Fontane: Effi Briest PDF

Title Fontane: Effi Briest
Author Martina Cipriano
Course Lingua e letteratura inglese
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Summary

Letteratura tedesca 3 (14/05/21)- Autore : Theodor Fontane- 1 aedizione originale : 1894- Genere : romanzo- Lingua originale : tedesco- Ambientazione : Prussia, Berlino- Protagonist : Effi BriestEffi Briest è un romanzo di Theodor Fontane pubblicato nel 1894 - 95 sulla rivista letteraria berlinese D...


Description

Letteratura tedesca 3 (14/05/21) -

Autore: Theodor Fontane 1aedizione originale: 1894 Genere: romanzo Lingua originale: tedesco Ambientazione: Prussia, Berlino Protagonist: Effi Briest

Effi Briest è un romanzo di Theodor Fontane pubblicato nel 1894-95 sulla rivista letteraria berlinese Deutsche Rundschau. È uno dei più conosciut romanzi realist tedeschi ed è considerato il capolavoro di Fontane. Con Anna Karenina e Madame Bovary, il romanzo forma una trilogia sul matrimonio nel XIX secolo, nei quali gli autori si sforzano di interpretare il punto di vista femminile. I tre romanzi sono tragedie centrate sull'adulterio.

Trama Nella cittadina di Hohen-Cremmen giunge il Barone Geert Von Innstetten per far visita alla casa dei Briest e chiedere la mano della giovane figlia Effi. La ragazza diciassettenne sposa così il vecchio spasimante della madre (di circa vent'anni più vecchio) e deve allontanarsi dal suo amato paese, dai cari genitori e dalle amiche d'infanzia (le gemelle Hertha e Bertha e la figlia del pastore Hulda), con le quali fino a poco prima giocava nel giardino di casa. Si trasferisce dunque a Kessin, un paese sorto sul mare e sul fiume Kessine. La casa dei novelli sposi è però arredata in uno stle esotco, che rispecchia in qualche modo la cittadina, colonizzata da spagnoli, francesi, olandesi e cinesi. Sarà proprio il fantasma di un cinese (servo del vecchio proprietario della casa) a tormentare la povera Effi, frutto ovviamente della sua immaginazione, causata da una dimora nella quale si sente contnuamente a disagio. Inoltre il marito è quasi sempre lontano da casa per lavoro (egli è un prefetto e gode della stma del principe quindi spesso, quando quest'ultmo si trova da quelle part, lo tene lontano da casa quasi tutti i giorni), quel lavoro che viene prima di tutto. Geert sminuisce le paure di Effi, prendendola goffamente in giro e facendole credere che i fantasmi siano degni solo delle casate nobili. Effi sente aggravarsi il suo isolamento quando incominciano le visite delle famiglie borghesi, tra le quali appunto non riscontra simpate a causa della giovane età e dell'educazione ancora inadeguata rispetto alla loro. Si ritrova dunque a stare da sola con il cane (l'amato Rollo) e con i domestci (tra cui Johanna); l'unico vero amico che ha è il farmacista Gieshubler, un personaggio fuori dagli schemi disciplinari della Prussia novecentesca, il solo che riuscirà a far sorridere la donna e ad esserle sempre di conforto. Non ancora diciottenne, Effi dà alla luce una bambina (la piccola Annie) e assume una balia, Roswitha, cui si affezionerà molto. La vita di Effi sarà turbata dall'arrivo in paese del maggiore Crampas, un vero e proprio Don Giovanni. Lo stesso Geert consiglia alla giovane moglie di stare attenta alle sue maniere. Ciò nonostante i tre incominciano a fare lunghe cavalcate sul mare, e quando Geert dovrà ritrarsi per lavoro, i due contnueranno a frequentarsi, seppur sotto l'occhio della servitù. Questo faciliterà lo svilupparsi del legame fino ad arrivare ad un fugace bacio nell'inverno successivo. I sensi di colpa tormenteranno sempre di più Effi, che accoglie con estrema felicità, ma soprattutto sollievo, la notzia di doversi trasferire a Berlino per motvi di lavoro del marito. Riesce quindi a dimentcare gli anni di Kessin: la casa col fantasma, il clima freddo, l'ambiente e la gente ostle. A Berlino sembra che Effi e Geert siano finalmente felici, anche se i sensi di colpa non svaniscono mai

del tutto. Dopo sette anni Effi contrae una malattia ai polmoni e deve recarsi, su consiglio medico, in un paese distante, dove l'aria è buona e salutare. Viene accompagnata da una vedova, con la quale fa amicizia durante il lungo soggiorno. Ma il passato torna a saldare i suoi cont: mentre Effi si cura, Geert, per una serie di circostanze fortuite (Annie si fa male e Roswitha forza il cassetto di Effi in cerca di bende, svuotandolo completamente) trova casualmente le vecchie lettere del maggiore indirizzate a Effi e capisce tutto (egli, già in passato, in realtà aveva avuto dei piccoli sospetti, o meglio delle paure, sul comportamento della moglie). Nonostante siano passat molt anni, Geert sfida l'ex amico a duello. Il dovere lo chiama a rimediare al torto subito (anche se, come egli stesso dice, non sono la vendetta o la rabbia a spingerlo ma le convenzioni sociali). Un suo amico tenta di convincerlo dell'insensatezza del gesto (era passato troppo tempo), ma inutlmente. Geert uccide l'amico in duello sulla spiaggia di Kessin. Effi, responsabile di tradimento, viene ripudiata da tutti: marito, genitori, amici, società. Non farà più ritorno nella casa di Berlino e ovviamente non otterrà l'affidamento della figlia, che rivedrà solo per qualche minuto anni dopo. Effi rimane sola con la domestca Roswitha, l'unica rimastale fedele, in un appartamento berlinese. Gravemente malata di nervi e con i polmoni non guarit, riesce ad ottenere il ritorno a Hohen-Cremmen, dove insieme al cane Rollo passeggia lungamente nei campi, finché la malattia ha la meglio. La sua lapide, su cui volle che fosse scritto il suo cognome da nubile, trova posto nel giardino della sua giovinezza. Il romanzo si chiude con le riflessioni dei genitori di Effi: si domandano se quel giorno lontano Effi non fosse stata troppo giovane per prendere come marito il barone Innstetten.

Event reali Il personaggio di Effi Briest è ispirato a Elisabeth von Ardenne (1853-1952), nata Elisabeth von Plotho il 26 ottobre 1853, ultma di cinque figli. Dopo la prematura scomparsa del padre nel 1864, conobbe il futuro marito Léon Armand von Ardenne (1848-1919). Sembra che l'adolescente Elisabeth, che aveva ricevuto da allora il soprannome di "Else", abbia dimostrato inizialmente scarso interesse per il giovane, che era di cinque anni più vecchio di lei. Tuttavia la sua opinione mutò nel corso della guerra franco-prussiana durante la quale Ardenne era stato ferito. Elisabeth von Plotho e Léon von Ardenne annunciarono il loro fidanzamento il 7 febbraio 1871 e si sposarono il 1º gennaio 1873. La coppia, nell'estate del 1881, si trasferì a Düsseldorf, ove iniziò un rapporto di amicizia con il giudice Hartwich Emil (1843-1886). Hartwich, che aveva anche un'ottima reputazione come pittore, è stata la sofferenza e la causa del loro matrimonio infelice. Egli e la giovane Elisabeth von Ardenne, che era dieci anni più giovane di lui, avevano molte cose in comune, come l'amore per il teatro. La corrispondenza tra Hartwich e Ardenne non cessò quando egli ritornò a Berlino, il 1º ottobre 1884, con la moglie e i due bambini nat nel frattempo. Hartwich contnuò a visitare sporadicamente Elisabeth e suo marito anche dopo la partenza della coppia. Nell'estate del 1886, durante un suo soggiorno a Berlino, lui ed Elisabeth decisero di divorziare dai rispettivi coniugi e sposarsi tra loro. Ardenne, però, aveva segretamente nutrito sospetti che furono confermat quando trovò le lettere che la moglie e Hartwich si erano scambiat nel corso di diversi anni. Chiese il divorzio e sfidò il rivale a duello, che ebbe luogo il 27 novembre 1886. Hartwich riportò ferite gravi e morì quattro giorni dopo. Anche se Armand von Ardenne era stato inizialmente condannato a due anni di carcere, la sua reclusione venne poi ridotta a solo diciotto giorni di detenzione. Il divorzio si concluse il 15 marzo 1887, con Armand von Ardenne che ottenne la piena custodia dei loro due figli. Negli anni successivi, Elisabeth von Ardenne si dedicò alla cura delle persone svantaggiate o disabili. Il suo nome venne, sia pur temporaneamente, cancellato dalle cronache della sua famiglia. Nel 1904, la figlia di Elisabeth, Margot, fu la prima a fare un tentatvo per rintracciare la madre rinnegata. Il figlio Egmont la incontrò invece solo cinque anni dopo. Elisabeth von Ardenne si ricongiunse con i suoi figli dopo due decenni di separazione. Il suo ex marito morì nel 1919, all'età di 71 anni. Elisabeth von Ardenne morì il 4 febbraio 1952, a Lindau, all'età di 98 anni e fu sepolta in un Ehrengrab a Berlino. Lo scienziato Manfred von Ardenne era suo nipote.

Differenze tra finzione e realtà

Fontane ha cambiato numerosi dettagli per non compromettere con il romanzo la vita privata delle persone interessate. Inoltre, aveva intenzione di accentuare gli effetti drammatci della storia. Ad esempio, Elisabeth von Plotho non sposò il marito all'età di diciassette anni come Effi Briest, ma quando ne aveva diciannove. E Armand von Ardenne era più vecchio di lei di solo cinque anni e non di vent. Elisabeth, inoltre, ebbe la relazione extraconiugale dopo dodici anni di matrimonio, anziché dopo uno soltanto. Fontane era consapevole del fatto che Elisabeth von Ardenne non si fosse ritrata a vita privata una volta che il suo amore fu venuto alla luce; a differenza di Effi Briest, lei ebbe varie occupazioni e si dedicò ai più svantaggiat. Infine Elisabeth von Ardenne morì nel 1952 all'età di 98, mentre Effi muore a 29 anni. Ulteriori differenze tra la storia letteraria e quella vera su cui si basa, sono i giorni in cui alcuni fatti del romanzo di Fontane si verificano. Effi Briest sposa il marito il 3 ottobre, mentre Elisabeth von Plotho si sposò il 1º gennaio. Il primo figlio di Effi nasce il 3 luglio, mentre nessuno dei figli di Elisabeth nacque in quel giorno. Infatti, Margot ed Egmont von Ardenne nacquero rispettivamente il 5 novembre e il 4 gennaio. Infine il giorno di nascita di Elisabeth von Ardenne è il 26 ottobre, mentre Effi Briest festeggia il suo compleanno nel mese di agosto.

Concezioni Fontane, nel suo ampio lavoro, ha inteso ridicolizzare una certa borghesia prussiana, vecchia guardia troppo legata al passato, sempre in ricerca del trionfo, della carriera, delle simpate important e che in questa sua chiusura mentale non ha saputo accogliere una giovane ragazza ancora imbevuta della sua vita fatta di piccole gioie, di giochi e di risatne nel giardino di casa. Importante e incombente compare spesso il senso del dovere; quando Effi si sposa neppure diciottenne; nel lavoro di Innstetten, che lo costringe a isolare la moglie; nel duello; nelle visite delle famiglie borghesi e infine nel comportamento della madre, che inizialmente rifiuta la figlia perché aveva deviato dalla retta via. Fa da contraltare la figura di Gieshubler, aperto alla vita, poco interessato alla stretta disciplina aristocratca ed infatti unico amico di Effi, con la quale condivide l'estraneità a questo mondo sorpassato. Nella sua figura si può forse rispecchiare l'autore, il quale, attraverso di esso, espone appunto la contraddittorietà delle concezioni del vivere borghese del tempo. La terza adultera. Così potrebbe definirsi Effi Briest – la protagonista dell’omonimo romanzo di Fontane, del 1895 – nel panorama della letteratura europea del secondo Ottocento. Accanto a un’interminabile galleria di figure minori, la precedono la Bovary di Flaubert e la Karenina di Tolstoj: confronto impegnatvo, per lo scrittore tedesco, che nondimeno eccelle nella rappresentazione realistca dell’ipocrisia sociale (e del cinismo quotdiano) di cui è prigioniera, come tante sue contemporanee, la giovane Effi, sin da quando i genitori le organizzano – all’età di diciassette anni – il matrimonio con il barone Innstetten, un ex-spasimante della madre. Eppure quest’ultma intuisce sin dagli inizi l’indole della figlia: “In fondo, Effi, avresti dovuto diventare un’acrobata da circo: sempre sul trapezio, sempre figlia dell’aria”. Una figlia dell’aria che ama l’altalena e il rischio della caduta, sorda ai richiami materni e agli ammoniment dell’amica (Non bisogna sfidare il destino). Con leggerezza e inconsapevolezza Effi andrà incontro a un’irreparabile caduta – nel tradimento – e alle tremende conseguenze che ciò comporta nella società prussiana dell’epoca. Ogni colpa richiede un’espiazione, sentenzia Innstetten. E un suo collega, nei palazzi della nomenklatura bismarckiana, conclude che il nostro culto dell’onore è un’idolatria. Ma finché vivrà l’idolo dovremo sottometterci. L’adulterio femminile si presenta come una reazione a quella che essi stessi considerano una società tirannica, arrivando a vagheggiare una fuga tra i negri, che non sanno niente di civiltà e di onore; e viene consumato da Effi quando si rende conto che il marito si sta occupando, subdolamente, della sua educazione, ovvero del suo adattamento al carcere delle convenzioni. La nostra piccola Effi è una figlia della Natura, osserva ancora la madre, mentre una bigotta ricorda alla sposa che bisogna sempre lottare contro il nostro io naturale. Insieme con la donna soggiogata dal

maschilismo, la natura è in effetti la grande vittima di quel teatro artficioso, dove impera il cieco formalismo dei punti fermi. Forse per questa ragione, la relazione clandestna sorge e si sviluppa negli spazi apert di un paesaggio nordico boscoso e raggiunge il proprio culmine durante un avventuroso viaggio notturno tra le nevi, sulla slitta trainata dai cavalli. E forse per la medesima ragione il cane Rollo è il personaggio con cui Effi avverte – dopo il matrimonio – la maggiore empata (alla pari della domestca Roswitha, in cui vibra la sensibilità spontanea e immediata del popolo).Estranea al quadro degli ordinari destni femminili è soltanto la cantante Trippelli – non sposata – che incarna un modello di donna più libero, fuori dalle regole della morale corrente: come se l’emancipazione restasse riservata alla zona franca degli artst (un mondo a parte) e alle loro eccentriche personalità.

Letteratura tedesca 3 (17/05/21) Fontane è stato un farmacista, uno scrittore e ci spostamo verso la fine del 1800, trattando direttamente Effi Briest, un romanzo che scrive tra 1888 e 1894 e viene pubblicato sulla rivista Deutsche Rundschau tra il 1894 e il 1895. Come sappiamo dalle lettere scritte dallo stesso Fontane, il soggetto del romanzo è l’amore. In una lettera del 2 luglio 1894 (anno di pubblicazione del romanzo) afferma che l'obiettivo che si propone è anche quello di raccontare la società, dare un ritratto dei costumi: “e anche, per la gente ingenua, ancora l’idea che a noi queste cose non succedono” -> battuta molto importante che si ritrova all’interno del testo. Ci racconta la storia di un matrimonio combinato tra una ragazza molto giovane (Effi Briest) e un uomo che ha l'età della madre (barone Innstetten) e quindi già segnato. Lei avrà una relazione con un altro e ciò comporterà il dovere, da parte del protagonista maschile, di sfidare a duello ed uccidere l'amante e ripudiare la moglie. Quindi una storia d'amore, ma che vuol essere un ritratto della società. Quando Fontane scrive che è una storia d’”amore” e che si tratta di un ritratto dei costumi del suo tempo quello che ci sta segnalando è uno smascheramento della gabbia (in una società si stabiliscono delle regole, che vengono normalmente seguite, che diventano, ad un certo punto, una gabbia in cui i membri stessi della società, che Fontane intende rappresentare, non si riconoscono più, ma ne rispettano comunque le regole-> le convenzioni sociali non sono più norme che garantscono la convivenza, ma sono diventata norme vuote, senza più rapporto con la vita) che viene costruita dalle convenzioni sociali, che dovrebbero garantre le relazioni all’interno della società, anche attraverso la morale, in realtà sono diventate norme irrigidite che non hanno nulla a che fare con i sentment. Sono messi in discussioni non solo il matrimonio combinato, ma anche le norme e le convinzioni. Effi Briest è descritta come una figura aera, come una fanciulla costretta a sposarsi molto giovane. Anche la figura del marito sente il peso della rigidità di queste convenzioni sociali, ma, mentre Effi le trasgredisce (appunto perché avrà un amante probabilmente per questo suo sentrsi già costretta al matrimonio soprattutto con un uomo più grande di lei, inoltre il marito è una figura molto fredda-> incapace di amarla soprattutto perché lei è tanto aera), il marito invece ne sente il peso, si sente costretto e decide di seguire le regole. Trama: Effi Briest è una giovane aristocratca e viene data in sposa a 17 anni ad un uomo più anziano di lei (Fontane, inoltre, ci informa che era una fiamma della madre-> ci fa capire come sia molto più vecchio di lei). Lascia la casa paterna nella campagna del Brandenburgo per trasferirsi con il marito in un piccolo paesino, Kessin, vicino al Baltco. Il barone è un uomo che ha grandi ambizioni politche, rispetto alle quali Effi si sente infelice e viene sedotta dal maggiore Crampas e tradisce il marito. Questo segreto non viene subito alla luce, ma molt anni dopo vicenda, quando Effi si è trasferita con il marito a Berlino, dove sembra poter vivere una vita apparentemente felice con marito e la figlia, che nel frattempo ha avuto, ma il marito trova delle lettere che lei aveva incautamente conservato, scopre questa relazione e, nonostante siano passat molt anni da quando è accaduta questa vicenda, decide di sfidare a duello Crampas, uccidendolo, e

allontanando/ripudiando Effi, che non viene accolta neanche dai genitori, che si rifiutano di accoglierla dopo essere stata diseredata, quindi vive sola insieme alla domestca, Roswitha, e al cane, Rollo. Tuttavia, poco prima di morire i genitori la riaccolgono a casa, dove morirà poco dopo. Nella lettera che scrive nel 1894 dice che quello che gli interessa è che le persone credano che queste cose non succedono. In realtà Fontane si è ispirato ad un caso che c’era stato in quegli anni, ovvero il caso Ardenne, che aveva prestato scandalo nella Berlino degli anni ’80 (poco prima che iniziasse a scrivere il romanzo). Lo scandalo aveva visto come protagonist Elisabeth von Plotho e il marito, che aveva ucciso il magistrato Emil Hawrtuik (amante della moglie). Alla vicenda era seguito il divorzio e la donna era rientrata in società, anche se in una condizione sociale più modesta. Il fatto che abbia ripreso un fatto di cronaca, nonostante abbia detto “queste cose non succedono”, ci sta dando l’idea che queste cose accadevano all'epoca e ne aveva fatto ispirazione per la stesura del romanzo, anche se la conclusione di Effi Briest è tragica perché, non solo il maggiore Crampas (con cui Effie Briest ha una relazione), ma la stessa Effie Briest andrà incontro alla morte (proprio perché ripudiata). La battuta “queste cose non accadono” è pronunciata da Effie Briest all’inizio del romanzo, mentre gioca in un giardino con delle amiche. È un romanzo di grande successo. Fontane ha ricevuto moltssime lettere, soprattutto da parte di lettrici, che sostenevano la protagonista (simpatzzavano per Effi) e deprecavano il comportamento del marito. Nell’opera “il confine dov’è?” di Stefania Sbarra su Fontane e Nietzsche, viene riportata una lettera in risposta di Fontane ad una lettrice (importante per comprendere il testo): “Sì Effi, tutti provano simpatia per lei e alcune arrivano al punto, invece, di definire il marito un vecchio mostro. Questo naturalmente mi diverte, ma mi dà anche da pensare perché è un’ulteriore dimostrazione di quanto poco importi alla gente la cosiddetta morale e come le nature amabili siano più simpatiche al cuore umano. Io questo lo sapevo da un pezzo ma non l’ho mai visto con tanta forza come in questo caso di Effi e Innstetten perché, in realtà, lui è sotto ogni aspetto un esemplare uomo eccellente che non difetta affatto di ciò che si può amare ma è singolare: tutte le persone corrette, spesso, proprio per la loro correttezza vengono considerate con diffidenza e con antipatia.” Fontane, dunque, commenta quanto poco import alla gente la morale-> le lettrici, in partcolare, parteggiano per la protagonista, la trovano più simpatca al cuore umano a riprova di quanto cominci a contare sempre più il sentmento rispetto alla morale, alla quale, però, tutti vigono. Inoltre, aggiunge che Innstetten dovrebbe essere considerato un uomo esemplare perché è colui che segue le regole. È una persona corretta, un uomo esemplare che rispetta i principi e le norme che la società si è data (ovvero l’onore da cui discendeva la necessità per Innstetten di sfidare a duello l’amante e ripudiare la moglie). Quindi Innstetten sarebbe un uomo esemplare solo per chi come lui vive nella gabbia delle convenzioni, per chi mette la morale al di sopra dell’amore, che è il giudizio di con...


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