L\'età d\'oro della letteratura spagnola: il seicento PDF

Title L\'età d\'oro della letteratura spagnola: il seicento
Author Valentina Cardone
Course Letteratura spagnola i
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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Summary

Riassunto del manuale sul 600 spagnolo in letteratura integrato con appunti presi durante il corso e analisi delle opere...


Description

LUIS DE GÓNGORA Y ARGOTE Nasce nel 1561, nel 1575 riceve gli ordini minori. Nel 1576 è all’Università di Salamanca, ma non terminerà gli studi. 1580 pubblica la sua prima poesia, si dedica a temi bassi, beffeggiando i miti classici, 1585 ottiene la carica di economo, viaggia per obblighi del suo ufficio. Nel 1603 a Valladolid incontra Quevedo e inizia l’avversione tra i due. Dimostra conoscenza della poesia italiana e latina, cura nell’imitatio in costante processo di raffinamento e ricerca di effetti sonori e ritmici, attenzione esasperata per la parola, la forma e il gioco verbale. Sublima le amarezze della vita in componimenti perfetti ed equilibrati. Dal 1610 al 1620 approfondimento del lavoro letterario, compone due commedie e due poemi di ampio impatto. 1617 si trasferisce a Madrid, ottiene la nomina di cappellano d’onore del re e si ordina sacerdote. Nel 1626 si ammala e perde memoria degli avvenimenti recenti, parte per Cordova ove morirà nel 1627. La sua poesia si diffonde manoscritta ed uscirà postuma l’anno dopo la sua morte. Problemi di catalogazione • secondo criteri cronologici: prima epoca di metri spagnoli brevi o sonetti di tradizione petrarchista, seconda epoca di creazioni più personali ed elaborate, poemi preziosi ed esoterici. • Dámaso Alonso, divisone longitudinale: due modalità di scrittura, una scettica rivolta alla parodia che mette in ridicolo temi e situazioni, e una entusiasta, che abbellisce e esalta la realtà • Jammes, sovvertimento di valori attraverso toni e attitudini:! - ribelle e satiriche mostrale contraddizioni interne del sistema dominante, contrasto tra apparenza e realtà! -poeta integrato nel sistema, celebra atteggiamenti consacrati nella società! -Gongora petrarchista, grande bagaglio culturale dai classici agli italiani! -più personale, crea un modo autonomo di grande rigore formale, sempre collegato alla realtà attraverso l’esaltazione della bellezza naturale. Composizioni burlesche, satiriche, parodie, letteratura d’evasione: letrillas , poesie scatologiche (che irritavano Quevedo) dove doppi sensi e barzellette riempiono la forma nobile del sonetto. L’amarezza esistenziale si riassorbe nella trovata umoristica. Nei romance-parodia vi è il rovesciamento del mito, riscrittura della storia patria o della favola greca. Anche la produzione burlesca matura dal punto di vista stilistico parallelamente a quanto accade per la produzione ‘seria’. Codice petrarchista e composizione barocca: utilizza il motivo della donna che si pettina (molto in voga nel Barocco), contemplazione statica e affascinata descrizione del movimento. Lo utilizza in due sonetti, uno dedicato alla figlia del Marchese di Ayamonte e uno che allude alla consumazione delle nozze tra Isabella d’Aragona e Filippo IV, riutilizza il tema in un gioco di autoimitazione a distanza di 10 anni, mantiene la prima quartina identica, parzialmente le parole in rima della seconda e nelle terzine. L’esperimento della commedia: Las firmezas de Isabella, dizione troppo ornata e trama eccessivamente complessa. L’impedimento dell’amore non dipende da fattori esterni ma da autoimpedimenti di carattere convenzionale. primo atto racconto, informazione, spiegazione; secondo atto azione, scene d’amore, gelosia e disdegno; terzo atto ritardo della soluzione. Distanza dal modello di Lope per disposizione della trama e caratteristiche della dramatis personae, regolarissime le unità di spazio, tempo e azione, personaggi di livello sociale medio, padri troppo presenti. Fabula de Polifemo y Galatea (1612) La prima apparizione di Polifemo si ha nell’Odissea, mangia i compagni di Ulisse. Seconda presenza con Teocrito, nella grecia classica qualche secolo dopo. Polifemo è innamorato di Galatea che però lo respinge, lui soffre, è capace di amare (novità rispetto ad Omero). Queste due interpretazioni arrivano a Roma e Virgilio le rielabora in due versioni: 1. Eneide, un Polifemo selvaggio e violento come nell’Odissea 2. Bucoliche: Polifemo innamorato come in Teocrito Successivamente Ovidio, nelle Metamorfosi, ripropone il mito unendo le versioni di Omero e Virgilio in un’unica visione di Polifemo: brutto, violento Ma innamorato, fa qualcosa in più.

Tema trattato anche nel Rinascimento italiano. Gongola scrive ancora di questo tema per una scommessa intellettuale, si concentra sulla forma e racconterà la storia in modo mai fatto prima. 1-3 strofa: Dedica al conte di Niella che sta per uscire a caccia (caos), l’autore lo invita a fermarsi per ascoltarlo [dalla 4 strofa inizia la narrazione] - Descrizione della Sicilia, partendo dal mare e avvicinandosi all’entroterra. (posto più bello del mondo per l’epoca) Descrizione di colori ed odori. Descrizione del vulcano (=oscurità, in contrasto con la luce del mare) Galatea É la bellezza, potere immenso su tutto ciò che la circonda. Abita nel sole, nella luce, nel mare. Essendo la bellezza non può che vivere in un posto bellissimo, se fosse in un brutto posto anche quello diventerebbe bello. M anche Polifemo, pur essendo brutto abita li, questo lo spinge a nascondersi (tragedia) - Descrizione di Polifemo, brutto, pastore e per questo gli piace la musica che però è orribile, così brutta che persino il mare si agita. (essendo brutto non può produrre bella musica). - Descrizione di Galatea (immediato contrasto -barocco- conta bruttezza di polifemo). lei è bellezza, essere perfetto della natura al quale sono collegati tutti gli elementi positivi (luci, colori). ! Inserimento di un Subtema: Glauco e Paleno (divinità marine, dunque molto al di sopra di lei che è una ninfa) la corteggiano, ma lei fugge sempre nonostante in nobile corteggiamento. Ha un vuoto sentimentale, è incapace di provare sentimenti. - Di nuovo descrizione della Sicilia, che ora è collegata al tema dell’abbondanza (=estate). Siamo nel miglio posto, nel migliore momento dell’anno. L’abbondanza dell’isola è un ringraziamento per la bellezza di Galatea. anche la Sicilia è innamorata di lei. - Descrizione degli effetti del’’amore sugli abitanti (per la visione barocca l’amore provoca caos) - Appare Acis. Stava cacciando nell’ora più calda del giorno, trova una grotta fresca dove potersi riposare, si abbevera al ruscello e nel frattempo vede Galatea mezza nuda che dorme (contrasto tra il freddo dell’acqua che beve e il calore che gli provoca la vista di Galatea). Ne rimane incantato. - Capisce subito che non si tratta di un’umana perché è troppo bella, si ferma, non la tocca perché sarebbe sacrilegio (crede sia una dea). Mette delle offerte intorno al suo corpo ! —> sviluppo di due temi: presa in giro della forma aulica del trattato, contraffazione del titolo, formata da dedica, prologo al lettore, “lampíon” (antifrasi ironica, descrizione delle azioni abitudinarie delle donne), “disparatario” (forma molto semplice) e “incipit cultigratia” (esemplificazione finale). Lessico —> abuso di latinismi, rottura delle strutture lessicali vigenti, neologismi. Quando la locuzione è troppo strana, il poeta cerca sempre di chiarirla. Concretizzazioe del linguaggio. Opera molte sostituzioni: le parole semplici o comuni con latinismi per la maggior parte, le parole brutte e sconveniente con eufemismi. Sueños —> composti tra il 1605 e il 1612, pubblicati solo nel 1627.L’anno successivo l’inquisizione ordina il ritiro e nel 1631 esce un’altra edizione corretta nei Juguetes, egli stesso nel prologo li definisce di carattere giovanile ed imprudente. Si presentano come racconti o scenette sciolte, senza connessione logica, ogni scena è isolata, mancanza del senso del tempo. Attraverso il pretesto del sogno si descrivono personaggi grotteschi, difetti e depvazaioni del mondo contemporaneo. La hora de todos —> terminata nel 1636 ma pubblicata nel 1650 (causa allusioni satiriche a personaggi storici). 40 quadri di costume che descrivono la società di Madrid con riferimenti continui alla politica europea. Pretesto Mitologio. Puro vorticare linguistico. La produzione teatrale—-> si fa portavoce esclusivamente del suo punto di vista. Tono monocorde che si riconnette al registro alto della commedia eroica. La produzione teatrale è oggi quasi completamente perduta. Negli entremeses si rintracciano i tipi del satirico-burlesco tipico dell’autore. Opere filosofiche, morali e politiche La cuna y la sepoltura —> esortazione ad abbandonare le cose terrene, confessione diretta a Dio con riferimenti ai testi sacri ed una parafrasi del Padre Nostro. Come teorizzatole storico-politico risulta un disilluso contemplatore, deluso dalla patria e dalle vicende politiche. La España defendida —> lode alla ricchezza della sua terra e atteggiamento violentemente xenofobo. La politica di Dios —> prima parte dedicata a Filippo IV e al conte duca di Olivare, la seconda al papa Urbano VIII. Scrittura semplice, ogni capitolo inizi con un passo delle sacre scritture commentato con tono sermocinante. Visione provvidenziale del potere monarchico. Il Buscon (romanzo picaresco) Pubblicato nel 1626 a Saragozza. (successivamente numerose edizioni). (Data di composizioni incerta). Narrazione in prima persona, serie lineare e semplice di avvenimenti. Divisa in tre parti che rappresentano le tre età dell’uomo. Prima parte: illustrazione delle origini infamanti, avventure scolastiche, prima oggetto di burle poi artefice, morte del padre. Seconda parte: incontri con figure stravaganti (arbitrista, spadaccino, sagrestano poetastro, soldato millantatore e eremita baro, gentiluomo decaduto), dipinge figure note all’epoca che contribuiscono alla sua formazione. Terza parte: ruolo attivo. tentativo di inserimento nella società, viene arrestato due volte, poi picchiato violentemente. Pablo passa attraverso tutti gli strati sociali del suo tempo, connotati dai vari tipi di linguaggio.

Il romanzo picaresco Se ne inizia a parlare dopo l’uscita del Guzmán. É riflesso di una condizione storico-sociale in progressiva decadenza, rappresentata attraverso un giovane non integrato in costante lotta per la sopravvivenza. Rappresentare non il vero ma il verosimile. Fu conseguenza del vagabondaggio, della fame, simbolo di decadenza dell’hidalgo, riflesso della mobilità delle classi sociali. Il picaro come antieroe, genere utilizzato come pretesto per fare critica e satira sociale. Claudio Guillen propone di elaborare un modello sulle basi del Lazarillo e del Guzman: racconto autobiografico, servizio a padroni, vicende alterne della fortuna, memoria per i singoli episodi. Rico sostiene che lo sdoppiamento del narratore istituisce un punto di vista che è forzamotrice del racconto. Il protagonista scrive una vita, ma poco sulla propria vita, non diventa picaro per via dell’infamia, ma si accetta sin dall’inizio come reietto. Non è evasore della morale, anzi ne va alla ricerca e il suo non adattarsi alle convenzioni sociali è segno di virtù. Impara da se e si forma attraverso un vagabondare solitario, esiliato in patria, mai in contatto con gli altri che diffidano di lui e lui diffida degli altri. dalla sua solitudine scopre la menzogna degli altri e nel suo isolamento trova una superiorità che gli permette di giudicare gli altri. Le sue avventure gli fanno scoprire l’inganno del mondo. Il ruolo della genealogia determina la negatività del personaggio e della storia. Dallo stato di salvezza, raggiunto attraverso il libero arbitrio e alla grazia divina, si giudica la vita passata di peccatore.La volontà di far scoprire al lettore la realtà dietro le apparenze sarà sempre presente. L’alterazione del genere avviene quando al posto dei vizi e delle miserie del protagonista subentrano la nobiltà delle origini e dei sentimenti, diventa onesto giovane che va in giro per il mondo ad evitare danni e porre rimedio ad imprevisti. La saggistica politico-morale Baltasar Gracián (1600 Belmonte- 1658 Tarazona) Formazione prima da uno zio a Toledo, poi nella compagnia di gesù. Studia teologia, insegna grammatica latina, teologia morale e filosofia. Si trasferisce a Huesca dove entra in contatto e stringe amicizia con Lastanosa, collezionista e studioso dell’antichità, promotore di un circolo culturale. Nel 1637 viene pubblicato El Heroe , definisce l’eccezionalità dell’uomo rinascimentale, è risposta a Macchiavelli, provoca malumori verso di lui. Diventa confessore del viceré di Navarra. 1640 El politico don Fernando el Católico, mira a modellare un nuovo canone del biografico politico, esaltazione della virtù e non dell’aneddoto, analisi razionale delle decisioni politiche, compendio di filosofia politica, mette in rilievo l’origine aragonese del monarca che concilia in sé politica e morale. 1642 El arte de Ingegno. Prende parte a vicende militari. 1646 El discreto, iteresse rivolto all’uomo di salotto o di accademia letteraria, 25 qualità che deve possedere l’uomo colto e rispettabile. Grande varietà di forme (dialogo, lettere, ragionamento accademico, memoriale, allegoria, satira). Il discreto è il contessano che esercita il dominio di se stesso. 1647 Oráculo manual. Arte de prudencia, 300 massime come sintesi del suo pensiero etico— politico. Acutezze verbali (polisemie, contrapposizioni…). Visione costruttiva dell’uomo, si impartisce una didattica morale, la saggezza deve essere guidata dall’astuzia. Attenzione insistente su certe virtù dei governanti, soprattutto la prudenza, analisi dello stato dei vari corpi sociali, per garantirne lapiena collaborazione. Satira contro tutti i tipi e i topici tradizionali. Alla verità possono aspirare solo spiriti scelti 1651 esce la prima parte del Criticón a Saragozza, nascono ostilità dettate dal carattere profano dell’opera. 1653 seconda pate del Criticón. Desiderio di rivolgersi alla corte come centro di potere politico e di attività culturale.Concezione della vita come azione, invito agli altri per indurli all’attività.

El Criticón Utilizzo della finzione narrativa, grandiosa astrazione allegorica. La vita dell’uomo (divisa in 4 età) è osservata e descritta in un ottica pungente e tormentata. Scissione dell’umanità in uomo selvaggio, intuitivo, naturale (Andrenio) e uomo maturo, saggio e colto (Critilo). La dualità Ragione/Natura è il vero soggetto della narrazione. Andreina salva Critico a sant’Elena, si raccontano le proprie vite e partono insieme per la ricerca di Felisinda (Felicità) che risulterà essere la moglie di uno e la madre dell’altro. Descrizione barocca della natura, Critilo racconta come l’imprudenza lo abbia portato alla disgrazia. Andrenio percepisce le cose come si vedono al primo sguardo, Citrilo gli mostra le verità nascoste, rivelando l’ipocrisia e la malvagità umana. Andreina cade nella trappola di Falsirena e Critico gli insegna a capire le astuzie delle donne. Partono per l’Aragona (riferimento a Latanosa), proseguono per la Francia (ricordo dii autori spagnoli). Visitano l’arsenale del Coraggio, la Corte d’Honoria (dea della reputazione), la casa dei pazzi (dove è rappresentata tutta l’umanità). Soggiorno nel palazzo della vecchiaia e dell’Ebrezza. Giunti a roma osservano come gira la ruota del Tempo, meditano sulla fragilità della vita e della morte che appare circondata da ballerine che rappresentano gli eccessi dell’appetito umano. Sono presenti tutti i grandi temi del secolo. Obbligo di lettura in chiave allegorica. Mito precoce del buon selvaggio. Motivo del mundo al revés: tutto è il contrario di come appare. Tutto è simbolico (nomi, paesaggi..). Antinomia virtù/peccato in un dualismo costante che contrappone le facce del bene e del male, con una conseguente visione disincantata del mondo. Scelta del lessico per associazioni semantiche e per il piacere evocatore a livello fonico....


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