Fernando Venturini 01 PDF

Title Fernando Venturini 01
Author Nicola Carazzai
Course Bibliografia e biblioteconomia
Institution Università degli Studi Roma Tre
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Summary

Il documento risulta un estratto dettagliato e coerente con le future richieste d'esame...


Description

Riassunto “Le biblioteche raccontate a mia figlia"! Il libro nasce dalla volontà dell’autore di raccontare alla figlia cosa sono le biblioteche oggi, in questo passaggio di inizio millennio.! CAP. 1: DENTRO LA BIBLIOTECA L’autore immagina di entrare in una biblioteca ideale, e racconta che alcune di queste possono essere grandi e presentare questo “spazio di contatto con i testi” subito, altre invece possono aprirsi a te dopo qualche passo e via dicendo. " Nelle biblioteche più antiche è invece probabile che tu debba salire scale monumentali perché, nell’antichità, era considerato imprudente collocare e biblioteche al piano terra per il pericolo delle inondazioni.! Queste biblioteche più antiche sono spesso accompagnate da busti e targhe che servono a ricordare qualcosa (persone, eventi..).! L’autore ci tiene a precisare che la biblioteca non è un museo: le donne e gli uomini tendono a rimanere per lo più seduti o al massimo si muovono tra gli scaffali per cercare qualcosa. Non vogliono guardare e apprezzare qualcosa di esposto, ma cercare.! Ciò che fanno i lettori dipende spesso anche dal tipo di biblioteca e di libro a cui si accostano.! A differenza che in un museo poi, gli uomini e i libri si muovono insieme, e si stabilisce un rapporto univoco tra il lettore ed il libro che sta leggendo.! L’autore tiene anche a precisare che la biblioteca non è una libreria: in questa, uomini e donne cercano libri per comprarli, e quindi questi nn sono mai gli stessi. In una libreria il contatto con il libro è favorito ma solo per il tempo necessario per decidere se acquistarlo o meno.! E’ interessante notare come le diverse persone di una biblioteca possano svolgere i più diversi compiti: c’è chi legge e prende appunti, chi poggia segnalibri per tornarci a fine giornata e scrivere (per sé o per altri) e via dicendo.! E’ vero che nelle biblioteche si legge tanto, ma in pochi altri luoghi si scrive così tanto: vige un magico equilibrio nel ricevere testo e donare testo, che ha il suo luogo privilegiato nelle biblioteche. ! Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi fa presente che Federico Borromeo, quando fondò la Biblioteca Ambrosiana a Milano all’inizio del ‘600 voleva che i libri fossero esposti e che ci fosse posto per sedersi, carta, penne e calamaio per prendere appunti.! In età antica queso processo era tanto più sviluppato di oggi: per esempio, nella Biblioteca di Alessandria, si aveva una sorta di laboratorio , una raccolta di rotoli di papiro al servizio degli scienziati e filologi che copiavano e rielaboravano i testi conosciuti.! Questi si chiamavano anche scriptoria infatti.! Le biblioteche son luoghi di incontro, tanto che nell’antichità le biblioteche avevano portici dove era possibile leggere ad alta voce, conversare, incontrarsi.! CAP 2: LIBRI O TESTI? In una biblioteca possono esserci vari oggetti: libri, riviste, quotidiani, CD, DVD e attraverso l’uso di computer anche dati e accesso a internet.! Il libro è un oggetto semplice, che costituisce un messaggio, distribuito in più copie che è diventato una pubblicazione, cioè un messaggio al mondo.! La parola libro ha cambiato significato nel tempo. Deriva da liber (che in latino significa corteccia interna dell’albero) cui si oppone il termine rotolo (cioè il supporto si critto, che deriva dal volumen latino). Solo con l’avvento della stampa si forma un oggetto dalle caratteristiche precisa (copertina, frontespizio, titolo, autore, editore…) e il libro assume il significato di oggi. Il libro a stampa è la prima vera e propria pubblicazione nel senso moderno.! Chiaramente grazie all’avvento della tecnologia è possibile anche prendere il file contenuto in un libro e modificarlo (formattarlo) per poi pubblicarlo in rete. Ecco che il testo può vivere al di fuori della carta.! 3:I TESTI Inizialmente, prima dell’invenzione della scrittura, i testi esistevano: il desiderio di comunicare, in tutte le forme , è dentro il nostro cuore e nella nostra mente, ed il linguaggio verbale è il tipico strumento dell’homo sapiens.! Con l’invenzione della scrittura, il testo si separa dal linguaggio e comincia a viaggiare per il mondo, materializzandosi. Gli studiosi dicono che con la scrittura il testo si è separato dal contesto, così da superare il tempo e lo spazio.!

La storia della scrittura e della cominicazione attraverso la scrittura si può riassumere nella progressiva liberazione del testo dalla materia nella quale è registrato.! Oggi, la scrittura è registrata nelle memorie elettroniche, e puoi trasmettere in un istante ciò che hai scritto.! Attraverso la scrittura, il testo assume mille forme diverse, e ogni volta che il testo assume una forma, la possiamo riconoscere e classificare in base a ciò che circonda il testo (il titolo, le immagini, i commenti al testo, gli spazi bianchi).! Le forme che assume il testo dipendono da tanti motivi: dalla natura del messaggio che quel testo vuole trasmettere, dalle tecnologie di cui dispone l’uomo, dal tipo di scrittura che si usa.! Sembra che nel corso della storia la scrittura sia nata più volte: per noi occidentali, essa si è sviluppata in due momenti pressoché contemporanei:! 1) Poco prima del 3000 a.C. negli impari mesopotamici per ragioni legate alla contabilità, alla registrazione di entrate e funzioni amministrative. Quindi, la scrittura, nacque in primo luogo per rgistrare e tenere memoria. Quella scrittura era composta da centinaia di segni (circa 600 nella scrittura cuneiforme) che in molti casi erano rappresentazioni pittografiche di oggetti, in altri rappresentavano sillabe. Questo tipo di scrittura era riservato a pochi eletti che sapevano leggere e scrivere (gli scriba).! Fin dalle origini, la scrittura è stata usata anche per scopi diversi da quelli amministrativi: nella biblioteca dell’antichità di Ebla (in Siria) vi sono prevalentemente contratti e testi amministrativi, ma anche alcune poesie.! La scrittura ha anche una funzione creativa e una funzione sacra.! L’uomo ha anche pensato di usare per comunicare con l’aldilà.! 2) Nella civiltà egizia, la scrittura assume una funzione sacra: i geroglifici sono segni sacri, scolpiti nella poeta o dipinti. In questo caso si tratta di uno strumento di comunicazione con la realtà che trascende l’uomo. Diventa una preghiera.! In poche parole la storia della scrittura è la progressiva separazione dal disegno a l segno.! Si passa dal pittogramma agli ideogrammi poi ai segni dell’alfabeto.! Attraverso l’alfabeto, la scrittura è diventata astratta.! L’alfabeto è stato creato dai Fenici inizialmente, e poi ampliato dai Greci con l’aggiunta delle vocali. Attraverso la nascita dell’alfabeto, la casta degli scribi e dei sacerdoti ha perso gran parte del suo potere e l’alfabeto è diventato uno strumento che consente a tutti di imparare a leggere e a scrivere.! Solo nel secolo scorso è nato un nuovo alfabeto, che ci permette di dialogare con le macchine: tutti i linguaggi che l’uomo può esprimere si sono trasformati in sequenze di bit, di informazioni elementari che per la macchina corrispondono a due stati fisici alternativi (acceso/spento). Essi sono sequenze di 0 e 1 che formano una lettera, un numero e via dicendo.! Questo compone quello che chiamiamo il mondo digitare, attraverso i computer tutto è rappresentato d sequenze di numeri (dall’inglese digit=numero).! Per visualizzare sul computer la sequenza di lettere necessitiamo un software, cioè di una serie di istruzioni date al computer sotto forma di altre informazioni binarie.! Così, anche il documento che conoscevamo è diverso e si modifica: esso diventa un evento solo in parte sotto il nostro controllo.! CAP 4: I LIBRI Nel mondo antico, il principale contenitore del testo scritto era il rotolo di papiro. Qui non abbiamo pagine numerate, ma il papiro si dispiegava in orizzontale.! Intorno al II-III secolo d.C., il rotolo è sostituito dal codice. ! Il codice è il libro come lo conosciamo oggi. Inizialmente i codici potevano essere di papiro, pergamena o membrana (cioè pelle di agnello o capra trattata per ammorbidirla e tenerla adatta alla scrittura).! Il codice sostituì il volumen per vai motivi: esso è più maneggevole ed adatto alla lettura privata.! Quando nel tredicesimo secolo si diffuse la carta, nacque una materia scrittori leggera e a buon mercato, così il manoscritto divenne più piccolo e utilizzabile anche in viaggio.! Il codice è inoltre legato all’affermarsi del cristianesimo: dopo questo, il codice consente di portare con sé un libro intimo come il messaggio di Cristo e di diffonderlo.! !

Anticamente, l’operazione di lettura era molto più complicata e faticosa. Generalmente, si leggeva ad alta voce.! Nel XII secolo, con la nascita delle Università, lo sviluppo dell’economia e del diritto, cambiano i contenuti dei libri e cambiano i libri. " Nascono gli indici, la divisione in paragrafi, l’utilizzo dell’ordinamento alfabetico, la divisione tra testo e commento.! Nasce il libro come lo intendiamo oggi e si prepara all’invenzione della stampa.! Prima della nascita della stampa, ogni libro era un originale anche se copiato perché presentava differenza tra una copia e l’altra.! La stampa cambiò tutto: l’avvento della stampa a caratteri mobili fece si che il copista (padrone del suo lavoro) si mutasse in tipografo (parte di un’officina). Il libro diviene un oggetto riproducibile, un oggetto in serie.! L’invenzione risale al 1455 e venne realizzata da Gutenberg, che decise di stampare la Bibbia.! I libri stampati nel ‘400 prendono il nome di incunaboli.! Con l’avvento della stampa, oltre all’esponenziale numero di copie disponibili, cambiò molto anche il prezzo: i libri circolavano più facilmente sia perché erano più numerosi sia perché erano più accessibili.! La vera diffusione inizia con la stampa e ha conseguenze sorprendenti: le lingue nazionali furono “fissate” anche quando per ciascuna lingua furono prodotte le prime edizioni a stampa della Bibbia.! La stampa diede anche un contributo fondamentale creando comunità di tecnici che si conoscevano attraverso i loro scritti.! Il libro a stampa è il punto di arrivo di un lungo cammino: il testo è impresso su carta , circola in tante copie tutte rigorosamente uguali.! Il testo è fisso, il lettore è mobile.! Con l’avvento del testo digitale, ha cominciato a circolare nelle reti informatiche e a depositarsi sui supporti elettronici.! Così gli schermi sono diventati un dei nuovi supporti della lettura: noi siamo fermi davanti allo schermo e il testo è in movimento: lo scarichiamo, lo modifichiamo.! Un testo e-book non ha tutte le qualità del testo a stampa, ma ne ha altre: per esempio, puoi cercare facilmente una parola nel testo, lo si può ingrandire e ascoltare.! Ma soprattutto, ha la possibilità di avere tante tantissime funzioni tutte nello stesso “scrigno”.! CAP 5: LA BIBLIOTECA Le biblioteche sono il luogo di contatto con i testi e con i libri.! Un tempo esse erano luoghi organizzati per il contatto con i libri, ora sono luoghi e strumenti organizzati per il libero contatto con i testi e tutte le altre forme di documenti nate dalla cultura del libro.! Si scrive per tre motivi:! 1) per ricordare;! 2) per comunicare a qualcuno o a tutti;! 3) per rendere pubblico il proprio pensiero.! La biblioteca è il luogo dove si raccolgono, organizzano e diffondono i testi e gli altri messaggi nati per essere pubblici, “scritti” per i mondo.! L’archivio è invece il luogo dove si conservano i testi scritti.! L’origine degli archivi è l’attività degli uomini, l’origine delle biblioteche è la volontà di raccogliere testi per se o per gli altri.! A partire dall’inizio dell’ottocento i libri, ormai troppi, sono conservati in magazzini librari, aree dove non ci sono tavoli di lettura e dove i lettori non possono generalmente entrati.! Un’altra differenza con gli archivi è che la biblioteca si presenta come un organismo dinamico che sceglie o scarta i libri.! I libri scelti non corrispondono al criterio del più bello, più autorevole o più venduto, ma deve coincidere al più utile per i propri lettori e più in dialogo con i libri già posseduti.! A differenza delle biblioteche, le case editrici vogliono vendere un prodotto librario, considerato come mera merce da vendere e con cui guadagnare. Ciò avviene anche grazie al copyright, che in Italia scade dopo 70 anni dalla morte di un determinato autore. Per esempio sulle opere di Luigi Pirandello, morto nel 1936, la Mondadori aveva acquisito il copyright valido fino al 2007.!

Quando il copyright scade, tutte le manifestazioni del pensiero e della creatività diventano di pubblico dominio: ciò significa che la possibilità di riprodurre o diffondere un’opera non è riservata a qualcuno ma è possibile a tutti.! I mezzi di contatto con i testi sono diversi:! 1) ordine dei libri sugli scaffali: quello è l’ordine che qualcuno ha dato loro. Attraverso quell’ordine, il tu semplice gesto di avvicinamento ti consente di entrare in contatto con i libri che ti son utili. I libri vengono organizzati dal bibliotecario in modo tale che per il lettore il compito di crearli sia reso più facile. Generalmente, possono essere disposti in ordine di materia(fino all’Ottocento, i libri erano disposti esclusivamente così) o in ordine di autore (nei casi della narrativa). In moltissime biblioteche, l’ordine dei libri rispecchia l’idea di un bibliotecario americano di nome Melville Dewey, il quale voleva fare di ogni biblioteca un luogo riconoscibile, semplice e confortevole. Allo stesso modo inventò una misura standard per le schede di catalogo, inventò la scuola per i bibliotecari ed un sistema di classificazione che fosse come una lingua comprensibile da tutti. Egli divise le conoscenze dell’uomo in 10 classi principali (100-900), ciascuna divisa in 10 sottoclassi e poi ancora in 10 fino a raggiungere 1.000 sezioni. I libri non erano più in un luogo fisico, ma etichettati con dei simboli in base ai quali si poteva ricostruire l’ordine di collocazione in qualcuno scaffale o spazio.! 2) i segni sui libri: i bibliotecari etichettano spesso i libri attraverso numeri e lettere che servono per ritrovare il luogo in cui i libri sono conservati (la chiamano collocazione o segnatura). I bibliotecari segnano anche i luoghi dove i libri sono conservati: scaffali, palchetti.. ciò serve a scorrere meglio le collezioni.! 3) chiedere aiuto al bibliotecario: un tempo il bibliotecario era considerato una fonte di informazioni e di sapienza, conosceva i libri e conosceva le lingue, gli autori, la storia delle collezioni librarie e la loro collocazione nei paesi civili. Questo tipo di bibliotecario è meglio incantato dalla figura di Antonio Magliabechi. Ora quel tipo di bibliotecario non esiste più: i bibliotecari favoriscono il contatto con i libri in tre modi: scelgono testi che devono far parte della biblioteca, creanno vari generi di indici e cataloghi, comunicano con i lettori. Parlando con i bibliotecari, le parole che meglio li descrivono sono “libertà” e “paura”.Liberta vuol dire che il bibliotecario lavora per la libertà di conoscere, leggere, comunicare,infromare e studiare. Paura è una forza oppose alla precedente e deriva dalla necessità di conservare nel tempo le pubblicazioni che anticamente erano poche, preziose, leggibili da pochi.! 4) il catalogo: i cataloghi sono raccolte di risposte alle domande che normalmente i lettori fanno quando cercano un libro. Quando i bibliotecari catalogano, estraggono alcune informazioni dai libri per rispondere alle domande dei lettori.I cataloghi sono un raccolta di informazioni (l’autore, il titolo, l’editore, il luogo e l’anno di pubblicazioni, il soggetto o argomento, la classificazione decimale di Melville Dewey) sui libri che la biblioteca possiede.! Notizie sui libri:! 1) FRONTESPIZIO: è lo strumento che il lettore e il bibliotecario normalmente usano per conoscere l’autore e il titolo (e anche l’editore, o il tipografo, e l’anno di stampa. ! 2) I SOGGETTI: i bibliotecari descrivono i libri tramite parole che corrispondono ai contenuti e favoriscono la ricerca: queste parole si chiamano soggetti.! Come sono fatti i cataloghi?! Un tempo il catalogo era lo strumento usato dal bibliotecario per trovare i libri che gli erano richiesti, poi è diventato uno strumento sempre più sofisticato, usato dai lettori per cercare in biblioteche sempre più grandi. Per questo la forma dei cataloghi è cambiata nel tempo: prima erano libri, poi schedari, poi banche dati.! I primi cataloghi erano libri, dove erano trascritte le notizie bibliografiche in ordine alfabetico, oppure suddivise per grandi materie, elenchi che riproducevano l’ordine dei libri sugli scaffali. Quando il numero di libri è aumentato, l’utilizzo di un registro unico diventa impossibile: apparvero le schede, che sono stati gli strumenti usati fino all’avvento dei computer.! CAP 6: LA MAGIA DEL CONTATTO Ogni testo è un ipertesto.! Gli antichi manoscritti si presentava come un testo continuativo e compatto: all’inizio c’era un incipit, alla fine un explicit.! Nel libro a stampa come lo conosciamo oggi il più importante strumento di conoscenza del contenuto è il sommario (attraverso cui puoi capire da quante parti è fatto il testo, come è organizzato). Alla fine del libro c’è l’indice analitico, che nasce dopo, alla fine del lavoro.!

Mentre leggi, stai acquisendo ed elaborando informazioni. Secondo alcuni l’informazione è qualcosa che si trasmette, usa, raccoglie, si vende e si acquista (questa è l’informazione intesa come registrazione). La vera informazione che ti informa è qualcosa che agisce dentro di noi.! Ogni testo è frutto di un mondo fatto di storia, di uomini e di cose che ne spiega i caratteri.! La lettura concentrata è un’esperienza di analisi e riflessione. Dal verbo greco da cui deriva, la parola analisi vuol dire scomporre qualcosa nelle parti che la formano.! Il testo si rivela come un mosaico di concetti concatenati tra di loro, un efficace strumento di trasmissione del pensiero astratto e del ragionamento.! Ma ogni volta che leggi un testo sei tu a gestirlo, scegliere se fermare la tua lettura o sottolineare un concetto con la matita.! In altri parole, l’opposto dei testi scritti sono gli eventi, sui quali non hai alcuna forma di controllo.! L’evento è un avvenimento, che può essere o non essere artificiale.! Nel caso lo fossero, possiamo parlare di spettacoli, cerimonie, narrazioni pubbliche…! Si tratta di una forma di comunicazione sociale molto più antica della scrittura.! In queste forme di comunicazione vi è sempre un soggetto o un gruppo di mediatori che comunicano ad un gruppo di spettatori (moderna audience).! Nel corso del tempo, la scrittura è servita anche allo scopo di documentare gli eventi e raccontarli, fino all’avvento, nell’Ottocento, della scienza del cinema, che ha portato alla nascita della televisione.! La comunicazione televisiva è lo strumento più diffuso e facile.! Per l’autore, la biblioteca è soprattutto il luogo del testo e dell’analisi.! CAP 7 : QUANTE BIBLIOTECHE CI SONO? Le biblioteche sono tante, ma alla fine le ragioni per andarci sono tre: 1) esigenza creativa, 2) informarsi, 3) ricreazione.! 1) Chi va in biblioteca sta lavorando sui testi, sta creando nuovi legami, elbano nuovi percorsi di conoscenza. Questo lo fanno studiosi e studenti.! 2) Chi va in biblioteca è interessato ai testi come contenitori di informazioni: è interessato ai libri e ai documenti come canali di informazione e aggiornamento sul mondo.! 3) Chi va in biblioteca può anche semplicemente essere attratto da essa.! Esistono biblioteche per scrivere e per leggere: la prima è legata alle ragioni della ricerca, della scienza, della creatività; la seconda è legata al desiderio di informazione, di aggiornamento, di divertimento e di cultura.! Le biblioteche possono essere nazionali, per specialisti, o comunale.! La storia della biblioteca è lunga e ricca: nel medioevo, la biblioteca era un luogo legato alla comunità religiose. Esse avevano la missione della trasmissione dei testi tramite la copia.! Con l’età umanistica, gli intellettuali riannodano i legami con l’antichità.! E’ in quell’epoca che nasce il culto del documento antico: nasce quindi una comunità di uomini di cultura, nasce la filologia e la circolazione dei testi.! Dopo la nascita della stampa, e il conseguente incremento della produzione libraria, la biblioteca diventa lo specchio dell’immensità del sapere: è la biblioteca enciclopedica che a partire dal ‘600 si apre al pubblico.! Le pri...


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