IL Teatro DI Mozart PDF

Title IL Teatro DI Mozart
Course Storia della musica
Institution Sapienza - Università di Roma
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Teatro di Mozart...


Description

IL TEATRO DI MOZART

Il genere operistico fu il tipo di composizione più frequentato da Mozart nel corso della sua carriera: scrisse un totale di 22 opere teatrali. La sua produzione teatrale si suddivide in vari gruppi, secondo il genere di appartenenza. Al filone delle opere serie, ad esempio appartengono Lucio Silla e il re pastore. Vi sono poi le opere appartenente al genere buffo come La finta giardiniera, Lo sposo deluso ( incompleta ) e i 3 capolavori su libretto di Lorenzo da Ponte: Le nozze di Figaro ( 1786 ), Don Giovanni ( 1787 ) e così fan tutte ( 1790 ) fondata , forse, su minuscolo fatto di cronaca. Una parte della produzione teatrale mozartiana è costituita da lavori in lingua tedescas appartenente al genere del sinspiel come il Flauto magico ( 1791 ) e il ratto del serraglio ( 1782 ) . in primo luogo è da osservare che le sue opere nacquero in armonia con i generi del teatro musicale dell’epoca. Evidente che categorie come progresso e innovazione non si adattono bene alla musica operistica di Mozart. Le 3 grandi commedie di Da Ponte e le opere tedesche furono tutto tranne che una riforma: si mantennero nell’ambito dei generi esistenti come il singspiel e dell’opera comica. Mozart accettò pienamente la pratica teatrale del suo tempo e confezionò le sue partiture operistiche in funzione del cast di cantanti che le avrebbero rappresentate. Egli compose, un buon numero di arie cosiddette alternative da inserire in opere preesistenti. Delle opere serie musicate da Mozart, l’Idomeneo è quella in cui le convenzioni drammaturgiche e musicali paiono completamente assorbite dalla sua originalità. La partitura è la più ricca che Mozart abbia mai concepita. L’orchestrazione è infatti la più ricca, di tutte le esperienze di Mozart. Vi si fa uso ponderato e approfondito degli strumenti. Numerosi sono i pezzi orchestrali che contribuiscono a spezzare l’impianto formale di tipo metastasiano: danze, marce, etc…In Idomeneo, Mozart rispetta le categorie tipologiche dei personaggi fissate dalle tradizioni dell’opera seria. Idomeneo incarna il ruolo stereotipato del sovrano, Idamante del sopranista innamorato con una vena di eroismo. Ilia è la prima donna sentimentale, Elettra un personaggio invaso da tutte le furie. La musica ( in particolare le arie ) mirano a catturare gli stati affettivi e i conflitti psicologici dei personaggi. Uno dei brani più efficaci dell’opera è l’aria fuor del mar, cantata da Idomeneo. E’ un’ aria di bravura in forma A-B-A che si adatta a caratterizzare la regalità del protagonista. Le parole parlano della turbolenza del mare mentre la musica proietta il conflitto interiore del re . Non meno efficace è la prima aria di Elettra tutte nel cor vi sento. La disperazione, l’angoscia, il tormento di Elettra si sommano in quest’aria struggente, tutta in tonalità minore e in tempo allegro assai. Le sue frasi sono basate su un canto sillabico, fatto di grandi intervalli dilatati. L’impianto formale dell’aria è in 2 sezioni ( A-A’ ), la prima parte in re minore passando nella ripresa in do minore. Con il ratto dal serraglio Mozart crea il primo grande capolavoro nella storia del singspiel tedesco. All’epoca di Mozart il singspiel era un genere ibrido: alterna parti musicali cantate ( sing ) a parti recitate in prosa ( spiel ) . In origine era una commedia in musica sull’esempio della ballad – opera inglese e dell’opera – comique. Gli argomenti trattati nei sinspiele erano di norma basate su leggende favole in luoghi fantastici immaginari. Erano di solito interpretati da attori cantanti semi dilettenti in grado di cantare semplici ariette. L’intento originario fu comunque di fondare una forma di canto e di teatro musicale adatta alla lingua tedesca, con vicende che vedono come protagonisti non più i nobili regnanti ma contadini e gente del popolo. A Vienna, il singspiel venne apprezzato anche negli ambienti aristocratici, a differenza della Germania affondò le radici nella tradizione dell’opera italiana. Nel ratto del serraglio l’esotico soggetto turco ( è la storia di una fanciulla rapita dai pirati turchi e fatta schiava nell’harem di un pascià ) piacque immensamente al pubblico viennese. L’opera fu rappresentata anche in altre località della Germania, benché molte orchestre trovassero tecnicamente difficili le parti degli strumenti a fiato. Nuovo è il colorito orchestrale determinato dalla musica turca, eseguita con l’ausilio di gran cassa, piatti, triangolo e ottavino. I pezzi vocali solistici riescono a comunicare direttamente l’interiorità del personaggio. Le arie sono di forma e contenuto diversissimo, grande la varietà delle situazioni. Il librettista si doveva assoggettare alle

volontà di Mozart. Mozart trovò soprattutto in Lorenzo da Ponte il poeta adatto a perseguire il suo disegno musicale. Da Ponte fu molto intelligente, sensibile, di grande cultura e abilità letteraria simile allo scrittore veneziano Giacomo Casanova che conobbe a Venezia. E’ da ritenere che Mozart orientasse il lavoro del poeta italiano dopo aver elaborato dentro di se determinatei andamenti di una scena e determinati effetti espressivi. Dalle memorie di Da Ponte sappiamo che fu Mozart a proporre di ricavare il libretto de Le nozze di Figaro dalla commedia di De Beaumarchais eseguita a Parigi il 27 aprile 1784. Da Ponte afferma di aver realizzato non una traduzione ma un imitazione o piuttosto un estratto. Nel caso di Don Giovanni, Da Ponte rivendicò a se stesso l’aver per primo pensato al soggetto poi approvato da Mozart. Ciascuna delle tre opere dapontiane ha in comune un’ambientazione reale che appartiene al vissuto degli spettatori coevi. Le tre opere buffe hanno in comune il tema del legame e di fedeltà tra essere umani; soprattutto in così fan tutte, all’ordine del giorno ci sono scambi di persona e travestimenti tipici dell’opera buffa italiana. L’intreccio delle Nozze di Figaro ruota intorno all’amore di Figaro e Susanna e alla loro ferma volontà di sposarsi, poca traccia rimane in quest’opera delle implicazioni politiche. Don Giovanni tratta invece della passione sessuale incarnata dalla personalità distruttiva del protagonista, che non solo non rispetta le regole dell’amore, della fedeltà e della dignità umana ma le infrange. Ritroviamo elementi buffi e seri, quindi un’opera buffa di genere semiserio. A Don Giovanni, Mozart, personaggio complesso e carismatico, Mozart ha generalmente destinato una vasta gamma di stili di canto. Così fan tutte ha per argomento le leggi dell’amore (è un’amara satira sulla instabilità in amore delle donne). La prova di fedeltà era un tema corrente che all’epoca aveva trovato ampia diffusione sotto forma di novella. Le scende delle opere sono articolate in successione di eventi rigorosamente consequenziali e particolarmente dinamico è l’alternarsi di recitativi, pezzi solo, e d’insieme. Le arie sono di forma liberissima, lunghe nel numero di versi ma poi dotte dalla musica di Mozart. Si osservi nella famosa “aria del catalogo” cantata dal servo Leporello in Don Giovanni, la varietà dei metri e delle combinazioni in cui si presentano toglie all’aria ogni regolarità schematica dal punto di vista testuale, suggerendo a Mozart una costruzione flessibile e scorrevole. La forma musicale dell’aria è nettamente bipartita. Nelle tre opere dapontiane l’aria cl da capo è inesistente. Quasi sempre le arie sono comprese entro un recitativo. Le arie solistiche contemplative sono praticamente assenti. Da ponte e Mozart proseguono nell’opera moltiplicando i pezzi d’insieme e dei concertati d’azione (duette, terzetti, ecc) in modo da far agire i personaggi a seconda di come si presenta sul momento la situazione drammatica. Nei loro tre lavori si afferma la tendenza a capovolgere il rapporto numerico tra arie e concertatati....


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