IL XIX Secolo NELLA LETTERATURA SPAGNOLA PDF

Title IL XIX Secolo NELLA LETTERATURA SPAGNOLA
Course Letteratura Spagnola I
Institution Università degli Studi di Parma
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RIASSUNTO CAP.2 C. Alvar, J.-C. Mainer, R. Navarro, Storia della letteratura spagnola, Torino, Einaudi, vol. II....


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B) IL XIX SECOLO -Il seme romantico Non è facile definire il romanticismo spagnolo: già verso il 1760 esiste in Germania un solido movimento rinnovatore della coscienza letteraria che si preoccupa della definizione della categoria estetica del sublime. Un po’ più tardi i britannici scoprono la sensibilità per l’arte e la ripercussione animica del paesaggio dei laghi scozzesi. Poco dopo l’inizio del secolo Friedrich compone quadri di paesaggi simbolici e inquietanti; negli anni 60 Winckelmann scopre la scultura e la pittura greca. In tutta questa vetrina di novità c’è da soppesare con attenzione ciò che nasce dall’humus propizio del XVIII secolo e ciò che è propriamente romantico. Il deismo è sentimento proprio della razionalità del 700; il sensualismo filosofico che porta anche il segno illuminista facilita un nuovo senso della realtà e della libertà dei sentimenti in poesia, nel teatro e nel racconto. Il gusto per l’esotismo, la relatività dei pregiudizi morali e l’uguaglianza essenziale tra gli uomini, nati nell’ambiente enciclopedista conformano l’ideale democratico e liberale che si impone nel XIX secolo. C’è ormai quasi tutto, manca solo un elemento d’unione: la gigantesca accelerazione del mondo tra il 1780 e il 1848 dovuta alla rivoluzione americana, a quella industriale inglese, a quella francese, all’impero napoleonico, alla restaurazione. Conviene considerare che romanticismo e romantico sono parole che si possono usare come strumenti squalificanti o come formule di autoriconoscimento; designano una forma di vita e non l’adesione a uno stile artistico: questi termini derivano dal tronco comune di romance (racconto di peripezie avventurose) e verso il 1650 romantic viene usato già in Inghilterra per designare un effetto evocatore e attraente nella pratica letteraria. Nel XVIII secolo romancescoviene usato in Spagna con lo stesso significato, da parte di Feijoo nelle Cartaseruditas e tale parola giunge a convivere con la forma definitiva romantico in data avanzata, nel 1830. I giovani pensano che lo scrittore romantico abbia una missione sacra, che sia un sacerdote della bellezza e della verità condannato a officiare di fronte a una moltitudine ostile e avversa. -Romanticismo e romantici La Spagna si trasforma nella terra di adozione di molti romantici europei e in tal senso il passato cavalleresco e generoso e il presente eroico si mescolano in modo inestricabile.Madame de Stael nel caratterizzare la letteratura spagnola le attribuisce in Della letteratura un tono eminentemente cavalleresco e galante, orientale e immaginativo. A sua volta i fratelli Schlegel scoprono i prodigi della teologia barocca di Calderòn. I romantici spagnoli si formano in una cultura classicista che dura molto per la debolezza della vita accademica e per la solida autorità dei precettisti. Si è parlato di un romanticismo liberal contrapposto ad un romanticismo conservador: non sono due aspetti contrapposti, ma una stessa sensibilità e addirittura uno stesso linguaggio che può esprimere due diverse ideologie. Per alcuni il romanticismo è un modo di sentire il cristianesimo, la minaccia della modernità sulle credenze tradizionali, la devozione verso il mondo medievale, la paura del tempo presente. Per altri è la proclamazione della libertà politica e la capacità di entusiasmarsi per altri tipi di eroismi, così come la possibilità di ripudiare il presente che pareva odioso dopo i fatti di Waterloo.

-Romanzi e drammi romantici Il primo romanzo storico spagnolo sembra essere Ramiro, conde de Lucena, di Hùmara, ancora di stampo settecentesco. Nel 1823 Ramon Lopez Soler segnala nel suo articolo Cuestiònagitadaentreromànticos y clacisistas, che l’elemento romantico è l’ispirazione cristiana

e il tema medioevale e lo mette in pratica nel racconto Los bandos de Castilla o Elcaballero del Cisne, nel cui prologo sostiene di voler far conoscere Scott e di dimostrare che la storia di Spagna offre dei passaggi belli e adeguati a risvegliare l’attenzione dei lettori quanto quelli d’Inghilterra o di Scozia. Non dimentica di segnalare che la letteratura romantica è l’interprete di quelle passioni vaghe e indefinibili che, dando all’uomo un oscuro carattere,l’incitano verso la solitudine in cui cerca le sue recondite tristezze. Il migliore romanzo storico romantico è Elsenor de Bembibre di Enrique Gil y Carrasco, che scrive alla morte del poeta Espronceda una bella elegia. Il racconto si ispira a La sposa di Lamermoor di Scott: l’amore di Alvaro e Beatriz non è ostacolato solo da un padre ambizioso, ma dalla condizione del fidanzato, un templare, nel momento della persecuzione ed estinzione dell’ordine. Azione e paesaggio si fondono dando un tono malinconico. La cronologia del nuovo teatro inizia con le rivisitazioni delle commedie del XVII secolo, popolari tra il 1800 e il 1830 e che sviluppano il gusto mai morto del tutto per il dramma brillante.Moratìn continua ad essere un modello e suo continuatore è Bretòn che mette in scena A la vejèzviruelas e produce più di 40 altre opere, rivisitazioni di Lope de Vega, Racine, che riflettono con grazia e naturalezza il mondo in cui vive. Nel 1835 viene rappresentato Don Alvaro o la fuerza del sino, di Angel de Savaedra, il primo dramma romantico che ispirerà Verdi nella sua Forza del destino e Il trovatore. E’ in cinque atti, 55 personaggi, con scenari diversi in cui si mescolano prosa e versi, fatalismo, cristianesimo, folclore leggendario, un certo umorismo autoparodico e la traccia di una critica sociale. La scena finale è una tormenta tra i monti con il canto del Miserere da parte di un frate, elementi che molti drammi successivi assimileranno. Don Alvaro è un meticcio, le cui oscure origini possono essere un segreto terribile da non svelare. Ma il suo amore per Lenor è puro così come l’amicizia che lei stringe con don Alvaro, suo futuro assassino. L’opera non è ambientatadurante il medioevo o il XVI secolo, ma nel XVIII secolo. L’autore qualche mese prima aveva tenuto un discorsoall’Accademia dove esaltava Hugo, Byron e Scott, augurandosi la restaurazione della commedia barocca, che metterà da parte i compassati dialoghi francesi. Pubblica El moro exposito o Cordoba y Burgos en elsiglo X, poema in sei lunghi romances sulla leggenda degli infanti di Lara, con erudite note esplicative. Il poema e il dramma non hanno niente a che vedere con le convenzionali poesie precedenti in cui si avverte la presenza di Cianfuegos. L’ultima significativa rappresentazione di questa tipologia di drammi è il brioso Elzapatero di Zorrilla. Egli diventa popolare per la sua capacità versificatoria e rima anche il suo discorso di ingresso all’Accademia nel 1884. 5 anni dopo viene incoronato poeta come Quintana. Il suo apporto più importante si ha con il dramma religioso e fantastico Don Juan Tenorio, un almanacco di sentenze e di frasi fatte. Il tema è ripreso da Tirso de Molina, la dimensione romantica è di Byron e Dumas. -Espronceda e altri poeti: romanticismo e protesta La poesia è il genere romantico che impiega più tempo a essere consacrato. Il 1840 è l’anno di Espronceda, la cui breve vita si mescola con la leggenda romantica. Fuggito giovane dalla Spagna, emigrato a Londra, i suoi poemi politici diventano molto famosi grazie alla sua impronta classica. La entrada del invierno en Londres è un poema meditativo di fattura settecentesca, ma di tenore politico moderno, poco anteriore alle poesie ossianiche scritte intorno al 1830 Oscar y Malvina, Himno al Sol: il sole è simbolo dell’autorità civile e religiosa. La ribellione politica di Espronceda è presente anche nell’Ode al 2 de mayo, un ricordo storico del 1808, un manifesto del potere popolare. L’ode A latranslaciòn de lascenizas de Napoleòn è il grido di un liberale rivoluzionario rispetto alla Restaurazione. La sua opera principale è Eldiablomundo, che consta di una introduzione e sei canti, dei quali il secondo è il celebre canto a Teresa, più un settimo canto incompleto. Il poema è byroniano con un disegno digressivo con costanti irruzioni da parte del narratore, un certo frammentarismo. Non è facile delimitarne il tema che è un misto di razionalismo e romanticismo: parla della gioventù perduta, della ricerca dell’innocenza, della fiacchezza

dell’intelligenza, delle differenze sociali che si aprono nella nuova società. Richiama il Faust di Goethe. L’opera inizia con un caos allegorico in cui Luzbel impreca Dio e dove parla la voce dello spirito umano, una voce ammirevole e misteriosa che afferma, nonostante la maledizione di essere nati, la dignità degli uomini. Nel primo canto vi è un vecchio su un tavolo di pino che medita sulla vita e la condizione umana. Nel secondo canto vi è il pianto per la morte di Teresa Mancha, amica di Espronceda, nel terzo vi è uno strano cambiamento: il vecchio si trasforma nel giovane e inesperto Adàn, la cui nudità provoca l’imbarazzo del padrone della locanda, del giornalista, del consigliere e del medico. E’ questa la parte realista del poema, la più rivoluzionaria. Nel quarto canto Adàn si trova in carcere legato alla bella Salada e riceve i consigli del padre di lei. Nel quinto Adàn ritorna ai suoi sogni d’infinito e di libertà: il tema è romantico, ma l’unica ad intervenire è una popolana che prende in giro Adàn e Salada. Nel sesto canto vi è l’assalto al palazzo della contessa di Alcira. Non è facile immaginare come si sarebbe potuto concludere il poema. -Il costumbrismo e Larra L’aggettivo realistico potrebbe sembrare incompatibile con il romanticismo, ma non è così: il realismo è necessario all’animo romantico, amico dei contrasti violenti, prigioniero involontario del ritmo accelerato della storia. Il costumbrismo è un fenomeno romantico, anche se si burla del romanticismo. Viene anticipato dalle forme satiriche coltivate nel periodo illuminista, ma senza pretese riformatrici. L’illuminista fustiga il vizio e le convenzioni sociali facendo leva su una coscienza morale universalista, mentre il costumbrista del romanticismo si sente conquistato dal costume che descrive, dall’aspetto pittoresco che vi avverte e dalla certezza che tale pratica sociale è destinata a scomparire. Tipo e costume sono due concezioni romantiche, mentre pittoresco è un apprezzamento di stima che non significa né bello né brutto, né conveniente né improprio, ma degno di essere perpetuato prima di venire cancellato da un altro costume nazionale. E’ costumbrismo anche la notizia, la descrizione di un monumento, gli appunti di viaggio, le evocazioni di momenti storici del passato, i racconti di leggende o tradizioni. Il paese inizia a conoscere se stesso anche grazie alla desamortizaciòn, ossia la confisca dei beni della chiesa e dell’aristocrazia, che permette di conoscere anche conventi, castelli, monasteri e luoghi attrattivi di origine medievale o misteriosa. Un’altra caratteristica del costumbrismo è il suo luogo naturale, il giornale, che consente la comunicazione fissa col lettore e contribuisce a configurare l’immagine dello scrittore di costume. Di buon umore o intrattabile, misantropo o socievole, il costumbrista è un testimone del proprio racconto, utilizza un nome di battaglia come solitario, curioso parlante oppure si appella ai poteri magici dell’ubiquità. La rivista CartasEspanolas di Carnero è il primo punto d’incontro dei costumbristi e li si pubblica la prima scena di Panorama matritense di RamònRomanos. La divulgazione la cronaca di viaggi e la storia si muovono nell’ambito del costumbrismo per descrivere una società che inventa il salotto e da ritrarre per la prima volta dai fotografi. La modernizzazione è il tema principale di Mariano Larra, molto più di un costumbrista, uno dei maggiori scrittori del secolo. La sua vita è romantica, cerca gloria e denaro. Ai tempi dell’assolutismo di Fernando VII scrive un’ Oda a la primeraexposiciòn de lasartesespanola, che risponde più all’opportunismo che al conservatorismo. Riprende Quintana, ma la sua poetica non è romantica: più che costumbristaegli è un satirico come rivela la serie Elpobrecitohablador, un personaggio immaginario che racconta le proprie pene. Ha una visione politica perspicace e insolente: Cuasi è un’analisi panoramica ella delusione europea dopo la rivoluzione liberale del 1830, mentre Los tres no son mas quedos, è una condanna del moderatismo politico , invece El siglo en blanco è un severo colpo ai radicali. In Jardinespùblicos esige l’esistenza di una classe media istruita e imprenditrice come primo scalino della modernizzazione. La funzione sociale di una letteratura nazionale consiste nel creare questo fermento sociale. E’ questo il senso dell’articolo Literatura, del 1836 in cui dà un’occhiata pessimista alla storia letteraria spagnola, che considera priva di un utile conflitto di idee e in cui

proclama la fusione di classico e romantico in una letteratura utile e ricca di idee. Alla fine Larra si allea politicamente ai moderati, ma il tumulto liberale glielo impedisce. Seguono altri articoli che -Il romanticismo moderato di Fernàn Caballero Il progressismo relativo di Larra diventa conservatorismo cattolico nell’opera di una scrittrice, Cecilia Bohl de Faber che firma con lo pseudonimo di FernànCaballero le sue opere e alla quale va il merito di aver creato il romanzo moderno spagnolo. Nei suoi scritti, romanticismo e consumbrismodi combinano armoniosamente. Inizia a scrivere molto presto e le sue esperienze, alcune non felici, come i suoi due sfortunati matrimoni si riflettono nella sua visione un po’ malinconica del destino dei suoi protagonisti, in particolare delle sue eroine.La gaviotanel cui inizio la scrittrice cita Dumas dicendo che le cose semplici sono quelle che smuovono i cuori profondi e le alte intelligenze, è la storia di una ragazza, Marisalada che tradisce il marito Stein, vede morire l’amante, il torero Pepe Vera e finisce per perdere la voce da soprano che l’ha resa celebre. Anche Rita, protagonista di La familia de Alvareda, termina con la professione religiosa dell’eroina e la distruzione della famiglia. La sua visione appare pessimistica e apocalittica. Si trova in un mondo frastornato, con l’ansia di cambiamenti, odia l’Illuminismo e la desamortizaciòn. Sostiene che la vita autentica è quella di provincia e che sia giusta la missione degli scrittori di mantenere sacro il fuoco dello spirito cristiano, familiare e rassegnato. Il Rafael de la Gaviota afferma che devono esistere due tipi di romanzo, i romanzi storici che lasciamo agli scrittori saggi e il romanzo di costume che è quello che piace alle mezze tacche. Caballero pubblica le sue opere durante la dècada moderata (1844-1854): questa tappa fino alla rivoluzione del 1868 hanno scarso interesse letterario. Si diffonde la scrittura femminile e il ritorno alla religione più tradizionale, ben evidenziato in un romanzo di conversione romantico come De Villahermosa a la China di Diaz e in alcune poesie di Gertrudis de Avellaneda. Continua il romanzo storico con opere di una certa qualità, ma sono presenti anche i romanzi di avventure. Si susseguono i successi di Zorrilla e non mancano alcuni tentativi di restaurare la tragedia. Lentamente si giunge all’alta comedia critica e moralista che si identifica con Adelardo Lopez de Ayala che scrive anche drammi storici come Un hombre de estado su Calderòn, ma che conosce il suo successo con la nuova commedia. Manuel Tamayo y Baus è forse il miglior autore teatrale di questo periodo: Virginia è un’eccellente tragedia classicheggiante, Locura de amor è un buon dramma, Un dramanuevo, è un’ottima invenzione di teatro nel teatro, ambientata in una compagnia che mette in scena Shakespeare e Lo positivo e Lance de honor che sono due belle e moraliste altascomedias. In questi anni nasce anche una letteratura democratica presente in satire politiche e nel giornalismo combattente. Intanto il romanzo spaventa la società pacata e benpensante dell’epoca e viene accusato di essere il responsabile della rivoluzione del 1868: si diffondono i romanzi di Scott, Manzoni, Hugo e grazie a queste versioni si consolida la fama di WenceslaoAyguals de Izco, creatore dell’industria della letteratura su ordinazione (de entregas) in Spagna, fondatore della SociedadLiteraria e autore di romanzi sociali o critici. -Il krausismo e Gustavo Adolfo Bècquer Il 1854 è l’anno delle “tormente di luglio”, di due grandi cambiamenti: un professore di filosofia dell’Università dimadrid, Julian Sanz del Rio dedica i suoi studi alla filosofia di Krause e alla traduzione delle sue opere, mentre nello stesso anno a Madrid giunge Gustavo Bécquer con un quaderno di poesie scritto con gli amici Nombela e Campillo. Il krausismo non è solo l’importazione di una delle tante derivazioni dell’idealismo kantiano: propone l’autoriconoscimento intellettuale ad una minoranza di professionisti del diritto e di universitari che necessitavano di un’identità collettiva in una società che andava elaborando la sua moderna istituzionalizzazione. In questo periodo nascono le disposizioni che danno forma al sistema educativo pubblico in Spagna.

Il krausismo o razionalismo armonico auspica un incontro dei propri adepti con le due forme più feconde del pensiero europeo: l’epistemologia idealista e la concezione storicistica dell’umanità. La formazione spagnola insiste su due temi fondamentali: la riaffermazione ideologica del liberalismo su solide basi giuridiche (il krausismo si diffonde attraverso la filosofia del diritto) e il suo interesse verso una fede di taglio rigorista e razionale, ma di profonda capacità emotiva. Gli entusiasti del panteismo postulato dai krausisti calmano la romantica sete di trascendenza e non si conciliano con le credenze della scolastica, o il dogma dell’infallibilità papale o con la condanna da parte del papa Pio IX del liberalismo. Nel 1868 il meglio dell’Università era krausista e quando il ministro dell’economia, il marchese di Orovio, esigeun giuramento di fedeltà da parte del corpo insegnanti al Trono e all’Altare, ciò provoca l’espulsione di un grande numero di professori e la formazione di un’elite d’orientamento intellettuale e pedagogico che sarebbe stato decisivo nei successivi 80 anni di storia spagnola. Insieme adEspronceda, Becquèr è il maggior poeta del secolo. A Madrid si imbarca in un progetto legato alla cronaca romantica e alla marea del tradizionalismo religioso, una Historia de lostemplos de Espana con delle illustrazioni dipinte dal fratello, di cui nel 1857 esce solo il primo volume. Legge le traduzioni di Heine e scrive le prime opere semplici, ironiche e fortemente evocatrici. Termina la sua prima leyenda, El caudillo de lasmanosroyas e la prima rima Tu papilaes azur. Poi scrive le Cartasliterarias a una mujer che racchiudono buona parte della sua poetica e la Cartasdesdemicelda che contengono la migliore e più moderna prosa di viaggio pittoresco mai scritta in Spagna. Durante la rivoluzione del 1868 va in esilio volontario ma continua a scrivere rimas chiudendole in un Libro de losgorriones. Alla sua morte i suoi scritti in prosa e versi vengono raccolti nelle Rimassulla scia di Petrarca. In Becquèr c’è una certa formazione classicista, si riconosce nell’uso frequente dell’iperbato, negli aggettivi e nelle strofe che rimandano alle liras. Egli ricorda la confusa aspirazione all’infinito del romanticismo del 1830, nei tempi in cui si produce il ritorno alla copla popolare e ad un lirismo autentico. Becquèr ha un gusto e uno stile suo proprio e lo riscontriamo nell’uso della rima assonante nei versi pari, la metrica poco frequente, ma di rara musicalità la combinazione di rime tronche e piane e una tematica originale che narra l’ispirazione stessa e la scrittura come coscienza confusa di una massa di sensazioni che resiste al linguaggio usuale. L’amore fa parte di questa sensazione ed è mediatore tra poeta e poesia. Nei suoi scritti trova posto anche la disillusione romantico, l’astio trasformato in ironia, il feroce materialismo, la premonizione della morte. La prosa delle leyendas non è meno rivoluzionaria dei versi: egli infatti vi mette tutta l’essenza del romanticismo europeo, gli effetti paurosi e inquietanti, la drammaticità del mistero. -Fine del Romanticismo: Rosalìa de Castro, Campoamor e Nunez de Arce Rosalìa de Castro scrive dei poemi in dialetto, i Cantaresgallegos, la migliore produzione di quel ritorno alla produzione di poesie popolari, seguite da Campana...


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