Teatro 1 - Appunti di lezione 1-2-3 PDF

Title Teatro 1 - Appunti di lezione 1-2-3
Author Silvia Cavallaro
Course Metodo, Critica E Ricerca Nelle Discipline Artistiche II - Teatro
Institution Università Commerciale Luigi Bocconi
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Prime tre lezioni di teatro. ...


Description

TEATRO Lo spettatore emancipato di Jacques Ranciere: testo di filosofia politica (seminario di lettura)! 6 case studies su cui lavorare a gruppi! Esame scritto di tre ore (un essay; saggio critico) —> è open book ! Libri da comprare: teatro postdrammatico; Inferni Artificiali; libro di Valentina Valentini (capitolo Questioni)! Case studies per lavori di gruppo:! -Forced Entertainment, Table top Shakespeare: At Home —> versione aggiornata di un altro lavoro in cui hanno creato delle miniature delle opere di shakespeare! Individuare delle questioni di ricerca :! -performance come serie ! -at home! -Cristoph Schlingensief : “Fuori gli stranieri. Per favore amate l’Austria”! Mescolarsi deliberato tra realtà e finzione! Questioni politiche cruciali! Performance nello spazio pubblico e temporalità espansa ! Dentro i container c’erano alcuni richiedenti asilo perché performance sfruttava modo del reality-show ! Performance molto controversa che ha prodotto azioni dai partiti, dagli attivisti , molta risonanza nella società viennese! paul poet film: foreigners out! schlingensief’s container!

- Motus silvia calderoni: MDLSX Compagnia italiana di fama internazionale ! Grandi questione del presente ! Rilettura dell’antigone durate crisi greca! Performance monologo e dj /vj set che intreccia storia di Calliope Stephanides (Callie è un ermafrodito nato maschio in corpo di donna)! Questioni di ricerca: ambivalenze! 1

- C#1 società Raffaello sanzio: episodio finale di un progetto ciclico, seriale (come caso 1 ma idea è opposta). 11 episodi connessi, si svolgono in presenza e ognuno in una città diversa. Riflessione sul tragico nel contemporaneo (tragedia di engodonidia) Tragedia come meccanismo in grado di autoriprodursi. Il coro viene tolto quindi viene tolta la comunità. Teatro quasi senza testo, fatto di immagini, figure(archetipi) e suoni. Dimensione cinematografica importante.!

- Quando non so cosa fare cosa faccio?: si svolge nel quartiere in cui Adriana va a vivere e porta spettatori in una camminata, senza uno scopo. Invitare spettatori a teatro come luogo da cui uscire. Guardare la città attraverso occhi di adriana. Lavoro sullo spazio pubblico e tra performance e città che diventa palcoscenico del lavoro. Teatro segna modo in cui guardiamo la città. Intersezione tra immaginari della realtà, immaginari cinematografici e altri. Cosa succede al nostro sguardo quando guardiamo camminando?!

- Xavier le roy, Retrospective: mostra concepita come una coreografa di azioni svolte da diversi performer per tutta la durata della mostra. Incontro tra scrittura coreografia e individui. Durata azione performativa e durata sguardo spettatore libero di spostarsi. Mette in causa concetto di retrospettiva.

Introduzione al teatro! Origini del teatro nella cultura europea, occidentale: theatron è il “luogo del guardare” per i Greci (non una pratica, un’attività). Era collocato vicino ai luoghi di culto religioso, posizioni importante nella polis. A teatro il re è lo spettatore non l’attore. La radice the- accomuna la parola ad altri termini: ! Theaomai=guardare;! Theoros=testimone —>la cui qualità di sguardo non è innocente, priva di spessore e significato, ma ha valore di testimonianza, stabilisce la realtà. Indica anche la figura che veniva mandata a consultare l’oracolo quando necessario su decisioni che riguardavano la sorte collettiva e la vita politica. Lo theoros si recava dalla figura oracolare (spesso una donna medium voce di altro da se’) e voltava le spalle alla figura che consultava e lui aveva delle visioni (immagini, teatro nella mente) Theoros è un creatore di immagini generate da una visione che gli viene raccontata e che lui ascolta.! theoria=visione —> sapere che viene dall’avere visto, guardare che genera conoscenza ! Parola fondante: Thauma= meraviglia, sgomento, restare a bocca aperta —> momento per i greci della conoscenza, occorre un lavoro di passaggi per vedere il reale, non appare nell’immediato e la reazione quando si vede il reale è meraviglia,

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sgomento, spavento . Essa è anche all’origine della filosofia, esplorare il reale non fermandosi alla superficie.! Realtà= realtà quotidiana vs reale ! Teatro = forma alta e complessa di conoscenza per i Greci! Pregiudizio potente e radicato nei confronti del teatro parte anche da un testo celeberrimo di Platone : “Il mito della caverna”—> protagonista all’interno della caverna scambia ombre proiettate sulla parete per la realtà! Per Platone il mondo vive nell’ignoranza e conosce solo proiezioni fittizie e eco delle cose reali. (incapacità di accesso al reale e invito all’emancipazione)! Spesso è stato letto erroneamente come un riferimento all’arte e al teatro come falsificatori della realtà. ! Dove collochiamo il teatro tra strumento di conoscenza e strumento di intrattenimento, di illusione ?! Alla luce di questa duplicità e paradosso il teatro arriva a noi ! Da tutto il secolo scorso il teatro vive un’altra scossa per due questioni fondamentali messi in luce da due testi:! “L’epoca della sua riproducibilità tecnica” di Benjamin: analisi lucida di un cambiamento cruciale nelle arti tra ultimi 20 anni dell’800 e i primi del 900. Arte diventa riproducibile tecnicamente. Si passa da andare in una sala per riproduzione dal vivo a musica registrata. Sviluppo della fotografia che prevede riproducibilità dell’immagine. Che cosa accade all’opera d’arte? Per il teatro diventa cruciale anche la nascita del cinema(si pensava che il teatro sarebbe morto) ! “La società dello spettacolo” di Debord: testo di lettura politica, manifesto dei movimenti studenteschi del 1968. Si sta assistendo ad una progressiva perdita di esperienza, società in cui si sta svuotando questa possibilità e in cui gli eventi ci passano davanti come spettacoli. Spettacolo usato in senso negativo come illusione e allontanamento dal reale. ! Teatro viene interrogato e messo in questione come se fosse una sorta di tecnologia arcaica. ! Divario tra teatro e spettacolo: teatro è una forma di esperienza, forma d’arte non consumabile.! Come definire il teatro? ! Il “teatro povero” di Jerzy Grotowski: ..” Ce ne vuole almeno uno perché si possa parlare di spettacolo. Teatro è ciò che avviene tra lo spettatore e l’attore.” 3

Per lui si da’ teatro se si danno due posizioni e due luoghi differenti: colui che fa/ agisce (attore) e colui che guarda(spettatore). E’ stabilita una convenzione in cui vi è una comprensione fra i due in cui ognuno sa il suo ruolo. (es non saltiamo sul palco a salvare qualcuno che sta morendo). Teatro è un dispositivo che ripresenta la realtà di fronte ad un pubblico tradizionalmente in una cornice rappresentativa. Spesso ha una forma di serialità. A teatro la convenzione è quella del come se che ci porta alla sospensione dell’incredulità (ci immergiamo in un’altra realtà e ci piace perderci). Teatro è una forma d’arte dal vivo e la materia di cui è fatto il teatro è la stessa materia della realtà. ( la sedia è una sedia e gli attori sono persone). A tetro realtà e finzione coesistono. La realtà diviene doppia: è quello che è e può diventare altre cose ma non smette di essere quello che è. La rappresentazione si incarna in uno spazio, in un tempo e in dei corpi che sono condivisi. Si basa su un meccanismo di immaginazione collettiva. Il teatro rende reale la realtà, le da la possibilità di essere anche qualcos’altro. Il teatro è una scorciatoia per arrivare al reale e conoscerlo, forma di approfondimento e attraversamento. La realtà è conoscibile solo attraverso la finzione. Il teatro esiste solo quando è guardato. Il teatro è un processo aperto, cioè continua a farsi sia nella fase di produzione che di fruizione. Non c’è momento in cui creato si cristallizza in un prodotto. Lo spettatore è cruciale a teatro. Marina Abramovic, The artist is Present (2010) Artista di origine serba, pioniere della performance art, rapporto con spettatore è assai diverso dal teatro di rappresentazione. Artista che lavora dagli anni 60. Questioni di ricerca chiare: rapporto artista-pubblico talvolta pensato in situazioni estreme (es Thomas Lips in cui performance finisce con intervento dello spettatore) The artist is present Ulay artista e compagno di Marina: hanno insieme creato una serie di lavori Relation Works The artist is present fu una mostra personale dedicata dal MoMa a Marina. Fu un gesto simbolico molto importante perché consacra il genere della performance art. Grossa mostra costituita da un’antologia dei lavori della Abramovic. Nightsea crossing: due artisti (lei e ulay) seduti uno di fronte all’altro che dura finche resistono alla immobilità, al digiuno e al silenzio. Riprende questo tema in the artist is present e la sedia davanti la occupano gli spettatori. Video documentazione della mostra Aspetto retorico e di costruzione di narrativa Ruolo del curatore d’arte Momento in cui ragazza spettatrice vuole spogliarsi davanti a Marina Libertà dello spettatore ha dei limiti non scritti, non sindacabili Momento in cui Ulay torna sulla sedia da spettatore Ultimo spettatore che pone termine all’opera è il curatore Esaltazione della figura artistica come una figura sacra (sacralità) L’incontro con l’artista che cambia la vita Freni istituzionali e del luogo Spettatore che entra all’interno del quadrato —> densità di sguardo che c’è attorno (lo dice attore James franco) Diventa intenso momento in cui qualcuno riesce a farlo (intensificazione) 4

Sguardo di empatia e di amore, artista che si fa tramite di qualcosa di più alto Rimozione del tavolo per avvicinamento e più intimità “Pensavo fosse innamorata di me e invece è innamorata del mondo intero” Bisogno della reazione del pubblico e dello sguardo del pubblico e questa viene traslata allo spettatore Tanti tempi diversi che performance crea Due forme di spettatorialità differenti: chi guarda da fuori e chi dentro Dalla moltitudine alla soggettivazione (dai molti all’uno, anche se uno qualunque) Si spezza equità Ambivalenza su realtà e recitazione/finzione che mette in questione cornice rappresentativa E’ stato un evento questa performance, sia nel senso mediatico sia filosofico e personale Per gli spettatori accade qualcosa di reale e di forte intensità emotiva

LEZIONE 2

La dimensione politica del teatro e il suo rapporto con lo spazio pubblico Quando parliamo di dimensione politica del teatro Tensione fra realtà e finzione Per parlare di teatro politico non trattiamo per forza un lavoro artistico che affronta un tema politico direttamente anzi è spesso irrilevante Cronaca politica e aspetti che determinano una precisa configurazione politica Frase di due famosi coreografi: “questa performance si concentra sulle sfide e i piaceri di essere tanti” Organizzare le differenze Interazione fra cosa succede in scena e cosa succede nel mondo Modo in cui il lavoro viene prodotto e guardato e in cui si offre possibilità di guardarlo Dimensione politica non ci riferiamo al cosa/contenuto ma al come/modalità che uno spettacolo mette in campo Tanti lavori che avvengono in uno spazio pubblico Definiamo la dimensione politica del teatro come una categoria che è per forza in continua evoluzione che si articola nelle tensioni molteplici fra teatro e suo tempo Rilevanza delle forme artistiche e sceniche e il loro modo di produrre conoscenza e pratiche al di fuori della sfera teatrale Fino a dove possiamo spingerci, quale è il campo di azione del teatro Possibilità che arte possa avere una sfera politica Lavoro artistico speso messo in questione con la domanda “questo non è arte” (video di marina abramovic “ manca poco che sparare in faccia a qualcuno diventi arte”) Porsi domande di questo genere significa porsi domande sulla dimensione politica dell’arte e del teatro Campo di azione dell’arte è quello della realtà o della finzione?

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Se pensiamo al teatro come ciò che nasce dall’immaginazione ci troviamo in una condizione di spettatorialità particolare: ci troviamo come spettatori in una condizione di soggiogamento rispetto allo spettacolo , e nell’altra condizione scappiamo mentalmente Pascal Gielen sociologo dell’arte “ Solo grazie alla possibilità di oscillare fra ciò che è reale e fittizio possiamo essere creativi, immaginare altri modi, società diverse” Secondo lui il momento storico in cui viviamo è caratterizzato dall’impossibilità di immaginare il mondo diversamente da come lo conosciamo campo di immaginazione del possibile : è più difficile per noi immaginare il nuovo “L’arte ancora serba speranze per tutto ciò che può essere sempre immaginato diversamente” Cherishes= serbare speranze per il futuro e tenere caro il ricordo di qualcosa del passato, avere cura di qualcosa Arte non spera di offrire un’alternativa finita compiuta al mondo che conosciamo ma cura idea di immaginare altre mondi Consapevolezza che molte cose sono state immaginate da qualcuno e quindi possono essere immaginate di nuovo e in un modo diverso Agisce sui nostri processi di soggettivazione, come diventiamo soggetti politici in grado di vedere quel che è naturale e quello che può essere costruito Distinzione filosofica tra la politica e il politico: Conversazione fra Foucault e Deleuze “Gli intellettuali e il potere” Differenze cruciali: -potere come potestas(potere coercitivo e restrittivo) e potentia(potere che da forza, emancipativo, produttivo) Il primo potere ha a che fare con organizzazione della società civile e delle sue istituzioni -la politica vs il politico Tempo lineare della politica e delle sue istituzioni —>La politica è fatta da misure emancipatorie Secondo tipo di politico: micropolotica delle nostre azioni individuali, dei nostri processi, trasformazioni del se, tempo circolare La politica avviene su chronos(tempo lienare) Politica è reattiva e legato alla maggioranza (reagisce sempre a qualcosa di dato non si muove attivamente di punto in bianco) Il politico è posturato su un altro asse temporale, quello del divenire: politico minoritario e lo scopo è controattualizzare proposte La politica è spesso costituita da ripetizioni e colpi di scena prevedibili che potrebbero cambiare assetto del potere ma non riescono ad alterarne la struttura Il politico invece è quella dimensione circolare e minoritaria che a livello micro può effettivamente cambiare le cose Dimensione politica del teatro è quella del politico e pensare alle arti sceniche come atti gioiosi di trasformazione Tensione fra realtà e finzione rimane per attualizzare alternative Se la rivoluzione diventa per forza canone è una delle domande scatenate dalle avanguardie Tempo della rivoluzione è tempo di cambiamento che si canone Testo spartacus di Furio Jesi in cui fa distinzione fra rivolta( sospensione del tempo lineare in cui tutto è possibile) e rivoluzione ( avviene nel tempo lineare)

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Il teatro, l’arte e le proposte artistiche più che agire nel campo della finzione o nella realtà sono un dispositivo per navigare in queste due sfere. Strategia è quella di rendere confine tra realtà e finzione ambiguo Nel teatro postdrammatico di Lehmann parla di indicibilità se si tratti di realtà o finzione Posizione di condividere un dubbio non ricezione informazione, trama e storia La nostra esperienza come spettatori diventa quella della condivisione dell’incertezza Produzione artistica si articola intorno a questa domanda a porta che crea esperienza con spettatore e sempre una performance diversa Tanti livelli di realtà e di finzione Sfera di realtà e finzione sono campi non separati ma che comunicano sempre tra di loro Strategia della moltiplicazione Lavori artistici che rendono visibili quello che non sempre è visibile (versione analogica della realtà) Doppio movimento: teatro come strumento di decontrazione del reale e dall’altro lo costruisce De-costruire significa analizzare in maniera critica delle premesse per la logica su cui si fonda De costruire la realtà significa fare la stessa cosa con quelle convenzioni che tendiamo a considerare naturali e immutabili (es identità di maschile e femminile) Distinzione difficile tra ciò che è cultura e natura Vedere cosa sta sotto il reale e non fermaci all’apparenza del reale Ogni convenzione per diventare un’istituzione ha bisogno di legittimazione della logica della natura La finzione che vediamo a teatro ci permette dia analizzare noi stessi e la cultura in cui viviamo (sottoporre a processo critico nostre certezze) Altra Ma facciamo anche processo di costruzione della realtà—> lavori artistici del as if partendo dal presupposto che sia già diverso, lo da per scontato e indaga le conseguenze di questo gesto immaginario nella realtà Rapporto fra teatro, la strada e lo spazio pubblico Testo di Judith Butler “l’alleanza dei corpi” Assemblea di corpi nello spazio pubblico, alleanza fra i corpi che produce discorso Piazza che si fa teatro Rebecca Solnit, Storia del camminare Teatro è il luogo in cui spettatore produce significato Prospettiva dello spazio pubblico come luogo in cui noi, popolo possiamo incontrarci e parlarci senza mediazione di chi ha potere Parola pubblico è la stessa parola che usiamo per indicare spettatori a teatro Lo spazio pubblico è lo spazio che possiamo condividere con gli estranei Scrive dagli usa quindi è un paese che progressivamente ha eroso spazi pubblici Spazio in cui incontriamo sconosciuti e siamo esposti all’incertezza e imprevedibilità degli incontri. Questa possibilità riguarda anche spazi chiusi( museo scuola ecc.. ) preziosi perché accessibili a tutti e luoghi in cui non scegliamo. Che cosa rende uno spazio pubblico?

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Appartiene a tutti collettivamente ma a nessuno in particolare, nessuno può proclamare la proprietà e neanche la competenza ideologica. Spazio di coesistenza differenti e opposte, pluralismo e antagonismo. Anche social media sono spazio pubblico. (virtuale) uso del mercato non definisce la funzione della piazza. Dimensione pubblica dello spazio legata al dimensione democratica Ciò che rende pubblico uno spazio non è essere aperto ma sono una serie di caratteristiche (anche spazio teatrale può divenire pubblico)Il teatro è uno spazio pubblico perché crea una dimensione pubblica di confronto Il teatro nasce quando continuano ad essere due voci diverse in scena: attori e coro(=voce della città) Il teatro non è mai dalle origine il luogo di una voce sola ma quello di un dialogo ( differenza fra epica e drammatica) . Due punti di vista diversi tendenzialmente contrapposti. Sfera pubblica portata dentro uno spazio pubblico. Che cosa fa il teatro? Forma di relazione che fa qualcosa a quello spazio pubblico perché fa un uso dello spazio che non è quotidiano. Il museo ha il potere di definire cosa è arte e cosa no, potere di definire cosa è conoscenza e cosa è no. Nell’uscire nello spazio pubblico teatro deve mettersi a rischio. Casa study Milo Rau, Breivik’s statement: tema di ricerca di Milo rau è la violenza della politica. Artista che ha reinventato idea di arte politica. Più di 50 lavori artistici. Lavora su questioni molto scure con la missione di ridefinire i termini dell’arte politica. Quello che propone con questo spettacolo è Re-enactment : ripropone stesso discorso di Breivik ma fatto da una donna attivista. Poi c’è una discussione pubblica a cui prende parte lui stesso e parti politiche di tensioni contrapposte. Portato in spazi teatrali e anche in spazi non teatrali (parlamento europeo) Operazione che lui fa è rendere pubblico ciò che è talmente accessibile che viene sepolto e non considerato pubblico. Renderci visibile la sua opacità e complessità. L’apparato teatrale può farsi strumento per portare in evidenza la verità Rapporto tra teatro e attivismo sociale Breivinik rivendica diritto di parola e di esprimere posizione ancora negate a quelli di estrema destra . Per certi aspetti discorso storico e politico che lui esprime non è del tutto errato. Che cosa fa lo spazio pubblico a questo lavoro? Lo rende più vago, complesso, rende meno chiaro il contesto. Questo lavoro fa fare un salto al discorso di Breivik : lo porta dentro un teatro e poi in uno spazio pubblico. Riecheggia a memorie di discorsi politici (piazza santarcangelo). Suscita reazione delle persone in piazza (per alcune non era chiaro che fosse uno spettacolo). Stiamo vedendo la stessa cosa ma non stiamo esattamente vedendo la stessa cosa....


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