Filologia germanica PDF

Title Filologia germanica
Course Filologia germanica
Institution Università degli Studi di Macerata
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FILOLOGIA GERMANICA Cap 1 La filologia è la scienza che indaga su una determinata civiltà attraverso i testi .1 letterari e i documenti che ha prodotto, verificati ed esaminati nelle loro caratteristiche linguistiche e culturali. L’aggettivo ‘germanica’ non si riferisce all’area culturale della Germania attuale, ma all’area occupata dalle antiche popolazioni germaniche (Islanda, Inghilterra, Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia) e alle varie manifestazioni della loro cultura, legate da un’origine comune. ‘Filologia delle origini’: ricostruzione di una civiltà attraverso lo studio delle sue testimonianze letterarie e il . confronto con civiltà affini, sul piano linguistico e storico-culturale Nella seconda metà del 18° sec la filologia germanica nasce come scienza in .2 Germania dove si forma una scuola romantica attorno alla rivista ‘Athenaeum’ pubblicata tra il 1798 e il 1800 dai fratelli August e Friedrich von Schlegel. In questi anni si esprime l'interesse per le più antiche testimonianze letterarie. Gli umanisti avevano già cominciato a ricercare il passato e la storia dei popoli germanici, soprattutto nei Paesi Bassi: particolare rilievo ebbe Franciscus Junius pubblicò nel 1665 il Codex Argenteus, il più importante è testimone della traduzione gotica della .Bibbia Contemporaneamente nell'Europa settentrionale interesse degli studiosi si rivolgeva ai documenti della letteratura islandesi antica e nel 1665 per la prima volta videro la luce due carmi dell’Edda con traduzione in latino tra cui il Volospà “la profezia della .”veggente Conseguente al grande interesse con il quale si guardavano l’Asia, in particolare . all'India alla fine del secolo, la riscoperta del sanscrito apre nuovi orizzonti La strada della comparazione linguistica è dunque aperta: sarà soltanto con l'acquisizione di una metodologia precisa che i linguisti della prima metà dell'800 supereranno questa fase descrittiva e giungeranno attraverso la determinazione dei rapporti intercorrenti tra lingue diverse, alla ricostruzione della lingua originaria. Friedrich von Schlegel usa per primo l’espressione vergleichende Grammatik (grammatica comparata) - ripercorrere le varie tappe dell'evoluzione universale per giungere alle origini: attraverso la grammatica comparata si potrà conoscere la genealogia e l'evoluzione delle lingue e dei popoli. Nella sua opera Sulla sapienza della lingua degli indiani (Uber die Sprache und Weisheit dei Indier - 1808) propone una scelta di brani poetici sa scritti in traduzione affermando la parentela del sanscrito con il latino, il greco, germanico, il persiano, l'armeno, lo slavo e il celtico; ed avanzando l'ipotesi, rivelatasi insostenibile, che il sanscrito fosse la lingua madre . originaria da cui discendevano tutte le altre Il padre ufficiale della linguistica comparata e Franz Bopp che nel 1816 pubblica Sulla sistema di coniugazione del sanscrito in confronto con quello greco, latino, persiano e germanico, una monografia dedicata al sistema verbale del sanscrito .messo a confronto con le altre lingue Attraverso il confronto della fonologia, della morfologia e del lessico di lingue diverse, identificarono i punti di contatto formulando il concetto di parentela linguistica limitato alle lingue europee: viene così ricostruito lo stadio più antico, una lingua comune tre documentaria chiamata INDOEUROPEO. Allo stesso modo fu ricostruito il GERMANICO, detto anche ‘germanico comune’ (distinzione più sottile: pregermanico, protogermanico, germanico primitivo) con la differenza che il germanico è una proto . lingua ricostruita, mentre latino è attestato da documentazione :Le lingue indoeuropee .3 celtico, germanico, baltico, slavo, tocario, italico, latino, albanese, greco, ittico, armeno e indoiraniano. Di tradizione minore: venetico (parlato nell'Italia nord orientale .( dei Proto-Veneti)e messapico (parlato dai Messapi popolazione della Puglia Il CELTICO si divide in continentale e insulare: il primo era parlato in una vasta area

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comprendente la galleria dell’Italia e fu sostituito dal latino. Il secondo si suddivide in gaelico e britannico: il gaelico comprende l'irlandese, lo scozzese e il mannese. Il britannico era parlato nell’attuale zona della Gran Bretagna e subì un forte influsso latino durante la dominazione romana. In seguito alle invasioni delle popolazioni germaniche nel V sec, gruppi di celti si ritirarono nel Galles, in Cornovaglia e parte in .Bretagna Il GERMANICO si divide in orientale, occidentale e settentrionale. 1) si identifica con il gotico, oggi estinto; 2) comprende l’inglese, il frisone, il nederlandese, l’inglese, l’afrikaans, il tedesco e lo jiddisch; 3) comprende l'islandese, il norvegese, il danese, lo .svedese e il feroese Il BALTICO si rivede in occidentale e orientale: il primo è rappresentato dal prussiano . antico. Le lingue baltiche tuttora parlate sono il lituano e il lettone Lo SLAVO occidentale, meridionale e orientale: 1) comprende il ceco o boemo, lo slovacco, il polacco; 2) comprende lo sloveno, il serbo, il croato, il bulgaro e il .macedone; 3) il rosso, il bielorusso e l’ucraino . Col TOCARIO si indicano due lingue strettamente imparentati il tocario A e B l’ITALICO si suddivide in osco, umbro (Tavole di Gubbio) e dialetti sabellici, cioè . dialetti dell'Italia centrale Il LATINO attestato a partire dal VI secolo a.C. Acquistò prestigio e diffusione in conseguenza dell'impero romano. Dal latino derivano le lingue romanze o neolatine: .romeno, italiano, sardo, ladino, francese, provenzale, catalano, spagnolo e portoghese l’ALBANESE comprende due dialetti, il tosco a meridione e il ghego a settentrione. È . parlato anche in zone dell’ex-Iugoslavia e in Grecia Il GRECO È formato da molti dialetti raggruppabili in arcadico-cipriota, eolico, ionicoattico e dorico. Verso la fine del V secolo a.C. si forma, come conseguenza del prestigio culturale acquisito da Atene, una lingua letteraria comune detta koiné che . gradualmente eliminò gli antichi dialetti .( L’ITTITO era usata dalla classe dominante dell'impero di ittito (Asia minore L’ARMENO oggi è parlato nella Repubblica d'Armenia e in alcune zone della Turchia . e della Persia. Si distinguono due varietà dialettali: orientale e occidentale L’INDOIRANIANO è costituito da indiano e iranico. Nella loro fase antica idea i dialetti indiani si suddividono in vedico e sanscrito: il primo è la lingua letteraria della tradizione dedica; il secondo è la lingua della letteratura classica dell'India rappresentata dei grandi poemi epici. Appartengono alla fase indiana media i dialetti pracriti: il più importante è il pali, la lingua in cui avrebbe predicato Buddha. Da questi dialetti derivano le lingue che si parlano nell'India moderna. Le lingue iraniche di più antica attestazione sono l’avestico il persiano antico: il nome del primo viene dei libri . sacri in parte attribuibili a Zarathustra stesso Viene messo in luce per la prima volta il concetto secondo il quale le caratteristiche .4 condivise da lingue geograficamente confinanti dipendono da contatti tra i rispettivi .parlanti Nel 1814 il danese Rasmus Rask (1a ed. integrale dei Carma dell’Edda) noto per i suoi lavori dedicati alle lingue nordiche, inglese antico e ti frisone, dimostrò la parentela delle lingue germaniche tra loro e di queste con il celtico, lo slavo, il latino e il greco e per la prima volta individua quei mutamenti fonetici tipici delle lingue germaniche che .’vanno sotto il nome di ‘mutazione consonantica Questo fenomeno fu definitivamente codificato da Jakob Grimm nella Deutsche Gramamtik in cui applica il metodo comparativo di Bopp al consonantismo germanico confrontandolo con quello di altre lingue indoeuropee; i risultati dimostrarono la . validità delle regole di volta in volta Alcune ‘eccezioni’ alle cosiddette legge di Grimm furono spiegate da Karl Verner: la sua soluzione assunse una notevole importanza sul piano teorico perché dimostrava la possibilità di spiegare certi fenomeni fonetici all'interno del contesto in cui compaiono, . e sul piano pratico forniva indicazioni importanti relative all'accento germanico In questa prima metà dell'800 il contributo più significativo fu offerto da Jakob Grimm

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in collaborazione con il fratello Wilhelm. Allievo di Friedrich Karl von Savigny, giurista e fondatore della scuola storica del diritto, J fu influenzato dalla sua teoria secondo la quale le tradizioni giuridiche di un popolo sono strettamente collegate alle sue tradizioni popolari e dunque alla sua cultura originale. Già nelle prime opere, espressione dell'ideale romantico che mirava al recupero della tradizione nazionale, egli dimostra la volontà di attingere alle fonti originarie (1812 prima edizione Kinder (und Mausmaerchen, 1816 Deutsche Sagen Apre risultano fondamentali nella storia della linguistica indoeuropea e in particolare germanica; Deutsche Grammatik (1a ed. a Gottinga nel 1919) ha gettato le basi per ogni altro futuro studio sulla filologia, la morfologia e la sintassi delle lingue germaniche, ma anche sul piano pratico ha inaugurato l'uso di una terminologia tecnica. Nel 1848 la Geschichte der deutschen Sprache in cui la storia della lingua tedesca viene utilizzata per la ricostruzione dell'organizzazione sociale e culturale .delle antiche comunità germaniche All'interesse per i problemi linguistici per i temi culturali si unisce anche l'interesse filologico per i testi antichi - 1844 Deutsche Mythologie. Nel 1854 i fratelli Grimm . pubblicano il Deutsches Worterbuch un dizionario storico di tutto il lessico tedesco Nel 1878 appare il cosiddetto manifesto dei neogrammatici e si chiude quel periodo, dominato dalle figure di France Bopp e di Jakob Grimm, che può essere considerato il . periodo della formazione della linguistica indoeuropea della filologia germanica Tra la fine dell'ottocento e primi del 900 e l'interesse per la cultura e per le lingue germaniche si risveglia anche al di fuori della Germania e dell'Europa: Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Italia e nei paesi dell'Europa settentrionale in cui gli studi di filologia germanica, iniziati da Rask, furono continuati soprattutto nell'ambito delle .lingue nordiche e del runico In Italia un primo interesse per il mondo germanico risale al periodo umanistico quando lo studio gli autori latini e greci favori la riscoperta delle antichità germaniche e aprì quel dibattito sulle civiltà ‘barbariche’. I primi contatti tra latino e germanico sia con Cesare (spedizione contro la Germania - Marius 100 a.C., prima esperienza in territorio tedesco). Al 1470 risale l’editto della Germania di Tacito (70 d.C.), fondatore del concetto di Germania, in cui evidenzia aspetti nei germani che i romani non hanno più: uomini puri dediti al lavoro e alla famiglia, invitando i romani a tornare pure e .originale CAP 2 - I GERMANI Sede e nome .1 Il germanico - una lingua dei tratti comuni che in epoca preistorica e protostorica (1 millennio a.C. circa) ha caratterizzato un gruppo di tribù - i GERMANI - stanziate nelle Europa settentrionale in un'area compresa tra la Scandinavia meridionale e Germania settentrionale: oltre alla lingua condividevano consuetudini e costumi sociali, .’giuridiche e religiose; appartenevano a una stessa ‘cultura Da un punto di vista linguistico si ipotizza che in quest'area sia venuto l’incontro tra genti originariamente non indoeuropee e genti indoeuropee provenienti dall'Europa . centrale che affermarono la loro lingua e la loro cultura A proposito dell'origine del nome germani, varie sono le ipotesi: non convincono quelle proposte che attribuiscono un'origine celtica o germanica, mentre appare confermata l'ipotesi di un'origine latina. Non sappiamo come i germani chiamassero se stessi, ma il nome potrebbe essere la traduzione latina di una denominazione che sottolineava la qualità della ‘purezza’ e della ‘schiettezza’ (es: lat. germanus indicava ‘fratello' o .(’ ‘sorella’ quindi l'appartenenza alla stessa famiglia; e per estensione ‘puro’, ‘schietto Fonti storiche .2 Pitea di Marsiglia (scrittore greco) fu il primo a trattare dei Germani in una sua opera, andata perduta, nella quale raccontava di un viaggio lungo il Mare del Nord. Parte

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delle sue osservazioni sull'ambiente geografico e sugli usi e costumi di queste tribù .sono riportate anche in altre opere Altre informazioni sono fornite da Gaio Giulio Cesare nei suoi Commentarii de bello gallico, ma la fonte più preziosa è l'opera di Publio Cornelio Tacito Germania (98 d.C.): un'opera documentata su informazioni ottenute da persone che conoscevano direttamente in Germani. Nell'opera Tacito dà un quadro piuttosto completo della civiltà germanica nei suoi vari aspetti: descrive l'ambiente geografico in cui vivevano, le loro abitudini, la loro religione e l’organizzazione sociale + elenco delle varie tribù germaniche. Un quadro positivo di queste tribù delle quali la mira la semplicità di vita e la purezza di costumi in contrapposizione alla rilassatezza morale dei Romani del suo tempo; ma anche un'inquietudine profetica che queste genti possono rappresentare .per l’impero I Germani rimangono agli occhi dei Romani ‘barbari’, ed è significativo che anche Tacito non dica nulla sulla lingua di queste tribù, argomento privo di interesse per un popolo conquistatore. Pochissime sono le parole germaniche che compaiono in autori latini che scrivono dei Germani tra il I a.C. e il I d.C.: sono prevalentemente termini che lasciano intendere una certa conoscenza dell'ambiente naturale e di usi comuni che era necessario accogliere in quanto non esistevano parole latine semanticamente corrispondenti. Diversamente fu l'influsso inverso (tra il I a.C. - IV d.C.): un numero considerevole di termini latini vennero assorbiti dai Germani e quasi tutti ancora vivi nelle lingue moderne a testimoniare i rapporti esistenti soprattutto commerciali - dai romani hanno imparato a cucinare e a sedere e mezza, a costruire le case in muratura, a costruire le strade e a prestare servizio militare come mercenari e per questo a .( ricevere la ricompensa (termine nel libro Al tempo di Cesare le tribù germaniche erano una ventina, il tempo di Tacito una cinquantina - si identificano secondo una suddivisione di tipo geografico: germani . orientali, settentrionali e occidentali GERMANI ORIENTALI provenivano da settentrione: Giordane, autore di una storia dei Goti, definisce la Scandinavia quasi officina gentium, dandoci l'immagine di una sorta di comunità di tribù affini che a poco a poco si distaccarono dai luoghi originari . dirigendosi verso mezzogiorno per seguire strade differenti I GOTI non sono un ruolo preminente, il loro nome*Gutans si è ricavato da un’iscrizione gotica in caratteri runici incisa su una anello. La stessa radice è presente nel norr. Gotnar ‘uomini’, ‘guerriri’: quindi interpretabile come ‘i guerrieri’. Godi lasciarono la Scandinavia nella seconda metà del II secolo a.C. per stabilirsi lungo il corso della Vistola, spodestando i Vandali; di qui il loro dominio si estese fino al Mar Nero dove pare sì si erano scontrati con i romani. Nel 238 sia la suddivisione tra .Visigoti e Ostrogoti VISIGOTI - secondo delle ipotesi il nome dei Visigoti riflette il calco slavo di una ipotetica denominazione gotica *Ala-gutos (ala- = ‘tutto’) per indicare una federazione dei Goti; gli Slavi poi hanno tradotto ala- con vìsì- = ‘tutto’: denominazione diffusa tra . tutte le altre popolazioni Sotto la spinta dell'invasione unniche (IV secolo), i Visigoti si ritirarono verso occidente in territorio romano: fu loro assegnata prima la provincia della Dacia (Romania) poi quella della Mesia (Bulgaria); estendendo il dominio nella penisola balcanica, si muovono contro Costantinopoli e poi contro Roma proseguendo fino alla Gallia meridionale dove fondano nel 418 un regno con capitale Tolosa, poi fino in Spagna . dove vengono sconfitti dagli Arabi nel 711 OSTROGOTI - (goti orientali) sconfitti dagli Unni, rimangono sotto il loro dominio fino alla morte di Attila (diminutivo del got. atta ‘padre’); sottomessi dai romani si stabiliscono in Pannonia (provincia tra l'Italia e la Dalmazia) da dove partono al comando di Teodorico alla conquista dell'Italia: vi regnarono dal 488 al 555 quando .vennero spodestati dei Longobardi I BURGUNDI - provenivano dalla Scandinavia. Nel 406 passano il Reno fondando un regno che fu distrutto dagli Unni 30 anni più tardi. Si rifugiarono in territorio romano

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occupando la zona della Borgogna; nel 534 il loro regno viene conquistato dei franchi e . la Borgogna e da allora in poi fece parte del regno franco : Altri germani orientali erano originari della penisola dello Jutland I VANDALI - costretti a fuggire dai Goti si stabilirono in Pannonia; poi scacciati dagli Unni fuggirono verso occidente attraversando la Gallia e raggiungendo la Spagna: il nome Andalusia (Vandalicia) testimonia il loro dominio. Costituirono un grande regno che si estendeva lungo le coste del Mediterraneo, Sicilia, Corsica, Sardegna e Baleari. . Furono sconfitti dall'esercito di Giustiniano nel 534 I CIMBRI (1a popolazione germanica a raggiungere l'Italia), i TEUTONI, gli AMBRONI lasciarono le loro sedi originale dello Jutland, a traversarono l'Europa centrale e . raggiunsero la Gallia. Sconfitti dagli Romani GERMANI OCCIDENTALI popolazioni che all'inizio dell'era volgare erano stanziate sotto le coste del Mar del Nord (Frisoni, Cauci, Angli, Iuti, Sassoni) e nella regione .(compresa tra il Reno e l’Elba (Franchi, Alemanni, Marcomanni, Longobardi ANGLI, SASSONI, IUTI, FRISONI - protagonisti di una migrazione in Gran Bretagna (III sec) iniziata con saccheggi e azioni piratesche, poi continuata in una vera colonizzazione dell’isola. Degli Angli non vi è più traccia, gli Iuti vengono assorbiti dei . Danesi, i Frisoni e i Sassoni vengono assoggettati dei Franchi I FRANCHI - (norr. Frakkr ‘audace’) unica popolazione capace di creare un regno solido in tutto l’Occidente (sotto il loro nome se c'è un raggruppamento di tribù minori). Il loro dominio si estende Impegnati ad estendere, spesso vincendo contro i Romani, raggiungono la Gallia. Alla fine del 400 Clodoveo si converte al cristianesimo e tutta la popolazione lo segue, avvenimento indispensabile per l'espansione Franca verso il mezzogiorno. Nel 774 Carlo Magno conquistò l'Italia spodestando Longobardi e facendosi incoronare imperatore a Roma: fusione della tradizione germanica con il .Sacro Romano Impero in nome della fede cattolica - ALEMANNI - MARCOMANNI - LONGOBARDI GERMANI SETTENDRIONALI o VICHINGHI sì a facciano tardi alla storia; sebbene non abbiano mai abbandonato completamente le loro sedi originarie, le loro migrazioni si rivelano subito di una portata senza precedenti. Abilissimi uomini di mare, si spostano con grande velocità grazie alla qualità delle navi saccheggiando le città. L'espansione : vichinga avviene in varie direzioni Verso la pianura sarmatica dove, con il nome di VAREGHI, riescono ad imporsi sugli Slavi residenti, raggiungono il Mar Nero e Costantinopoli ma vengono presto assorbiti .dalle popolazioni locali Verso occidente compiono razzie in Irlanda dove fondarono città come Dublino, contribuendo allo sviluppo dell'attività commerciale e quindi all'economia dell'isola; in Inghilterra conquistano la zona centro-settentrionale e orientale dell’isola Danelaw e .colonizzano le Isole Faeroer, Orcadi e le Sherland Nell’817 un gruppo di nobili lasciò la Norvegia per stabilirsi su un'isola scoperta pochi anni prima che chiamarono ISLANDA, abitata fino ad allora da pochi elementi di origine irlandese. Ai norvegesi di Islanda va il merito di aver scoperto la Groenlandia dove Erik il Rosso si insediò tra il 982 e il 984, mentre suo figlio Leifr Eriksson, intorno .(al 1000 approda in una zona da lui chiamata Vinland (costa del Canada Le regioni della Frisia, Olanda, Zelanda sono state soggette a razzie da parte dei .vichinghi Solo i NORMANNI diedero vita a un insediamento che durò nei secoli in una regione costiera della Francia: Normandia; per poi partire alla conquista dell’Inghilterra (1066). I figli cadetti della nobiltà normanna partirono per l'Italia meridionale in cerca di fortuna, tra di loro i fratelli Altavilla. Tutta l'Italia meridionale venne così riunificata

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sotto l'autorità dei Normanni e così rimase finché non subentra l...


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