo delle idee (cosa che non avviene nella contemplazione ordinaria del mondo sensibile). Dalla bellezza delle idee, siamo portati a cercare una comunione con l’uno. Dunque tutte le manifestazioni artistiche sono espressione di un’Arte che è l’idea di arte universale e che governa la realizzazione delle opere artistiche

⇩ ciò introduce la figura dell’artista che ha doppia natura: una creatura terrena da una parte e artista dall’altra , esprimendo il suo contenuto spirituale....


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