Filippo Tommaso Marinetti - Manifesto tecnico della letteratura futurista PDF

Title Filippo Tommaso Marinetti - Manifesto tecnico della letteratura futurista
Author Carla Bellifemina
Course Letteratura e cultura dell'Italia contemporanea
Institution Università degli Studi di Milano
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Filippo Tommaso Marinetti - Manifesto tecnico della letteratura futurista, breve riassunto con informazioni generali...


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FILIPPO TOMMASO MARINETTI (1876-1944) Filippo Tommaso Marinetti nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1876, suo padre è un importante avvocato lombardo che cura gli interessi legali delle società impegnate nella costruzione e nello sfruttamento del canale di Suez la sua famiglia è ricca, colta, amante della letteratura e anticonvenzionale lui e suo fratello, che parlano correntemente sia l’italiano che il francese, da ragazzi studiano nel prestigioso collegio dei gesuiti ma subito si mettono in luce per essere insofferenti alle regole, ai dogmi religiosi e alle letture tradizionali a 17 anni fonda la sua prima rivista scolastica e si aurea nel 1899 all’università di legge di Genova la morte prematura del fratello maggiore e della madre lo spingono alla prima rivoluzione della sua vita: abbandonare tutto per la letteratura Marinetti non segue le orme: non lo fa con la carriera già sicura nel diritto, e non lo fa nemmeno nella letteratura, infatti non si accontenta del panorama letterario europeo di inizio novecento

in questo periodo è fortemente diffuso il Simbolismo: l’uomo non trova niente di buono nella realtà e preferisce rifugiarsi in una dimensione onirica e fantastica eppure, secondo Marinetti, nella realtà circostante c’è un mondo che pulsa, che produce, un mondo in fermento, industrializzato, nuovo la poesia non può di certo ignorare tale mondo conduce degli esperimenti linguistici sulla base del simbolismo francese (potrebbe sembrare un controsenso) in cui le frasi sono senza nessi sintattici, senza punteggiatura ecc… quello che cambia è l’atteggiamento verso il mondo, se i simbolisti sono introversi, schivi, sognatori, Marinetti è estroverso, trascinatore, immerso nella realtà materiale del suo tempo nel 1909 pubblica sul giornale francese Le Figaro Il Manifesto del Futurismo, al quale segue nel 1912 il Manifesto tecnico della Letteratura Futurista l’aspetto più vistoso di questo movimento “rivoluzionario è il rifiuto totale dei valori tradizionali dal passato, considerati dai suoi esponenti espressione di ignoranza e di superstizione i futuristi si fanno infatti interpreti di una nuova concezione della vita basata sulla fede nel futuro e nel progresso tecnologico

gli artisti futuristi esaltano gli ideali della velocità, del dinamismo, della forza materiale, della violenza, della guerra concepita come sola igiene del mondo al culto dei sentimenti, dell’analisi interiore, alla meditazione e al silenzio contrappongono lo slancio vitale, aggressivo e prepotente, il chiasso, la luce abbagliante tali concetti daranno vita a fanatismi che saranno alla base del fascismo il linguaggio è caratterizzato dall’uso delle cosiddette parole in libertà, cioè rifiuta le strutture sintattiche e grammaticali tradizionali a favore di una libera associazione delle parole MANIFESTO TECNICO DELLA LETTERATURA FUTURISTA esso presenta un programma tecnico con proposte riguardanti lo stile, la sintassi, l’uso delle parole (distruzione della sintassi, verbi all’infinito, abolizione della punteggiatura ecc.) e un programma ideologico, che rivela compiutamente la poetica di Marinetti il programma ideologico si suddivide in una parte distruttiva e in una costruttiva:  la parte distruttiva comprende: o la critica della psicologia e del culto dell’interiorità3 (bisogna «distruggere nella letteratura l’“io”»); o la critica della sacralità dell’Arte, della sua autonomia, del suo valore supremo e separato, del Sublime estetico; o la critica dell’intelligenza e del calcolo razionale a cui viene contrapposta la «divina intuizione, dono caratteristico delle razze latine» 

la parte costruttiva muove appunto dall’esaltazione del potere dell’intuizione e dell’immaginazione che, percependo le analogie fra fenomeni diversi, possono cogliere l’essenza della materia quest’ultima si esprime attraverso l’energia delle «forze cosmiche», che agisce nella natura, nel corpo umano e nella macchina l’uomo stesso deve diventare sempre più espressione di tale energia, trasformandosi in macchina, in «uomo meccanico dalle parti cambiabili »

la connessione fra programma tecnico e programma ideologico è evidente: distruggendo la sintassi si distruggono i legami logici, con la conseguenza di porre in primo piano l’intuizione e l’immaginazione ne derivano però teorie niente affatto nuove e già messe in luce e praticate dal Simbolismo: l’esaltazione della analogia e della sinestesia uno dei punti chiave è la distruzione della sintassi, intesa come impalcatura o impianto concettuale, che rende possibile, attraverso un'articolazione logica del pensiero, la trasmissione e la ricezione della stessa comunicazione letteraria se nel Manifesto del 1909 l’attenzione era concentrata sui temi della letteratura, e sulla necessità di rifiutare, di dimenticare il passato per dedicarsi alle meraviglie del mondo moderno, questo Manifesto tecnico si concentra invece sulla forma...


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