Metodi di indagine - Appunti di lezione 2 PDF

Title Metodi di indagine - Appunti di lezione 2
Course Psicologia della personalità
Institution Libera Università Maria Santissima Assunta
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Appunti sui metodi di indagine...


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Metodi di indagine

I dati LOTS Dati L sta per Life record data: sono informazioni che possono essere ricavate direttamente dalla storia di vita di una persona; sono informazioni oggettive che non necessitano di alcuna interpretazione per essere comprese. Dati O sta per Observer data: sono informazioni fornite da individui che, in qualità di osservatori, entrano in contatto con la persona che è oggetto di interesse secondo specifiche modalità ed obiettivi. Può essere uno specialista che non ha conoscenze antecedenti con la persona oppure qualcuno che ha già qualche tipo di relazione e viene appositamente istruito per rivestire il ruolo di osservatore. Sulla base del setting si distinguono il contesto artificiale e il contesto naturale ed inoltre più osservatori contemporaneamente portano ad un accordo inter-giudici. Dati T sta per Test data: sono dati di tipo sperimentale. Le diverse reazioni dei partecipanti di fronte ad una medesima situazione sperimentale vengono spiegate Alla luce di differenti caratteristiche di personalità. Esempi di Test data sono il Test di Associazione Implicita (IAT) che misura la forza dei legami associativi tra concetti rappresentati in memoria; e la misurazione dei tempi di reazione con misura implicita di personalità. In particolare il Test di Associazione Implicita misura le associazioni tra concetti e valutazioni. Le persone rispondono più rapidamente quando gli elementi che sono più strettamente collegati nella loro mente condividono lo stesso pulsante (es. fiori buono vs insetti buono). Dati S sta per Self-report data: sono dati che derivano dall'auto-descrizione o auto-valutazione. La persona stessa assume il ruolo di osservatore di se stesso spesso utilizzando una serie di domande strutturate con risposta vero-falso oppure con punteggi su scala Likert. Tecniche di valutazione Le tecniche di valutazione implicita cercano di comprendere la personalità di un individuo non chiedendolo direttamente. Piuttosto alla persona si dà un compito che coinvolge un processo di giudizio rispetto a degli stimoli. Il modo in cui vengono fornite le risposte (es. tempi di risposta) può informare il valutatore rispetto a com'è la persona. Intervista L'intervista è il metodo tradizionale di valutazione della personalità, ma troppo legato alla soggettività e all'abilità dell'intervistatore. Da essa si ottengono risultati difficilmente ripetibili sia in situazioni diverse sia con intervistatori diversi. È possibile con molte cautele rendere le informazioni raccolte in forma quantitativa che costituiscono un'ottima fonte di informazioni sulla personalità dell'individuo si è combinata e con altri test. Griglie di ripetitori Le griglie di repertori sono costruite sulla base dei costrutti personali di Kelly (1995), le griglie di repertori hanno lo scopo di valutare i rapporti interpersonali mediante la valutazione incrociata di elementi, di solito persone e di costrutti. La griglia è una sorta di intervista formalizzata, pertanto dal punto di vista psicometrico ne ha gli stessi limiti. Questionari di personalità I questionari di personalità sono una serie di item sotto forma di affermazioni riguardanti comportamenti o sentimenti a cui il soggetto deve rispondere dichiarando il suo assenso o meno. Il vero problema consiste nell'identificare le variabili o i tratti da misurare Poiché non esistono

risposte giuste o sbagliate. Il problema della desiderabilità sociale può essere la risposta formulata in base a ciò che si ritiene sia socialmente desiderabile piuttosto che a quello che il soggetto pensa o sente veramente. Stili di risposta e perdita della validità La desiderabilità sociale è la tendenza a fornire un'immagine di sé come positiva. Bisogna evitare che gli item possono suggerire che una certa caratteristica sia preferibile rispetto a chi non la possiede; e bisogna inserire item che valutano il grado di preoccupazione del partecipante rispetto alla desiderabilità sociale. L'Acquiescenza è la tendenza a rispondere sempre sì oppure d'accordo. Per contrastarla si formulano degli item per cui il sì significhi no e viceversa. Studio neuroscientifico della personalità Lo studio neuroscientifico della personalità è lo studio dei meccanismi biologici alla base della personalità ed integrazione con i dati LOTS. Avviene attraverso l'elettroencefalogramma che è una tecnica che permette di registrare l'attività elettrica del cervello. Inoltre permette di identificare quali aree del cervello sono più attive in un dato momento, in contemporanea con l'esperienza di diverse emozioni. Un altro strumento è la risonanza magnetica funzionale (fMRI) che consente di ottenere un'immagine dell'attività cerebrale mentre il soggetto svolge diversi compiti o funzioni psicologiche.

I disegni di ricerca in psicologia della personalità Nello studio della personalità si muovono due concettualizzazioni generali: una riguarda quello degli studi il cui interesse principale è trovare le somiglianze tra le persone, l'altra è specifica di quelle ricerche orientate a marcare le differenze tra gli individui e quindi focalizzate sull'unicità delle persone. Il primo punto di vista fa riferimento ad approccio nomotetico, il secondo è invece tipico di un approccio idiografico. Approccio nomotetico e idiografico L'approccio nomotetico è un approccio in cui l'obiettivo del ricercatore è trovare delle regolarità, delle leggi nello studio della personalità applicabili a tutti. In questo approccio si ha una predilezione per la raccolta e l'analisi di dati di tipo quantitativo. L'approccio idiografico è un approccio che privilegia lo studio della singola persona, per tracciarne un profilo unico e particolare. In questo approccio si ha un utilizzo preferenziale di dati di natura qualitativa. I disegni di ricerca in psicologia della personalità si dividono in: studio di casi, ricerca correlazionale e ricerca sperimentale.

Studio di caso Lo studio di caso è un approccio alla ricerca sulla personalità che implica uno studio approfondito e intensivo di una singola persona. Può avere un obiettivo puramente di ricerca, ma per lo più è associato alla pratica clinica. Prevede un lungo periodo di osservazione in contesto naturalistico con più interviste non strutturate. Fornisce spunti utili per la ricerca ed è fondamentale nella relazione psicoterapeutica. Inoltre le conclusioni non sono generalizzabili e non si possono stabilire relazioni di causa-effetto.

Ricerca correlazionale La ricerca correlazionale è un approccio di ricerca in cui si misurano e si mettono in relazione le differenze individuali (le variabili) senza effettuare alcuna manipolazione sperimentale. Questo tipo di approccio prevede spesso l'utilizzo di questionari. Inoltre due variabili sono correlate quando i valori delle due variabili tendono a variare insieme in modo sistematico. Infine si valuta la direzione e la forza della correlazione.

Coefficiente di correlazione Il coefficiente di correlazione è un indice statistico che può variare da -1,00 a +1,00 ed indica la direzione e il grado di correlazione. Sia una correlazione positiva quando al crescere di una variabile corrisponde un aumento dei valori dell'altra variabile. Sia una correlazione negativa quando all'aumento di una variabile è associata la diminuzione dell'altra variabile. La correlazione non implica una causa e un effetto, perché ci sono sempre 3 possibilità: le variazioni in una variabile possono causare variazioni nella seconda; le variazioni nella seconda possono causare variazioni nella prima; una terza variabile può causare entrambi gli effetti osservati.

Ricerca correlazionale vantaggi e limiti Vantaggi: campioni molto ampi e buona attendibilità. Limiti: rispetto allo studio dei casi, gli studi correlazionali forniscono informazioni molto superficiali sugli individui; è difficile giungere a conclusioni rispetto alla casualità, vi è una dipendenza marcata dai questionari Self-Report (effetto dello stile di risposta).

Ricerca sperimentale A differenza del caso singolo e della ricerca correlazionale, nella ricerca sperimentale il ricercatore effettua la manipolazione della variabile indipendente, assegni partecipanti in maniera casuale a una delle diverse condizioni sperimentali e, quindi, rileva l'effetto di tale manipolazione sulla variabile dipendente. La ricerca sperimentale serve per saggiare l'ipotesi di una relazione causa-effetto tra due variabili: indipendente che è ciò che lo sperimentatore deve manipolare nell'esperimento e dipendente che è la grandezza da misurare che varia al variare della variabile indipendente (misurata). In questa maniera sarà possibile evidenziare una casualità fra le variabili.

Ricerca sperimentale vantaggi e limiti Vantaggi: permette di stabilire relazioni causa-effetto. Limiti: spesso artificiosa e di scarso rilievo in altri contesti; vi è un effetto della situazione sperimentale sul comportamento del soggetto ed anche l'effetto dell'aspettativa dello sperimentatore.

Pluralismo metodologico Studio di casi: ottima conoscenza dell'individuo ma difficoltà a generalizzare i risultati, non consente di studiare le relazioni causali tra le diverse caratteristiche di personalità. Studi correlazionali: consentono di studiare elementi non manipolabili, anche di vecchia data, non permette inferenze causali. Studi sperimentali: pochi fattori sono manipolabili, il soggetto sotto esperimento potrebbe comportarsi in modo diverso, ruolo di altre variabili non considerate. È l'unico metodo che permette di stabilire delle relazioni di causa-effetto.

Laddove è possibile si cerca di integrare diverse metodologie di ricerca per sopperire ai limiti di ciascun metodo.

Attendibilità delle misurazioni L'attendibilità delle misurazioni fa riferimento alla correlazione tra i punteggi ottenuti in due somministrazioni differenti. Quando un'osservazione è attendibile ha un alto grado di coerenza o ripetibilità. Una bassa attendibilità significa che ciò che è stato misurato è poco coerente e, quindi, che la misurazione non riflette ciò che effettivamente voleva essere misurato. Tipo di attendibilità Attendibilità interna Attendibilità tra osservatori Attendibilità test-retest

Strumento di misura Alcuni item di un test Osservazione Test intero

Tipi di coerenza Coerenza entro il test Accordo tra osservatori Coerenza nel tempo

Validità delle misurazioni Validità di costrutto: si riferisce a quanto lo strumento di valutazione riflette il costrutto corrispondente (definizione operazionale). Diversi ambiti e o metodi per valutarla. Validità di criterio o predittiva: si riferisce a quanto lo strumento di valutazione correla con alcuni criteri esterni (altro test, comportamento osservabile, ecc.). Validità convergente: si riferisce a quanto la scala è correlata con altre misurazioni alternative dello stesso aspetto (es. dominanza: leadership, timidezza). Validità discriminante: si riferisce a quanto la scala effettivamente non misuri aspetti che non intende misurare (es. assenza di correlazione tra autostima e QI)...


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