Lezione di estetica (teatro, Lessing, laocoonte) PDF

Title Lezione di estetica (teatro, Lessing, laocoonte)
Author Quellichevivailfaida
Course Estetica
Institution Università degli Studi di Milano
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Summary

Appunti completi sbobinati della terza lezione teorica, basata sul teatro nel 700, la figura di Lessing e l'esempio del Laocoonte. ...


Description

03 – Lezione del 19 febbraio 2016

Lezione tenuta dall’assistente

Sommario Appunti terza lezione

1-11

Il pensiero sul teatro nel 700 tedesco

1

Tutto Lessing e Laocoonte 1-11

Il pensiero sul teatro nel 700 tedesco Nel 700 tedesco poi si diffonde una forma di pensiero sul teatro che effettivamente ha una relazione strettissima con la concettualizzazione estetica e nel 700 tedesco l’idea della tragedia, come abbiamo visto, è quella di suscitare una reazione emotiva nel pubblico che è quella di risvegliare la comunicazione. In primo luogo ci si chiede se la compassione possa essere ritenuta l’unica passione tragica oppure se vi siano altre emozioni tragiche. In primo luogo ci si chiede quale sia lo scopo della tragedia: moralizzare o suscitare emozioni? Questo scambio si ha nelle “Lettere sulla tragedia” del 56 e 57 e fino ad ora abbiamo visto la posizione di Mendelssohn. Andiamo adesso a vedere la posizione di Lessing. Prima di passare al suo pensiero, vediamo la sua figura, il personaggio di Lessing, che tra l’altro è anche più interessante rispetto a quello di Mendelssohn. Lessing possiamo dire che si muove su due binari, è una figura più eclettica rispetto a Mendelssohn. Lessing è sia un pensatore, un filosofo possiamo dire, sia in drammaturgo e la sua produzione si muove su questi due binari e seguendo questi due binari noi possiamo provare a tracciare una introduzione al suo pensiero. Dunque diversamente da Mendelssohn, Lessing si forma nella Germania luterana, siamo quindi nell’ambiente protestante, nelle scuole della Sassonia in cui era appunto diffuso il pensiero luterano. Lessing ha modo di studiare, molto bene i classici greci e latini e nutre un particolare amore per Plauto, non a caso trattandosi di un intellettuale che poi svilupperà un forte attaccamento al teatro. Effettivamente lo studio dei classici si rivede nella sua opera più famosa “Il Laocoonte”. Lessing è una figura a tutto tondo: da una parte si interessa alla filosofia tedesca del suo tempo, quindi alla scuola di Wolff e Baumgarten, quella a cui anche effettivamente appartiene anche Mendelssohn ma studia anche le lingue, cosa rara per quel tempo. Lessing conosce inglese e francese e quindi svolgerà uno importantissimo ruolo nella Germania del 700 perché sarà una specie di importatore del pensiero europeo in Germania. Molti filosofi a partire da Kant conosceranno la filosofia inglese o francese tramite le traduzioni o le recensioni di Lessing. Un’altra linea che costituisce questo pensatore così eclettico e così versatile è l’appropriazione della lingua tedesca. Lui era un tedesco, quindi cosa significa questo? Fino alla metà del 700 in Germania si usava scrivere i trattati filosofici in latino. A poco a poco si diffonde, questo già prima, molto prima di Lessing, si diffonde l’esigenza di scrivere in tedesco. Si trattava però di un tedesco estremamente lontano da quello che veniva parlato nella vita quotidiana e lo stesso accadeva a teatro, addirittura il teatro tedesco era in versi alessandrini, quindi un teatro

estremamente pesante per chi era invece abituato a parlare una lingua di tutt’altro tipo, di uso quotidiano. E quello che fa Lessing è sostanzialmente appropriarsi della lingua tedesca e di usare il parlato tedesco anche nello scritto, sia nello scritto filosofico sia soprattutto a teatro. Quello che fa Lessing è sostanzialmente di promuovere quella che viene chiamata una “rivoluzione borghese in Germania”, parlare la lingua di tutti, di rivolgersi a tutti, non soltanto ad un’élite aristocratica e ristretta. Una battuta che Lessing fa alla sorella in una lettera è indicativa del suo interesse per la lingua, quando la sorella si vede preoccupata del fatto di scrivere le sue lettere in uno stile poco elegante, si vede rispondere da Lessing: “Scrivi come parli e scriverai bene” questo vuol dire scrivi come parli quotidianamente, non usare un’altra lingua, usa il tedesco che parli quotidianamente e questo era assolutamente rivoluzionario per l’epoca e questo vuol dire non semplicemente una evoluzione della lingua fine a se stessa, ma vuol dire qualcosa di molto più dirompente, vuol dire che il pensiero filosofico e anche poi la produzione teatrale si può rivolgere a tutti, vuol dire che tutti hanno accesso agli scritti di Lessing, vuol dire sostanzialmente provare a realizzare quell’idea dell’illuminismo di parlare a tutti in quanto esseri umani. Abbiamo visto che Lessing si forma in Sassonia ma poi si sposta a Lipsia ed è a Lipsia che nasce la passione di Lessing per il teatro. A Lipsia Lessing in realtà non completerà mai i suoi studi in teologia, ma piuttosto si darà alla produzione teatrale. Il primo testo teatrale di Lessing viene messo in scena nel 1748, quindi siamo proprio negli anni centrali del 700 ed è un testo che davvero restituisce quello che il pensiero di Lessing e quello che sarà il pensiero per tutto il corso della sua vita. Lessing era giovanissimo, non aveva nemmeno venti anni all’epoca e mette in scena un testo scritto l’anno prima (1748) che si intitola “Il giovane erudito”. In questo testo Lessing effettivamente compie una forma di satira, una presa in giro contro l’erudizione libresca. Lessing prende in giro questo giovane erudito che conosce tante nozioni ma non è sostanzialmente capace di ragionare. E il protagonista è questo razionalista alla moda di ispirazione francese che pretende di capire ogni scienza semplicemente perché ne conosce la terminologia. Terminologia che lui aveva letto, leggendo l’Encyclopédie francese. Quindi Lessing prende in giro questa forma di nozionismo che era assolutamente vuoto. È abbastanza divertente leggere di questo bello che si serve e si fa bello di termini altisonanti ma che sotto sotto non ha alcuna sostanza nella sua formazione. Appunto Lessing si scaglia contro l’Encyclopédie e qui vediamo un primo punto che poi lo avvicinerà a Mendelssohn, questa forma di irritazione nei confronti dell’illuminismo francese di cui sicuramente si riconosce la grandezza ma di cui già nel 1748 si riconoscono anche le debolezze. Lessing scriverò poi altre opere teatrali a Lipsia. Compone una grandissima quantità di opere teatrali. Sono opere che hanno sempre a che fare con questa forma di educazione morale, educazione morale a teatro. Di fatto si tratta di testi teatrali che non hanno grande valore artistico, non sono particolarmente originali nella messa in scene e nella drammaturgia, ma effettivamente restituiscono questa forma di coscienza illuministico-borghese che si voleva diffondere. Lessing si inserisce in un ambiente già costituito, cioè già quando lui arriva a Lipsia c’era l’usanza di utilizzare le rappresentazioni teatrali come una sorta di scuola serale per la borghesia. A teatro la borghesia imparava la propria ideologia. A teatro venivano comunicati quei valori che promuovevano una ascesa della borghesia nella Germania del tempo. E a teatro sempre, si promuoveva una nuova ideologia religiosa, una ideologia religiosa che di fatto era molto lontana dalle complesse inaccessibili riflessioni teologiche e andava invece verso un sentimento religioso, quella che poi Hegel chiamerà criticandola “la religione del cuore”. A teatro comunque, a questa scuola serale del teatro, la borghesia imparava a valorizzare la propria risposta emotiva, risposta emotiva non solo

nei confronti dell’opera d’arte, ma nei confronti addirittura della vita religiosa, così come a teatro la borghesia veniva spinta a compiere azioni virtuose, moralmente virtuose sulla base sempre di questa sua risposta emotiva e sentimentale. Lessing si rende perfettamente conto di quello che sta succedendo. Lessing ha una lucidità pazzesca sul suo tempo e in una lettera del 1757, siamo dieci anni più tardi che però non sono molti pensando in senso storico in una lettera Lessing scrive che quella che ha per veicolo il teatro è la miglior scuola alle emancipatorie idee borghesi. Quindi Lessing si rende perfettamente conto a metà del 700 del ruolo politico e sociale che può avere il teatro e ovviamente cavalca questa sua riflessione, cavalca questa sua consapevolezza. Questa idea, cioè l’idea che il teatro possa anzi sia effettivamente il veicolo, il veicolo migliore, il veicolo più efficace alle idee emancipatorie della borghesia trova ovviamente un eco anche nei suoi scritti filosofici, che sono un accompagnamento strettissimo e costante alla sua produzione teatrale. La vita di Lessing, analizzata prima di vedere i concetti che esprime. L’abbiamo lasciato a Lipsia dove Lessing si dedica al teatro, ma si dedica al teatro di fatto per un paio di anni, perché a Lipsia Lessing si ritrova con suo cugino Christlob Mylius, e attraverso questo cugino particolarmente libertino e Lessing si avvicina al pensiero di Spinoza che abbiamo visto essere un punto di riferimento molto importante anche per Mendelssohn. Spinoza ai tempi era un pensatore scandaloso, era ritenuto un pensatore scandaloso proprio perché abbiamo visto era un filosofo bollato di ateismo e di essere un sovversivo. A questo punto nel 1748 da Lipsia, Lessing viene richiamato a casa, proprio perché starebbe andando su una via troppo libertina e a casa vengono presi tutti i suoi manoscritti vengono bruciati. Quindi noi abbiamo perso tutta la produzione giovanile di Lessing, questi manoscritti vengono bruciati perché ritenuti peccaminosi in un ambiente come quello luterano del 700. Da qui Lessing scappa, torna a Lipsia, contrae moltissimi debiti perché a quel punto ha perso il sostegno della famiglia e per sfuggire ai creditori, scappa a Berlino per raggiungere quel cugino che l’aveva portato sulla via del libertinismo. A Berlino entra sostanzialmente, immediatamente in questo circolo di intellettuali illuministi, dove si ritrova in pieno, ritrova effettivamente un circolo culturale che proponeva le stesse idee che aveva cercato di rifondere a Lipsia. Il problema però è che paradossalmente a metà 700 Berlino era una città molto spenta rispetto a Lipsia che era molto più vivace culturalmente rispetto a Berlino. A Berlino non c’era l’università, a Berlino c’erano pochissimi teatri, a Lipsia invece Lessing aveva potuto frequentare l’università, aveva potuto frequentare moltissimi teatri, quindi l’ambiente berlinese quando Lessing vi arriva è stranamente e paradossalmente meno vivace di quello che trovato a Lipsia. Qual è la ragione? La ragione è che a Berlino si trovava la corte di Federico II. Federico II era il re filosofo, il despota illuminato, e Federico II a Berlino sostanzialmente era una sorta di catalizzatore di tutte le attività culturali. Federico II a Berlino ospitava l’Accademia delle Scienze che era l’Istituzione culturale nella Berlino del 700 e che appunto era totalmente controllata da Federico II. Federico II era un grandissimo estimatore dell’illuminismo francese, al punto che l’Accademia delle Scienze di Berlino veniva sempre diretta da francesi. L’Accademia delle Scienze era stata diretta da Voltaire ed altri esponenti tutti dell’illuminismo francese che dirigevano l’Accademia delle Scienze. Berlino che non aveva una università, aveva pochissimi teatri perché tutto si svolgeva all’interno della corte di Federico II. Di fatto vigeva una forma di censura nella Berlino dell’epoca, perché veniva apprezzato, diffuso e promosso soltanto ciò che era filo francese, figuriamoci quindi Lessing come può prendere panorama del genere. Lessing che era così contrario all’illuminismo francese che voleva invece sviluppare sì idee innovative, illuministe, progressiste ma in un modo molto

lontano da quello che veniva proposto in Francia, figuriamoci come può reagire ad un panorama del genere. Lessing era però rispetto a Mendelssohn che di fatto si era sempre formato in questo ambiente, Lessing aveva ben in mente quale poteva essere l’alternativa che era Lipsia. Lessing fonda una rivista, insieme al cugino che si intitola "Contributi sulla storia e la fortuna del teatro". Da qui seguiranno tutta una serie di iniziative editoriali di Lessing che continua a fondare riviste che poi hanno vita breve. Questo da una parte porta un fallimento delle iniziative lessinghiane, ma dall'altra ha un effetto importante perché, queste riviste fanno circolare i primi scritti di Lessing in ambito letterario ed estetico. A poco a poco i circoli intellettuali di Berlino cominciano a conoscere il nome di Lessing. E in particolare il nome di Lessing giunge alle orecchie di quello che era l'intellettuale, forse più in vista del tempo e anche quello più vicino alla corte di Federico II che era Gottsched. Gottsched è centrale nella cultura settecentesca tedesca. Gottsched proprio perché era vicino alla corte di Federico II, promuove, l'idea di creare in Germania una letteratura nazionale, non esisteva ancora una letteratura che potesse dirsi veramente tedesca, non c'era stato ancora Goethe e quello che vuole fare Gottsched è formare una cultura nazionale tedesca che sia semplicemente un trapianto del modello di letteratura nazionale francese. Quindi Gottsched praticamente promuove una serie di romanzi scritti in tedesco che però non sono nient'altro che una copia dei romanzi francesi. Era un po' bizzarra come idea per promuovere la formazione di una letteratura nazionale. Quello che fa Gottsched è sostanzialmente scrivere un'estetica che al tempo era diffusissima e sostanzialmente quella egemone, scrivere un'estetica che riprenda il nazionalismo classicista francese. L'idea di Gottsched è che la politicità, la riuscita di un'opera d'arte letteraria consista di fatto nella verosimiglianza, nella sua imitazione della natura. Torniamo quindi a quel principio di imitazione che già, Mendelssohn (abbiamo visto ieri), poi criticherà. La riforma di Gottsched ha in realtà un intento assolutamente politico. Il fine di Gottsched è quello di importare i modelli letterari francesi per rafforzare l'ideologia di corte del dispotismo illuminato. Cioè sostanzialmente il modello francese importato in Germania, andrebbe a celebrare, la politica di Federico II. Lessing ovviamente protesta contro la riforma di Gottsched.

Lessing protesta contro questa idea di una letteratura nazionale che di fatto era semplicemente una importazione della letteratura francese. Lessing protesta contro l'ideologia di corte di Federico II e protesta contro l'idea che l'opera d'arte debba essere, soprattutto quella letteraria e teatrale, debba essere una semplice imitazione della natura. Quindi Lessing prende le distanze in modo assolutamente netto da Federico II, dalla sua corte e mostra apertamente la sua avversione per i mecenatismi di corte. Facendo questo, sostanzialmente Lessing fonda un nuovo tipo di illuminismo che è l'illuminismo tedesco berlinese. Un illuminismo che quindi si distanzia da quello francese ed è nettamente, distinto diviso da quello francese. Quello che Lessing propone potremmo dire oggi è una coscienza illuministica più forte, ancora più forte, di quella francese perché Lessing rifugge ogni compromesso con il dispotismo. Può anche essere illuminato il dispotismo ma pur dispotismo rimane. Lessing invece propone l'ascesa della borghesia, l'ascesa della classe media. Quindi tutti devono avere accesso alla cultura, non soltanto quelli che fanno parte della corte di Federico II. E questo avrà un effetto assolutamente evidente sul suo teatro. Lessing prende come una sorta di missione quella di aprire la Berlino del 700 al teatro. Un teatro che non doveva più essere soltanto il teatro di corte ma appunto il teatro borghese, un teatro accessibile a tutti. Il poeta drammatico quindi per Lessing quindi, ha un dovere nei confronti della società e il dovere del potere drammatico è quello di rappresentare i personaggi così come sono e far dire loro ciò che effettivamente dicono. E questo è Plauto. Lessing si ispira alla poetica plautiana e in particolare

recupera una figura che era stata rivoluzionaria nel teatro antico che sono le figure dei servi romani, le figure dei servi sostanzialmente. In questo Lessing pone sulla scena non più l'eroe, non più soltanto l'eroe aristocratico che poteva essere ricondotto alla corte del despota, ma sulla scena mette anche i servi e i personaggi di Lessing parlano come parla il popolo tedesco. Non parlano più appunto in questi artificiali versi alessandrini. Questo capito costituisce una rivoluzione culturale per il tempo. Lessing riflette poi anche su quello che doveva essere il fine della rappresentazione teatrale, quello che doveva essere lo scopo nella rappresentazione del genere. Lo scopo deve essere quello di migliorare i costumi degli spettatori, i loro costumi morali. Quindi d'accordo, il teatro non dovrà dare una morale troppo esplicita che risulterebbe inefficace. D'accordo il teatro dovrà lavorare sulle emozioni degli spettatori, ma il fine ultime dovrà sempre essere quello della promozione morale degli spettatori, una promozione morale che va nella direzione di una emancipazione della borghesia, sempre con quell'idea che lui aveva sviluppato a Lipsia, cioè che il teatro era la migliore scuola serale della borghesia. Quindi Lessing non avrà mai dubbi sulle finalità educative e morali del teatro e non avrà mai dubbi sull'utilità sociale dell'arte nel promuovere una rivoluzione culturale ma anche sociale e politica. E sulla scia di queste sue riflessioni scriverà appunto un saggio su Plauto in cui mette bene in evidenza come l'opera d'arte abbia una funzione politica come i mezzi estetici abbiano uno scopo ben definito che era uno scopo educativo e morale e sicuramente però Lessing sottolinea in questo saggio su Plauto, ma poi è un'idea che ritorna spesso nei suoi scritti, Lessing sottolinea come i valori morali debbano essere innestati sull'opera d'arte, con rispetto della semantica dei mezzi espressioni. Quindi ogni arte ha il proprio mezzo espressivo, la cultura, la pittura, il teatro, la musica, la semantica dei mezzi espressivi deve sempre essere rispettata e però su questa semantica possono essere innestati i valori morali. Questo apre ad una serie di questioni assolutamente enormi, questioni teoriche enormi, come il rapporto tra realtà e arte, il rapporto tra illusione e verosimiglianza, la conformità a regole nella creazione artistica e con questo bagaglio di problemi teorici Lessing incontra Mendelssohn. Abbiamo visto si incontrano nel 1754 e da lì nascerà questo scambio intellettuale ricchissimo e importantissimo per entrambi i pensatori. Quello che Mendelssohn fa nei confronti di Lessing è sostanzialmente fornirgli gli strumenti concettuali e filosofici per mettere a fuoco le sue riflessioni. Non soltanto, ma di fatto, Mendelssohn spinge Lessing a continuare i suoi lavori di traduzione che nel frattempo Lessing aveva avviato per procurarsi da vivere, sostanzialmente. Ma questo lavoro di traduzione è però per Lessing molto importante perché Lessing ad esempio traduce in tedesco Voltaire, tradurrà molti pensatori dell'estetica inglese e questo lavoro di traduzione è per Lessing anche un lavoro di assimilazione dei concetti di questi pensatori. Ora che abbiamo visto la figura in breve, di quella che è la figura di Lessing, proviamo a vedere quello che è il suo pensiero. Seguiamo i due binari che abbiamo visto, quindi quello teatrale e quello filosofico concettuale. Quello teatrale è di fatto quello che abbiamo già introdotto. Lessing è sostanzialmente il fautore della rivoluzione borghese a teatro nella Germania del 700. Lessing di fatto è il padre della tragedia borghese in Germania. Questo costituiva, abbiamo visto, una novità sconvolgente per la tradizione teatrale tedesca e Lessing oltre alle riflessioni che abbiamo visto fa una riflessione importante, molto probabilmente dallo scambio con Mendelssohn sulla tragedia. Cioè Lessing si rende conto che affinché il teatro sia efficace in questa forma di educazione, in questa forma di insegnamento morale, è necessario che gli spettatori si immedesimino con l'azione sulla scena, è necessario che non vi sia una distanza eccessiva tra lo spettatore e il personaggio sulla scena. Il teatro deve agire con la propria semantica artistica, cioè con i propri mezzi, deve agire sulle passioni degli spettatori e in questo modo attraverso questa forma di immedesimazione, promuovere i valori morali. E che cosa vuole dire però creare una immedesimazione? È qualcosa che...


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